ci vulissi rispetto

tumminia grissini

Questo, un inverno anomalo fu. Abbiamo avuto chiù jurnate di suli e cauddu che giornate tinte, fridde da cummigghairisi con sciarpe e cappelli. Vero è che che in queste latitudini di freddo freddo non si può parlare, ci dobbiamo andare ad ammucciari, ma i classici 7-8 gradi tipici di qua non ci furono se non per pochissimi giorni. In genere il nostro inverno dura due mesi, ‘st’annu fici due giorni. Ci dobbiamo preoccupare? Buh!
Pioggia ne abbiamo vista con il contagocce e la terra grida “ACQUAAAAA!” che mi pare di sentirla. Dove andremo a finire di questo passo?
Risposte non ne ho, sono domande troppo difficili per me, nel mio piccolissimo mondo cerco la correttezza anche nei confronti di questa madre che trattiamo malissimo e che si sta incazzando bene bene.
Sarebbe buona educazione alimentare, per iniziare, non comprare prodotti fuori stagione. I pomodori sono l’estate succosa, d’inverno ti mangi le bombe che ci mettono per farli belli. Prova a chiedere a un picciriddu in quale stagione si mangiano le fragole, ‘u sai come ti  rispunni? Tutto l’anno!
Mi chiedo… ma all’urtimata picchì?
Se hai una risposta, scrivimi.

Preparazione: 15 minuti+2h e 30minuti di riposo
Cottura: 20 minuti
Ingredienti:
200 g di g di farina di tipo 2
200 g di farina di rimacinato
100 g di farina di grano Tumminia
40 g di burro
Un cucchiaio colmo di foglioline di timo
20 g di sale
10 di lievito di birra
Un cucchiaino di zucchero
20 g di ricotta infornata, grattugiata

Sciogliete il lievito in circa 300 g di acqua tiepida con lo zucchero. Mescolate nella planetaria le farine, il burro, gli aghi di rosmarino e la ricotta; aggiungete l’acqua all’impasto, poco alla volta, impastando e aggiungendo il sale durante la lavorazione. Rovesciate l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata, ripiegatelo più volte ottenendo un panetto che porrete a riposare in una ciotola leggermente infarinata. Coprite con un canovaccio umido e mettete nel forno spento con la luce accesa per la lievitazione che durerà due ore. Trascorso questo tempo stendete l’impasto in una sfoglia sottile, su una spianatoia leggermente infarinata aiutandovi con un matterello. Ritagliate con una rotella taglia pasta delle strisce lunghe e ponetele su una o due teglie foderate con carta forno per fare lievitare ancora mezz’ora. Infornate a 200°C per circa 25 minuti o fino a quando assumeranno un colore dorato.

3 Comments

  1. e chi la sa la risposta bedda mia? Io no di sicuro, forse la Natura si è rivoltata contro di noi, l’abbiamo offesa troppe volte e queste sono le conseguenze….Passami uno di quei…..ma come si possono chiamare? Grissini ad arco, ? Non ho fantasia alle 7 del mattino, scusami….Un bacione

    1. Buh manco io so come chiamarli quei grissini, ma dare un nome alle cose da mangiare sarebbe la meno spesa. Forse non ho iniziato bene bene questo martedì di carnevale 🙂
      Grazie Chiaretta
      <3
      Cla

  2. Sì, è indubbiamente colpa nostra e indietro non si può tornare, e l’unica arma che abbiamo è trasmettere la correttezza ai nostri figli, sono certa che loro riusciranno a rispettare la nostra madre terra, la mamma di tutti noi, e costruire per il futuro una base solida e giusta.
    Questa ricetta è croccante al punto giusto, una bella scossa per tutti noi!

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