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eh

Non ti conosco bene, potrei dire di non conoscerti affatto. Ma sappiamo che non è così. Ho affondato gli occhi nelle pieghe del tuo sorriso; letto dei tuoi trascorsi, storie memorabili, belle, bellissime ma anche terribili e struggenti. Mi hai fatto piangere e ridere. Mi hai fatto innamorare, esattamente come potrebbe innamorarsi una ragazza, senza meccanismi reconditi, senza secondi fini. Così, semplicemente.

Sei bellissima Milano. Sei un fiore all’occhiello di questo strano Bel Paese; un’eccellenza. Precisa, puntuale, elegante, autentica e moderna. Storia e progresso si compenetrano in un via vai spasmodico sopra e sotto di te come in un amplesso amoroso. Una rete fitta, fatta di colori che sfrecciano in ogni direzione. Non ti perdi a Milano, non puoi, anche se non hai il benché minimo senso dell’orientamento. Scegli la direzione e vai.

Milano ti muovi veloce, e con te corrono tutti.
Anche io che sono isolana, più vicino all’equatore e quindi lenta, a Milano corro; così anche senza motivo, passo veloce immersa nei pensieri cappidduzzu calato sugli occhi raggiungo la metro; lì mi fermo apparentemente, leggo sguardi e facce, ascolto i discorsi tra gente che parla lingue incomprensibili o un italiano impregnato di inflessioni dialettali. Sorrido e mi perdo negli scenari multietnici, vesti coloratissime e bindi tra gli occhi. Che bellezza!

bicchieri
Poi, al capolinea di Rho, un fiume di gente straripa e risale le scale, manco fussiru salmoni che acchianano controcorrente; mi trascina su un tapis roulant camminando, spingendo vicendevolmente per raggiungere la meta. HOMI 2017.
Dieci padiglioni e 1500 espositori. Una messa in scena spettacolare, luci, colori, profumi e oggetti per tutti i gusti, per tutti gli stili di vita. Scenografie straordinarie, una ricchezza di allestimenti da lasciare alluccuti, la bocca aperta e un certo sbigottimento per me che era la prima volta.

padelle

casaCon lo stesso passo veloce della massa che via via si distribuiva nei padiglioni, ho raggiunto il numero due, quello che mi interessava di più.
Allo stand K02- L09, la mia Isola in Lombardia, c’erano tutti i componenti della Maino Carlo , la ditta che rappresenta in Italia aziende di home living, articoli per la tavola e per la cucina. Tecnologia e competenza, innovazione e preparazione nel settore in un nome e cognome.
Ho indossato un grembiule e mi sono amalgamata come una crema, come un impasto incordato con loro, che già lavoravano per dimostrare la validità dei prodotti, cucinando per i clienti, sfornando prelibatezze dolci e salate. Grande squadra!
Un’esperienza stupenda con Maino Carlo, Emile Henry e Magimix, i brand francesi cui sei abituato a vedere con me su queste pagine e in giro per la Sicilia. Strumenti di cottura per tutti gli stili di vita, moderni, pratici, veloci ma anche lenti, per tutti i gusti, per tutti i momenti da dedicare a chi si vuol bene, cominciando da sé.
Ho ancora negli occhi la vera bellezza, che mi porterò dietro come bagaglio leggero nella memoria, adesso che le luci a Homi17 si sono spente e io sono tornata nell’Isola.

noi

Con gli chef Giuseppe Amaro, Daniela Menclossi e Romana Spagnoli

focaccia

pane
magimix

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