L’autra sira eravamo a cena da Ida e Ettore. Lei nnì fici ‘na pasticedda buona, buona, buona. Talmente buona che abbiamo fatto il bis e io anche il ter, ammucciuni; ho dato una mano per portare i piatti in cucina e ho ripulito il tegame dove era rimasta un’idea di pasta. Mi hanno scoperto con la forchetta appizzata, inutile dirlo evè?
Oddio, se proprio devo essere sincera chista che ti propongo non è proprio uguale a quella che ha fatto lei, ma l’idea chidda è. Giri si chiamano qua in Sicilia, le bietoline o le erbette che Ida ha usato per condire la pasta.
Semplice, di stagione e con tante buone intenzioni, quelle che mi prefisso a ogni giro di boa. Quelle che sembrano buone ma che certe volte si rivelano tinte. Quelle che mi entrano nella vita scivolando senza nessun attrito, liberamente a piccoli passi, insinuandosi ora dopo ora.
Buoni propositi dunque, per un nuovo anno, una nuova idea, un lavoro, un incontro. E tremo quando ci penso solamente, mi appassiono quando li attraverso e mi perdo nella loro bellezza. Perché belli sono belli e mi scatta l’emozione, mi si accavallano i pensieri e mi rendo conto di avere le tasche piene di cose incantevoli.
per 2 cristiani
4-6 mazzetti di bietoline
20 g di pomodorini secchi
200 g di cellentani
20 g di pistacchi
2 cm di zenzero grattugiato
due cucchiai di pan grattato
un pizzico di zucchero
un’acciuga sott’olio
uno spicchio d’aglio
20 g di parmigiano grattugiato
un pezzetto di peperoncino piccante
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
Lessa le bietoline in acqua salata dopo averle mondate e lavate, conserva l’acqua perché dopo ci cuocerai la pasta.
Ammolla i pomodorini secchi in una tazza con dell’acqua calda, asciugali, tritali e metti da parte. Quando la verdura è cotta, scolala e tritala a coltello. In una padella metti un giro d’olio, lo spicchio d’aglio pelato, tagliato a metà e degerminato, l’acciuga sgocciolata dall’olio di conservazione. Soffriggi poco sciogliendo l’acciuga con un cucchiaio di legno, fai dorare l’aglio. Aggiungi le bietoline tritate, i pomodorini e cuoci ancora con mezzo bicchiere d’acqua di cottura delle verdura e lo zenzero grattugiato. Preleva parte del condimento, frullalo con un frullatore a immersione e poi rimettilo in padella.
Prepara la muddica atturrata: dentro un padellino antiaderente metti un cucchiaino d’olio, il pangrattato, lo zucchero, accendi un fuoco dolce e mescola fino a rendere bionda la muddica, spegni il fuoco, aggiungi il parmigiano e i pistacchi tritati a coltello, mescola velocemente e metti da parte in una ciotola. Cuoci la pasta, scolala al dente dentro la padella con il condimento, mescola e aggiungi acqua di cottura della pasta per fluidificare. Impiatta la pasta con una spolverata di muddica atturrata miscelata ai pistacchi.
Poi mi cunti.
Elio Modica
Che meraviglia di ricetta!
Claudia Magistro
🙂
ti voglio bene
Cla