Il Maestro Montersino è qui! Ma lui non lo sa

 Non è che uno diventa maestro così per grazia ricevuta eh? Anni e anni di studio e duro lavoro per realizzare torte spettacolari, scenografiche e di alta pasticceria ma anche dei biscotti semplici negli ingredienti e nella realizzazione, da inzuppare nel latte o nel the caldo ma da mangiare anche così, schetti, che sarebbe il contrario di maritati. Vi l’assicuro che già al primo muzzicuni, mi lassaru in pace cu munnu intiero.

la ricetta è desunta dal libro “Croissant e biscotti” di Luca Montersino, edito da Rizzoli
il maestro dice che per preparare i Biscolatte ci servono:
485 g di farina 180 w quindi farina di grano tenero di media forza
200 g di zucchero semolato
200 g di burro morbido
65 g di amido di riso che non avevo e ho sostituito con quello di mais 
85 g di uova intere (due piccole, sgusciatele dentro una ciotola e pesatele)
40 g di panna
20 g di sciroppo di glucosio atomizzato (ecco io di atomizzato non ho niente ho messo lo sciroppo di glucosio all’antica)
2 g di sale
4 g di lievito
1 baccello di vaniglia
impastate il burro morbido con lo zucchero, il glucosio, poi unite le uova e la panna, il sale e la vaniglia. A questo punto unite la farina setacciata con l’amido e il lievito. Ponete in frigo per 30 minuti. Rivestite un paio di placche con carta forno, stendete l’impasto con un matterello su un piano leggermente infarinato, prelevate dei pezzetti alla volta, quello che resta da lavorare rimettetelo in frigo. realizzate dei biscotti con un coppa pasta metteteli sulle teglie e infrnate a 160°C per circa 15-20 minuti, basatevi sulla conoscenza del vostro forno. Se volete spolverate con dello zucchero a velo 

nel giardino che vorrei

…metterei a dimora almeno due o tre piante di Lycium barbarum; il clima sarebbe anche favorevole, godrei della loro chioma dal portamento ricadente, dei loro fiori, già  dall’inizio dell’estate, bianchi, viola e lilla e dei loro frutti le famose bacche di Goji. Ci vulissi quel bel punto di rosso carico, il colore del loro frutto, per ravvivare un angolo del terreno. Studiando questa pianta ho scoperto che il nome Goji è stato dato, nel 1973, dall’etnobotanico del nord america, il dottor Bradley Dobos. Questo esimio studioso turnau dal Nepal, dopo anni di studio, con, in sacchetta, un riconoscimento straordinario; fu il primo occidentale a diventare medico di medicina tibetana, lavorando e studiando, vicino vicino con Sua Santità Dalai Lama e uno stuolo di personaggi, portatori sani di saggezza e gentilezza.

 Considerando che il mio giardino è nicareddu, e difficilmente potrò inserire quest’essenza strepitosa, ho approfittato dello shop on line di Gaia Superfood Le bacche di Goji sono un multivitaminico naturale al 100% fatevi un giro nello shop e leggerete “tutto il buono che fa bene” ma non solo, leggendo leggendo, scoprirete la filosofia di Gaia Superfood, i valori che contraddistinguono questo brand, il
concetto di “dono” e “riconoscenza” verso quei luoghi e
quella gente del lontano Tibet, che hanno donato un frutto così strepitoso; per
questo, parte del ricavato delle vendite delle bacche di Goji Tibetano saranno
devoluti a favore dell’associazione Dawa.

 

Energia
vitale, mangiare sano, benessere del corpo, dello spirito e lunga vita; un
insegnamento da seguire con un consumo sistematico a colazione, aggiungendo i
Superfood ai frullati, allo yogurt o nel muesli, darà una marcia in più alla nostra
giornata grazie alla ricchezza di vitamine, minerali e proteine contenute
naturalmente. Amunì, accogliamo
questo dono.

Biscotti Superfood al burro salato e bacche di Goji Tibetano

250 g di farina di grano duro di Sicilia

50 g di semola integrale di grano duro di Sicilia rimacinata
200 g di burro salato
50 g di vino Passito di Pantelleria
100 g di zucchero di canna
un uovo 
10 g di semi di lino
8 g di lievito chimico

Mettete le bacche Goji a bagno nel vino; mescolate insieme le due farine, unite il burro tagliato a pezzetti leggermente ammorbidito, i semi di lino, lo zucchero, l’uovo, le bacche di goji leggermente strizzate e il lievito setacciato, impastate per rendere omogeneo il composto, realizzate tre salsicciotti di uguale diametro e poneteli in frigo a rassodare per almeno due ore
Prelevate i cilindri di impasto dal frigo e tagliateli a sezioni di circa un cm di spessore, disponeteli su due placche foderate con carta forno e infornate per circa 10 minuti a 170°C, come sempre ricordo che la cottura va commisurata alla conoscenza del vostro elettrodomestico.

sto studiando

Il forno, che mi ha accompagnato per otre 17 anni, ha deciso che era stanco di travagghiare e sinni iu in pensione. Quindi, dopo un’accuratissima ricerca di mercato abbiamo, il mio sposo e io, optato per un elettrodomestico super, mega, arci, ultra, iper,  dotato di un manuale d’uso al pari dei superlativi assoluti già usati. Studio, dunque, inforno, provo il vapore, il sottovuoto, il ventilato, sopra sotto, di lato, cuocio pane, biscotti, pizza, pasta, carne, pesce praticamente “al forno” qualunque cosa. Fortuna che a me il caldo piace.

Questi biscotti vengono direttamente da qui, ho cangiato solo un paio di ingredienti, un successone in pieno luglio.
Biscotti alle nocciole
350 g di farina
50 g di fecola di patate
160 g di zucchero di canna
125 g di burro
un uovo
100 g di cioccolato bianco
60 g di nocciole tostate
150 ml di panna fresca
un cucchiaino abbondante di pasta di nocciole
un cucchiaino e mezzo di lievito
zucchero a velo per decorare
mescolate gli ingredienti secchi e poi unite l’uovo e la panna, realizzate due salsicciotti, avvolgeteli in un foglio di pellicola e metteteli in frigo a rassodare per almeno un’ora…io tempo non ne avevo e ho tagliato la pasta molliccia evitando il passaggio in frigo. Infornate in forno caldo a 160°C per circa 15 minuti, io ho un forno ventilato e ho infornato ambedue le teglie a 150°C per circa 20 minuti

è stato come volare, nella mia cucina

volare, alle volte, riserva esperienze indelebili come addentare un biscottino gentilmente offerto dalla compagnia di bandiera. Volo Palermo- Milano, sono immersa nella lettura del nuovo romanzo della Cornwell, non mi accorgo di nulla intorno a me quando una voce mi distoglie,  “buongiorno signora, desidera uno snack? Dolce o salato?” Certo, mi sono alterata un tantinello per il ‘colpo di signora’; che vorresti dire bedda, che dimostro tutti questi anni, opuro è solo una questione di educazione? Punto sulla seconda opzione e rispondo che si gradisco, ma dolce eh? Una sventolona magra, alta e bedda (ma aunn’era chista?) mi consegna amabilmente un sacchiteddu nicu contenente degli adorabili biscottini al limone che mi distolgono definitivamente da ‘chi aveva ucciso chi’, lascio il libriccino e, tra le nuvole, letterealmente, mi concentro sul contenuto del sacchiteddu.
Non saranno quelli del volo, ma sono altrettanto buoni e sono al limone vero 🙂

100g di burro, ammorbidito 
160 grammi di zucchero di canna
150g di mandorle
150g di farina 
6 g di lievito
10 g di buccia grattugiata circa 2 limoni 
12 g di succo circa mezzo limone 
un cucchiaino di estratto di vaniglia 
zucchero a velo per decorare
nel mixer riducete le mandorle in farina ma non troppo, o meglio, se vi piace la croccantezza della mandorla sotto i denti allora lasciate qualche pezzettino un po’ più grosso; montare il burro con lo zucchero con uno sbattitore elettrico, aggiungete le mandorle triturate e continuate a sbattere. Mettete l’impasto su un piano di lavoro, poco per volta aggiungete la farina setacciata con il lievito e per ammorbidire l’impasto qualche goccia di succo di limone filtrato. Potreste non avere bisogno di tutto il succo presente negli ingredienti come, viceversa se l’impasto risultasse troppo morbido, avrete bisogno di una manciata, ancora, di farina.
Scusate mancava un pezzo della ricetta, mi scurdai gli ultimi passaggi, eccoli:
Realizzate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola e ponete in frigo per almeno un’ora. Tagliate una parte dell’impasto, maneggiatolo per ammorbidirlo e poi stendetelo con un matterello su un piano leggermente infarinato, ritagliate con un coppapasta e ponete l’impasto ritagliato su una placca foderata con carta forno, infornate in forno caldo a 160°C per circa 8-10. Per la cottura fidatevi della conoscenza del vostro forno.

il mondo dei “pan di zenzero”

Se volete passare un giorno intero a decorare biscotti, questa è la ricetta giusta. Armatevi di pazienza e qualche picciriddu, picchì travagghiare suli  non è lo stesso che farlo in compagnia, soprattutto un lavoro come questo, destinato ai picciriddi che andranno a visitare la casa di Babbo Natale realizzata da un gruppo di volontari di Capaci . Una iniziativa lodevole dedicata ai bambini, piuttosto perché non andate a visitarla, ci sarà da divertirsi. Casa di Babbo Natale, via Papa Giovanni, Capaci

670 g di farina 00
una bustina di lievito (16 g)
5 g di zenzero in polvere
7 g di cannella macinata
3 g di noce moscata grattugiata
3 g di chiodi di garofano macinati
una macinata di pepe nero 
225 g di burro a temperatura ambiente
175 g di miele 
230 g di zucchero di canna
2 uova a temperatura ambiente
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
glassa pronta
pasta di zucchero pronta di diversi colori
pastiglie di cioccolato colorate

Setacciate la farina con il lievito, aggiungete le spezie e mescolate. Nella planetaria sbattete con le fruste il burro, aggiungete lo zucchero sbattendo per cinque minuti. unite un uovo per volta, facendo amalgamare il primo completamente prima di aggiungere il secondo, includete il miele e la vaniglia. Cambiate il gancio, togliete la frusta e montate la foglia K, rimettete la macchina in moto e unite gli ingredienti secchi. Realizzate una palla con l’impasto che sarà parecchio morbido ma maneggiabile, avvolgetelo dentro un foglio di pellicola per alimenti e ponetelo in frigo per tutta la notte.

Il giorno dopo spolverate il piano di lavoro con la farina, sottraete un pezzo di impasto dal frigo, manipolatelo con le mani, quel poco per renderlo lavorabile, stendetelo con il mattarello a uno spessore di 2-3 mm e ritagliatelo con la formina dei biscotti degli omini di pan di zenzero, ponete i biscotti su una teglia foderata con carta forno e infornate a 170°C per circa 10 minuti. Sfornate e fate raffreddare completamente. Per realizzare la casetta utilizzate l’apposito stampo. Incollate i pezzi della casa con la glassa e fatela rapprendere per una notte. Decorate i biscotti con pasta di zucchero oppure glassa colorata e la casa con la glassa, pastiglie al cioccolato colorate e molta fantasia.

bon tempu e malu tempu…

...non dura tuttu ‘u tempu.
Un famoso proverbio per dire che l’estate, per me,  finisce il primo agosto; probabilmente perché comincio a prendere il sole ad aprile e, dopo quattro mesi, mi sembra che i raggi non scaldino più come sempre, ma comincino a bruciare meno. Punti di vista astrali certo, intanto le cicale cantano inesorabilmente e senza tregua, loro inneggiano al caldo, all’afa agostana che, nonostante qualche acquazzone anticipato rispetto al canonico di ferragosto o successivo a tale giorno, procede imperterrita. Per me è finita qui.
biscotti allo zenzero
150 g di burro morbido
250 g di farina 00
50 g di farina di Kamut
15 g di zenzero fresco grattugiato
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di chiodi di garofano macinati
un pizzico di sale
110 g di zucchero di canna
1 uovo
zucchero a velo per decorare
impastate tutti gli ingredienti tranne lo zucchero a velo, amalgamate bene e poi realizzate due filoncini di circa 5 cm di diametro. Avvolgeteli nella pellicola e poneteli in frigo per almeno un’ora. Accendete il forno a 180°C, foderate due placche con la carta forno e tirate fuori dal frigo un cilindro per volta, eliminate la pellicola e affettatelo con uno spessore di 5 mm. Disponete i biscotti su una placca e cuocete per circa 13 minuti o fino a quando il fondo risulterà dorato e la superficie bianca, sfornate e fate raffreddare nella teglia, se volete spolverate con lo zucchero a velo.

il tè della domenica

quando ho fame bevo, mi faccio una tisana oppure un tè, bevande calde che sciolgono i grassi…almeno mi consolo, devo dire che la fase critica dietetica passò, non ho più quella fame atavica che mi faceva nesciri l’occhi ‘i fora. in effetti fame non era, era voglia di spizzuliare, masticare costantemente tutto il giorno; un biscottino durante gli intervalli, un bel piatticeddu di pasta a pranzo, uno ma anche due (e tre) bicchieri di vino e soprattutto il pane, tanto pane, fresco, croccante, morbido com’è ghiè, basta che è pane da mangiare schitto o maritato, ma quant’è buono il panuzzo? ASSAI! Va beh, niente ci fa, io determinata sono, anche perché la tizia del post precedente (che fussi io) ogni mattina trasi cu mia in bagno e mi talìa i fianchi dallo specchio  😀
Il tè che mi riscalda anche l’anima è un regalo dei miei adorabili amichetti Fico secco & Uva passa, è buonissimo :*
per 35 biscotti:
350 g di farina 00
40 g di mirtilli rossi secchi
90 g di nocciole
100 ml di latte caldo
130 g di burro morbido
150 g di zucchero
120 g di cioccolato bianco
un uovo
un cucchiaino di lievito
per la finitura
100 g di cioccolato fondente
mettete i mirtilli a mollo nel latte; sbattete lo zucchero con il burro, fino a renderli bianchi e spumosi.  Aggiungete l’uovo e, poco alla volta, la farina setacciata, il lievito, le nocciole e il cioccolato tritati a coltello, in ultimo unite i mirtilli scolati. Realizzate delle palline d’impasto di circa 25-30 g di pezzatura, schiacciatele leggermente e ponetele su una teglia foderate con carta forno. Infornate in forno già caldo a 160°C per circa 10 minuti, sfornate e fate raffreddare sulla placca. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, intingete i biscotti tenendoli da un lato e poneteli ad asciugare su carta forno. 

accettai la sfida

…quella che il primo dell’anno una tizia mi lanciò schiaffeggiandomi, in modo figurato, nella quiete della mia stanza da bagno. Ero ddocu tranquilla per i fatti miei, immersa nei miei effluvi, quando lei mi taliò dallo specchio apostrofandomi con un epiteto irripetibile. Inutile negare che mi offese fino al midollo ma è altrettanto innegabile che ragione aveva. Si deve perdere il tuo nome, mi disse taliandomi ‘nta l’occhi, ma quanto ti stai facennu? Sembri un torta che lievita nel forno, come una delle tue, belle e buone da mangiare, ma quelle dolci sono, tu sì ‘na cristiana ed è evidente che stai esagerando; pari n’arancina chi pedi.
Va beh, l’ho detto, arancina chi pedi mi chiamò…
A quel punto non potevo sottrarmi, sentivo che dovevo raccogliere la sfida che per me è doppia; perdere 10 kg e cucinare sempre cose buone, pizze e paste sugose, biscotti e torte, carni e pesci a go_go. Quindi, cari i miei lettori vicini e lontani, io produco e gli altri mangiano; accollatevi questi biscotti, (ancora biscotti, si) che mandano in visibilio, mi hanno detto e io ci credo.
Per fugare ogni ragionevole dubbio, devo dire che la tipa allo specchio ero io, autocoscienza, semplice autocoscienza.
Biscotti morbidi al triplo cioccolato:
per 45 pezzi
145 g di cioccolato bianco
145 g di cioccolato fondente in gocce grandi
420 g di farina 00 setacciata
30 g di cacao amaro setacciato
70 g di burro ammorbidito
40 g di burro salato morbido
100 g di zucchero
un uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
100 ml di latte aromatizzato ai mirtilli secchi
un cucchiaino di lievito in polvere
Scaldate il forno a 160°C. Tagliate a pezzi il cioccolato bianco e scioglietelo a bagnomaria con il latte. Nello sbattitore unite il burro con lo zucchero, sbattete per ottenere una crema, aggiungete l’uovo e continuate a sbattere per amalgamare. Incorporate il cioccolato bianco e dopo, poco alla volta, il cacao, la farina, il lievito e il cioccolato in gocce. Realizzate delle palline di circa 40 g, schiacciatele leggermente e ponetele su una placca foderata con carta forno ben distanziate tra loro. Infornate per circa 15 minuti, controllate la cottura. Sfornate e fate raffreddare sulla placca prima di riporli dentro una scatola di latta.

un muzzicuni

 …a una stellina glielo diamo? Per forza bisogna darglielo, picchì sannunca s’affinni. Potrebbe pensare che non vi piace, offendendosi a morte. Allora segnatevi ‘sta ricetta, fatele e mangiatele pensando ammia.
Stelline mandorle e vaniglia ripiene alle fragole
80 g di mandorle con la buccia
280 g di farina 00
120 di zucchero
150 g di burro morbido
un cucchiaino di essenza di vaniglia
un pizzico di sale
un uovo
confettura di fragole

Tritate le mandorle in un mixer e mettetele in una ciotola con tutti gli ingredienti, impastate, fate una palla, avvolgetela nella pellicola e poi ponetela in frigo per un’ora. Stendete la pasta ad uno spessore di 3 mm e con un coppapasta a forma di stella, ritagliate i biscotti e metteteli in una placca foderata con carta forno; praticate un foro al centro in metà delle stelline con un piccolo coppapasta rotondo. Cuocete in forno caldo a 160°C per 10 minuti, sfornateli e fateli raffreddare completamente. Con una spatola distribuite un po’ di confettura, coprite con il biscotto con il buco e poi spolverate con zucchero a velo.

Sono viva

 lo scampato pericolo vale un biscotto al cappuccino per ri_cominciare? Ma ricominciare che cosa? Non è mai finito niente, chiù scuru di mezzanotte non può fare, ad ogni modo un biscotto è per sempre…come i diamanti 😀

Biscotti morbidi al cappuccino
200 g di farina
100 g di burro morbido
110 g di zucchero
15 g di cappuccino solubile
8 g di lievito
1 uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
mescolate tutti gli ingredienti, realizzate due salsicciotti, avvolgeteli nella pellicola e metteteli in frigo per un’ora almeno. Tagliateli a rondelle e poneteli, distanziati, su una placca foderata con carta da forno. Infornate in forno caldo a 160°C per 10 minuti circa. Sfornate e fate raffreddare sulla placca.