il semifreddo che non abbiamo mangiato

 e no, non l’abbiamo mangiato picchì il dolce me lo portarono e quindi il semifreddo rimase in frigo, poi dal frigo passò al freezer. Avevo preventivato l’eventualità che qualcuno degli invitati portasse un dolcino e infatti capitò; ho pensato di preparare un dolce da conservare per mangiarlo, nella fatidica ipotesi, in un altro momento e accussì fici. Ora mi godo ‘stu dolcino con calma, assittata ‘ncapu ‘u divano, con il suono croccante che la gabbia di cioccolato emette quando affondi la paletta da gelato dentro il semifreddo. Non si può raccontare, si deve provare.

per 10 cristiani
6 tuorli di uova grosse e freschissime
500 g di mascarpone a temperatura ambiente
100 g di zucchero semolato
due bicchierini di Vov
100 g di cioccolato fondente
40 g di panna fresca

sbattete i tuorli con lo zucchero fino a quando diventeranno bianchi e di consistenza cremosa, unite poco alla volta il mascarpone sempre sbattendo evitando i grumi, aggiungete poco a poco il liquore amalgamando a ogni aggiunta. Versate dentro dei piccoli contenitori di alluminio tronco conica di 6,5 cm di diametro e alti 4 cm, compattate sbattendo il fondo sul palmo della mano, poneteli in frigo a rassodare coperti da un foglio di pellicola fino al giorno dopo. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato spezzettato con la panna, ponetelo dentro un sac-a-poche o in un cornetto di carta forno. Sformate il semifreddo, delicatamente su un piatto, decorate con il cioccolato fuso realizzando una grata e mettete in frigo ancora una mezz’ora prima di servire,  la consistenza del dolce sarà cremosa ma comunque in forma e il cioccolato diverrà croccante. Se vorrete la forma ben netta e definita tronco conica, ponete il semifreddo in freezer, sformate delicatamente con una paletta in alluminio proseguite con il cioccolato come indicato prima e poi mettete in frigo a riposare.

ho finito il duemila13 e iniziato il duemila14 così

una dolce fine e un sprintoso inizio con un dolcino consigliato alla fine dell’anno scorso dalla mia adorabile amica Laura Adani, facilissimo, veloce e da leccarsi i baffi anche chi non ce li ha. Il bello di avere amiche brave che ti consentono di prolungare una magia a distanza :*
Ho aumentato le dosi per una teglia più grande e versato una glassa al cioccolato per fermare i lamponi dovendo viaggiare dalla mia casa a un’altra; questioni logistiche risolte a vantaggio delle maniglie dell’amore, non sia mai. Il consiglio che vi do, per evitare di cuocere due volte la base come ho fatto io, è molto semplice, non oltrepassate i minuti di cottura, 10-12 minuti al massimo. Il biscotto troppo cotto non si arrotola, si sgretola […] 
4 uova separate 
50 g di farina
70 g di maizena
un cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g di zucchero
un pizzico di sale
230 g di confettura di lamponi
zucchero a velo
una dozzina di lamponi freschi
50 g di cioccolato fondente tritato
due cucchiai di panna
Imburrate una placca da forno di 40 x 28 cm, foderatela con la carta forno e mettetela da parte; in una ciotola sbattete i tuorli con lo zucchero finché assumeranno una consistenza chiara e spumosa, aggiungete la vaniglia e la farina setacciata con la maizena. Montate gli albumi a neve per circa 10 minuti con il sale e uniteli delicatamente, poco per volta al composto di farina. Quando il composto sarà ben amalgamato, versatelo nella teglia, livellatelo e infornate a 150°C per circa 10-12 minuti. Non mi stancherò mai di dirvi che la cottura dipende SOLO dalla conoscenza del vostro forno. Il mio è forte a 180°C brucerebbe l’impasto senza cuocerlo. Tirate fuori la teglia dal forno e aspettate qualche minuto, rovesciate il biscotto su un telo pulito cosparso di abbondante zucchero a velo, eliminate la carta forno e arrotolatelo aiutandovi con il telo e aspettate qualche minuto; srotolatelo, distribuite la confettura, arrotolatelo ben stretto e fate raffreddare completamente, dopo tagliate le due estremità per averle pulite. Sciogliete a bagnomaria il cioccolato con la panna, versatelo sul rotolo e decoratelo con i lamponi, spolverate con lo zucchero a velo e servite

Calorie a me!

E lo so, sono giorni micidiali questi; in un fiat ritrovi, grammo dopo grammo, i chili persi in mesi e mesi di dieta buuuuhhh! E’ triste pensare alla fatica fatta ma davanti a un dolcino così che faccio? MI ARRENDO! In effetti mi sento conciliante e ben disposta quindi vi propongo la ricetta con sommo gaudio, poi fate voi se continuare con i bagordi oppure no. Considerate però che siamo, ancora, al 27 dicembre e avi arrivari capudannu, faciti vuiautri! 
Cheesecake noci, panna e caramello
per una tortiera apribile da 24 cm di diametro
consiglio di preparare questo dolce il giorno prima
tempo di preparazione: 3 ore
tempo di cottura: 45-50 minuti
difficoltà: facile
per la base
150 g di biscotti digestive
40 g di zucchero di canna
75 g di burro 
50 g di noci
per il ripieno
160 g di formaggio Philadelphia
200 g di mascarpone
200 g di zucchero di canna
200 ml di panna acida
100 g di dulce de leche ( tipicamente lo trovate nei supermercati ben forniti, io l’ho fatto in casa con una lattina di latte condensato)
4 uova
un cucchiaino di estratto di vaniglia
per il caramello
150 g di zucchero semolato
50 g di burro
200 ml di panna
un pizzico di sale
per la guarnizione 
50 g di noci tritate grossolanamente
Portate a temperatura ambiente i formaggi. Scaldate il forno a 150°C. Rompete i biscotti e metteteli dentro il frullatore con le noci il burro a pezzetti e lo zucchero, frullate fino a ottenere un composto omogeneo. Distribuite la crosta di biscotti sul fondo della teglia unta di burro, livellate con il dorso di un cucchiaio e mettete in frigo. In una terrina il Philadelphia con il mascarpone e sbattete con una frusta elettrica per amalgamare, aggiungete lo zucchero e poi la panna acida. Infine dopo aver amalgamato unite il dulce de leche, aggiungete le uova uno alla volta. Versate la crema sopra i biscotti, infornate e cuocete per circa 45-50 minuti. Lasciate raffreddare nel forno spento con lo sportello aperto. Preparate il caramello mettendo lo zucchero dentro un pentolino, cuocete a fiamma dolce fino a quando il colore da bianco diventerà marrone, roteate il pentolino con un gioco di polso senza toccare lo zucchero. Non vi allontanate dal piano cottura, rischiate di buttare via tutto se si brucia lo zucchero. Versate l apanna poco per volta e lentamente, aggiungete il sale e mescolate. Il composto diventerà una mappazza, si solidificherà attorno alla vostra spatola ma non vi scantate la situazione si risolverà per il meglio; togliete il pentolino dal fuoco e unite il burro freddo tagliato a pezzetti, mescolate fino a quando la crema diventerà liscia e cremosa. Versate il caramello sulla torta e decorate con le noci. fate riposare il dolce tutta la notte in frigo e tiratelo fuori poco prima di servire.

cioccolato

 potrebbe sembrare una cioccolata calda, invece inganno c’è! Trattasi di mousse al cioccolato; si prepara in un fiat e si conserva in frigo per il giorno dopo, avendo cura di tirarla fuori almeno un’ora prima di servire e il gioco è fatto. Un dessert per concludere un pasto importante, ma anche un intermezzo pomeridiano in uno dei giorni di festa che ci aspettano in agguato dietro l’angolo.
per 6 cristiani
150 g di cioccolato 
4 uova 
50 g di zucchero
tritate il cioccolato a coltello, ponetelo in un contenitore adatto alla cottura a bagnomaria e scioglietelo su fiamma dolce. Sbattete i tuorli con le fruste elettrice, aggiungendo a filo il cioccolato fuso. Montate a neve ferma incorporando lo zucchero facendolo cadere a pioggia. Unite gli albumi al composto di cioccolato e uova, fatelo poco per volta facendo attenzione che la parte precedente sia amalgamata al composto. Versate dentro delle ciotole o delle tazze e ponete in frigo tutta la notte. Prima di servire riportate a temperatura ambiente.

il mondo dei “pan di zenzero”

Se volete passare un giorno intero a decorare biscotti, questa è la ricetta giusta. Armatevi di pazienza e qualche picciriddu, picchì travagghiare suli  non è lo stesso che farlo in compagnia, soprattutto un lavoro come questo, destinato ai picciriddi che andranno a visitare la casa di Babbo Natale realizzata da un gruppo di volontari di Capaci . Una iniziativa lodevole dedicata ai bambini, piuttosto perché non andate a visitarla, ci sarà da divertirsi. Casa di Babbo Natale, via Papa Giovanni, Capaci

670 g di farina 00
una bustina di lievito (16 g)
5 g di zenzero in polvere
7 g di cannella macinata
3 g di noce moscata grattugiata
3 g di chiodi di garofano macinati
una macinata di pepe nero 
225 g di burro a temperatura ambiente
175 g di miele 
230 g di zucchero di canna
2 uova a temperatura ambiente
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
glassa pronta
pasta di zucchero pronta di diversi colori
pastiglie di cioccolato colorate

Setacciate la farina con il lievito, aggiungete le spezie e mescolate. Nella planetaria sbattete con le fruste il burro, aggiungete lo zucchero sbattendo per cinque minuti. unite un uovo per volta, facendo amalgamare il primo completamente prima di aggiungere il secondo, includete il miele e la vaniglia. Cambiate il gancio, togliete la frusta e montate la foglia K, rimettete la macchina in moto e unite gli ingredienti secchi. Realizzate una palla con l’impasto che sarà parecchio morbido ma maneggiabile, avvolgetelo dentro un foglio di pellicola per alimenti e ponetelo in frigo per tutta la notte.

Il giorno dopo spolverate il piano di lavoro con la farina, sottraete un pezzo di impasto dal frigo, manipolatelo con le mani, quel poco per renderlo lavorabile, stendetelo con il mattarello a uno spessore di 2-3 mm e ritagliatelo con la formina dei biscotti degli omini di pan di zenzero, ponete i biscotti su una teglia foderata con carta forno e infornate a 170°C per circa 10 minuti. Sfornate e fate raffreddare completamente. Per realizzare la casetta utilizzate l’apposito stampo. Incollate i pezzi della casa con la glassa e fatela rapprendere per una notte. Decorate i biscotti con pasta di zucchero oppure glassa colorata e la casa con la glassa, pastiglie al cioccolato colorate e molta fantasia.

Nigella, tanto love

Niè, ‘sta figghiola è troppu bedda! Ma non è solo bella è anche bravissima, guardare mentre conduce la sua trasmissione è un gran piacere visivo, è altamente comunicativa, piacevolmente simpatica, drammaticamente bella e straordinariamente brava. Un piacere da elaborare fino al compimento della ricetta per assaporare quello che lei ha fatto vedere amabilmente in tv. Si, perché se leggete la ricetta non basta per accendere la miccia. Se, con il blog la foto deve essere accattivante per scatenare la voglia di provare la ricetta, con lei basta guardare una sua puntata per volere preparare l’intero menù e magari andare ad assettarisi cu idda e l’amici sò.
preparazione: 30 minuti
cottura: 1 ora
difficolta: media
per la base
200 g di digestive
50 g di burro
100 g di cioccolato fondente 
50 g di arachidi salati
per il ripieno
500 g di Philadelphia a temperatura ambiente
125 ml di panna acida
3 uova
tre tuorli
200 g di zucchero
150 g di burro di arachidi liscio
per il topping
250 ml di panna acida
100 g di cioccolato al latte
30 g di zucchero di canna
frullate i biscotti con le arachidi, aggiungete il burro a pezzetti, il cioccolato a scaglie. Foderate uno stampo apribile da 24 cm di diametro con la carta forno, distribuite il composto di biscotti e, con il dorso di un cucchiaio appiattitelo sul fondo. Mettete in frigo mentre preparate il ripieno. Con le fruste elettriche montate il formaggio con lo zucchero, aggiungete la panna, le uova, uno alla volta, e il burro di arachidi. Versate il composto dentro la tortiera e infornate a 160°C per 50 minuti; nel frattempo preparate il topping. Sciogliete a bagnomaria  il cioccolato tagliato a pezzetti, aggiungete lo zucchero e la panna acida,mescolate fino a ottenere una crema liscia, versatela sulla torta e infornate ancora per dieci minuti

il tempo delle arance

Proprio ieri su Sicily Present è stata pubblicata, nella rubrica domenicale di scorza d’arancia, una ricetta siciliana, un dolcino semplice realizzato con pasta all’arancia, ottimo rimedio per quando l’aranci nun ci sunnu. Ora che invece si stannu apprisentannu, vi fazzu talìare un dolcino sulla stessa scia ciavurusa. Ciambella alle arance duci e zuccherate con una glassa alle clementine e vaniglia. dovete sapere immediatamente che il ciavuru della glassa vi rapirà e voi facitivi  rapire, abbandonatevi senza rete, è un consiglio spassionato.
300 g di farina
245 g di zucchero di canna
8 g di lievito in polvere
un pizzico di sale
150 g di panna acida
4 uova
225 g di burro morbido
30 ml di latte
100 ml di succo di arancia
per la glassa
una clementina il suo succo e la sua scorza
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
150 g circa di zucchero a velo setacciato

 setacciate gli ingredienti secchi e accendete il forno a 150 °C. Imburrate e infarinate uno stampo a ciambella di 24 cm di diametro. Sbattete lo zucchero con il burro, aggiungete la panna e il succo d’arancia, le uova e infine, poco per volta , il mix di farina. Amalgamate ben bene il composto, versatelo dentro la teglia e infornate per circa 30 minuti. Fate la prova dello stecchino per verificare la cottura. Fate raffreddare nello stampo qualche istante prima di sformare il dolce su una griglia.

Preparate la glassa; lavate la clementina, prelevate la sua scorza e mettetela in una piccola ciotola, poi spremetela il frutto per ricavarne il succo e aggiungetelo allo zeste. Unite la vaniglia e setacciate lo zucchero a velo direttamente dentro la terrina, con delle fruste a fili sbattete per amalgamare gli ingredienti e verificare la consistenza della glassa Versate la glassa sul dolce e fate raffreddare completamente 

conforto al cioccolato

Può capitare che la calma serafica che mi ammanta con un leggerissimo, impalpabile velo di accondiscendenza, si dissolva nell’aere. Può capitare, sono una donna come tante, bastevolmente educata che non attacca turilla; il mio motto è vivi e lascia(mi) vivere, senza rompermi i cabbasisi, sulu sulu pcchì io non li scafazzo a ttia. Mi pare equo e solidale con la mia tranquillità che, ultimamente e di ‘sti tempi, vacilla e non poco. Quando qualsiasi-siasi cristiano mi pigghia bellamente per i fondelli, ecco che il velo impalpabile se ne va a cataffottersi verso altri lidi.

Per riacchiappare il velo, per fortuna mia, mi basta (?) accendere il forno, indossare un bel fantale, legarmi i capelli, aprire il frigo e la dispensa; burro, farina, uova e cioccolato. La concentrazione si riappropria della mia mente e delle mie mani, fuori tutto dal cervello, solo manualità, gesti sicuri e semplici; certo, allordo tutta la cucina, tanto nnì mia ci voli picca! Pochi ingredienti che, confezionati nelle giuste proporzioni,  producono, dopo il passaggio nel forno, un ciavuru incoffessabile e una visione tale da rimanere alluccuti. 
La ricetta originale la trovai ccà ma, ‘o solitu, cangiai qualche cosuzza.

torta al cioccolato e barbabietola rossa
200 g di burro
250 g di barbabietole precotte
200 g di cioccolato fondente
60 g di panna acida
5 uova separate
140 g di farina
190 g di zucchero di canna
8 g di lievito
20 g di cacao amaro
un pizzico di sale

per il ripieno e la copertura
120 g di burro
100 g di panna acida
200 g di cioccolato fondente

Per mantenere alta la concentrazione suggerisco di preparare tutti gli ingredienti e averli a portata di mano. Accendete il forno a 180°C, io dopo ‘n’anticchia l’abbasso a 160 picchì il mio elettrodomestico è troppo potente, la teglia è piccola e alta quindi rischio che si bruci all’esterno e rimanga cruda all’interno.
Imburrate e infarinate uno stampo in alluminio di 20 cm di diametro e alto 10. Tritate il cioccolato, mettetelo dentro un pentolino insieme con il burro a pezzetti e scioglietelo a bagno maria, facendo attenzione che l’acqua mantenga una temperatura al di sotto dei 100°C e che non tocchi il pentolino con il cioccolato, fate intiepidire. 
Setacciate il cacao, la farina e il lievito, mettete da parte. In un boccale riunite le barbabietole, con un frullatore a immersione riducetele in purea. In una ciotola montate i tuorli con lo zucchero per 10 minuti, unite il cioccolato fuso, il purea e la panna. In un’altra ciotola montate gli albumi con un pizzico di sale Con un frusta a fili amalgamate gli albumi con movimenti dal basso verso l’alto, unite in tre volte gli ingredienti secchi e legate sempre con delicatezza. Versate nella teglia e infornate per quasi un’ora, controllate la cottura con uno stecchino. Fate raffreddare la torta completamente nel suo stampo e poi trasferitela, su una gratella per dolci.

preparate il ripieno e la copertura, fondendo il cioccolato con il burro, sempre a bagno maria,  fate intiepidire aggiungete la panna e montate il composto con una frusta elettrica. Tagliate in due la torta ormai fredda, farcitela con metà del ripieno preparato, copritela con l’altra metà della torta e versate al centro la glassa rimasta. Con una spatola per pasticceria spalmate con delicatezza in modo da fare scivolare qualche goccia dal bordo. Ponete in frigo e tiratela fuori una decina di minuti prima di servire.

è tempo di preparare una torta di mele

Un esperimento, e come tale all’assaggio sono sempre titubante, mi scanto che non vinnu bonu e invece…
delicatissimo il gusto del burro di arachidi, proprio un’idea; leggerissima anche la gradazione alcolica del Vov, la croccantezza, sotto i denti, dei semi di papavero conclude, con non poca gentilezza, l’impasto; le mele, leggermente caramellate fanno “teatro”, un po’ di scena sotto i riflettori, direi che non guasta

300 g di farina
100 g di burro morbido
70 g di burro di arachidi con pezzetti di arachide
150 g di zucchero di canna
4 uova
10 g di semi di papavero
40 g di Vov
una bustina di lievito
una mela rossa Stark

sbattete il burro con lo zucchero, assai, fino a quando montano insieme, diventando una crema spumosa, unite il burro di arachidi e continuate a montare. Aggiungete un uovo alla volta, facendo attenzione che il precedente sia ben amalgamato. Setacciate la farina con il lievito, unite la miscela all’impasto insieme con i semi di papavero alternando con il liquore. Imburrate e infarinate una teglia da 26 cm di diametro, versate il composto e livellatelo.

Lavate e asciugate la mela, affettatela con una mandolina, a fette sottilissime (circa 2, 5 millimetri) e distribuitela a raggiera. Infornate in forno caldo a 160°C per circa mezz’ora, comunque fidatevi della conoscenza del vostro forno; fate la prova stecchino e se viene fuori pulito dall’impasto, la torta è pronta. Fate raffreddare nella teglia qualche minuto e poi sformatela su un piatto da portata. Se volete dare un tocco di bianco spolverate, appena un istante prima di servire, dello zucchero a velo.

biondo, a modo mio

biondo chiaro, caldo ma non originale; come se fosse tinto, nemmeno mechato picchì è pressocchè uniforme, sicuramente manomesso.
Mi spiego, s’annunca non si capisce una beneamata. Gordon Ramsay , su uno dei suoi libri, pubblica la ricetta dei ‘blondies’, la versione bionda dei ‘brownies’. Ma secunnu mia, con rispetto parlando, la sua ricetta troppo sdignusa è. Per correttezza vi scrivo la sua ricetta, ci mancassi
allura, iddu dici:
230 g di burro più quello per ungere (e chista è una)
340 g di zucchero semolato (e chista è n’autra)
un pizzico di sale (l’unica cosa che è ‘un pizzico’)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (mi sta bene)
2 uova leggermente sbattute ( non s’affinniro anche se le ho sbattute direttamente da intra)
280 g di farina 00 (mi sta bene)
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio (ok)
un cucchiaino di lievito in polvere (ok)
240 g di cioccolato bianco (…)
4 cucchiai di mirtilli rossi secchi (mi stavano ‘ntipatici, volevo il tutto biondo senza colpi di rosso)
allora, io chi fici?
230 g di burro ( me l’accollai)
180 g di zucchero semolato (l”ho ridotto senza pietà e fici bonu)

 un pizzico di sale (ci sta perfetto)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (uguale uguale)
2 uova (sbattute una alla volta dentro il tegamino)
280 g di farina 00
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
un cucchiaino di lievito in polvere
200 g di cioccolato bianco (ci fici lo sconto)
200 ml di panna fresca (ci misi il carrico da 11)

 amunì, intanto pigghiate un tegamino, sciogliete tutto il burro, aggiungete lo zucchero e sbattete con le fruste elettriche. Unite l’estratto di vaniglia sempre sbattendo. Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e aggiungete un uovo per volta, utilizzando sempre le fruste per amalgamare. Accendete il forno a 150-160°C imburrate leggermente uno stampo da 20×30 cm e foderatelo con la carta forno, facendola aderire bene alle pareti.Setacciate gli ingredienti secchi e uniteli poco alla volta al composto di uova, sempre dentro il tegamino; il composto diventerà, gradatamente sempre più consistente, alternate con la panna fino a esaurimento degli ingredienti. Tritate finemente il cioccolato e aggiungetelo al composto, ormai tiepido

 Versate la miscela dentro la teglia, livellatela e sbattete il contenitore sul piano di lavoro, con delicatezza. Infornate per circa 25-30 minuti o fino a quando la torta  risulterà cotta ma umida, con la prova stecchino.
Tirate fuori la teglia dal forno e fate raffreddare almeno mezz’ora prima di sformare la torta che poggerete su una griglia per il completo raffreddamento. Se volete ma non è strettamente necessario, anzi…spolverate un leggerissimo strato di zucchero a velo, dopo averla tagliata a cubetti.