a ciascuno il suo

squeezita 2

Sacrifici sono: sacrifici che cominciano alle 4 del pomeriggio in una giornata di festa quando in famiglia reclamano il dolce nonostante l’abbuffata del pranzo. Allora nenti fazzu? Impasto n’anticchiedda di farina e, durante la lievitazione, penso già a dei bomboloni farciti con i vari gusti della confettura Squeezita, a ciascuno il suo gusto, appunto.

squeezita

450 g di farina tipo 1
10 g di lievito di birra
un pizzico di sale
80 g di zucchero di canna più quello per ricoprire i bomboloni
125 g di latte
50 g di burro a pezzetti
2 uova piccole
50 g di acqua
olio per friggere
confettura Squeezita, tutti i gusti
Mescolate la farina con lo zucchero e il lievito sbriciolato. Scaldate il latte, mettete il burro e fatelo sciogliere mescolando, unite l’acqua e fate intiepidire. Impastate la farina aggiungendogli ingredienti liquidi poco alla volta, unite il sale e le uova leggermente sbattute. Il composto finale sarà parecchio idratato, trasferitelo su una spianatoia, se lo avete lavorato dentro un mixer, e lavoratelo ancora aggiungendo farina se occorre, senza esagerare dovrà rimanere umido.
Realizzate una palla e ponetelo dentro una ciotola coperta con la pellicola o con un telo umido e fate lievitare fino al raddoppio, circa due ore. Recuperate l’impasto, lavoratelo ancora sulla spianatoia e dividetelo in 10 panetti da circa 80 g l’uno, poneteli su un tagliere leggermente infarinato, discostati tra di loro, coprite con un canovaccio e fate lievitare ancora fino al raddoppio, circa un’ora.
Scaldate l’olio in un pentolino dai bordi alti e friggete, poco per volta, i bomboloni, poneteli a scolare su carta da cucina per assorbire l’unto in eccesso. Rotolate i bomboloni in una ciotola piena di zucchero di canna, praticate un taglio a croce sulla sommità, adagiate il pratico erogatore della confettura scelta e riempite i bomboloni con la confettura Squeezita. Poi mi cuntate.

 

squeezita_4

io porto il dolce

sciroppo d'acero.gimpCome vu cuntu?
Va beh, meglio cominciare dal fatto che amo lo sciroppo d’acero Maple Joe; sui pancake è un must, dentro questa torta è da urlo. Non ho usato zucchero, non c’era motivo, perché ho dolcificato l’impasto con lo sciroppo d’acero. La consistenza della pasta è quasi come quella dei pancake… Picchì non la faciti? é facilissima, una torticedda casereccia , di mele che piace sempre, aromatizzata al Porto e zuccherata con la ducizza di sciroppo d’acero. Vi ho convinto?
Amunìììììììì, pigghiate un pizzinu
Torta di mele e sciroppo d’acero Maple Joe

3 mele golden
40 g di Porto*un cucchino di amido di mais setacciato
225 g di burro
250 g di sciroppo d’acero Maple Joe
un pizzico di sale
un uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
320 g di farina
8 g di lievito
100 g di panna
10 g di granella di pistacchi
mescolate l’amido con il liquore, affettate le mele a 4 mm e mescolatele insieme con la miscela alcolica.
Sbattete l’uovo con il burro a dadini, aggiungete 210 g di sciroppo d’acero, il sale, la vaniglia e la panna. Aggiungete la farina con il lievito. Imburrate e infarinate una teglia di 26 cm di diametro, versate i 3/4 dell’impasto, ripartite le mele con il liquido e schiacciate con le mani.

sciroppo prepgimp

Distribuite lo sciroppo rimasto nella bottiglia e coprite con l’impasto avanzato. Aggiungete la granella di pistacchi e infornate a 170°C per circa 40 minuti. Per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno, fate la prova stecchino prima di sfornare, dovrà uscire fuori dalla torta asciutto e pulito.

Ciambelline morbide ne abbiamo?

mini bundt cakes

Poi dice che i social non sociàlano. Sapete che vi dico? i social sociàlano eccome. Questa ricetta l’ho scovata da lei che è di una bravura stratosferica. Intanto mi acchiappò su instragram e per una mano cominciai a seguirla, poi, un bel gioNNo pubblica una foto, questa:

Schermata 2016-04-19 alle 09.18.33

MIZZICA! mi dico, ma che meraviglia. E comincio a scassare per la ricetta. Scopro così che ha un bellissimo blog, Ackyart si chiama, con la condivisione di tutto il suo sapere *_*
Niè, troppo favoloso.
La ricetta è qui, vi assicuro che è di una bontà assoluta; lei ha preso ispirazione qua e là, rielaborando la partenza e io, invece, la copiai para_para a eccezione dello zucchero, lo usai di canna per il lemon curd.
Amunì l’avete preso un pizzino?

Mini bundt cake al limone e lemon cud allo zucchero di canna.
leggi Ciambelline morbidissime al limone  e crema da sdillinio.
Prima base principale, procuratevi dei limoni biologici. E’ fondamentale, io ne ho avuti in regalo dal mio amico Alessio, che non smetterò mai di ringraziare e non solo per i limoni.
per circa 6 ciambelline:

180 g di farina
2 uova
180 g di zucchero di canna chiaro
60 g di olio di semi di girasole
140 g di ricotta
8 g di lievito per dolci
2 limoni biologici
zucchero a velo, fragole e lemon curd, per guarnire

Per il lemon curd:
150 g di zucchero di canna (cambia il colore)
3 tuorli
1 uovo
80 g burro
80 g di succo di limone
accendete il forno e portatelo a 180°C.
Montate lo zucchero con le uova per 5 minuti. Nel frattempo setacciate la ricotta e poi montatela con uno sbattitore elettrico. Unite la ricotta al composto di uova
delicatamente senza smontare il composto usando una spatola di gomma. Aggiungete la farina setacciata con il lievito, la scorza grattugiata dei limoni e il loro succo limoni. Unisci l’olio a filo e continua a mescolare dall’alto verso il basso. ungete 6 stampini da bundt cake e infarinateli eliminando la farina in eccesso, versate il composto riempiendoli un po’ più della metà e cuocete in forno per circa 25 minuti facendo la prova stecchino prima di sfornarli.
Mentre le ciambelline sono in forno preparate il lemon curd: cuocete a bagnomaria l’uovo, i tuorli, lo zucchero e il succo del limone. Mescolate continuamente con una frusta a fili fino quasi a ebollizione; la crema prenderà consistenza e si inspessirà. Togliete dal fuoco e aggiungete il burro a dadini, mescolate per scioglierlo. Passate il lemon curd a setaccio, è una seccatura, lo so ma è fondamentale. Ponete in un barattolo e fate raffreddare.
Sformate le ciambelline, riempite il buco con la crema e, se volete con delle fettine di fragola, cospargete con lo zucchero a velo e servite.

duci ma senza zucchero

sciroppo d'agave 4.gimp
Adoro la red velvet, mi piace perché è rossa, passionale e di forte impatto emotivo. Non mi sono mai cimentata nel realizzarla nella sua interezza per una questione puramente ossequiosa. Quando sarà il momento la realizzerò seguendo la ricetta pedissequamente, con “punti e virgole” perfettamente collocate. Nel frattempo mi sbizzarrisco realizzando varianti senza regole che escono da quel tappeto rosso, seguendo una strada alternativa, magari parallela oppure zigzagandoci sopra.
Oggi, domenica, la red velvet de noiartri è senza zucchero ma duci lo stesso, pensata per quelli che lo zucchero lo vedono con il cannocchiale ma che possono addolcire qualunque cosa con una perfetta alternativa, lo sciroppo d’agave Sunny Via.
sciroppo d'agave.gimp
Per la red velvet de noiartri
180 g di farina
230 g di barbabietole precotte
8 g di lievito
50 g di cacao amaro
180 g di sciroppo d’agave Sunny Via
3 uova
80 g di olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
frullate le barbabietole, aggiungete l’olio, lo sciroppo, e l’estratto di vaniglia. Mescolate la farina, il lievito, il sale e il cacao. Aggiungete il mix di barbabietola, sbattete per amalgamare con una frusta, unite un uovo alla volta e versate dentro una teglia imburrata e infarinata. Infornate in forno caldo a 170°C per circa mezz’ora. Fate attenzione per la cottura, regolate il vostro forno secondo la vostra esperienza e fate sempre la prova stecchino prima di sfornare il dolce. Fate raffreddare qualche minuto dentro la teglia e poi sformate la torta.

sciroppo d'agave 3.gimp

per la salsa al cacao:
85 g di burro
120 g di sciroppo d’agave Sunny Via
120 g di panna a lunga conservazione
2 cucchiaini di cacao amaro
2 cucchiaini di estratto di vaniglia

sciroppo d'agave 2.gimp

Sciogliete il burro dentro una piccola casseruola, su fuoco dolce. aggiungete lo sciroppo d’agave, e la panna e cuocere pochi minuti. Spegnete, aggiungete il cacao setacciato e l’estratto di vaniglia. mescolate e fate raffreddare completamente. Frullate e passate in frigo. Al momento di servire, distribuite un po’ di salsa al cacao sulla torta e anche uno specchio in ogni piatto prima di adagiare una fetta.

e ti ricordi?

occhio di bue.gimp

Mizzica, ci sono sapori e odori che restano piegati nei cassetti della memoria. Sono lì e te ne dimentichi di averli, esattamente come un qualunque oggetto ben riposto. Certe volte apri il cassetto e ti ritrovi una cosa tra le mani, spuntata così, come dal nulla.
Con i sapori e gli odori è la stessa cosa precisa ‘ntifica. A li voti dai un muzzicuni a ‘na cosa e quella niente fa? A timpulata ti riporta indietro di anni luce, e ti ritrovi picciriddu in una pellicola degli anni settanta con i colori ingialliti attipo Polaroid. Maria, maria, maria! E’ ‘na cosa che macari fa ‘mpressione.
IMG_20160404_143646_HDRcla

Accussì succidiu, l’autru jurnu, unni me matri
. Accattammu una guantiera di dolcetti, biscottini da the, cose accussì. Tra i tanti biscotticeddi c’erano chisti, gli occhi di bue
Ora, sentite ammia, pigghiate una penna e un pizzinu, che bonu faciti.

occhio di bue 2.gimp

Per l’impasto
500 g di
 farina
250 g di burro freddo tagliato a dadini
200 g di zucchero di canna a grana sottile
3 tuorli d’uovo
un uovo intero
Un cucchiaino di estratto di vaniglia
la scorza grattugiata di un grosso limone
un pizzico di sale
Per la farcitura e la finitura
confettura di albicocche
zucchero a velo

Mescolate tutti gli ingredienti per l’impasto, fatene una palla lavorando il meno possibile, avvolgete in un film di pellicola e ponete in frigo a rassodare almeno un’ora.
Accendete il forno a 170°C, almeno il mio, voi basatevi sulla conoscenza del vostro elettrodomestico; recuperate l’impasto, prelevate una porzione e il resto ponetelo di nuovo in frigo. Su una spianatoia leggermente infarinata stendete l’impasto a uno spessore di circa 4-5 mm. Con un taglia biscotti di e cm di diametro realizzate tanti dischi e poneteli su una placca foderata con carta forno. Sulla metà di questi dischi praticate un foro con un altro taglia biscotti di 2,5 cm di diametro. Cuocete in forno per circa 15 minuti. Controllate la cottura non devono scurirsi. procedente con questa operazione fino a esaurire la pasta frolla. Consiglio di rimettere in frigo i ritagli di pasta, rimpastarli e procedere come sopra. Quando i biscotti saranno freddi, cospargete con la confettura di albicocche quelli interi, coprite con gli anelli e poi spolverate con lo zucchero a velo.

occhio di bue 3gimp

otto

Ridendo e scherzando il 4 settembre la creatura bloggesca fici ott’anni. Tra il sacro e il profano il giorno della santuzza del 2007, qua s’incominciava a mettere le mani in pasta intraprendendo un percorso che mi pareva di fuoddi, Io ce lo dissi a Roberta, l’amica mia che aprì il blog a mia insaputa; non ci mettiamo mano e lasciamo tutto com’è.
Pensavo, da buona siciliana, che lasciare tutto esattamente com’è è molto più facile, non ci devi mettere la faccia, resti nell’anonimato, ti confondi con la massa e tutto scorre esattamente come nulla fosse, senza fatica. Al sud la fatica pesa, è un fardello che ti porti sulle spalle per tutto il santo giorno, non per niente al pomeriggio ci facciamo un pisolino, mangiamo tardi e facemu tutto con il suo tempo (ma suo di chi poi?Boh!).E invece le mani in pasta ce le ho messe insieme con la faccia, con i pro e i contro ho intrapreso il cambiamento; cosa assai difficile per chi, gattopardescamente, lascia tutto tale e quale.
Questa torta l’ho copiata da qui ma considerando che la ricetta originale non mi si confaceva totalmente ho cambiato, è il caso di dire, alcune cose.

300 g di farina
60 g di cacao amaro
18 g di lievito
200 g di zucchero di canna
225 g di burro morbido tagliato a dadini
una tazza di latte 125 g
1/2 cucchiaino di sale
4 uova
2 albumi
1 bacca di vaniglia
procuratevi due teglie apribili da 24 cm di diametro, imburratele, infarinatele e mettetele da parte Accendete il forno a 160°C e procedete alla preparazione della torta. In una ciotola sbattete leggermente le uova con gli albumi, i semi della vaniglia e mezza tazza di latte. Nel mixer setacciate la farina con il lievito e il cacao. Aggiungete lo zucchero e il sale, montate le fruste e fate partire la macchina per amalgamare gli ingredienti, aggiungete il burro e il latte rimasto, sbattete per 4 minuti a velocità media. Aggiungete 1/3 del composto di uova e latte e mescolate sempre bene prima di aggiungere l’alro terzo di mistura dopo due minuti di attività della macchina. Infine unite l’ultimo terzo di composto di uova e amalgamate bene. Dividete l’impasto nelle due teglie, livellate e infornate per circa 30 minuti. Per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno. Fate la prova stecchino prima di sfornare e fate raffreddare. Sformate e ponete su una griglia per raffreddare completamente.

Glassa al mascarpone adattato da un manuale di Martha Stewart.
450 g di cioccolato fondente
30 g di cacao amaro
6 cucchiai di acqua bollente
300 g di burro ba temperatura ambiente
1 tazza di mascarpone circa 115 g
40 g di zucchero a velo
un pizzico di sale
Mescolate l’acqua bollente al cacao, per evitare di ottenere dei grumi e fate raffreddare. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e fate raffreddare per almeno mezz’ora. Sbatette lo zucchero con il burro nel mixer per 4 minuti. Aggiungete il mascarpone e il cacao sciolto nell’acqua. Unite il cioccolato e continuate a sbattere. Passate in frigo per circa 15 minuti prima di montare la torta.
Ponete il primo disco di torta su un piatto da portata della stessa misura della torta, magari di cartone. Racchiudete la torta in un ring per pasticceria e procedete con lo strato di crema al mascarpone e cioccolato, ponete l’altro disco e passate in frigo un’ora. Trascorso questo tempo eliminate il ring e procedete con la glassatura della torta. Se la grassa si fosse indurita troppo potete farla rinvenire a temperatura ambiente montandola con delle fruste elettriche.

una mousse che toglie la facoltà di parola

Invitata ero, una bella riunione di famiglia, un pranzo luculliano che s’aspetta un finale strepitoso. Per me il cioccolato è il re dei fine pasto, per carità, certo non sempre, dipende dalla base del pasto ma ‘sta vota ci stava perfetto!
Siccome fa un caldo micidiale ho pensato, genio, di realizzare una cosa fresca ma non ghiacciata. Avevo adocchiato un dolcino nel libro di Donna Hay sul cioccolato. La torta in questione è a pagina 71, ha subito qualche piccola variazione sulla base morbida, sulla consistenza della mousse e sulla decorazione. Potreste pensare che non è quella torta ma ci somiglia assai e da lì partii, è quindi più che giusto e doveroso dirlo. Durante la realizzazione, cominciata il giorno prima, trasìa nel panico perché la mousse rimaneva molto morbida; mi sto disintossicando dalla colla di pesce e sto smanettando con l’agar agar, inzertare la giusta quantità non è propriamente un gioco da ragazzi, anche perché entrano in gioco diversi fattori, ma datemi tempo. Comunque sapete come finiu? Ho passato la torta in freezer un’ora prima di servire e la consistenza rimase perfetta ma mi scantai assai di fare una mala fiura. Quando la mia forchetta ha affondato i rebbi nei tre strati mi sono rilassata, morbida ma non sfatta, all’assaggio per poco non mi mancò la palora

Difficoltà: media
preparazione: 2 ore
cottura: 20 minuti
preparatela il giorno prima, avrà tutto il tempo di riposare in frigo

per la base di pan di spagna
50 g di farina
2 uova
55 g di zucchero di canna
e, non siete pratici con la realizzazione del pan di spagna, utilizzate 1/8 di cucchiaino di lievito ma se seguite le istruzioni, state certi che non vi servirà.

Scaldate il forno a 180°C
setacciate tre volte la farina con il lievito se lo utilizzate e mettete da parte. Sbattete ad alta velocità le uova con lo zucchero per circa 10 minuti. Il composto triplicherà di volume schiarendo. Foderate con carta forno uno stampo a cerniera di 23 cm di diametro, imburratela e versate il composto livellandolo con una spatola rigida. Infornate e cuocete per circa 20 minuti o fino a quando inserendo uno stecchino dentro l’impasto questo ne uscirà asciutto e pulito. Fate raffreddare completamente e, nel frattempo, preparate la mousse.

per la mousse
8 g di agar agar
200 g d i cioccolato fondete ridotto in scaglie
75 g di burro a pezzetti
2 cucchiai di cacao setacciato
4 uova separate
25 g di zucchero a velo
200 ml di panna fresca.
Mettete il cioccolato, il cacao e il burro in una casseruola, ponetela dentro un’altra con due dita d’acqua e sciogliete a bagnomaria. Fate attenzione che la casseruola che contiene il cioccolato non tocchi l’acqua calda. Mescolate per amalgamare gli ingredienti, togliete dal fuoco e aggiungete l’agar agar, mescolate e mettete dentro una ciotola.
Ponete in frigo il contenitore dove monterete la panna e le fruste in frezeer.
Incorporate le uova e sbattete con una frusta a fili manuale per rendere il composto omogeneo. Sbattete gli albumi aggiungendo poco per volta lo zucchero a velo setacciato continuando a montare fino a quando saranno lucidi e fermi. Aggiungeteli al composto di cioccolato in più riprese e incorporate con movimenti dal basso verso l’alto aiutandovi con la frusta a fili.
Recuperate il contenitore dal frigo, ponete la panna fredda e montatela con le fruste ghiacciate. Aggiungetela al composto mescolando sempre con la frusta a fili manuale. Ponete in frigo per fare rassodare per circa mezz’ora.

Per il montaggio:
per la bagna:
30 ml di liquore all’arancia
60 ml di acqua
Ponete il pan di spagna su un disco di cartone rigido poco più grande; circondate il dolce con un anello di alluminio regolabile. Scaldate i l’acqua con il liquore, metteteli dentro una bottiglia per bagnie oppure utilizzate un cucchiaio per imbibire la base del pan di spagna. Dopo aver imbibito aspettate qualche minuto.
Tirate la mousse fuori al frigo, mescolate con una spatola e versate dentro il cerchio, livellate e ponete in frigo a rassodare fino al giorno dopo.



Per la finitura:
cacao amaro setacciato
200 g di lamponi
un paio d’ore prima di servire togliete l’anello, setacciate un cucchiaio di cacao sulla superficie della torta, distribuite i lamponi e mettete in freezer un’ora.

 

va dove ti porta il cuore

Niente ci vuole, mezz’ora? E che sarà mai, cos’è mezz’ora, trenta minuti, di fronte all’eternità? nemmeno un battito di ciglia,in meno di un biz avrete una tortina da portare in giro avvolta in un candido strofinaccio pulito dove vi pare a voi, amunì pigghiate un pizzino.
Vi cuntu subito subito che niente inventai ma presi la ricetta da quell’adorabile donna che gestisce il B&B Il Cuore a Massa.
Qui trovate il video della ricetta della torta di mele sul blog di Daniela e qui quella che ho fatto io qualche anno fa.
Sempre grazie Daniela!

Divagazione sul tema: da una torta di mele a una di pesche. Va dove ti porta il cuore e la stagione
torta bassa, rustica di pesche
100 g di burro fuso
100 g di zucchero di canna
2 uova
150 g di farina di grano saraceno
8 g di lievito
125 ml di yogurt bianco
circa 4 pesce noci grosse
una macinata di pepe garofanato
una manciata di zucchero di canna per la finitura
Lavate e asciugate le pesche, tagliatele in due, girate le mezze parti e staccate il nocciolo, tagliatele ancora a quarti e affettatele con una mandolina a 3 mm circa.
Sbattete il burro con lo zucchero, aggiungete un uovo alla volta. Abbassate la velocità delle fruste elettriche alla prima velocità e aggiungete la farina setacciata con il lievito in due volte e infine lo yogurt. Versate il composto in una teglia da cm di diametro imburrata e infarinata, disponete a raggiera le fette di pesca, distribuite una manciata di zucchero, una macinata di pepe e infornate in forno già caldo a 180°C per circa 20-30 minuti o fino a quando la torta sarà cotta; per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno.

lamentati e stai bene

Dice che fa caldo, mah! Certo, non si può dire che ci sia freddo; considerando che siamo alla fine di luglio probabilmente un po’ di caldo me l’aspetto. Quann’era picciridda c’erano le stagioni e ‘ntà l’estate faceva caldo, almeno io mi ricordo così. Ora come ora sento solo lamentele per il troppo sudore, per il caldo, per l’estate intera. E va beh, lamentati e stai bene, si dice. Io aspetterò l’inverno, durante questa stagione non ho obiezioni di sorta, per ora me lo godo questo confortevole calduccio.
Le coppette fredde qua sotto hanno un vantaggio per la preparazione, a parte quello di un refrigerio piacevolissimo per il fine pasto, cu ‘stu cauddu, il cioccolato è praticamente già sciolto, giusto il tempo di portarlo dal supermercato a casa, da una temperatura di meno 3 a più 35°C e il gioco è fatto.

Coppe al cioccolato, cardamomo e frutta ghiacciata
per otto cristiani
preparazione: 15 minuti
cottura: 10 minuti
300 g di cioccolato al latte
300 ml di latte
300 ml di panna fresca
5 bacche di cardamomo
5 tuorli
6 g di gelatina in fogli
frutti di bosco freschi o ghiacciati
pestate i semi contenuti dentro le bacche di cardamomo e metteteli da parte.

Ammollate la gelatina in acqua fredda. Versate in una casseruola il latte con la panna, aggiungete i tuorli e il cardamomo pestato; mescolate con una frusta a fili manuale e passate su fuoco dolce per circa 10 minuti, quando si forma sulla superficie una leggera schiuma.  Spegnete il fuoco e aggiungete la gelatina strizzata, mescolate per farla sciogliere completamente e poi montate la crema con delle fruste per un paio di minuti. Filtrate il composto con un colino a maglie fitte dentro la ciotola che contiene il cioccolato spezzettato o sciolto dal caldo. Effettuate questa operazione in tre volte, facendo attenzione che, a ogni aggiunta di miscuglio di latte, il cioccolato si amalgami perfettamente. Montate ancora una volta il composto con le fruste elettriche e poi versatelo in 8 coppe. Passate in frigo per almeno 4 ore. Al momento di servire distribuite la frutta sul cioccolato e servite. Io ho l’abitudine di congelare immediatamente i piccoli frutti di bosco per averli belli freddi prima di decorare i miei dolci, voi come fate?

sfizi d’estate

Piccoli, dolci, sfizi d’estate, piaceri per la vista e per il palato. Perle da gustare lentamente nella frescura serale, cucchiaino dopo cucchiaino. Una mescolanza di piaceri accumunati dall’amore per le cose belle e dall’amicizia che queste lega. 
Le amarene di Erina, le ho sciroppate seguendo la ricetta di Misya, con queste dosi:
1350 g di amarene snocciolate
600 g di zucchero di canna
poi ho realizzato questo dolcino una sera per la mia amica Ramona che è venuta a trovarci con il suo fidanzato, La ricetta l’ho copiata da una raccolta di Sale & Pepe  “Dolci al cucchiaio, morbide tentazioni”.
direi troppo dolce per i miei gusti, ridurrei lo zucchero, da 40 a 20 g, vui faciti come vuliti
100 g di cioccolato bianco
80-100 g di amarene
un albume
20 g di zucchero di canna
150 ml di panna fresca
spezzettate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria e montate la panna fredda. Montate l’albume con lo zucchero a neve ferma e poi incorporatelo al cioccolato fuso, delicatamente. Unite la panna e mescolate dal basso verso l’alto delicatamente. Versate in 4 bicchieri inserendo all’interno metà delle amarene fate rassodare in freezer per circa 4 ore e. Prima di servire, decorate con le amarene rimaste eun po’ del loro sciroppo.