quante sono le gemelle?

2 sono!
e come sono?
dolcissime sono! esattamente come queste due ricette che propongo per la loro raccolta estivissimissima

Crostatine di panna cotta con composta di fichi e caramello

Bicchieri di panna cotta, composta di fichi e cardamomo

ingredienti per 8 tartellette da 10 cm di diametro

pasta sucrée alle mandorle
250 g di farina 00
5o g di farina di mandorle
100 g di burro a temperatura ambiente
80 g di zucchero a velo
1 pizzico di sale
2 uova piccole
Impastate gli ingredienti lavorando pochissimo con le punte delle dita oppure date l’incombenza alla planetaria che se la cava egregiamente 😉
avvolgete l’impasto nella pellicola e ponete in frigo per almeno 2 ore
panna cotta
500 ml di panna fresca
250 ml di latte
12 g di gelatina in fogli
100 g di zucchero
1 bacca di vaniglia
ammollate in acqua fredda la gelatina. In un pentolino portate a bollore la panna, il latte e lo zucchero con la bacca di vaniglia incisa e liberata dei suoi semi. Togliete dal fuoco e aggiungete la gelatina mescolando fino a completo scioglimento.
caramello
100 g di zucchero semolato
2 cucchiai di acqua
composta di fichi
8 fichi verdi + 4 fichi per decorare
70 g di burro
mezzo bicchierino di cognac
50 ml di acqua
2 cucchiaini rasi di zucchero
sbucciate e tagliate a quadrucci 8 fichi, poneteli in una padella sul fuoco con l’acqua, lo zucchero e il burro appena la frutta assumerà una consistenza piuttosto morbida sfumate con il cognac e alzate la fiamma per fare avaporare.

per 4 bicchieri
10 biscotti secchi al limone
4 bacche di cardamomo verde che mi ha regalato l’amica mia Enzuccia


Imburrate le tegliette ed infarinatele eliminando la farina in eccesso. Distribuite la pasta sucrée dopo averla stesa con il mattarello con uno spessore di 3-4 mm. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e infornate le tartellette a 160 °C per 8-10 minuti poi tiratele fuori, rimodellatele con l’aiuto di un cucchiaino perchè l’impasto tenderà ad afflosciarsi ( se preferite utilizzate i pesi per la cottura in bianco…io li odio), reinfornatele per altri 10 minuti o fino a completa doratura. Tirate fuori le formine e fate raffreddare qualche minuto prima di sformarle. Pestate i biscotti nel mortaio e distribuite un piccolo strato su ogni tartelletta, un po’di più sulla base di ogni bicchiere, avendo cura di compattare la farina di biscotti sul fondo del bicchiere. Sistemate un cucchiaio di composta di fichi dentro le tartellette, mettete da parte il resto. Rimettete per comodità il dolcino nella teglietta, manterrà in forma il guscio di pasta; adesso versate un paio di cucchiai di panna cotta a copertura della composta di fichi arrivando al livello del margine della pasta sucrée, ponete in frigo almeno tre ore per far rassodare la panna. Prendete i bicchieri e dividete la panna cotta rimasta, ponete in frigo a rassodare.
Trascorso il tempo necessario, tirate fuori i bicchieri dal frigo, spartite la composta di fichi rimasta e un po’ di polvere di cardamomo di cui avrete precedentemente pestato i semini contenuti nelle bacche. Ponete in frigo fino al momento di servire.
Preparate il caramello mettendo sul fuoco, in una casseruola col fondo spesso, lasciate cuocere a fuoco basso senza mescolare, lo zucchero con l’acqua. Quando il caramello comincerà a bollire cambierà lentamente colore, fate molta attenzione a che non si bruci, i cristalli si scioglieranno ed è il momento di toglierlo dal fuoco. A questo punto dovrete essere molto veloci, su un tappetino di silicone della Silikomart realizzate dei ghirigori con i rebbi di una forchetta per fare i fili oppurem con un cucchiaino tracciate una “linea” di caramello, lasciate raffreddare un istante e arrotolate la “linea a spirale attorno al manico di un cucchiaio di legno, caramellate la frutta, intingendola dentro il caramello, in teoria la frutta non andrebbe affettata perchè l’umidità interna scioglie il caramello il quale non s’attacca ma i fichi troppo grandi erano 😉
Prima di servire, sformate ancora una volta i docetti, distribuite sulle tartellette la frutta caramellata e i ghirigori di caramello.



Crostata ai mirtilli

buona ma buona davvero, sbriciolosa al punto giusto e buona, l’ho detto che è buona?
ahahahah, questa ricetta è desunta e monipolata da “Cucina Italiana” di marzo 09
l’aviti un pizzinu?
😉
per la frolla:
250 g di farina 00
50 g di farina di grano saraceno
150 g di burro
50 g di zucchero
50 g di panna fresca
un tuorlo
una bustina di vanillina
3 nocciole
un pizzico di sale

per la farcia e la guarnizione:
una manciata di mirtilli freschi
2 mele golden
50 g di burro più qualche fiocco
50 g di zucchero a velo
50 g di farina di mandorle
50 g di zucchero semolato
un piccolo uovo
un cucchiaio abbondante di marmellata di mirtilli
una manciata di zucchero di canna
un pizzico di sale

In un mortaio pestate le nocciole con mezzo cucchiaino di zucchero e un pizzico di sale. Nella planetaria, lavorate il burro morbido a pezzetti con il tuorlo e lo zucchero, aggiungete le farine , la panna e la vanillina, unite anche le nocciole pestate. Avvolgete il panetto nella carta d’alluminio e ponetela in frigo per almeno mezz’ora. Preparate la farcia montando il burro morbido con lo zucchero a velo e un pizzico di sale, incorporate la farina di mandorle e l’uovo, aggiungete la marmellata di mirtilli. Stendete la frolla e foderate uno stampo per crostata di 24 cm di diametro, precedentemente imburrato e infarinato; distribuite la farcia copritela con 2 giri di fettine di mela, sbucciate, private del torsolo e affettate sottilmente con una mandolina, ponete al centro la manciata di mirtilli, finite con qualche fiocchetto di burro e infornate a 160°C (dipende dal vostro forno) per circa 30 minuti. Se volete, prima di servire, spolverate con zucchero a velo.

ancora chicchi…ma sono gli ultimi

dopo di che ho finito le melagrane, aggiungo che non ne posso vedere più perchè mi viene la nausea ahahahah
🙂
Però come tenervi ammucciata una sì gran bella crostata di effetto, che trovate copleta di pasta phillo a pagina 22 nel S&P di gennaio 2002? Io la stramaledetta pasta phillo non l’ho trovata in questo periodo, perchè a quanto pare i palermitani ne hanno fatto man bassa, ed io sono rimasta sprovvista, ma a costo di star male perchè rivedrò una melagrana, la rifarò appena ‘ncoccio la pasta phillo GIURO!

ingredienti per una teglia di 22 cm
250 g di farina
100 g di zucchero
100 g di burro
2 tuorli
un cucchiaino di cannella in polvere
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone
200 g di fragole 1 melagrana
250 ml di latte
60 g di zucchero
3 tuorli
60 g di farina
6 capsule di cardamomo verde
Impastate la farina con il sale e lo zucchero, aggiungete i tuorli, la scorza di limone, la cannella e il burro morbido. Impastate velocemente e fate una palla che avvolgerete in un foglio di alluminio. Fate riposare in frigo per un’ora. Scaldate il latte con i semi del cardamomo pestati nel mortaio. Sbattette i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, aggiungete la farina setacciata. Filtrate il latte e incorporatelo poco alla volta al composto di uova, trasferite la crema in una casseruola e fate addensare a fuoco basso, facendo attenzione che non raggiunga il bollore. Fate raffreddare mescolando spesso. Stendete la pasta con un matterello e foderate la teglia imburrata e infarinata bucate il fondo con i rebbi di una forchetta e copritela con un foglio di carta forno; cuocete in bianco con dei fagioli secchi in forno caldo a 180°C per 10-15 minuti. Togliete i fagioli e distribuite sul guscio di frolla la frutta pulita meno una manciata abbondante di chicchi di melagrana. coprite con la crema e poi distribuite il resto della melagrana rimasta.

Cuor di mela


Non ho preparato questo per sabato, ma LEI doveva essere presente alla mia cena! Ed è venuta con un dolcino, un dolcino che sembrava buono… invece non era buono

era fantastico, sublime, da segnare nel proprio quadernetto di ricette sotto una voce…ricette del cuore *

Lory ha utilizzato le mele del suo albero in montagna, in effetti mi veniva un po’ fuori mano andare a rubarle da lì dove ha anche i fichi ahahahah quindi ho seguito il suo consiglio ed ho cercato delle mele a pasta soda, croccanti e poco dolci. Per la varietà delle mele andate qui credo che quella che ho scelto sia la Braeburn ma sicura sicura non sono 😉

Ingredienti
per la sablèe alle mandorle:

300 gr di farina 00
50 gr di farina di mandorle
200 gr di burro
100 gr di zucchero a velo
50 gr di zucchero semolato
2 uova piccole
un pizzico di sale
Impastate gli ingredienti come al solito, velocemente; le mie uova erano medie, quindi ho aggiunto un paio di cucchiai di farina per ottenere un impasto liscio e non appiccicoso. Avvolgete la sablèe in un foglio di carta stagnola e fate riposare in frigo per 40 minuti.

Per farcire ho usato;
3 fette biscottate
marmellata di mirtilli
zucchero di canna
zenzero fresco
5 mele medio/piccole

zucchero a velo per spolverare

Tagliate in 2 le mele, sbucciatele e toglietene il torsolo,

io ho usato uno scavino. In una padella fonda sciogliete una noce di burro, aggiungete le mele, cospargete con 4 cucchiai di zucchero di canna, una grattata di zenzero e mezzo bicchiere d’acqua. Coprite e lasciate cuocere 12-15 minuti, togliete il coperchio e fate asciugare lo sciroppo che si è formato. “Attenzione che le mele nn passino di cottura dovranno restare al dente.” Parola di Mercante 😉

Fate raffreddare
Tagliate in 2 l’impasto preso dal frigo, stendete una parte e foderate uno stampo da crostata di 24 cm di diametro precedentemente imburrata e infarinata, bucherellate il fondo e cospargetelo di marmellata, sbriciolate le fette biscottate e sopra, distribuite lungo la circonferenza della torta, le mezze mele con la parte convessa verso l’alto, ne utilizzerete 9, l’ultima mezza mela la ponete al centro della torta formando un fiore. Stendete l’altra parte d’impasto e chiudete la crostata sigillando i bordi con la pasta sottostante. Cuocete in forno caldo a 160°C per 25′ almeno nel mio forno 😉
Spolverate con zucchero a velo

che “fine” può fare una marmellatina degna di questo nome?

non vi posso raccontare quant’è buona la marmellatina di Alex, perchè non esistono le parole, bisogna assaggiarla 😉
vi confido un segreto…(mi che segreto!) Alex nella sua ricetta dice di usare 1 kg di mirtilli, ma io solo 800 g ne trovai, allora facendo le giuste proporzioni ho dosato il resto degli ingredienti ma…ho usato comunque tutte le 8 bacche di cardamomo….ma che ve lo dico a fare? spattemu?
ahahahahah
…dicevo che una marmellatina che si rispetti non può che finire sul fondo di una crostata, dalla frolla meravigliosamente buona e soprattutto, per gli amanti del bordo, dal bordo mega 🙂
la ricetta della frolla la trovate qui, adesso non ci sono più scuse per non realizzare una crostata con marmellata di mirtilli al cardamomo
🙂

crostata di pesche e mirtilli

A chi piacesse il contrasto agro/dolce, questo dolcetto fa al giusto caso 🙂 e poi declama l’estate e la frutta e la bellezza, tutto ciò basta per mangiarne almeno una fettina no?
😉
per la pasta frolla:
300 g di farina
150 g di burro morbido
150 g di zucchero zefiro
2 tuorli
1 uovo
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di un limone

per il ripieno:
6 pesche noci medie
150 g di mirtilli
il succo di un limone
un cucchiaio colmo di zucchero
un cucchiaino raso di cannella in polvere
80 g di biscotti secchi sbriciolati


mescolate la farina setacciata con lo zucchero, unite il sale e il burro a pezzetti, aggiungete le uova leggermente sbattute e mescolate. Formate un panetto e mettetelo a riposare per almeno un ora in frigo. Preparate il ripieno affettando le pesche a spicchi, precedentemente lavate e asciugate. Mettetele in una ciotola con i mirtilli , lo zucchero, il succo di un limone e la cannella, fate macerare in frigo il tempo necessario per preparare la base della torta. Dividete l’impasto in due parti disuguali. stendete la parte maggiore e foderate uno stampo di circa 24 cm, imburrato e infarinato. Distribuite i biscotti sbriciolati e il composto di frutta. Con la pasta rimanente realizzate delle strisce grosse circa 2 cm e disponetele sulla torta formando una grata. Fate aderire le strisce al bordo e sigillate con la pasta sottostante. Cuocte in forno caldo a 180°C per circa 35-40 minuti. Se volete cospargete di zucchero a velo.

Per tutti quelli che si sono ino innamorati dell’agapanthus andate da Mariangela a scoprire moltre curiosità

Crostata al limone flambè

La ricetta non è proprio flambè…ma ancora un po’ di forno e la carbonizzavo ahahahah! Questa in effetti richiede una cottura del guscio e una successiva cottura di un’ora con la crema al limone…un po’ troppo ho pensato quindi conoscendo il mio forno ho abbassato la temperatura e il tempo di cottura ma il bordo della base si è bruciacchiato comunque secondo le aspettative…
🙂

Ingredienti per la frolla:
200 g di farina 00
1 presa di sale
75 g di zucchero fine tipo zefiro
75 di burro a temperatura ambiente
2 tuorli d’uovo
mezza fielatta aroma vaniglia
2-3 cucchiai di acqua fredda
Setacciate la farina sulla spianatoia, aggiungete il sale. In una ciotola sbattete lo zucchero, il burro, i tuorli e la vaniglia, amalgamate grossolanamente e versate nella fontana di farina. Lavorate con una spatola e agiungete l’acqua fredda un cucchiaio ala volta a seconda dell’esigenza. Formate una palla e fate raffreddare l’impasto in un figlio di pellicola almeno 30 minuti.

per il ripieno al limone:
6 uova
270 g di zucchero ( la ricetta prevede 350 g di zucchero ma secondo me sono troppi)
4 limoni
125 g di burro
1 uovo per spennellare il guscio

Accendete il forno a 180°C . Maneggiate la pasta per riportarla a temperatura ambiente, spianatela con un matterello su un piano di lavoro infarinato
stendetela sulla teglia di 24 cm imburrata e infarinata, fatela raffreddare in frigo per 20 minuti circa, poi infornatela per 10-12 minuti in bianco e poi 5-7 minuti senza pesi, sino a che la base non sarà dorata. Spennellate la pasta con l’uovo sbattuto e infornate per altri 5-10 minuti fino a quando la glassa d’uovo diventerà lucida. Abbassate la temperatura del forno a 150°C . Preparate la crema al limone, sbattendo le uova, lo zucchero, il succo filtrato dei limoni e la loro buccia grattugiata e il burro a temperatura ambiente, miscelate e versate nel guscio e cuocete per un’ora circa…ma assai è!
Col senno di poi, farei cucere la crema al limone sul fornello e poi la farei rassoderare 10 minuti in forno.
La prossima volta vi dirò
notte notte *

“uno [pensiero] alla volta per carità”

ero pervasa dalle migliori intenzioni 🙂 ma quando la testa non t’aiuta c’è picca i fari ahahah niente di preoccupante però tranquilli, stavo pensando ai casi miei…come? volete sapere a cosa pensavo? ma che curiosi che siete echechè…vabè pensavo alla cena da preparare questa sera 😀
e mi dicevo:-“preparo una torretta di verdurine leggere leggere oppure una mousse di verdure?” insomma ero nel bel mezzo dell’organizzazione della mia cena a base di zucchine e melenzane cercando un’idea per prendere per i fondelli i miei sensi quando me ne sono andata per la tangente e mentre preparavo questa bellissima crostata da portare domani in ufficio che faccio? anzichè mettere al forno il guscio da cuocere in bianco…metto sulla pasta frolla cruda, la crema pasticcera e le fragole e, udite e udite ho infornato così […] senza nemmeno rendermi conto…in automatico

ma che cretina vero?ahahaha


Sembra perfetta ma l’apparenza inganna…la pasta è cruda, un motivo ci sarà perchè si cuoce il guscio prima no?
ihihih in galeraaaaaa
la cena di questa sera sapete come è andata? che mi siddiò e non ho cucinato niente di niente, ho mangiato una tristissima mozzarella sig sig…
ah ma contateci che la rifarò e mi concentrerò…qualcosa mi dice che le crostate con le fragole hanno un non so’ che di avverso in questo periodo ahahaha

Chi siamo noi…per dire chi è Caino e chi è Abele?

Chi siamo…noi per dire chi è Padoa e chi è Schioppa?…
AHAHAHAH!!! Cito quel grande uomo che è Fiorello, mentre recita la parte dell’avvocato delle cause perse nell’aula di tribunale, perchè mi chiedo chi sono io per dire se una ricetta è sbagliata e quale è giusta?…
questo per dire nella mia frenesia di copiare/incollare/rifare ho beccato una ricetta che…non ho saputo riprodurre 😀
non tutti siamo perfetti, io sicuramente NO!
Comunque la ricetta non ve la dò, la tortina bella era bella ma ho trovato non poche stranezze prima leggendo la ricetta, poi in effetti nel realizzarla. Godetevi la tortina di Fimo che Gigina ha regalato a mia figlia

Tartellette con frolla al cacao




E’ difficile spiegare quanto siano buone queste tartellette, però ci posso provare 😀
Le ho scoperte da lei che poi mi rimandava da lei
Enza però, ha realizzato un’altra cremina al cioccolato bianco (per bambini poco avvezzi a sapori nuovi) associato alla crema supersuper limone, insomma due varietà di creme per farcire le tartellette alla frolla di cacao. I miei ospiti hanno gradito 🙂 bambni compresi

Per la frolla (16 tartellette da 10 cm di diametro)
400 gr di farina 00
100 gr di cacao amaro
240 gr di zucchero
3 uova medie
200 gr di burro a pezzetti
un pizzico di sale
1 cucchiaino raso di lievito
Impastate gli ingredienti velocemente, formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di carta alluminio e fatelo riposare in frigo un’ora almeno.

Per la crema al limone
4 uova
220 gr di zucchero semolato
scorza grattugiata di 6 limoni
236 ml di succo di limone (equivalente al succo dei 6 limoni)
220 gr di burro morbido a pezzetti
Come dice la mia amica Enza…”fidatevi e la crema addenserà” ed io confermo con piacere
In una ciotola unite lo zucchero le scorze grattugiate dei limoni e le uova, sbattete con una frusta a mano per amalgamare gli ingredienti, aggiungete poco a poco il succo di limone sempre sbattendo. Versate la crema in un tegame e cuocetela a bagnomaria, mescolando sempre fino a quando non si sarà addensata. Toglietela dal fuoco e dopo circa cinque minuti aggiungete il burro a pezzetti, mescolate affinchè si sciolga amalgamandosi alla crema.

Per la crema al cioccolato bianco
200 ml di panna fresca
300 g di cioccolato bianco
Portate a bollore la panna e poi versatela in un recipiente contenete il cioccolato ridotto a pezzetti. Mescolate e sciogliete il cioccolato.

Preparate i gusci di frolla stendendo la pasta con un mattarello, su un piano infarinato. Imburrate e infarinate gli stampini individuali, e foderateli con la frolla. Cuocete “in bianco” foderando gli stampi con carta alluminio e dei fagioli secchi, per 10 minuti a 170°C. Eliminate il rivestimento e cuocete per altri 5- 8 minuti.
Sformate le tartellette su una gratella per dolci e fate raffreddare prima di farcire con le creme. Mettete i dolcetti in un luogo fresco per almeno 3 ore per far solidificare le creme.
Decorate se volete, con zucchero al velo sulle tartellette al limone, e cacao su quelle al cioccolato bianco.