elogio ai ciuriddi

Il mio spacciatore di frutta e verdura (citando Enza), il signor Zingale di Carini  ha molti pregi, uno tra questi, quello di mettere in bella mostra, nemmeno fosse un fiorista, i ciuriddi di cucuzza. Nell’istante in cui metto piede nel negozio vengo accalappiata dal colore, sgargiante, vivace, poi dalla freschezza impressionante; il loro aspetto è un elogio alla bellezza. A quel punto scatta il bisogno ossessivo compulsivo di dovere acquistare quei ciuriddi. Certo pare “peccato” cuocerli picchì s’ammosciano, però il loro sapore poi ripaga anche il sacrificio e la loro effimera vita.

Tutto ‘sto panegirico per dirvi che me li sono mangiati dentro un’ottima schiacciata 😀
Schiacciata ai fiori di zucca e stracchino

Un ripieno classicheggiante, per un impasto lievitato. Rivisto su Sale&Pepe un milione di volte (anche su uno degli ultimi numeri) ho deciso di far lievitare la pasta anzicchèno 😉
Preparate un impasto per pizza mescolando 180 g di farina di semola rimacinata e 180 g di farina Manitoba. Sciogliete 8 g di lievito di birra fresco in 160 ml di acqua tiepida con un cucchiaino da caffè di zucchero. Versatelo nella planetaria (se l’avete, se no con la forza delle vostre braccia) con le farine e impastate al minimo; aggiungete 3 g di sale e due cucchiai d’olio. Se necessario aggiungete qualche goccia d’acqua per rendere morbido l’impasto, deve esserlo, morbido e appiccicoso. Ponetelo in una terrina e fatelo lievitare coperto dentro il forno spento per un’ora. Riprendete l’impasto, dividetelo in 2 parti disuguali e stendete quello più grande, con un matterello, su un piano infarinato o su un foglio di carta forno. Poggiatelo su una teglia di 30 cm dii diametro, leggermente unta d’olio o con la carta stessa sulla quale l’avete stesa.

Mettete 500 g di stracchino a pezzetti 4-5 filetti di alici sott’olio spezzettate e 12 fiori di zucca precedentemente aperti a libro e privati del pistillo. Stendete la pasta rimanente e coprite la schiacciata; ripiegate i bordi di quella sottostante e saldateli su quella superiore. Bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e fate lievitare ancora mezz’ora. Infornate a 200°C per mezz’ora o fino a doratura. A metà cottura spennellate la superficie con un’emulsione di olio ed acqua.

quann’eramu ziti

…il mio sposo ed io, andavamo spesso a mangiare in un posto a Palermo, un ristorante-pizzeria famoso per il panino alla greca. Sapete che in tanti anni (aiutatemi a dire tanti), non ho mai mangiato altro li? Non ho mai assaggiato nient’altro. Poi sapete com’è, quannu unu si marita nesci sempre meno e mancia chiù spisso a casa, dunque i panini si sono diradati. A mia però, dopo tant’anni mi vinni lo spinno, il desiderio, ho provato quindi a farlo a casa, perchè no? Quando l’altro giorno mio marito, mi fece la fatidica domanda -che si mangia stasera?-  rimase alluccutu sentendo la risposta.
Di greco non ha niente perché gli ingredienti sono semplicemente salsa di pomodoro, prosciutto, mozzarella, melanzane fritte, e caciocavallo…non so nemmeno se esiste in grecia il cascavaddu ahahahah
Il panino alla greca secondo la mia versione.
preparate un impasto per pizza, impastando:
600 g di farina manitoba
60 g di olio extra vergine d’oliva
11 g di sale
12 g di lievito di birra
260 g di acqua
1 cucchiaino di zucchero
sciogliete il lievito nell’acqua tiepida con lo zucchero e un cucchiaio di farina. Coprite e fate lievitare mezz’ora. Mettete nella planetaria la farina con il sale da un lato, fate una conca al centro e versatevi il lievito sciolto, azionate la macchina e aggiungete anche l’olio. Lavorate fino a quando l’impasto incorda nel gancio della planetaria. Se è necessario aggiungete ancora poca acqua tiepida. Manco a dirlo, se non avete la macchina…impastate a mano che tanto bene fa alle braccia 🙂
Ponete a lievitare per due ore, dentro una ciotola coperta con un canovaccio, nel forno spento con la luce accesa. Riprendete la pasta sgonfiatela e realizzate 6 panetti da 170 g circa. Allungateli e dategli la forma di un filoncino. Fate lievitare su una teglia unta ancora fino al raddoppio. Schiacciate leggermente i filomcini e infornate in forno caldo alla massima potenza e cuocete fino a cottura. Tirate fuori i panini dal forno e fateli raffreddare. Tagliateli a metà nel senso della lunghezza e farciteli a stati con una fetta di prosciutto cotto, olio piccante, melanzane fritte, mozzarella del tipo per pizzeria, un velo di salsa di pomodoro e cacio cavallo grattugiato. Chiudete il panino e infornate pochi minuti per fare sciogliere la mozzarella. Sfornate, condite con dell’olio piccante e dell’altro caciocavallo grattugiato.

alla Di siamo! D come Danubio

adoro le sorprese! Certo,  ci sono sorprese e sorprese! ahahahahah però quando un sofficissimo impasto  nasconde un ripieno che m’acchiappa mi piace assai, comunque era una sorpresa che m’immaginavo ahahahahah
con la Trattoria, camminando camminando nell’abbecedario culinario siamo arrivati alla D di Danubio, la classica la trovate qua, poi potete riempirla come vi piace di più…come dire a sorpresa ahahahah
per l’impasto:550 g di farina manitoba
250 g di latte
50 g di olio extra vergine d’oliva
30 g di zucchero
10 g di sale
12 g di lievito di birra
1 uovo
un tuorlo per spennellare
Sciogliete il lievito nel latte tiepido con un cucchiaino di zucchero; impastate a lungo la farina con l’olio, lo zucchero, l’uovo, il lievito con il latte, in ultimo aggiungete il sale. Realizzate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola dentro il forno spento con la luce accesa per 2 ore.
preparate il ripieno come più vi aggrada, dolce o salato. Io l’ho realizzato salato con quello che c’era in frigo:
400 g di funghi champignon
200 g di svizzero originale
100 g di pancetta
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di panna densa
una girata di vino bianco
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
un mazzetto di prezzemolo tritato

  
preparate il ripieno, tritate a piccoli pezzetti i funghi, il formaggio e la pancetta; tritate l’aglio e fatelo soffriggere in una padella con un paio di cucchiai di olio d’oliva, unite i funghi e fate buttare l’acqua di vegetazione, sfumate con il vino, alzate la fiamma e fate evaporare, unite la pancetta e fate insaporire qualche minuto, aggiungete la panna e il prezzemolo tritato, fate intiepidire e aggiungete il formaggio, aggiustate di sale e pepate. 
Dividete l’impasto a metà; le due metà dividetele in due, poi in quattro e poi in otto. Otterrete 16 panetti di circa 60 g l’uno, stendeteli con il matterello, riempiteli con parte del condimento orami tiepido, richiudeteli e metteteli via,via in una teglia da 30 cm imburrate e infarinata, formando una sorta di fiore, fate riposare ancora un’ora nel forno spento con la luce accesa. Prima di infornare, spennellate la superficie della torta con il tuorlo leggermente sbattuto con 2 gocce di latte. Infornate a 180° per 10 minuti poi abbassate la temperatura a 160°C per gli ultimi 20 minuti di cottura. Sfornate e fate raffreddare nella teglia.
prima dell’ultima lievitazione
dopo l’ultima lievitazione

pane e…

salsiccia 😀
buono anzi no! di più ahahahah
amunì segnatevi ‘sta ricetta!
500 g di farina manitoba più un paio di cucchiai se serve
un cucchiaio abbondante di farina integrale
350 ml di acqua tiepida
10 g di sale
1 cucchiaino di succo di limone
25 g di lievito fresco
2 cucchiai d’olio

per il ripieno:
300 g di salsiccia privata del budello
6 pomodori secchi
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
un paio di rametti di timo
mezzo spicchio d’aglio
vino bianco
olio extra vergine d’oliva

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; nella planetaria mescolate le farine con il sale, aggiungete l’acqua e fate andare la macchina al minimo, unite l’olio e il limone, se l’impasto dovesse essere troppo morbido aggingete dell’altra farina. Realizzate una palla e fate lievitare fino al raddoppio, anche un paio d’ore, in un contenitore di plastica coperto con uno strofinaccio, dentro il forno spento con la luce accesa.
Preparate il ripieno; in una padella soffriggete con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio tritato e i pomodori secchi tritati finemente (se usate pomodori sott’olio scolateli dall’olio di conservazione, se li avete sotto sale sciacquateli e asciugateli) aggiungete la salsiccia senza budello e sminuzzata, sfumate con poco vino. Sciogliete il concentrato di pomodoro e unite anche le foglioline di timo. Cuocete per una decina di minuti salate solo se necessario e pepate. Fate raffreddare.
Dopo la lievitazione, stendete l’impasto con un mattarello, su un piano di lavoro leggermente infarinato, farcitelo con il condimento e arrotolatelo non troppo stretto; mettete il pane su una placca foderata con carta forno, fate delle incisioni e fate lievitare ancora per una mezz’ora. Accendete il forno a 210°C e cuocete il pane per circa 30 minuti.

muffuletta, muffoletta, vaconza o vastedda…

sempre di panuzzi conditi con l’olio nuovo si tratta:D
è tradizione mangiare questi panini dopo la spremitura delle olive, tipicamente avveniva a ridosso delle feste di tutti i Santi e della commemorazione dei defunti.

ho cercato la ricetta in giro sul webbe e chista truvai bedda assai,
poi sono andata dal mio panettiere e con nonchalance ci dissi:
-” maaaaaaa, con che farina le fate le muffolette…tutto rimacinato?”
e iddu:
-“sissi”
e poi…:
-“maaaaa il malto lei me lo venderebbe?”
-“non saprei nemmeno quanto venderglielo io lo compro a pacchi”
io ho pensato;…e regalamelo n’anticchia no?
va be niente ci fa!

bisogna fare comunque una precisazione; questo pane lo trovate di forme diverse, a Palermo trovate le pagnottine tonde e gonfie con il sesamo e in alcuni paesi della provincia invece, sono schiacciate, senza sesamo e di diversa pezzatura.
questa è la mia ricetta:
1 kg di farina di rimacinato
10 g di lievito di birra
2 cucchiai di miele
circa 500 ml di acqua
100 ml di olio
20 g di sale

 

per il condimento:
olio extra vergine d’oliva NUOVO!!!
600 g caciocavallo fresco
sale, pepe e origano
acciughe sott’olio

nella planetaria mettete la farina e il sale, mettete in funzione la macchina al minimo e con il gancio mescolate. Aggiungete il miele continuate ad impastare, nel fattempo sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungetela alla farina e sempre mescolando unite l’olio poco alla volta.  Realizzate le pieghe del secondo tipo di Adriano, cioè allargate l’impasto sulla spianatoia, […] si prende un lembo, si stende leggermente e lo si porta al centro, poi si prende l’angolo che si è formato a destra, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si procede allo stesso modo con l’altro angolo che si è formato a destra. Si continua fino a chiudere il giro.[…] Desunto dal blog “Profumo di lievito” di Adriano.
Mettete l’impasto in una ciotola coperta con un telo umido, dentro il forno spento luce accesa per 2 ore o fino al raddoppio. Dopo realizzate delle piccole porzioni di pasta di circa 100 g e formate dei panetti che farete lievitare coperte ancora mezz’ora. Trascorso il tempo necessario per la seconda lievitazione, schiacciate e allargate i panetti, infornate in forno caldo a 220°C per circa 10 minuti. Questi panuzzi sono stati cotti nel forno a legna dei mie cognati in campagna, in questo caso pochissimi minuti di cottura perchè s’annunca s’abbruciano. Fate raffreddare prima di condirle con l’olio nuovo, pezzetti d’acciuga, sale, pepe, origano e il caciocavallo a fettine.

io voglio ancora un dolce al cioccolato

…quindi se volete accollatevelo e se no come sempre, liberissimi di cambiare canale 😀
questa è una ricetta scopiazzata da un libro davvero interessante “il mio corso di cucina. Le basi del cioccolato” di Orathay Souksisavanh e Vania Nikolcic, Guido Tommasi Editore

250 g di farina manitoba
100 ml di latte
20 g di lievito fresco
1 uovo più uno per spennellare
50 g di zucchero
60 g di burro morbido a pezzetti
8 quadretti di cioccolato al latte
un pizzico di sale

sciogliete il lievito nel latte tiepido. Nella planetaria con il gancio mescolate la farina con lo zucchero e il sale, aggiungete un uovo e il composto di latte. Impastate per 10 minuti fino a quando l’impasto si staccherà dalle pareti, unite il burro e lavorate fino ad amalgamare fino a quando l’impasto sarà moBBido e liscio.

Fate lievitare per 40 minuti circa in forno spento luce accesa. Spianate l’impasto ( sollevatelo e fatelo ricadere), copritelo e fatelo riposare in frigo per 15 minuti. Trascorso questo tempo preparate i panetti di 60 g l’uno; farciteli con il cioccolato, mettete i panini in una teglia foderata con carta forno, coprite e fare riposare ancora in forno spento luce accesa fino al raddoppio. Spennellate con l’uovo sbattuto e cuocete in forno caldo a 180°C per una ventina di minuti. Mangiateli tiepidi 😀

con un paninetto così nello zaino, andrei in capo al mondo

non si può raccontare s’avissi tastari, un panuzzo semplice ma di un buono paradisiaco, morbidissimo e duci; provate per credere 😉
su una delle innumerevoli raccolte di Sale& Pepe “Sapori di campagna” ho trovato sta ricettuzza intitolata “Baguette alla cipolla”, fa molto francisi, ma se li chiamate paninetti niente ci fa! 😀
sappiate che considerando il caldo che c’era sabato scorso l’ho fatti lievitare un’ora in meno, ho ridotto le pezzature e ci misi n’anticchia d’ogghiu dintra insieme con n’anticchia di sali e pipi 😉
boni sunnu!

550 g di farina manitoba
10 g di sale
15 g di lievito di birra
3 dl di acqua tiepida
mezzo cucchiaino di zucchero
50 g di strutto
6 scalogni
olio
Nell’impastatrice mettete la farina, lo strutto e il sale, mescolate bene e poi aggiungete il lievito sciolto nell’acqua con lo zucchero, lavorate per 5-7 mnuti. Mettete l’impasto nel forno spento con la luce accesa, su una teglia foderata con carta forno. fate lievitare fino al raddoppio, circa un’ora cu du cauddu. Suddividete l’impasto in porzioni di circa 80 g formate delle pallottole e fate lievitare ancora circa 15 minuti. Con un mattarello, stendete ogni pallottola in una striscia,

cospargete con gli scalogni tagliati a fettine, irrorate con un filo d’olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe; arrotolate e richiudete all’interno le estremità del salsicciotto. Trasferite i panuzzelli su una teglia foderata con carta forno separandoli con un canovaccio pulito, creando una piega di stoffa tra uno e l’altro e fate lievitare ancor amezz’ora circa. Praticamente ‘sti paninetti stretti l’uno all’altro lieviteranno maggiorente in lunghezza ;).

Accendete il forno al massimo della sua potenza, spennellate ogni panuzzu con dell’olio, effettuate dei tagli obliqui e infornate per circa 20 minuti.
…e vidi chi manci!
ahahahahahahah

quanto mi sono divertita, oh quanto mi sono divertita!

anche perchè spuntò ‘u suli 😀
il busillis era: apparecchio dentro o fuori? brace o forno? Azz le previsoni erano funeste, avvalorate dalla pioggia battente già dalle 6 del mattino…va beh niente ci fa, 25 aprile tra le mura di casa l’importante è stare insieme no?
e invece ‘u Signuruzzu nenti fa? Fa nesciri un suli che spaccava le pietre 😉

se per il primo maggio andrete fuori porta (ma anche dentro la porta ahahahah) portatevi appresso sta focaccetta prima che finiscano le favuzze 😉
la ricetta è desunta dal Sale& Pepe di maggio 2005

Focaccia con le fave
500 g di farina manitoba
25 g di lievito di birra
1,700 g di fave da sbucciare 300 pulite
2 scalogni
1 cucchiaino di zucchero
olio extra vergine d’oliva
10 g di sale
pepe

sgranate le fave, scottatele e privatele della pellicina e tritatele grossolanamente. Stufate gli scalogni affetttati finemente con due cucchiai d’olio e due di acqua , unite le fave e fate cuocere per circa 15 minuti con il coperchio, aggiungete acqua bollente quando si asciugano, salate, pepate e fate intiepidire. Impastate la farina con il lievito sciolto in 250 ml di acqua tiepida con lo zucchero, unite 3 cucchiai d’olio, le fave tiepide e lavorate. Fate lievitare in forno spento luce accesa per circa un’ora. Stendete l’impasto in una placca da forno unta d’olio e fate lievitare ancora mezz’ora. Emulsionate 3 cucchiai d’olio con 4 d’acqua e una presa di sale, spennellate la superficie della focaccia. Infornate a 230°C per circa 20 minuti, servite tiepida con salumi e formaggi.

focaccette con carciofi e olive taggiasche

un’altra ricetta di Sale e Pepe di marzo 2010
l’ho preparata come antipasto per 6 persone:
per circa 12 focaccette:
250 g di farina manitoba
125 g di acqua tiepida
50 g di strutto
12 g di lievito
6 g di sale
un cucchiaino di zucchero
sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungete lo zucchero e fate riposare qualche minuto. Impastate la farina con lo strutto, unite il lievito e in ultimo il sale. Realizzate delle palline da 30 g l’uno e ponete a lievitare su una teglia foderata con carta forno in forno spento luce accesa per un’ora. Trascorso il tempo appiattitetele e fate lievitare ancora mezz’ora.

per la guarnizione:
4 carciofi
uno spicchio d’aglio
50 g di olive taggiasche
8 filetti d’acciuga sott’olio
un limone
erbette aromatiche miste (timo alloro e prezzemolo)
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
pulite i carciofi, tagliateli a fettine sottili e immergeteli in acqua acidulata con limone. Scolateli e fateli saltare in una padella con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio intero e le erbe aromatiche legate a mazzetto, salate e pepate e cuocete per altri 10 minuti. Distribuite i filetti di acciuga spezzettati sulle focaccette passate un giro d’olio, adagiate i carciofi ormai freddi e le olive cuocete in forno caldo a 220°C per circa 15 minuti.

ho fatto i compiti per casa

la Maestra mi ha detto: -“compra un kg di pomodori belli matuti che poi ti dico
io ho comprato il pomodoro che qui si usa per fare la salsa e che ha pochi semi, un kg di farina di semola di rimacinato, il lievito, il basilico, l’aglio…e questo è il risultato 😀
copio e incollo il nome della ricetta di Pinella

Costedda cun tamata de Villasimius


per cominciare devo dire che ho realizzato l’impasto di base utilizzando solo 700 g di farina perchè un kg era davvero tanto per noi. Il giorno prima ho preparato la biga utilizzando 150 g di farina circa 100 g di acqua tiepida e 3 g di lievito di birra. Ho messo in frigo.
il giorno dopo ho sciolto 7 g di lievito in poca acqua tiepida e l’ho fatto riposare mezz’ora come da ricetta, ho ammorbidito la biga anch’essa con poca acqua tiepida, poi l’ho messa nella planetaria, con il gancio, velocità minima. Ho unito la farina poca alla volta, il lievito rimanente, i pomodori a temperatura ambiente, tagliati precedentemente a pezzetti e poi frullati grossolanamente nel mixer. Appena l’impasto era amalgamato ho aggiunto 17 g di sale, circa 100 g di olio 2 spicchi d’aglio tritati finemente e il basilico a pezzetti. Ho unto una teglia da forno e versato l’impasto, quello rimanente l’ho messo in dei pirottini. Ho fatto lievitare fino al raddoppio in forno spento con la luce accesa e poi l’ho cotto in forno caldo a 200°C per circa 30 minuti.
FAVOLOSO!

MAESTRAAAAAAA!!!!
ho studiato 😀