elogio ai ciuriddi
Il mio spacciatore di frutta e verdura (citando Enza), il signor Zingale di Carini ha molti pregi, uno tra questi, quello di mettere in bella mostra, nemmeno fosse un fiorista, i ciuriddi di cucuzza. Nell’istante in cui metto piede nel negozio vengo accalappiata dal colore, sgargiante, vivace, poi dalla freschezza impressionante; il loro aspetto è un elogio alla bellezza. A quel punto scatta il bisogno ossessivo compulsivo di dovere acquistare quei ciuriddi. Certo pare “peccato” cuocerli picchì s’ammosciano, però il loro sapore poi ripaga anche il sacrificio e la loro effimera vita.
Un ripieno classicheggiante, per un impasto lievitato. Rivisto su Sale&Pepe un milione di volte (anche su uno degli ultimi numeri) ho deciso di far lievitare la pasta anzicchèno 😉
Preparate un impasto per pizza mescolando 180 g di farina di semola rimacinata e 180 g di farina Manitoba. Sciogliete 8 g di lievito di birra fresco in 160 ml di acqua tiepida con un cucchiaino da caffè di zucchero. Versatelo nella planetaria (se l’avete, se no con la forza delle vostre braccia) con le farine e impastate al minimo; aggiungete 3 g di sale e due cucchiai d’olio. Se necessario aggiungete qualche goccia d’acqua per rendere morbido l’impasto, deve esserlo, morbido e appiccicoso. Ponetelo in una terrina e fatelo lievitare coperto dentro il forno spento per un’ora. Riprendete l’impasto, dividetelo in 2 parti disuguali e stendete quello più grande, con un matterello, su un piano infarinato o su un foglio di carta forno. Poggiatelo su una teglia di 30 cm dii diametro, leggermente unta d’olio o con la carta stessa sulla quale l’avete stesa.
Mettete 500 g di stracchino a pezzetti 4-5 filetti di alici sott’olio spezzettate e 12 fiori di zucca precedentemente aperti a libro e privati del pistillo. Stendete la pasta rimanente e coprite la schiacciata; ripiegate i bordi di quella sottostante e saldateli su quella superiore. Bucherellate la superficie con i rebbi di una forchetta e fate lievitare ancora mezz’ora. Infornate a 200°C per mezz’ora o fino a doratura. A metà cottura spennellate la superficie con un’emulsione di olio ed acqua.