sgombro o maccarello sempre pisci azzurro è

Ancora pesce?
Embè? Il pesce fa bene ed è pure buono!
Questo è ancora più facile da fare, penso a tutte le persone che conosco che mi chiedono consigli su come cucinare il pesce: e tu come lo fai? Niente di complicato, il pesce è cosa preziosa, va cotto poco e in modo semplice, almeno io la penso accussì. Io lo faccio facile facile come m’inzignò me matri.
Chistu è un modo esageratamente semplice per cuocerlo; in 10 minuti netti è pronto, anche meno se il pesce non è grosso. Io ci metto due o più rotelle di limone anche se qualcuno ne sconsiglia l’uso perché l’agrume trasferisce un non so ché di amaro al pesce… mi chiedo, ma che limoni tastate? E va beh! Faciti come vuliti, io ve lo dissi.
Oh! tornando a noi, in questo modo faccio tutto il pesce intero che trovo, in effetti non è una ricetta vera e propria, prendetelo come un consiglio, un suggerimento per chi, come me, si vuole togliere lo sfizio di manciarisi un pesciolino buono buono.
‘Sta vota accattai lo sgombro. Pesce azzurro favoloso, beddu puru da vedere, striato di blu e nero, praticamente senza squame, ricco di omega 3 etc etc, è buonissimo ma per carità, non fatelo lesso diventa stopposo e si trasforma in un piatto tristissimo e noi siamo gente allegra, giusto?
Ordunque, accattati un pisciceddu a testa, macari ve lo fate eviscerare dal pescivendolo, se siete deboli di stomaco, lavatelo  velocemente sotto l’acqua corrente e, se volete, tagliate le pinne. Asciugatelo con della carta assorbente, ponetelo in un tegame ovale, munito di coperchio, e cuocetelo con quello che avete dintra. Io, per un pesce, ci misi 100 g di zucca tagliata a dadini (è autunno, quindi ci sta come il cacio sui maccheroni), 4 pomodorini tipo Piccadilly (residui dell’estate), tagliati a rondelle, due cucchiai di ceci cotti in precedenza, un cucchiaio d’olio, due rondelle di limone, sale, pepe, prezzemolo intero e un paio di cucchiai d’acqua. Ho chiuso il coperchio e ho fatto cuocere dieci minuti, ci vitti l’occhio che era a pampinedda, ho spento e ho verificato la cottura interna, perfetta! Morbido e di una bontà disarmante e un suchetto per bagnarisi ‘u panuzzu.
E’ più dirlo che farlo.

 

 

arrotolato di spatola e calamaro chinu

aiutami a dire facile e leggero picchì di questo trattasi. La spatola è un pesce favoloso, se lo mangiano puru i picciriddi perché è senza spine, i calamari va da sé che calano soli soli, se poi li tagli a rondelle… che te lo dico a fare?  In un battibaleno ho il secondo pronto senza se e senza ma.
preparazione: 15 minuti
cottura 15 minuti circa
per 4 cristiani:
260 g di filetti di spatola
4 calamari medi eviscerati e puliti
100 g di mollica di pane secco
30 g di parmigiano grattugiato con una grattugia a fori grossi
pepe nero
prezzemolo tritato
olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchierino di vino bianco secco
8 g di pinoli tostati
8 g di capperi dissalati e tritati
sale
Tagliate i filetti a strisce alte circa 1-2 cm; mescolate la mollica con il parmigiano,  il prezzemolo, i pinoli, i capperi, il pepe e il sale se necessario e un cucchiaio di olio. Stendete i filetti di spatola su un tagliare, distribuite la panatura, arrotolate stretto e fermate con uno stecchino. Amalgamate alla panatura i tentacoli dei calamari tritati finente e riempite i calamari senza pressare troppo, fermate con uno stecchino l’imboccatura e poneteli, insieme ai rotoli di spatola, dentro una teglia, irrorate con un filo d’olio e con il vino. Infornate a 160°C per circa 15 minuti o fino a quando vi sembreranno cotti. Per la cottura fidatevi solo della conoscenza del vostro elettrodomestico.

sarde imbottite alla sinfasò

 

sono a dieta da due_mesi_due e si vede. Si vede talìannu ‘ste paginette (nel senso che pubblicai picca e chiddu chi pubblicai non lo mangiai) e anche taliannu a mmia. Sono soddisfazioni per un semplice motivo: ho switchato. Nel ciriveddu ho girato la manopolina, cliccato l’interruttore, interrotto il desiderio di mangiare sempre e assai. Ma non ho modificato il modo di mangiare a meno di una prova fallimentare che, forse, un giorno, racconterò. Ora, ‘ste sardicedde cascano in una di quelle sere di “ho voglia di qualcosa di buono” e, vi assicuro, è proprio fame.
Sappiate che, per i non_a_dieta, il piatto si potrebbe arricchire con briciole di pane e frutta secca, bonu fussi.

per tre cristiani
tempo di preparazione: 15 minuti
tempo di cottura: 55 minuti
difficoltà: facile
450 g di sarde già pulite (16 sarde)
350 g di peperoni (2 piccoli)
3 cipollotti
300 g di piselli freschi o 150 surgelati
20 g di finocchietto di montagna
2 cm di zenzero grattugiato
mezzo bicchiere di vino
sale e pepe
lavate i peperoni, tagliateli a metà, eliminate i semi e il picciolo, tagliateli a fiammifero e poi a dadini piccoli; poneteli dentro una padella con un cucchiaio d’olio, l’acqua, i piselli, il finocchietto tritato e i cipollotti tagliati a rondelle. Cuocete con il coperchio fino a quando i piselli saranno cotti, circa 30 minuti e se l’acqua dovesse evaporare prima del tempo di cottura, aggiungetene poca e bollente. Sfumate con il fino e fate evaporare, infine salate, pepate e grattugiate lo zenzero.
Lavate le sarde e tamponatele con carta da cucina; ponete sul tagliere una sarda aperta a libro,   riempitela con il ripieno preparato e coprite con un’altra sarda; poggiatele, con delicatezza in una teglia, leggermente unta d’olio; versate il condimento rimasto, decorate con mezze fette di limone e il succo di mezzo limone. Infornate a 180°C per 20 minuti circa.

tutto a pallini

Anche qui fa freddino, giorni della merla o no, s’apprisintò un friddu di moriri e le temperature si nnì scinneru della bella; vero è che siamo a gennaio parente di febbraio ma difficilmente mi abituerò alle temperature così fredde. E lo so che molti di voi del nord vi abbagnate il panuzzo perché in Sicilia le temperature sono miti in inverno, ma una cosa è certa, durerà poco e ce la faremo a ritornare al nostro  “solito” inverno.
Non solo fa un friddu d’aggigghiari che s’arrifriddanu puru i sentimenti, per completare l’opera sugnu puru a dieta, dal primo giorno utile dopo feste e avi a durari fino a dopo Pasqua. Facitivi ‘stu cuntu…vorrei rammentare che poco ci manca e trasi la primavera.

per due cristiani a dieta
per le polpette
250 g di filetto di merluzzo
150 g di patate (una)
25 g di semi di chia
spezie a piacere
sale e pepe
per il contorno di verdure stufate:
senza dosi, a sentimento, dipende dalla vostra fame
zucchine
carote
pisellini primavera surgelati
aglio
sale
peperoncino fresco
basilico
olio extra vergine d’oliva
acqua

lavate la patata, lessatela con la buccia in acqua fredda, pelatela e schiacciatela con una forchetta
cuocete al vapore il filetto di pesce, mettetelo insieme con la patata, salate aromatizzate con pepe e altre spezie o aromi e schiacciate anche questo con la forchetta amalgamando i due composti. Realizzate delle palline grosse come una noce e passatele sui semi di chia e mettete da parte.
Realizzate le verdure stufate; pelate le carote, lavate le zucchine e spuntatele, pulite l’aglio, tagliatelo a metà e degerminatelo. Affettate le zucchine e le carote con una mandolina,mettetele dentro un tegame con un cucchiaio d’olio, l’aglio, i piselli, il peperoncino affettato e mezzo bicchiere d’acqua, salate, coprite con un coperchio e portate a cottura, tgliete il coperchio e fate asciugare l’acqua in eccesso.
Servite le polpette tiepide accompagnate dalle verdure stufate.

variazioni sul tema: vellutata di zucca

Alex Fef, sempre lei.
Molto spesso associo cose a persone, come tutti credo. Ecco, Agapanthus a parte (solo perché non si mangia), la zucca è una di quelle cose mangerecce che mi fa pensare a lei e alla sua favolosa vellutata, fatta e rifatta infinite volte. Questa di oggi era sulu ppì mia, quindi ci ho dato dentro con il gusto forte, voi regolatevi di conseguenza, seguendo i vostri gusti e la vostra attitudine con il cibo piccante.

 sulu ppì mia

330 g di zucca rossa decorticata
una costa di sedano con le foglie
una cipolla
una piccola patata 50 g già mondata
400 ml di brodo vegetale
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
50 g di robiola
un mazzetto di prezzemolo
mezzo peperoncino piccante habanero chocolate o uno a piacere
una manciata di semi di lino
una manciata di mandorle a lamelle
una grattugiata di noce moscata

Tritate la cipolla e il sedano, poneteli dentro una casseruola con l’olio e fate insaporire, aggiungete la patata e la zucca tagliati a dadini, mescolate per insaporire e coprite con il brodo.
Tritate l’habanero eliminando i semi e aggiungetelo al brodo, cuocete a fuoco leggero per circa 30 minuti.
Mescolate la robiola con il prezzemolo tritato finemente. Frullate la zuppa e versatela in una scodella, distribuite le quenelle di robiola, i semi di lino, le mandorle e la noce moscata, servite subito.

la freschezza

è iniziata la stagione delle melanzane? Io, sinceramente, Non ci capisco più niente, la confusione di vedere melanzane, fragole, zucchine e peperoni anche in pieno inverno mi disorienta. Spiegaci ai picciriddi ‘sta cosa. A scuola gli insegnano la bellezza dei frutti di stagione e al mercato trovano altre verità, quelle del commercio globale.
Comunque, consderato ‘u cavuru, siamo nella stagione giusta!
crema di melanzane e noci
per 4 cristiani
400 g di pasta corta mezze maniche rigate o spaccatelle o quella che volete
una melanzana nera
40 g di noci
un mazzetto di basilico
uno spicchio d’aglio degerminato
15 pomodorini
due cucchiai di ricotta infornata
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
lavate la melanzana, eliminate il picciolo e parte della buccia, tagliatela a cubetti e friggetela in olio caldissimo, scolatela su un foglio di carta assorbente, fate raffreddare. Mettete la melanzana fritta dentro il boccale del frullatore, insieme con il formaggio, 20 g di noci, l’aglio, il basilico e metà dei pomodorini. Riducete in crema e versate dentro una ciotola capiente.
Portate a bollore abbondante acqua salata, versate la pasta e cuocetela al dente, scolate dentro la ciotola e mescolate aggiungendo tanta acqua di cottura quanto basta per raggiungere una consistenza cremosa, unite i pomodorini rimasti tagliati a metà e precedentemente conditi con il sale, il pepe e un giro d’olio. Aggiungete anche le noci e qualche foglia di basilico spezzettata.