Grassi buoni

no, dico… ve ne siate addunati? Vi siete accorti che siamo entrati nel mese di agosto? Siamo all’apice della ricchezza, i prodotti dell’orto sono favolosi, adoro l’esagerata varietà di frutta e verdura; i colori sono strepitosi non sembra anche a voi? E’ l’estate, la stagione che mi rappresenta, la stagione che mi piace di più; il caldo appiccicaticcio, le passate di scirocco, il mare, il sole e relax a tinchitè. Questo è un periodo che rallegra l’anima e l’alleggerisce in modo quasi naturale, cucinare adesso permette alla fantasia di cavalcare onde colorate. Ho mangiato tonnellate di sarde quest’anno, mi hanno detto che contengono Omega 3, i grassi “buoni” che fanno bene, mi sono lanciata e le ho realizzate in “mille” modi che trovate sul libro Omega Me, ricettario realizzato in collaborazione con Valle’, edito da Trenta Editore  e sul sito www.omegame.it . Se vi capita di sfogliare il libro resterete alluccuti per l’abbondanza di ricette e di foto realizzate da quattro, anzi da cinque food blogger accomunati dall’insostituibile e infaticabile lavoro di quattro dietisti e nutrizionisti.
Ultima, in ordine di sfornata, questa teglia di verdure e sardelle ripiene, assettatevi, “a favorire”!
Sardelle ripiene con peperoni e cuori di bue
per 2 cristiani
preparazione: 30 minuti
cottura: 45 minuti
100 g di pangrattato
30 g di parmigiano grattugiato
30 g di pistacchi tritati
mezzo spicchio d’aglio tritato
qualche foglia di prezzemolo
una costa di sedano
un peperone rosso
un peperone giallo
2 pomodori “cuore di bue”
20 sarde pulite e aperte a libro
2 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Lavate i peperoni, asciugateli tagliateli a metà, eliminate i semi e il picciolo; tagliateli in quarti e poi a listarelle.
lavate un pomodoro, eliminate la calotta, tagliateli a metà e poi a fettine.

foderate una teglia rotonda con della carta forno, distribuite sul bordo le fettine di pomodoro e al centro i peperoni. Salate, pepate, distribuite una presa di origano e un cucchiaio di olio. Infornate per 15 minuti a 180°C 
 
Preparate il ripieno, mescolando il pangrattato, i pistacchi, l’aglio e il sedano tritato. Adagiate su un tagliare 10 sarde con la pelle rivolta verso il basso, salatele leggermente, distribuite il pangrattato condito e copritele con l’altra sarda; posizionatele a raggiera sui peperoni.
 Lavate l’ultimo pomodoro, eliminate la calotta e svuotatelo utilizzando uno scavino, salate poco l’interno, riempitelo con il pangrattato condito rimasto e collocatelo al centro della teglia, irrorate con un cucchiaio di olio e infornate per mezz’ora. 
 
Distribuite nei piatti mezzo pomodoro, cinque sardelle ripiene e le verdure di contorno.

cose da fimmine

cu ‘u sapi picchì quannu ridemu, noi fimmine, nnì diciuno: “pari na jaddrina” opuru,  “ridi come un’oca”
Mah! Da quando le galline ridono, magari ‘nsemmola alle oche? Cose, cose da pazzi. Certo è che tra fimmine nnì capemu con una taliata, non serve mancu parrari e non dico solo qua nell’Isola eh! Tutte le fimmine del mondo si capisciunu con una taliata, non ci sono barriere linguistiche di sorta; il bello delle donne.
E tra fimmine nnì facimu regali d’amore come queste due uova di oca che la mia amicuzza Lia mi regalò, con la curiosità di vedere come le avrei cucinate. Una ppì mia e una ppì idda.
 
per due cristiani
2 uova di oca
160 g di patata rossa sbucciate
80 g di zucchina
2 cucchiaini d’olio extra vergine d’oliva
3 cucchiai di aceto di mele
due cucchiai di yogurt dressing
sale
pepe
tre rametti di timo
prima di cominciare con il procedimento avrei qualcosa da comunicare alla mia adorata nutrizionista Annarita, nu lo putemu fare cu l’occhi picchì idda è a Milano e io sugnu ccà.
-Bedda mia, fici il calcolo delle calorie, secunnu tia può essere che lu fici a mestiere o sbagghiavu? Aspè che tu cuntu.
un uovo di oca 160 calorie
80 g di patata 66,4 calorie
40 g di zucchina 5,2 calorie
un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva 45,05 calorie
un cucchiaio di yogurt dressing 11 calorie
per un totale di circa 288 calorie a porzione… che dici t’appatta
pelate la patata, lavatela, asciugatela e grattugiatela dentro una ciotola, con una grattugia a fori grossi. Grattugiate anche la zucchina, salate leggermente e mescolate insieme con la patata, fate riposare qualche minuto. Su una placca, foderata con carta forno, ponete due coppapasta unti leggermente e suddividete le verdure equamente schiacciandole con delicatezza; pepate e irrorate con un cucchiaino d’olio ogni forma. Infornate in forno caldo a 200°C per mezz’ora, sformate e ponete sul piatto da portata. Riempite di acqua un tegame, profondo almeno una decina di cm, salate, unite l’aceto e portate a bollore. Lavate le uova, sgusciatele singolarmente, dentro una ciotola. Quando l’acqua bolle, versate con delicatezza un uovo per volta e cuocete  per circa 2 minuti. Prelevate con una schiumarola un uovo alla volta  e ponetelo su carta assorbente per asciugare l’acqua in eccesso, adagiatelo sui rosti di patate e zucchine, completate il piatto con lo yogurt, una macinata di pepe e qualche fogliolina di timo. Manco a dirlo potete usare le uova che preferite ma vi sballano le calorie ahahahahah.

sarde e cipudda

Maria_Maria_Maria, è una invocazione tipicamente sicul_fimminesca. ‘I fimmini si lastimianu, si lamentano e invocano Maria, sunnu filici, ridunu di cuntintizza e chiamano sempre a idda, sunnu prioccupate assà e mummuriano sempre Maria. ‘Nsomma, è un continuo chiamare, si capisce sono dall’intonazione della vuci se si tratta si cosa bedda o di cosa tinta.
In questo caso non potete sentire la mia voce ma di cosa bedda trattasi, ci potete calare il carrico da undici cu ‘ste sarde leggere al forno. “Sempre a dieta sei? sempre a dieta sono!”
per due cristiani
350 g di sarde già pulite
un limone, succo e scorza grattugiata
30 g di finocchietto di montagna già mondato
4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
mezza cipolla rossa
sale
pepe
sciacquate le srade sotto l’acqua corrente asciugatele con della carta assorbente. Preparate un’emulsione mescolando il succo del limone, la scorza, il sale, il pepe e il finocchietto tritato finemente. Disponete metà delle sarde dentro una teglia da forno, distribuite metà dell’emulsione e parte della cipolla affettata finemente; finite con le sarde, l’intingolo rimasto la cipolla. Infonate a 180°C per 15 minuti, servite caldo.

non si vedono ma siamo a meno quattro kg

 

sulla scia della mia dieta vi lascio questa ricettuzza picchi troppo buona era. Niente di che eh? Avìa accattatu un filetto di pisci persicuc’era puru  ‘u tonnu ma fa veleno per ora. Ho aperto il frigo e affacciaru,  una zucchina napoletana e una decina di peperoncini verdi…scigghìa la zucchina picchì a conti fatti era di più; la dispensa s’illuminò con ‘sti cucunci sotto sale e dall’orticello pigghiai qualche rametto di maggiorana. Ah, dimenticavo che per ciavurari ‘n’anticchia ci grattugiai dello zenzero friscu, friscu, mancu fussi pisci.
per due cristiani pigghiati:
un filetto di pesce persico da 350 g
una manciata di cucunci
una zucchina napoletana
tre apici di maggiorana
due cm di zenzero
olio extra vergine d’oliva
un piccolo spicchio d’aglio
sale
pepe


 in una larga padella antiaderente  versate un dito e mezzo d’acqua e un cucchiaio d’olio; adagiate il pesce e, sopra, la zucchine tagliate a rondelle sottili con una mandolina. La zucchina che avanza tritatela grossolanamente e disponetela ai lati del pesce, salate leggermente.Tagliate a rondelle i cucunci dopo averli sciacquati ben bene e disponeteli sopra le zucchine, tritate l’aglio e fatelo piccolo piccolo, grattugiate lo zenzero e distribuite anche una macinata di pepe. Cuocete su fiamma moderata coperto per circa 15 minuti, distribuite le foglioline di maggiorana e servite.

il cervello ha bisogno di zucchero

e questo è assodato, ma i miei fianchi non ne possono più… le mie maniglie dell’amore oramà sono a norma di legge, calcolabili come uno sbalzo in cemento armato e condonati dal comune. Considerando che la primavera è esplosa in tutto il suo splendore e gli strati ‘cipolleschi di contenimento’ andranno eliminati; via le calze contenitive, bustini e corsetti, bisogna correre ai ripari. La verità? Ho la tendenza a ingrassare… è la frase di tutti quelli che, come me, venerano il cibo e non bruciano una beneamata, una scusa bella e buona per continuare a mangiare. Almeno mangio leggero, mi chiedo cosa ne pensi la mia nutrizionista…Annarita, palesati.

per due cristiani
preparazione 5 minuti
cottura 10 minuti
ingredienti:
350 g di pesce persico
6 pomodori piccadilly
2 scalogni freschi
uno spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
un cucchiaino d’olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchiere d’acqua
mezzo peperoncino fresco piccante oppure pepe nero
una manciata di capperi dissalati
In una padella mettete l’olio, gli scalogni affettati a rondelle, l’aglio tagliato in due e l’acqua, accendete il fuoco e portate a bollore. Mettete il pesce e condite con i pomodori tagliati a metà o a concassè e i capperi. A metà cottura girate il filetto per cuocerlo anche dall’altro lato. Servite con una spolverata di prezzemolo, una macinata di pepe o, a chi piace, il peperoncino tagliato a rondelle e una insalata di songino.

Domenica a pranzo dalla mamà

Mizzica che meraviglia il pranzo dalla mammina, domenica di lusso per noi, di super lusso per me che non fici nenti, anzi fici la figghia di famigghia, coccolata come quann’era picciridda. La mamà ci ha preparato ‘a pasta cu zzucu, un ragù tipicamente domenicale, che a mmia non veni mai bonu quantu ci veni a idda.
per 4 cristiani
3 cipolle rosse
uno spicchio d’aglio
una bottiglia di polpa pronta da 750 ml
una lattina di polpa a pezzi da 400 g
300 g di tritato di vitello
500 g di salsiccia
300 g di spezzatino di maiale
300 g di spezzatino di vitello
1/2 petto di pollo tagliato a pezzetti
olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchiere di vino bianco
400 g di pasta fresca
ricotta infornata
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva

 tritate la cipolla e l’aglio, poneteli in un tegame di terracotta e appassite con quattro cucchiai d’olio. Alzate la fiamma e rosolate i pezzi di carne, tranne salsiccia e tritato, per sigillarli. Togliete la carne e ponete il tritato con un pezzo di polpa di salsiccia, rosolate e sfumate con il vino, fate evaporare. Aggiungete la salsa, i pezzettoni e un poco d’acqua, salate e pepate. Quando la salsa comincerà a sobbollire aggiungete i pezzi di carne, abbassate la fiamma e cuocete per almeno tre ore. Tagliate la salsiccia a tocchetti e unitela al ragù, quando la salsiccia è cotta cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e mescolatela in una terrina con il sugo preparato e una grattugiata di ricotta infornata.

ottimizzare il pasto; secondo e ‘nsalata ‘nsemmula

Mi piace assaporare gusti contrastanti, il dolce con il salato mi fa sballare e adoro la frutta nell’insalata. Quindi ho deciso che un’insalata di pollo ci poteva stare bona con il mango che, a sua volta, si sposa troppo bene con l’aceto balsamico e i pumaruori. Considerando che doveva essere un pasto unico ho deciso che dovevo avvolgerla in una piadina e farla diventare un secondo. 
per tre piadine:
una coscia di pollo alla diavola circa 600 g cotto o da cuocere
tre piadine 
mezzo mango maturo
50 g di songino
4 pomodori marzanino
olio extra vergine d’oliva
aceto balsamico
sale e pepe

 Se avete il pollo già cotto avanzato bene, in caso contrario condite con degli aromi “alla diavola” la vostra coscia di pollo, arroventate una piastra e cuocete il pollo da ambo i lati. Fate raffreddare, eliminate la pelle e riducete in filetti. Sbucciate il mango, affettatelo e riducetelo a cubetti. In una ciotola riunite i pomodori tagliati a fettine, il songino e il mango, salate, pepate e aggiungete il pollo, condite con l’aceto e l’olio. Scaldate un padellino e cuocete, per pochi minuti, una piadina alla volta e da ambo i lati. Riempite ogni piadina con un terzo dell’insalata, avvolgetela e legatela con dello spago da cucina e servitele subito.

Lunedì e il senso di colpa del fine settimana

Non si può, no! Non si può interrompere la dieta dopo soli tre giorni. Ne sono consapevole, dovrei stare a dieta per un periodo più lungo di qualche giorno, no? Comincio il lunedì di buzzo buono, piena di buoni propositi, poi in un fiat arriva il giovedì ed entro, in automatico, nella logica del fine settimana, il mio cervello si rilassa e si nnì futti, cedendo senza freni, alla meraviglia del cibo condiviso. Marò che stress pazzesco. Sono qua, un po’ più rotonda certo, ma sempre io sono, vogliatemi bene. La ricetta di oggi è quella dei buoni propositi, quella del lunedì per intenderci, vi occorrono 10 minuti per prepararla e poco di più per cuocerla.

 Per due cristiani:
400 g di salmone in tranci
200 g di zucchina
10 g di capperi
uno spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
un pezzetto di peperoncino piccante
50 g di olive nere già snocciolate
20 g di semi di sesamo
olio extra vergine d’oliva

 Accendete il forno a 180°C. Foderate una piccola teglia con un foglio di carta forno, adagiate le fette di salmone e mettete da parte. Tagliate a dadini la zucchina, precedentemente lavata e spuntata, tritate insieme, l’aglio degerminato, il peperoncino, i capperi e le olive, tritate il prezzemolo e tostate, in un padellino, i semi di sesamo. Cospargete il pesce con la zucchina, poi distribuite il mix di olive, il prezzemolo e il sesamo. Irrorate con un filo d’olio e infornate per 15, 20 minuti, dipende dallo spessore del trancio. Servite subito

autunno a ripa di mare

Viviamo immersi in frasi fatte, stereotipi, caricature di persone e modi di fare. Ma picchì? Me lo chiedo un mare di volte; ci lasciamo trascinare, come su un’onda, dai luoghi comuni. Tutti affiatati in una solo modo di vedere. Uno o pochi, comunque una visione limitata delle cose, direi.In definitiva, CHI SIAMO NOI per dire che i fagioli si maritano con le cotiche? CHI SIAMO NOI per dire che le castagne vannu mano manuzza con il cinghiale? Già…e se nella tajine ci cucino il pesce come piaci a mia qualcuno ha qualcosa da ridire AH!?! L’autunno me lo cocio accussì! C’e cosa?
Se qualcuno avesse qualcosa da ridire o se sturciti lu nasu, siete liberissimi di cambiare canale 😀 (che avevate capito?).
D’altra parte, il bello della possibilità di scelta è proprio questo no? Io oggi ho scelto di mangiare meglio e pensare un’altra ricettuzza per Salutiamoci. Vi ricordo che nel mese di ottobre la castagna è ospitata da Kitchen Bloody Kitchen
 

sulu ppì mia:
una spigola o branzino che dir si voglia
150 g di fagioli già cotti
6 castagne
2 foglie di alloro
3 cm di zenzero grattugiato
acqua
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

 

Eviscerate il pesce, lavatelo, eliminate le squame, asciugatelo e mettetelo da parte. Levate la scoccia alle castagne, lessatele in acqua salata con una foglia di alloro, scolatele, eliminate la cuticola e tritatele grossolanamente. In una ciotola mescolate insieme i fagioli, lo zenzero, le castagne e una macinata di pepe. Sporcate di olio il fondo della tajine, adagiate il pesce, salatelo leggermente sia dentro che fuori e riempite la sua pancia con un po’ di condimento e una foglia di allora lavata e asciugata. Distribuite il resto dei fagioli conditi ai lati della spigola, versate circa 40 ml di acqua, chiudete con il coperchio e cuocete 15 minuti. Spegnete il fuoco e fate riposare ancora dieci minuti. Servite già sfilettato su un letto di fagioli oppure per chi ama sfilettare pazientemente il pesce direttamente su un piatto grande.

Azzurro

 …lo so, lo so benissimo che non esiste. L’ho capito tardi, ma è meglio tardi che mai no? Dunque, appurato che Azzurro, il principe, non esiste, faccio un diretto riferimento al pesce azzurro, quello del mare mio: quel mare che quando m’affaccio alla finestra e lo vedo, resto affatata come fosse la prima volta con il luccichìo delle onde sotto i raggi del sole, con quel ciavuru che mi trasi nelle nasche; celestiale, azzurro appunto, come il pesce che ci nata, nuota insomma.
Questo pesce, nella fattispecie sarde, alici e alghe, viene usato come portatore sano di salute nel mese di settembre di Salutiamoci ospite di Un filo di erba cipollina


io adoro le sarde mi piacciono assai, e queste seguono le semplici regole del gioco
Sarde al forno
per due cristiani
500 g di sarde
100 g di pangrattato
2 filetti di acciuga sott’olio
1 spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
mezzo limone
olio extra vergine d’oliva
pepe

pulite le sarde, eliminate la testa, le interiora e apritele a libro. Lavatele, asciugatele e mettetele a macerare qualche minuto in poco olio, giusto il tempo della preparazione del condimento. In una padella sporca con due cucchiai d’olio, sciogliete le acciughe, aggiungete il pangrattato e mescolate portando a doratura. Spegnete il fuoco e aggiungete l’aglio e il prezzemolo tritati insieme, pepate. Ungete una piccola pirofila da forno, cospargete le sarde con il pangrattato aromatico, arrotolatele con la coda rivolta all’insù e posizionatele dentro la teglia. Tagliate a rondelle il limone e posizionate le fettine qua e la tra le file di pesce. Distribuite il pangrattato rimasto e l’olio della marinatura. Infornate a 180°C per 15 minuti.
e vidi chi manci!