ho rubato la pasta al contadino

ah ah ah no in verità sempre a Sale & Pepe l’ho rubata, nel numero di aprile ci sono tutta una bella serie di pasticelle fresche con condimenti super tutte da cucinare 🙂
questa mi acchiappò e ve la ripropogo con pochissime varianti…

Perciatelli laziali con patatine e carciofi
ingredienti per 6 persone
500 g di perciatelli
6 carciofi
6 scalogni
400 g di patatine precotte
100 g di bacon a fette
olio extra vergine d’oliva
una manciata di erbe di provenza
un limone
sale e pepe
Pulite i carciofi, togliete le foglie esterne dure, eliminate le punte, divideteli a metà ed eliminate il fieno se necessario. Immergeteli in acqua acidulata con il succo del limone. Soffriggete gli scalogni affettati sottilmente con una mandolina, unite i carciofi scolati e tagliati a fettine sottili, salate pepate e aggiungete le erbe di Provenza; cuocete con un coperchio fino a quando i carciofi non sono cotti. Tagliate a cubetti le patate e soffriggeteli a fuoco medio in una padella antiaderente senza mescolareper dieci minuti, mescolate adesso delicatamente salate e mettete da parte. Nello stesso olio scottate il bacon fino a farlo arricciare, pochissimi minuti uno per parte circa. Unite ai carciofi, le patate e il bacon “strappato ” grossolanamente. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e poi scolatela nella padella, saltatela con il condimento di verdure, aggiungete qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta per ottenere un sughetto umido ed evitare così che la pasta si asciughi troppo.

21 marzo…prima, prima ma molto prima, coincideva con la primavera

ma fa un friddu di moriri, per fare le foto mi sono dovuta infagottare, cappotto, sciarpa e cappidduzzu 0_O
Lei, la Primavera, è in ritardo, si sa le primedonne se la tirano un pò che vogliamo fare? nulla ci godiamo l’ultima, e speriamo sia l’ultima, minestra dell’inverno, facile e soprattutto calda!
😉

Per noi tre

1 carota
1 gambo di sedano
1 cipollotto
1 mazzetto di finocchietto di montagna
2 cucchiai di spumante
2 zucchine genovesi
1 pomodoro
1 piccolo cavolfiore
20 castagne secche
olio
sale
pepe
1 crosta di parmigiano
circa 1 l e mezzo di brodo vegetale

Preparate il brodo vegetale anche con un paio di dadi per brodo e portate a bollore. Tritate il cipollotto, la carote e il sedano finemente, fate un soffritto e poi sfumate con lo spumante o anche con del vino bianco. Aggiungete le zucchine e il pomodoro tagliati a cubetti, unite anche il cavolfiore lavato e ridotto in piccole cime, aggingete le castagne e in ultimo la crosta del formaggio pulita e tagliata a cubetti. Fate insaporire senza aggiungere liquidi e poi poco alla volta unite il brodo caldo raggiungendo la consistenza desiderata. Portate a cottura, aggiustate di sale, pepate e insaportite con un filo d’olio crudo.

Alcuni lettori sanno che il mio sposo è un “pastaro” quindi la minestra è con la pasta 🙂
in questa versione tiro fuori circa la metà delle verdure già cotte, le frullo e le riaggiungo nel tegame, porto a bollore e verso 150 g di anelletti siciliani, aggiungo brodo bollente poco alla volta per terminare la cottura della pasta.
Fate raffreddare qualche minuto prima di servire

‘a frittedda

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‘A frittedda potrebbe sembrare una frittata o qualcosa di simile e invece…no!
è un piatto a base di verdure freschissime, un contorno cotto in umido facilissimo ma anche un condimento per la pasta. Forse ‘nanticchiedda camurriusu per la preparazione ma  talmente buono che ti scordi del lavoro al primo boccone. Ah! viene mangiato anche nella versione agrodolce, ma non da me.

ingredienti per 4 persone
1 kg di fave fresche
600 g di piselli freschi
un mazzetto di finocchietto di montagna
3 carciofi piccoli
2 scalogni
peperoncino a piacere
4-5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
1 limone

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Sgrana i piselli e sgusciate le fave, se sono piccoline e tenere meglio, in caso contrario elimina la buccia dura, immergendole in acqua bollente per qualche minuto. Monda i carciofi, (qui è molto diffusa la varietà con le spine) elimina le punte, le foglie più dure e il fieno; affettali a spicchi e mettili in acqua acidulata con il limone spremuto.
In una padella fai dorare nell’olio lo scalogno affettato sottilmente, aggiungi i carciofi, le foglioline tenere del finocchietto tritate e cuoci per circa 10 minuti con mezzo bicchiere d’acqua, unisci le fave e i piselli, fai insaporire e versa ancora un bicchiere d’acqua. Aggiungi il sale e il peperoncino e cuoci a fuoco basso per circa 20 minuti con il coperchio, poi ancora altri 5 minuti senza il coperchio.
Nella versione in agrodolce, basterà aggiungere alle verdure già cotte, l’aceto mescolato allo zucchero, fai evaporare a fuoco vivace e poi fai riposare.

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reginette con gamberoni e zucchine

oramà l’anno nuovo è iniziato da quasi una settimana, ma stiamo tutti ancora a raccontare come abbiamo passato l’ultimo dell’anno vecchio 🙂
è un modo per essere vicini anche se non lo eravamo…credo 😉
la ricetta appena appena modificata, la trovate sul Sale e Pepe di dicembre 2000, con il titolo pappardelle con scampi e zucchine pag 56
per chi non avesse quel numero vi conto cosa ho messo in tavola
🙂
per i soliti 6 del 31 dicembre 2008
500 g di reginette
600 g di gamberoni
18 fiori di zucca
3 zucchine medie
patè di olive verdi
2 spicchi d’aglio
una carota
una cipolla
olio extra vergine d’oliva
prezzemolo
erba cipollina
sale e pepe

Lessate per 5 minuti i gamberoni in acqua bollente salata con la cipolla e la carota a pezzi, scolateli e lasciateli raffreddare, quindi sgusciatene 6 lasciando la testa ed eliminando il guscio della coda. Sgusciate tutti gli altri e tritateli grossolanamente. Spuntate una zucchina e da essa ricavate, con un pelapatate, 6 fettine nel senso della lunghezza. Scottatele per un minuto nella stessa acqua dei gamberoni , scolatele e fatele raffreddare. Spalmatele poi con il patè di olive
e con esse avvolgete gli gamberoni. Private i fiori del pistillo. Tritate un ciuffo di prezzemolo e sforbiciate qualche stelo di erba cipollina. Tritate separatamente anche le zucchine rimaste e l’aglio. Rosolatele in 5 cucchiai d’olio per pochi minuti, unite la polpa di gamberoni tritata 6 fiori tritati e un po’ di erbe. Friggete i fiori rimasti per qualche secondo in olio bollente, sgocciolateli e teneteli in caldo. Lessate la pasta al dente in abbondante acqua salata in cui avete aggiunto un cucchiaio di olio , scolatela lasciandola umida e versatela in padella. Maneggiate aggiungendo le erbe rimaste un filo di olio crudo. Finite i piatti con i gamberoni interi e i fiori fritti.

cavolfiorcake

ci sono dei giorni in cui vorresti godere di un po’ del tuo tempo e magari andare al cinema a versare qualche lacrimuzza di commozione guardando questo film; dunque dopo si propone il solito problema: che se magna?

allora procuratevi un rotolo di pasta sfoglia pronto, magari rettangolare, ma anche rotondo va bene uguale
200 ml di besciamella
un piccolo cavolfiore Romano
una bella cipollazza
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio di passolina (uva passa)
1 cucchiaio di pinoli
mezzo bicchiere di vino bianco
3 uova
1 cucchiaio di scorza d’arancia grattugiata fine
30 g di burro
sale e pepe

Lessate il cavolfiore in acqua bollente salata, dopo averlo diviso in piccole cime e lavato.
tritate finemente la cipolla (rossa per carità) e fatela appassire col burro. Saltate il cavolfiore in padella con la cipolla, l’uva passa e i pinoli, cuocete 4-5 minuti e sfumate col vino, fate evaporare e spegnete il fuoco. Quando la verdura sarà tiepida mescolatela alla besciamella, unite il parmigiano, un’abbondante macinata di pepe e le uova leggermente sbattute, la scorza d’arancia e mescolate. Rivestite uno stampo da plum cake con carta forno, adagiate la sfoglia, bucherellate il fondo e versate il composto di besciamella. ripiegate i bordi e e infornate a forno caldo 190°C per circa 20 minuti. Fate intiepidire prima di servire.

cavolfiore in maschera


Un piccolo cavolfiore bianco, ridotto in piccole cime e semplicemente lessato in pochissima acqua con 2 coste di sedano, si traveste (nemmeno fosse carnevale) da cavolo in verde, con una spruzzata di arancione ed anche un tantinello di nero…

banalmente ripassato in padella con un filo d’olio e uno scalogno tritatissimo, con 30 g di pistacchi tritati grossolanamente, 1 fetta di melenzana tagliata a dadini e fritta, 5 olive nere tritate, la scorza di mezz’arancia prelevata con un rigalimoni, il suo succo, qualche fogliolina di timo e una manciata di pangrattato per amalgamare ben bene

circola in giro una voce che dice che tra poco è halloween (…)

echissenefrega!


immagine tratta dalla rete

Torta di sarde alle zucchine

Miii fantasia eh?

si lo so ricetta tratta da sale e pepe di luglio del 2005 e che volete che vi dica io sono cresciuta con questa rivista e spero di crescere ancora, ma solo intellettualmente ahahahahah

però questa torta ve la consiglio perchè, se il vostro pescivendolo di fiducia vi pulisce le sarde state a posto, la torta è particamente fatta 😉
Per una teglia da24 cm di diametro
600 g di sarde oppure 20 sarde già pulite
4 cucchiai di parmiigiano reggiano grattugiato
pangrattato
3 zucchine piccole
80 g di olive nere snocciolate
1 spicchio d’aglio
3 rametti di timo
un ciuffo di prezzemolo
un peperoncino piccante
olio extra vergine d’oliva
sale

Ungete la teglia con un filo d’olio e cospargete il fondo e i bordi con il pan grattato. Sistemate metà delle sarde a raggiera con la pelle rivolta verso il basso. Tagliate a dadini le zucchine e fatele saltare in padella con 4 cucchiai d’olio, le olive tritate con l’aglio, il prezzemolo, il timo e il peperoncino, per 10-15 minuti. Salate, lasciate intiepidire, mescolate con 4 cucchiai di pangrattato e il formaggio, distribuitele sullo strato di sarde e coprite con quelle rimaste con la pelle rivolta verso l’alto; cospargete con un po’ dipan grattato, condite con un filo d’olio e cuocete in forno già caldo a 180°C per un quarto d’ora.

concludendo paella vegetariana fu…

alcune volte penso…”ma che belle idee che mi vengono”
😉
citando la mia amica Erika vi conto “la sorte del condimento sedotto e abbandonato…” e vi aggiorno sulla stato di salute della famigghia
Lo sposo sta decisamente meglio ma cosa di stomaco è quindi ha pranzato in bianco rigorosamente. Carlotta cammina piano piano interpretando il personaggio della miracolata, raccontando il “volo che ha fatto” ma vorrebbe riappropriarsi dei suoi pattini, quindi direi che di teatro si tratta ahahahahah.
la paella dalle mille (mille….? che esagerata, attrice pure io) disavventure eccola qua e devo dire che pure buona è!
la ricetta prevedeva per 6 persone la quantità di verdure che ho effettivamente utilizzato ma considerava 500 g di riso, secondo me non c’è proporzione.
riprendo da dove avevo lasciato
[…] Sciogliete lo zafferano e…lasciate cuocere per 3 minuti aggiungete 250 g di riso Carnaroli, fatelo tostare e poi unite un altro mestolo di brodo, fate assorbire mescolando poi aggiungete il brodo restante (in totale circa un litro) e mette in forno per circa 20 minuti a 220 °C.
Aggiustate di sale e pepate prima di servire.

…questo è solo l’inizio

Certo le premesse c’erano tutte, la buona volontà pure, ma il fato volle tutt’altra cosa.

La paella non sa da fa’!

Oggi fa un caldo di moriri, lo scirocco imperversa, ma io adoro il caldo ahahaha quindi che mi frega! Allora taglia, affetta , riduci a dadini e segui (quasi) pedissequamente la ricetta…poi mi accorgo che all’interno del solito stuolo di bambine in giardino c’è qualche cosa che non va, forse stanno litigando, metto il fuoco al minimo e vado fuori. La discussione si complica certo sempre cose di picciriddi sunnu, ma arresto la cottura.

Dopo qualche minuto tutto va a posto e ricomincio… ma dieci minuti ancora di cottura e suona il campanello del citofono. “Chi è?” Carlotta è caduta con i pattini e si è sbucciata le ginocchia, lacrime, disperazione e bisogno immenso di coccole impongono un’altra interruzione!
Quando finalmente è tutto passato sul fronte disinfezione, riparto e arriva finalmente lo sposo dopo una giornatina di lavoro niente male. Bacetto del bentornato e…”ma sei bollente” che volete che vi dica aveva solo 39,5 di febbre e ovviamente arriva anche la frase che mancava al coronamento finale della giornata

“non ho fame…”

o_O

ahahahahah!
non c’è altro da fare, una sanissima risata 🙂
intanto ho finito la cottura della verdura, domani è un altro giorno, quindi domani ci penserò
ingredienti per un inizio di paella vegetariana:
2 peperoni uno giallo e uno rosso
1 melenzana media
2 costole di sedano
2 carote
1 cipolla
una bustina di zafferano
un mestolo di brodo bollente
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
3 pomodori rossi ramati
olio extra vergine d’oliva

riducete a filetti una carota, una costola di sedano, mezza melenzana e un peperone. In un tegame che può andare in forno scaldate 3 cucchiai d’olio, aggiungete i filetti di carota e sedano, fate saltare per pochi minuti e poi aggiungete melenzane e peperone. Dopo cinque minuti mettete da parte i filetti e riducete a dadini la cipolla, la carota e il sedano rimasti la mezza melenza e il peperone. Scaldate ancora 3 cucchiai d’olio, e soffriggete la cipolla dopo pochi minuti aggiungete la carote e il sedano. Fate insaporire e aggiungete melenzana e peperone, cinque minuti di cottura e poi potete unire il pomodoro pelato e ridotto a dadini, il concentrato di pomodoro e un mestolo di brodo bollente. Sciogliete lo zafferano e…
e basta posate tutto che domani (forse) vi racconto come finisce la storia ahahahaha!

…e se fermassi il tempo?

dico…e se fermassi il tempo sul bel tempo? io odio l’inverno, odio il freddo.

o_O

lo so cosa state pensando! si si lo so! qui il freddo non esiste, praticamente abbiamo si e no un mese e mezzo tra gennaio e febbraio di freschetto, tre-quattro gradi sopra lo zero e poi ricomincia la primavera ed io mi lamento… ho bisogno del sole che mi arrusica la pelle, adoro l’estate e non voglio lasciarla andare via! M’intristisco capperi!!!
allora la congelo…come come? congelare l’estate mi sembra un ossimoro o cosa? ahahahahah
va beh va dopo aver ridicolizzato la mia parte infantile vi racconto cos’è quella robina lì

signori e signore, vi presento niente dopodomanicchè, la parmigiana di melenzane! niente di più estivo e fresco e buono!!!!
non è un modo stupendo di celebrare l’estate?
😛

per noi 3 ho conzato una teglietta rigorosamente in pirex (…no, no mica per infornarla, per vedere quantu è bedda la mulincianedda arrusicata :)) di circa 20 cm per 10 cm
3 melenzane nere grosse
un bel bouquet di basilico ciavurusu
700 g di passata di pomodoro
1 cipolla rossa (orama che ve lo dico a fare?)
1 spicchio d’aglio
100 g di parmigiano grattugiato
olio extra vergine d’oliva
una manciata di pan grattato
sale
pepe

togliete il picciolo alle melenzane, lavatele, togliete parte della buccia e affetatele con uno spessore di mezzo cm o poco più, io ho usato la mandolina, così vado comu ‘u vientu. Friggetele in abbondante olio extra vergine d’oliva, scolatele via via su un foglio di carta assorbente e salatele. Preparate la salsa ponendo a soffriggere in una padella la cipolla e l’aglio affettati finemente aggiungete 3 cucchiai d’acqua e fate evaporare, unite la salsa, una decina di foglie di basilico e portate a cottura. Condite con un pizzico di zucchero e regolate di sale. Oleate la teglia, cospargetela di pan grattato, eliminate quello in eccesso e cominciate a realizzare gli strati di parmigiana cominciando con le melenzane, proseguite con la salsa e il basilico (assai) concludete con una spolverate generosa di parmigiano. gli strati si susseguono fino ad esurimento degli ingredienti.
io non aggiungo altro, non l’inforno perchè così m’insegnò memÃ