Filetto di orata su crema d’insalata

La ricetta tratta dagli speciali de “La cucina italiana” prevedeva filetti di branzino, io stasera non ho avuto fortuna perchè sul banco del pesce il pesce non c’era, o meglio ce n’era davvero poco, le orate la facevano da padrone sul pesce spada, sul salmone, sulle triglie e sui molluschi, stavano aspettando la merce…”lei può tornare alle sei e mezza (leggi 18,30)?” nooo che non posso, mia figlia tra poco esce dalla lezione di danza, poi dobbiamo fare i compiti, poi devo cucinare…non posso tornare, no no!
😀 avrà pensato-“ma che me ne frega?”
Allora filetto di orata, la scelta è obbligata ;).
Ho fatto un salto dal mio fruttivendolo di fiducia ed ho trovato delle insalatine sfiziose e gli asparagi di montagna, quindi li ho aggiunti alla ricetta insieme con la scorza di un lime. Secondo la rivista questo piatto apporta 195 kcal…ma non ci metto la mano sul fuoco, mi dissocio totalmente.
Ingredienti per me:
1 orata sfilettata, il peso dei miei due filetti era di 170 g (forse un po’ troppo è vero)
50 g di lattughino
2 mazzetti di asparagi di montagna
2 pomodori rossi
15 g di pinoli
1 lime
sale e pepe
olio extravergine d’oliva
Squamate il pesce, eviscerandolo e sfilettandolo senza togliere la pelle ai filetti, oppure fatelo fare al vostro negoziante esattamente come ho fatto io 😉
Lavate accuratamente il lattughino e gli asparagi da quest’ultimi prelevate solo la parte apicale tenera , stufateli separatamente in acqua salata, prima gli asparagi che hanno bisogno di una decina di minuti e poi il lattughino per un paio di minuti. Frullate tutto il lattughino e metà degli asparagi ottenendo una crema che allungherete con un pochino d’acqua. Scottate i pomodori e pelateli, eliminate i semi, tagliateli a cubetti e fateli saltare per qualche minuto in un pentolino con in filo d’olio e i pinoli, salateli e pepateli. Cuocete i filetti in una teglia per 5 minuti in forno caldo a 220°C, conditi con un filo d’olio,sale, pepe e metà della scorza grattugiata del lime. Servite il pesce su un letto di crema calda di vedure accompagnata dal pomodoro e dagli asparagi anch’essi caldi. Decorate con fili di scorza di lime

Torta di grano saraceno




Tranquilli non mi sono fermata con la dieta no, no! ma i dolci mi piace un mondo cucinarli, mi piace odorare di uova, farina e burro 😉 almeno l’odore non ingrassa!
allora ecco qua una torta della tradizione dell’alto nord, tratta dal libro: “I dolci. Il gusto di una tradizione nelle Dolomiti” di Anneliese Kompatscher che la zia Michela mi prestò un bel giorno per riaverlo indietro ah ah ah, Non ci sono riuscita ad estorcelo, con la scusa che siamo lontanissime 😀 ma io, prima di rispedirlo al mittente, ho scopiazzato un paio di ricette.
Questa torta è tutt’altro che dietetica, e il suo sapore, secondo me è un connubio tra il dolce e l’agro della cofettura di mirtilli rossi.
Ingredienti
250 g di farina di grano saraceno
250 g di zucchero
250 g di burro morbido
6 uova
250 g di mandorle tritate
400 g di confettura di mirtilli rossi
1 bustina di zucchero vanigliato
…questi gli ingredienti di base, avendola già preparata altre volte ho deciso, essendo l’impasto duro, di aggiungere:
150 ml di latte
1 bustina di lievito
Lavorate il burro con 150 g di zucchero e i tuorli, lavorateli fino a quando non diventano una crema. Unite la farina con lo zucchero vanigliato e il lievito, aggiungete il latte poco alla volta per fluidificare l’impasto, mettete le mandorle lavorando sempre. Montate gli albumi a neve ferma con lo zucchero rimasto, uniteli delicatamente al composto. Imburrate e infarinate una teglia da 26 cm , versate il composto e cuocete a 160 °C per almeno 45 minuti. Sfornatela, sformatela e fatela raffreddare bene, prima di tagliarla in 2 e farcirla con la confettura di mirtilli rossi.

Un gusto nella mente di Dio

Cuoca per caso mi ha lanciato un MeMe davvero grazioso e succulento, scaturito da una frase desunta dal libro di John Lanchester “Gola”

In altre parole la ricetta suddetta dimostra che agnello e albicocche sono una di quelle combinazioni coesistenti da sempre in un rapporto che non è di semplice complementarietà ma sembra partecipe di un più alto ordine di ineluttabilità: un gusto nella mente di Dio. Simili accostamenti possiedono la qualità di una scoperta logica: bacon e uova, riso e salsa di soia, Sauternes e foie gras, tartufi bianchi e tagliolini, steak-frites, fragole e panna, agnello e aglio, Armagnac e prugne, zuppa di pesce e rouille, pollo e funghi.”

Bisogna associare 15 alimeti a due a due, secondo il proprio gusto saranno perfetti!

1 tartufo e crema di parmigiano

2 zucca e funghi

3 gelatina di nero d’avola e pecorino di fossa

4 pane e nutella

5 zucchero e limone

6 spaghetti e vino

7 panna e fragoline di bosco

8 arance e finocchi

9. Acciughe ed aglio

10 pane e sesamo

11 pancetta e panna

12 zucca e noci

13 fragole e cioccolato

14 pomodori e cipolla rossa

15 sale e pepe

lo faccia chi ha voglia di esperimere i propri gusti associandoli a due a due
è divertente!

Sformato di zucca su crema di funghi



Sapete una cosa? Mi sto divertendo, speriamo che duri! ah ah ah
Anche questa sera mi sono dedicata una ricetta equilibrata con proteine e verdura, cotte senza soffritti e condimenti grassi.
Per 2 cocotte
370 g di zucca già mondata
1 cucchiaio raso di parmigiano grattugiato
1 cucchiaio raso di pangrattato
1 uovo piccolo
sale e pepe
noce moscata
lessate la zucca tagliata a dadini in acqua salata per circa 15 minuti. Scolatela bene e frullatela, aggiungete l’uovo, il parmigiano e il pangrattato, conditela con sale, pepe e noce moscata. Imburrate 2 cocotte e spolveratele con del pangrattato, suddividete il composto e infornate a bagnomaria a 190°C per 45 minuti.
Ingredienti per la salsa di funghi
170 g di funghi surgelati
1 limone
mezzo spicchio d’aglio
un ciuffo di prezzemolo
sale e pepe
2 fettine di pane
In un padellino trifolate i funghi con lo spicchio d’aglio tritato e un gocciolino d’acqua. Quando saranno cotti e l’acqua si sarà asciugata, frullateli con la scorza di mezzo limone prelevato con un rigalimoni e un po’ di prezzemolo, aggiungete un filo di olio extravergine d’oliva e poca acqua fredda, per fluidificare la salsa. Salate, pepate e ponete sul piatto da portata. Abbrustolite su una piastra rovente le fettine di pane e adagiatele sulla salsa. Sformate la zucca sul pane e servite cospargendo di prezzemolo tritato e striscioline di scorza di limone.

Piccoli flan di vitello e broccoletti


Sono ufficialmente a dieta 🙂
lo dico, più che a voi, a me stessa; bisogna convincersi che non esiste nulla che ti possa far deviare sulla strada della perdizione di salse, dolci e meraviglie unte e bisunte
ARRGHHH!!!!!
tranquilli è tutto ok, ma non mi contrariate perchè quando sono a dieta sono nervosetta
😀
Andiamo a questa ricettina, non chiedetemi le calorie perchè non le so! Ho associato la verdura alle proteine, non ho mangiato pane e i condimenti…stendiamo un velo pietoso. Ma udite udite era buono e nemmeno tanto triste 😉
Le dosi sono molto alla femminina (leggi, alla buona)
per 3 cocotte
100 g di tritato di vitello di prima scelta
un mazzetto di broccoletti, praticamente un fiore solo
1/2 arancia
un pezzettino di cipolla rossa
noce moscata
un filo d’olio
un’idea di latte
sale e pepe
burro e pangrattato per le cocotte
semi di sesamo per decorare

Lavate bene le cimette dei broccoletti, lessateli in abbondante acqua salata per 6-7 minuti. In un padellino stufate la cipolla tritata finemente con il succo di mezz’arancia. Prelevate la scorza e tagliatela a julienne. Qualche filo mettetelo in un contenitore dove poi metterete la verdura scolata. Aggiungete alla verdura anche la cipolla aromatizzata all’arancia, frullate e distibuite nelle cocotte precedentemente imburrate e cosparse di pangrattato. Condite il tritato con sale pepe e noce moscata, un filino d’olio e un’idea di latte parzialmente scremato per ammorbidire la carne, amalgamate con le mani e suddividetela in 2 cocotte ( la carne è poca, verdura molta – si fa per dire-, quindi la terza cocotte e solo per la verdura). Ponete in forno già caldo a 180°C per 20 minuti circa. Sfornate e fate raffreddare un tantinello, non vi fate prendere dalla fame, come me, perchè sono troppo morbidi devono rassodarsi, sformate su un piatto da portata decorando con la scorza d’arancia tagliate a julienne e una spolverata di semi di sesamo.

notavo…la foto del flan in primo piano…non sembra anche a voi di vedere una rana con la bocca larga?
ho già le traveggole per mancanza di calorie
😀

Buon Compleanno!


Eh si!
oggi è il compleanno di mio marito :D, il quale ha deciso che quest’anno non vuole festeggiare, beh, dico io ma la torta la vuoi?…
lui”almeno questo…!”
e allora torta sia.
Chi mi conosce sa quanto mi piace preparare i dolci, ma per le torte di compleanno ho un debole. Mi piace ASSAI fare la pasticciona, con la panna, le creme e pan di spagna…Mi piace farne sempre di nuove e Delizia mi ha dato quest’idea (lei non lo sa ancora ;))

Preparate il pan di spagna un giorno prima, questa ricetta è di Pane degli Angeli
Ingredienti per il pan di spagna
200 g di zuccchero
5 uova
la scorza grattugiata di un limone
1 pizzico di sale
150 g di farina
100 g di frumina
1 bustina di lievito
Sbattete a schiuma i tuorli con 5 cucchiai d’acqua bollente, aggiungete 125 g di zucchero e la scorza grattugiata del limone, il sale e sbattete fino ad ottenere una massa cremosa. Montate gli albumi a neve ferma, aggiungete lo zucchero rimasto e metettele sopra i tuorli sbattuti, setacciate la farina, la frumina e il lievito. Amalgamate nebe gli ingredienti. versatelo in una teglia apribile di 20 cm di diametro, precedentemente imburrata e infarinata. Cuocete in forno caldo a 160°C per circa 25-30 minuti.
Il giorno dopo preparate la bagna al limone. L’ho preparata più o meno come Delizia:
Portate a bollore 300 g di acqua con 4 scorze di limone e 2 cucchiai di zucchero. Quando bolle aggiungete 100 g di limoncello e riporate a bollore, togliete dal fuoco e mettete in infusione un cucchiaio raso di infuso ai frutti e rose, coprite e fate raffreddare per 10 minuti, filtrate la bagna e mettetela da parte.


Tagliate in 2 parti il dolce e inumidite con un pennello ogni strato del dolce fino ad esaurire la bagna. Preparate una crema pasticcera se volete come indicato qui. Montate 500 ml di panna con 50 g di zucchero a velo. Montate la torta: spalmate uno strato di confettura di frutti di bosco e uno stato abbondante di panna, lasciandone da parte un po’ per la superficie della torta. Assestate il secondo disco e distribuite la crema pasticcera, completate con il terzo disco e la panna avanzata. Mettete il dolce in frigo e preparate lo fascia di cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria 200 g di cioccolato, ritagliate un foglio di carta forno lungo quanto la circonferenza della torta e altro un paio di cm in più. Disegnate il bordo superiore, ondulato come ho fatto io oppure retto, girate il foglio e stendete il cioccolato con una spatola in uno strato non molto sottile e uniforme; fate raffreddare leggermente e poi adagiatelo sul perimetro del dolce. Riponetelo in frigo e fate raffreddare una ventina di minuti. nel frattempo con una tasca da pasticceria dotata di un beccuccio a foro piccolo, divertitevi a fare delle decorazioni con il cioccolato fuso. Tirate fuori la torta dal frigo e staccate con delicatezza la cartaforno. Applicate un nastro di raso e uno di organza intorno alla torta e realizzate un bel fiocco. La superfice della torta la potete decorare come più vi piace, con dei fiori freschi o della frutta.

Fiori ripieni ai cuori di carciofo




Lo so, lo so non è periodo dei fiori di zucca, ma erano li, nel banco frigo delle verdure, che mi dicevano -“COMPRACIII”
ed io che cosa dovevo fare? Non ho resistito alla tentazione, e li ho comprati
😀
questa ricetta è di Sale & Pepe a meno dell’ingrediente del ripieno, la ricetta consigliava i funghi…buoniii,
si buoni, io li avevo certo, ma congelati o secchi, i carciofi invece erano freschi freschi e, non c’era storia hanno vinto!
Ingredienti per 4:
4 carciofi
50 ml di vino bianco
10 fiori di zucca
30 g di farina
250 ml di latte
50 g di parmigiano grattugiato
2 cucchiai di pan grattato
(io avevo ancora un po di pangrattato tostato con i pistacchi ed ho usato quello)
noce moscata
uno spicchio d’aglio
40 g di burro
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale

come al solito mi avanza sempre qualcosa, quindi il piatto di fiori di zucca si è trasformato in un piatto misto, vi racconterò via via il perchè. Soffriggete l’aglio affettato grossolanamente, aggiungete i carciofi, precedentemente mondati, lavati e privati del fieno centrale. Stufateli con il vino e fate evaporare a fuoco vivace. A cottura quasi ultimata mantecate con una noce di burro. Fate fondere in una piccola casseruola 30 g di burro, togliete dal fuoco e incorporate la farina, versate a filo il latte, amalgamando gli ingredienti, rimettete sul fuoco e fate cuocere fino a ebollizione. Togliete dal fuoco, salate e aggiungete un po’ di noce moscata e 30 g di parmigiano grattugiato. Aggiungete quasi tutti i carciofi alla besciamella, conservatene qualcuno per decorare il piatto. Pulite i fiori di zucca, eliminando delicatamnte i pistilli, farciteli con il composto di carciofi e disponeteli su una teglia rivestita con carta forno. Cospargeteli con il pangrattato misto a 20 g di parmigiano grattugiato, unite il burro rimanente ridotto a fiocchetti e fateli dorare sotto il grill.
Ovviamente il condimento è avanzato, mica perchè programmato, no, no
per errore, quindi considerando che il nostro pasto serale era solo questo (altro che contorno) ho preso la magica pasta sfoglia che praticamente nel mio frigo non manca mai, e l’ho farcita per metà con questo ripieno, ho coperto con l’altra metà, l’ho tagliata con una rotellina taglia pizza, senza però staccare i pezzi. L’ho infornata a 200 °C per una ventina di minuti fino a farla dorare. Appena sfornata, ho separato i pezzi. I piatti li ho composti con qualche fiore di zucca farcito, un paio di quadrozzi e i carciofi stufati.

Scaloppine di pesce spada profumate al marsala, con patate croccanti



Ore 18,30, mi arriva un sms…mio marito. Premetto che non mi scrive mai 🙂
il testo del messaggio: Pasta?
io: no pesce spada.
lui: di primo?
io: no di secondo
lui: e di primo?
ah ah ah, insomma voleva la pasta, ma io avevo già preventivato un secondo. Vi dirò che quando l’ha assaggiato ha detto:”ma quale pasta e pasta”
😉
Ingredienti per 2:
2 fette di pescespada
2 rametti di rosmarino
una decina di foglioline di salvia
25 ml di marsala, praticamente un bicchierino
100 ml di brodo vegetale
50 g di burro
q.b. farina
sale e pepe

per le patate:
6 patate medie
1 porro
50 g di burro
sale e pepe

Preparate le patate 3 ore prima, lavatele ben bene, mettetele in una casseruola coperte d’ acqua a temperatura ambiente e portatele a ebollizione per 25 minuti. Scolatele e fatele raffreddare per 2 ore e mezza. Sbucciatele e tagliatele a tocchetti regolari. Mondate il porro, affettatelo e ponetelo in una larga padella con il burro e le patate. Lasciatele rosolare lentamente fino a formare la crosticina dorata, giratele delicatamente e continuate la cottura a fuoco vivace, finchè non saranno cotte e belle croccanti in modo omogeneo. Salate e pepate. Sciogliete il burro in una padella a fuoco basso con le erbette precedentemente lavate e asciugate. Infarinate i tranci di pesce spada e fateli dorare nel burro spumeggiante per un paio di minuti per lato; sfumate con il marsala e lasciate evaporare. Salate e pepate, togliete i tranci e sistemateli su un piatto da portata, copritelo con un foglio di carta d’alluminio per mantenerli caldi. Sciogliete un cucchiaino di farina con il brodo vegetale, fatelo piano e poco per volta fino a diluirla completamente. Versate nella padella dove avete cotto il pesce; addensate il fondo di cottura su fuoco basso, mescolando. Togliete l’alluminio, versate la salsa sul pesce e servite accompagnando con le patate.

Amor di polenta




Questa ricetta me l’ha regalata mia cognata Antonella, è buonissima e la dedico a Stella di Sale che di polenta se ne intende 😉
Ingredienti
75 g di farina di mais tipo “fioretto”
75 g di farina 00
50 g di mandorle
125 g burro
2 uova intere + 2 tuorli
130 g di zuchero a velo
25 ml di brandy (mezzo bicchierino)
2 cucchiaini di di lievito
100 ml di latte
un pizzico di sale
Lavorate il burro morbido con le fruste fino a renderlo una crema, incorporate lo zucchero a velo amalgamando con cura, unite le uova uno alla volta, e poi i 2 tuorli. Lavorate ancora una decina di minuti. Vi sembrerà che la crema stia “impazzendo”…lo fa con tutti, non preoccupatevi 😀 continuate incorporando prima la farina bianca e poi quella gialla setacciandole, mescolate a lungo, unite il sale e le mandorle tritate finemente, precedentemente tostate in un padellino. Unite il brandy, mescolate bene per ottenere un impasto omogeneo che “allenterete” con il latte versato a “filo”. Unite il lievito setacciato e versate in uno stampo di amor di polenta precedentemente imburrato e infarinato, sbattetelo sul piano da lavoro per assestare il composto. Infornate a 160°C per circa 40 minuti. Fate raffreddare e cospargete di zucchero a velo

Minestra di patate in bianco



Il sole caldo di questi ultimi giorni ci ha regalato ore tiepide e cielo sereno ma hanno alzato il tasso di umidità serale, e c’è un friddu ‘i moriri, quindi minestra riscaldante per cena! Ma mi fa ridere ‘sta cosa del titolo che gli ho appioppato, questo bianco ha impressionato mio marito che preferisce sempre un po di colore, il bianco proprio non gli va giù 😉
però per fortuna non si è fermato alle apparenze e ha gustato la cena e con lui mia figlia che è sempre scettica in fatto di cibo.
ingredienti per noi 3
600 g di patate già mondate
90 g di pasta tipo maltagliati (nella nostra famiglia la pasta NON deve mancare mai, poca ma ci deve essere, fuori dalla nostra famiglia si può tranquillamente omettere)
100 g di parmigiano grattugiato
30 g di parmigiano tagliato a dadini
30 g di burro
100 ml di panna
100 ml di latte
un ciuffo di prezzemolo
1 cipolla
1 cucchiaino di paprica
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
In una pentola di coccio, sciogliete il burro, e aggiungete la paprica, aggiungete la cipolla affettata sottilmente e stufatela nel burro. Sbucciate, lavate e tagliate a dadini le patate, mettetele nella pentola e fate insaporire, mescolando sempre. Copritele con acqua bollente e fate cucinare per circa 20 minuti, salate. Quando le patate sono cotte, estraete 2 mestoli di minestra e frullatela rimettendola nuovamente nella pentola. Unite il latte e la panna e portate nuovamente a bollore. Aggiungete la pasta e il parmigiano tagliato a cubetti. Quando la pasta sarà cotta, spegnete il fuoco e mantecate con il parmigiano grattugiato, una spolverata di pepe, il trito di prezzemolo e un filo d’olio.
Sembra un chiummiceddu ( una cosa pesante) ma buona è. Sembra di mangiare le crocchè di latte di Moscerino 😉