sto studiando

Il forno, che mi ha accompagnato per otre 17 anni, ha deciso che era stanco di travagghiare e sinni iu in pensione. Quindi, dopo un’accuratissima ricerca di mercato abbiamo, il mio sposo e io, optato per un elettrodomestico super, mega, arci, ultra, iper,  dotato di un manuale d’uso al pari dei superlativi assoluti già usati. Studio, dunque, inforno, provo il vapore, il sottovuoto, il ventilato, sopra sotto, di lato, cuocio pane, biscotti, pizza, pasta, carne, pesce praticamente “al forno” qualunque cosa. Fortuna che a me il caldo piace.

Questi biscotti vengono direttamente da qui, ho cangiato solo un paio di ingredienti, un successone in pieno luglio.
Biscotti alle nocciole
350 g di farina
50 g di fecola di patate
160 g di zucchero di canna
125 g di burro
un uovo
100 g di cioccolato bianco
60 g di nocciole tostate
150 ml di panna fresca
un cucchiaino abbondante di pasta di nocciole
un cucchiaino e mezzo di lievito
zucchero a velo per decorare
mescolate gli ingredienti secchi e poi unite l’uovo e la panna, realizzate due salsicciotti, avvolgeteli in un foglio di pellicola e metteteli in frigo a rassodare per almeno un’ora…io tempo non ne avevo e ho tagliato la pasta molliccia evitando il passaggio in frigo. Infornate in forno caldo a 160°C per circa 15 minuti, io ho un forno ventilato e ho infornato ambedue le teglie a 150°C per circa 20 minuti

mousse alle Erinamarene

Un dessert dedicato a Erina che mi ha regalato una cassetta delle sue amarene; andò fino al paesello a raccoglierle sulu ppì mia, queste cose mi commuovono. E ccà mi stoppo picchì s’annunca mi scinni la lacrimuzza di gratitudine.
Grazie, biddazza di una amica
:*
Mousse alle Eninamarene
500 g di amarene
130 g di zucchero
3 cucchiai di succo di limone
100 ml di panna
2 albumi
crema pasticcera realizzata con:
2 tuorli
40 g di zucchero
10 g di farina
160 ml di latte
un paio di scorza di limone
snocciolate le amarene dopo averle lavate, mettetele in una casseruola con 100 g di zucchero, portate a bollore, mescolando ogni tanto, aggiungete il succo del limone e cuocete per circa 10 minuti. Frullate e riducete in purea, poi con un colino a maglie strette filtrate la coulis.

Preparate la crema pasticcera montando i tuorli con metà dello zucchero, aggiungete la farina setacciata e sbattete con una frusta. Portate a bollore il latte con lo zucchero rimasto e la scorza di limone, aggiungetelo al composto di uova e ripassate sul fuoco fino al bollore, lasciate bollire, sempre mescolando, per pochi istanti. Eliminate la scorza del limone e fate raffreddare completamente.
Montate la panna e aggiungetela alla crema pasticcera. Montate a neve gli albumi con i 30 g di zucchero rimasto, incorporate la crema con molta delicatezza. Unite la coulis di amarene, ormai fredda e mescolate poco per ottenere un effetto variegato.
Distribuite in 6 bicchierini e ponete in frigo per almeno tre ore prima di servire.

nodini di pane al parmigiano

Adorabili panini da buffet morbidi anche il giorno dopo, a cu ‘spittati? Con questo bel calduccio lievitano in batti_baleno e in 20 minuti di forno il gioco è fatto. Mi spiace per quelli che non accendono il forno a causa del confortevolecalduccio che l’estate ci riserva, beh, conservate la ricetta e poi mi cuntate quando rinfresca ‘n’anticchia.
250 g di farina tipo 0
50 g di parmigiano grattugiato
10 g di lievito di birra
20 g di strutto
un pizzico di zucchero
15 foglie di basilico pestati a mortaio con
4 g di sale
un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva
pepe
mescolate la farina con lo strutto, lo zucchero, il lievito sbriciolato, il pepe e il parmigiano, pestate nel mortaio il basilico con il sale e dopo averlo sminuzzato continuate a pestare aggiungendo anche l’olio. Aggiungete il pesto al composto di farina e impastate aggiungendo circa 130 ml di acqua tiepida, dovrete ottenere un impasto morbido; ponetelo in una ciotola e poi in un posto tiepido coperto da un canovaccio, fatelo lievitare fino al raddoppio. Suddividete il lievitato in piccoli pezzi da circa 40 g, realizzate dei salsicciotti e poi, con delicatezza, realizzate dei nodini. Ponete su una teglia foderata con carta forno e fate lievitare ancora una volta fino al raddoppio. Infornate a 190°C per circa una ventina di minuti.

nìvuru di sìccia

Se sei debole di stomaco o schifiltoso fatti pulire le seppie da qualcuno che se ne intende, potresti rovinare tutto e sarebbe un peccato inenarrabile. Ci vole pacienzia puru ppì mmmia che non pulisco seppie dalla mattina alla sera. Mi accingo a pulirle con scrupolo, delicatezza per non rompere le sacche con l’oro nero, garbo e cura per una cottura attenta a conservare integro il sapore del mare.
A fine pasto avrai le labbra e i denti neri ma il cuore gonfio di gioia e l’anima arricriata.

fettucce con ragù e nivuru di siccia
per tre cristiani, noi
350 g di fettuccine
500 g di seppie
200 g di pomodori piccadilly
4 cucchiai di salsa di pomodoro
un grosso spicchio d’aglio
un cucchiaino di estratto di pomodoro
q.b. peperoncino secco
sale
n’anticchia di vino bianco secco
olio extra vergine d’oliva
foglie di maggiorana fresca

pulisci le seppie, elimina gli ossi, aprile, elimina le interiora, la pelle, gli occhi e la bocca. Sciacquale sotto l’acqua corrente e tamponale con della carta da cucina. Trita finemente lo spicchio d’aglio degerminato, ponilo in una casseruola con un giro d’olio e fai dorare leggermente a fuoco dolce, aggiungi i corpi delle seppie tagliati a filetti e i tentacoli a pezzetti con il peperoncino, fai insaporire e sfuma con il vino.
Aggiungi i pomodori tagliati a metà, mescolate e fai appassire per pochi istanti, unisci la salsa, l’estratto e le sacche con il nero. Sala solo se necessario, il mio ragù non ne aveva bisogno. Porta a bollore abbondante acqua salata, cuoci la pasta e ripassala in padella con il condimento. Servi subitanemante cospargendo con foglie di maggiorana.

Oh, poi mi cunti

 

il ricordo di un sapore

L’idea nasce da una reminiscenza di quann’eramu picciriddi; vi ricordate il gelato al croccante con ripieno di panna e amarene? Ecco a quello anelavo, il risultato ci somiglia parecchio ma voglio provare a realizzare il cheesecake senza infornalo, senza uova ma con agar agar o colla di pesce. Voglio rasentare la perfezione, cu ‘u sapi, se c’arrinisciu, poi vi cuntu
Cheesecake alle amarene e croccante
per la base:
270 g di Digestive
100 g di burro
60 g di zucchero
per il ripieno:
500 g di yogurt greco
300 g di amarene sciroppate
150 g di panna fresca
90 g di zucchero di canna
una stecca di vaniglia
3 uova
6 amarene divise a metà
per la copertura:
150 g di cioccolato fondente
50 ml di panna fresca
20 g di digestive
20 g di meringhe
20 g di nocciole
sciogliete il burro, mettetelo dentro il robot da cucina insieme con i biscotti e lo zucchero, tritate fino a rendere in briciole il composto. Foderate il fondo di una teglia apribile con carta da forno, ungete e infarinate i bordi. Distribuite il composto di biscotti dentro la teglia espandendo anche verso i bordi, compattate e mettete in frigo.
Preparate il ripieno mescolando lo yogurt con la panna montata, le amarene frullate, lo zucchero, i semi della vaniglia e le uova. Versate dentro il guscio di biscotto, affondate le amarene rimaste tagliate a metà e infornate a 150°C per circa 35-40 minuti. Sfornate e fate raffreddare.

Preparate la copertura, sciogliendo a bagno maria il cioccolato, aggiungete la panna e mescolate. Versate sulla torta e livellate. tritate grossolanamente i biscotti, le meringhe e le nocciole, distribuite sul cioccolato e mettete in frigo per 5-6 ore. Sformate e servite.

parmigiana di zucchine o frittata al forno?

Su ‘Sale & Pepe’ di maggio 2014 a pagina 38, troverete una ricettuzza gradevole da vedere, picchì la bellezza è la prima cosa che a me salta agli occhi, non so a voi. Allora dopo una scorsa agli ingredienti ho dovuto apportare qualche modifica per evidenti incompatibilità del mio sposo con la ricotta. Ho aggiunto ‘n’anticchia di pan grattato e anche aumentato le dosi seguendo i miei gusti ma devo dire, per correttezza, che l’incipit partiu di ddà
parmigiana di zucchine o frittata al forno con pomodorini confit
700 g di zucchine
400 g di pomodorini
200 g di formaggio spalmabile
50 g di panna
3 uova separate
100 g di parmigiano grattugiato
olio extra vergine d’oliva
q.b.zucchero
pan grattato
basilico
sale
pepe
accendete il forno a 150°C. Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e poneteli su una teglia, foderata con carta forno, con la parte tagliata rivolta verso l’alto, distribuite una spolverata di zucchero, una di sale e una di pepe, irrorate con un filo d’olio e infornate per circa mezz’ora. Spuntate le zucchine dopo averle lavate, tagliate nel senso della lunghezza a uno spessore di circa 4 mm. Sbattete i tuorli con il formaggio, aggiungete la panna e gli albumi montati a neve non troppo ferma. Spennellate di olio una teglia capiente, spolverate con il pan grattato e realizzate uno strato di zucchine, salate leggermente e proseguite con uno strato di pomodori confit, uno di basilico, uno di crema di uova e uno di parmigiano, realizzate gli strati successivi finendo gli ingredienti. Infornate a 180°C per 30-40 minuti. Fredda è buonissima.

un presente

Ma chissacciu come la fai tu, Toni, non l’ho assaggiata mai, me la cuntasti solamente e io ci provai a fare uno dei tuoi piatti dell’estate, fresco e appetitoso; talìa, questa è la mia versione che magari non s’avvicina manco lontanamente alla tua, ma tu valuta e poi mi cunti.
Chef, mi sa che la prossima volta salto la pizza e mi fiondo su uno dei tuoi piatticeddi di pasta.

Castellane con gamberoni e pomodorini
per 7 cristiani
700 g di castellane
700 g di pomodorini
14 gamberoni
150 ml di vino bianco secco
due spicchi d’aglio
olio extra vergine d’oliva
un pizzico di zucchero
un pizzico di bicarbonato
basilico
sale
pepe
pulite i gamberoni, privateli della testa, del budello e parte dell’esoscheletro, lasciando solo la coda. Sbucciate uno spicchio d’aglio, tagliatelo in due e ponetelo in un tegame con un cucchiaio d’olio, fate imbiondire e poi aggiungete le teste dei gamberoni, fate insaporire, sfumate con 50 ml di vino, versate 200 ml di acqua, fate restringere il fumetto di circa metà e mettete da parte. In una padella capiente soffriggete in un paio di cucchiai d’olio, l’aglio rimasto tritato, fate dorare e poi aggiungete i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà, mescolate, unite il vino e sfumate a fiamma alta, salate, aggiungete lo zucchero e il bicarbonato, qualche foglia di basilico spezzettata, mescolate e portate a cottura, unite il fumetto privato delle teste, mescolate e aggiungete i gamberoni, fate insaporire velocemente e spegnete subito. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente dentro la padella con il condimento sul fuoco acceso, maneggiate per insaporire, spezzettate un mazzetto di foglie di basilico e servite subito con una generosa macinata di pepe.

un esercizio difficile, per me

una torta che desideravo fare da anni ma che dico? Da decenni, quando la vidi illustrata per la prima volta, su un libro bellissimo che accattai nel lontano ottobre 2003. Facitivi ‘stu cuntu, una vita fa! Mah, mi sono detta, sarà arrivato il momento di provarci, almeno? Dopo mille e mille torte, io, per una mano, un tentativo ‘u fici, e quello resta, un tentativo, picchì c’è sicuramente da azzizzare ‘n’anticchia di cose, quantomeno dal punto di vista della forma, che è cosa fondamentale. Un dolce parecchio cerimonioso, elegante e, quello vero, un capolavoro di pasticceria, venuto fuori da un caso fortunato. Il pasticcere che lo inventò nel lontano 1884, si chiamava Carl Jozsef DOBOS. La torta viene assaggiata dalla principessa Sissi e, in poco tempo, viene assunta come torta dell’alta società. Un trionfo per Dobos che trovò “l’America” partendo dall’Ungheria.

Preparazione: tre ore
Cottura: un ora circa
Difficoltà: difficile (per me)

per il pan di spagna:
7 uova piccole 
150 g di farina setacciata
225 g di zucchero a velo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
per la crema al burro:
430 g di burro” a pomata”
200 g di cioccolato
200 g di zucchero a velo
60 g di crema alle nocciole
10 g di cacao amaro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
per la bagna:
150 ml di latte
15 g di zucchero
per il caramello:
150 g di zucchero
3 cucchiai d’acqua
25 g di burro
due cucchiaini di succo di limone
per la finitura:
100 g di nocciole tostate
24 nocciole intere
10 nocciole da posizionare al centro
premetto subito che non è la ricetta originale, ho aggiunto la crema alle nocciole e la bagna degli strati di pan di spagna. 
accendete il forno a 150°C, almeno per il mio, voi basatevi sulla conoscenza del vostro forno, considerate che dovrete cuocere, per una decina di minuti, degli strati sottili di impasto, senza bruciarli.
Foderate due o tre teglie, se l’avete, con il fondo amovibile, da 24 cm di diametro, imburrate i bordi e infarinateli.
Setacciate la farina, montate i tuorli con metà  dello zucchero per una decina di minuti, fino a ottenere un composto molto gonfio e chiaro, unite l’estratto di vaniglia, la farina e un pizzico di sale. Montate gli albumi a neve aggiungendo a pioggia lo zucchero rimasto. Montate per circa dieci minuti; unite gli albumi con una spatola, al composto di tuorli e farina, mescolate con cura dal basso verso l’alto. Suddividete il composto in sei parti uguali, versate un sesto dentro una delle teglie preparate, livellate e cuocete per circa 10 minuti o fino a quando il pan di spagna sarà dorato, sfornate e fate raffreddare su una gratella prima di sformare. Cuocete così tutti gli altri strati, foderando le teglie per la nuova infornata. Fate raffreddare completamente, nel frattempo spezzettate il cioccolato e scioglietelo a bagnomaria, fatelo intiepidire. Montate il burro morbido, aggiungete il cacao e lo zucchero setacciati, l’essenza di vaniglia e infine il cioccolato con la crema di nocciole. Preparate la bagna scaldando il latte con lo zucchero, ponetelo dentro una bottiglia per bagne.
Ponete un disco di pan di spagna su un piatto, cospargete con un quinto della bagna al latte e un quinto della crema al burro, chiudete con un altro strato fino a montare, così facendo, cinque strati di pan di spagna alternati alla crema. Vi rimarranno uno strato di pan di spagna e un quinto di crema, se così sarà, vi tornarono i conti. Con una spatola di metallo, cospargete con la crema rimasta, i bordi e la parte superiore della torta. Tritate le nocciole tostate e fatele aderire ai bordi della torta, ponete in frigo e preparate il caramello.
Mettete lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso, bagnatelo con l’acqua e aggiungete il limone, portate a bollore e quando avrà raggiunto un colore ambrato, spegnete e unite il burro, mescolate. Prendete il disco rimasto, dividetelo con un coltello (in teoria, ma mi parseru assai) in dodici settori, io ne fici otto, mi parsi chiù facile; versate sopra il caramello facendo molta attenzione (questa fu un’operazione difficile per me) fate raffreddare un paio di minuti e poi tagliate i triangoli con un coltello affilato, fateli raffreddare completamente prima di disporli sulla torta a raggiera, inclinateli sorreggendoli con un gruppo di tre nocciole intere. Disponete quelle rimaste al centro e servite.  

Come disse un mio amico se puoi farlo in casa non è un dolce di pasticceria è un dolce casalingo. Manco a dirlo, di quello trattasi, una cosa alla buona. Mi sa che passeranno ancora una decina d’anni prima che rimetta le mani alla la prossima Dobos,

la freschezza

è iniziata la stagione delle melanzane? Io, sinceramente, Non ci capisco più niente, la confusione di vedere melanzane, fragole, zucchine e peperoni anche in pieno inverno mi disorienta. Spiegaci ai picciriddi ‘sta cosa. A scuola gli insegnano la bellezza dei frutti di stagione e al mercato trovano altre verità, quelle del commercio globale.
Comunque, consderato ‘u cavuru, siamo nella stagione giusta!
crema di melanzane e noci
per 4 cristiani
400 g di pasta corta mezze maniche rigate o spaccatelle o quella che volete
una melanzana nera
40 g di noci
un mazzetto di basilico
uno spicchio d’aglio degerminato
15 pomodorini
due cucchiai di ricotta infornata
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
lavate la melanzana, eliminate il picciolo e parte della buccia, tagliatela a cubetti e friggetela in olio caldissimo, scolatela su un foglio di carta assorbente, fate raffreddare. Mettete la melanzana fritta dentro il boccale del frullatore, insieme con il formaggio, 20 g di noci, l’aglio, il basilico e metà dei pomodorini. Riducete in crema e versate dentro una ciotola capiente.
Portate a bollore abbondante acqua salata, versate la pasta e cuocetela al dente, scolate dentro la ciotola e mescolate aggiungendo tanta acqua di cottura quanto basta per raggiungere una consistenza cremosa, unite i pomodorini rimasti tagliati a metà e precedentemente conditi con il sale, il pepe e un giro d’olio. Aggiungete anche le noci e qualche foglia di basilico spezzettata.

Dolce

ora io dico, a una che si chiama Dolce di cognome, secunnu vui, ci piaciunu le cose duci? Io rispunnirìa subito, SI! E invece la risposta giusta è NO!
Idda, Filippa Dolce, giornalista, speaker radiofonica, non impazzisce per i dolci ma, e dico ma, adora le torte di mele. Allora io nenti fici? Ci stampai una tortina di mele apposta ppì idda e per i so picciriddi. Parramu e parramu sempre di manciari durante il suo programma “A porte aperte” su Radio tivù Azzurra nella rubrica che mi ospita “Mercoledì in cucina” e ‘nta tuttu stu parrari non ci fici tastari mai niente. In effetti tuttu ‘stu parrari tutta una strategia fu, un modo per capire cosa potevo preparale per farle piacere.

“una torta di mele vere, stupefacente”
Filippa Dolce
150 g di burro
170 g di yogurt greco
140 g di zucchero
200 g di farina
4 mele golden
un pizzico di sale
8 g di lievito
2 uova
un cucchiaio di latte
per la finitura:
due cucchiai di zucchero di canna
fiocchetti di burro

imburrate e infarinate una teglia da 28 cm di diametro, io ho usato quella per la cassata, con i bordi svasati, accendete il forno a 180°C.
 Lavate, pelate e detorsolate le mele, affettatele sottili, circa 4 mm di spessore e mettete da parte. Fondete il burro e sbattetelo con lo zucchero in una terrina, aggiungete un uovo alla volta alternando con la farina setacciata con il lievito, finite con il sale, lo yogurt e il latte. L’impasto deve scivolare a “nastro” dalle fruste. Versate dentro la teglia, livellate e distribuite le mele a raggiera accavallando le fette e affondandole dentro l’impasto. Ponete qua e là i fiocchetti di burro e lo zucchero di canna su tutta la superficie delle mele. Abbassate la temperatura a 170°C e cuocete per circa 35 minuti circa. Sfornate il dolce e fate raffreddare dentro la teglia, poi sformate con delicatezza su una gratella per dolci e fate raffreddare completamente. Prima di servire, se volete, spolverate con lo zucchero a velo.