un cake da portarsi in giro campagne campagne…

un altro scopiazzamento in piena regola, senza alcuna (piccolissima, leggerissima, lievissima etc etc…) presuontuosa manomissione ahahahah
insomma avete presente copiata para para? ecco ‘dda cosa! il libriccino in questione è PICNIC i libri di Sale &Pepe
3 uova
150 g di farina
1 bustina di lievito per torte salate
100 ml di latte
100 ml di olio
100 g di gruyère grattugiato (che spande un olezzo pazzesco nell’istante in cui infornate ahahahah)
150 g di pancetta
1 mazzetto di erba cipollina
burro
sale e pepe
preriscaldate il forno a 180°C. Sbattete le uova, aggiungete la farina, l’olio, il latte e il lievito. Unite il formaggio grattugiato, la pancetta a dadini* ripassata in un po’ di farina per evitare che sciddichi in funnu alla toTTa e l’erba cipollina tagliuzzata. Assaggiate, salate e pepate a piacere vostro. Foderate uno stampo per plumcake, versate il composto, spolverate con del parmigiano grattugiato se volete, oppure con un po’ di gruyère e infornate per circa 40-45 minuti. Fate raffreddare nello stampo prima di affettare.
Se avete figli o mariti dall’odorato “fino” occhio alle parole che vi arriveranno come per esempio…”che puzza!” ( a picciridda) oppure “ma cos’è st’odore?” (lo sposo) e così via e così via…lassateli parrari, il sapore è eccellente e lode 😀

*nella ricetta non è specificato o forse iu un lu capivi come deve essere aggiunta ‘sta pancetta, se a dadini, intera, grattugiata, sminzata, a strisce, a pois…io a dadini c’ha misi

focaccette con carciofi e olive taggiasche

un’altra ricetta di Sale e Pepe di marzo 2010
l’ho preparata come antipasto per 6 persone:
per circa 12 focaccette:
250 g di farina manitoba
125 g di acqua tiepida
50 g di strutto
12 g di lievito
6 g di sale
un cucchiaino di zucchero
sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungete lo zucchero e fate riposare qualche minuto. Impastate la farina con lo strutto, unite il lievito e in ultimo il sale. Realizzate delle palline da 30 g l’uno e ponete a lievitare su una teglia foderata con carta forno in forno spento luce accesa per un’ora. Trascorso il tempo appiattitetele e fate lievitare ancora mezz’ora.

per la guarnizione:
4 carciofi
uno spicchio d’aglio
50 g di olive taggiasche
8 filetti d’acciuga sott’olio
un limone
erbette aromatiche miste (timo alloro e prezzemolo)
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
pulite i carciofi, tagliateli a fettine sottili e immergeteli in acqua acidulata con limone. Scolateli e fateli saltare in una padella con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio intero e le erbe aromatiche legate a mazzetto, salate e pepate e cuocete per altri 10 minuti. Distribuite i filetti di acciuga spezzettati sulle focaccette passate un giro d’olio, adagiate i carciofi ormai freddi e le olive cuocete in forno caldo a 220°C per circa 15 minuti.

è primaveraaaaaaaaa…

svegliatevi bambineeeeee, alle ‘Ascine messer aprile fa il rubacuooooorrrrrrr
ahahahah, evviva finalmente! da un po’ di giorni mi canto e mi ricanto la “mattinata fiorentina “
è, secondo me, la canzone più azzeccata per cominciare ogni santissima giornata di sole ahhhhhh non ne potevo più di pioggia freddo e ventazzo mallitto!
approfitto di queste mie pagine per augurare a tutti voi lettori adorabili (ma anche a quelli stolti) Buona Pasqua!
😀

questa ricetta è tratta dal numero di aprile de “la Cucina” del CORRIERE DELLA SERA
ho manipolato l’esecuzione avvicinandola ai miei gusti

per 4 persone:
4 medaglioni di filetto di manzo da 150 g ciascuno
90 g di burro a temperatura ambiente
una noce di burro
10 g di prezzemolo
10 g di basilico
10 g di timo
4 patate medie
4 spicchi d’aglio fresco
1 piccola cipolla rossa di tropea
2 fette pancarrè senza il bordo
1 cucchiaio di succo di limone sale e pepe
lavate le patate, mettetele in una casseruola con l’acqua fredda portate ad ebolizione, salate e fate cuocere per una ventina di minuti. Io le ho pelate dopo la cottura anche se la ricetta non lo prevede, mi ni futtivi ;), mettetele in una teglia irroratele con un filo d’olio e gli spicchi d’aglio con la buccia, infornate a 180°C per 30 minuti. Tritate le erbe aromatiche (tenete da parte un bel cucchiaio abbondante), mischiatele con il burro, il pepe e il succo del limone lavorando con una forchetta in una terrina; mettete il burro in un foglio di alluminio lavorandolo formando un salsicciotto. Chiudete e mettete in freezer a rassodare. Tritate la cipolla, mischiatela alle erbe aromatiche messe da parte, il pancarrè passato nel mixer, ponete le briciole ottenute in un padellino, sprcato da una goccia d’olio extra vergine d’oliva, fate tostare con pochissimo zucchero, la punta di un cucchiaino e mettete da parte. Legate i medaglioni con del filo da cucina.

In una padella fate fondere una noce di burro e cuocete pochi minuti per parte, dai 5 ai 7 minuti, dipende moltissimo dall’altezza dei medaglioni se esagerate con la cottura sarà compromessa la morbidezza del risultato finale. Salate a fine cottura, mentre la carne è ancora sul fuoco ponete sulle fette le rotelline di burro aromatizzato cospargete con il miscuglio di pane ed erbe, spegnete il fuoco, eliminate il filo (io mu scurdai!)che tiene in forma la carne e servite subito con le patate tagliate a pezzetti grossolani.
Nelle foto noterete che ci sono anche dei carciofi…li ho aggiunti come contorno insieme con le patate. Prendete 2 carciofi puliteli e affettateli, immergeteli in acqua acidualata con il limone, scolateli e saltateli in padella con un paio di cucchiai d’olio, dell’aglio fresco intero e delle erbette aromatiche, quando sono cotti salate e pepate.

la torta della bontà

l’ennesimo contest, l’ennesima tortazza al cioccolato, l’ennesima bontà…perchè di questo si tratta 🙂
l’avevo promesso Genny, si in effetti ho “tolto” quella torta per metterne un’altra ma te la sei voluta tu ahahahah

faccio una piccola digressione per tutti i lettori di scorza d’arancia, per adesso latito da tutto ciò che è Internet e dintorni, non risponderò ai commenti a parte domande o chiarimenti; inutili le risposte a tutti i “che buona” i “che bella” e i “di che sa”…mi sono stancata quindi se non avete nulla di costruttivo da comunicarmi, si dispensa dal commento, per un attimo mi era balenata l’idea di non dare la possibilità di lasciare messaggi, ma Enza mi ha dissuaso 😉
sugnu n’anticchia strunza? mah può essere!

detto ciò, ecco la mia proposta per il contest “La torta bontà” di Genny

il solito libriccino sul cioccolato di “Sale&Pepe collection ” torte classiche pag 51
lasciatemi apportare le solite piccole modifiche, la ricetta originale prevede troppo zucchero per i miei gusti, quindi lasciatevi consigliare se volete, in caso contrario tra parentesi troverete le dosi originali 😉
la torta in questione, pesava tre kg, mi è stata commissionata per una bimba che compiva 11 anni con ben 23 piccoli amanti del cioccolato 😉
è finita tutta 😀
per le basi al cioccolato:
125 g di cacao amaro
500 ml di acqua bollente
385 g di farina autolievitante (oppure 375 g di farina 00 più mezzo cucchiaino di lievito)
2 cucchiaini rasi di bicarbonato di sodio
250 g di burro morbido
4 uova grandi
360 g di zucchero semolato (500 g)
1 fialetta aroma vaniglia
Riscaldate il forno a 160°C (per la cottura affidatevi alla conoscenza del votro forno) imburrate e rivestite con carta forno tre stampi da 22 cm apribili…per me era troppo nicareddu quindi ho usato uno da 26, ho fatto alla femminina, appena cotto uno strato ho imburrato e rifoderato la teglia e via di nuovo in forno, il risultato è perfetto.
In una terrina mescolate il cacao setacciato con l’acqua bollente, sbattete delicatamente con una frusta a fili fino ad ottenete una crema liscia e omogenea, a questo punto fate raffreddare. Sbattete il burro morbido, unite lo zucchero, un uovo alla volta e l’essenza di vaniglia, dovrete ottenere un composto omogeneochiaro e spumoso; aggiungete il composto di cacao e infine la farina con il bicarbonato, amalgamate senza sbattere troppo. Dividete l’impasto in tre e infornate una parte alla volta per circa 15′, fate la prova stecchino per verificare la cottura, fate raffreddare i dischi al cioccolato.

per il ripieno:
500 ml di panna fresca
30 g di zucchero a velo
1 fialetta di aroma vaniglia
montate la panna, unite lo zucchero a velo e la vaniglia. Ponete in frigo fino al momento di comporre la torta.
per la copertura:
200 g di cioccolato fondente (185 g)
200 ml di panna fresca (125 ml)
250 g di burro
300 g di zucchero a velo (350 g)
fondete a vapore il cioccolato con il burro e la panna, evitate il contatto del recipiente contente il cioccolato con l’acqua in ebollizione, amalgamate togliete dal fuoco trasferite in una ciotola, unite lo zucchero a velo, ponete in frigo a raffreddare per mezz’ora. Trascorso questo tempo montate con una frusta elettrica.
montaggio e decorazione:
200 g di granella di nocciole o mandorle
50 g di cioccolato fuso

adagiate il primo disco su un vassoio di cartone dello stesso diametro della torta, spalmate metà della panna montata, adagiare il secondo disco e spalmatelo con la parte rimanete di panna, appoggiate il terzo disco e con l’aiuto di una spatola glassate prima i lati e poi la superficie del dolce, con la granella di mandorle rivestite i bordi e con del cioccolato fuso decorate con scritte e ghirigori.
ponete in frigo almeno un’ora prima di servire.

…a favorire!

che in Sicilia vuol dire “prego, vogliate accettare e condividere con me questo cibo” con due parole “a favorire” invece risolviamo alla grande un gran giro di parole ahahahahah!
Ad una torta così come si fa a dire di no? Certo se sei a dieta gira al largo ahahahah, ma nulla osta di pigghiari un pizzinu e segnarisi la ricetta…no? quando decidi di ripigliare qualche etto fattilla!
è un consiglio spassionato, quando l’ho assaggiata mi sono sbaciucchiata tutta, è molto molto molto buona 😀
la ricetta è desunta quasi para para dal libro di Sale&Pepe collection “Cioccolato/Torte classiche”
molto molto molto facile da realizzare, sono due mousse una cotta e l’altra “cruda”, cos’altro aggiungere?…

FAVOLOSA

Accendete il forno a 170-180°C, imburrate uno stampo apribile di 23 cm di diametro e foderatelo con la carta forno, così s’impiccica ben bene 😀
preparate la prima mousse:
mettete in una ciotola a bagnomaria 150 g di burro a pezzetti e 150 g di cioccolato fondente ridotto anch’esso a piccoli pezzi, ponete sul fuoco appena comincia a bollire l’acqua del pentolino, spegnete e fate sciogliere gradatamente, poi mescolate e amalgamate. In una ciotola mescolate 5 tuorli a temperatura ambiente con un cucchiaio di cacao amaro (circa 13 g), poi aggiungete il composto di cioccolato e burro fusi, mescolate. Montate i 5 albumi a neve ferma azionando il mixer ad alta velocità, unite a poco a poco 175 g di zucchero semolato, montate fino a quando il composto diventa bello lucido e chiummusetto cioè sodo 😉
Aggiungete adesso gli albumi in due volte, al composto di cioccolato; versate nello stampo e infornate, cuocete per circa 20-25 minuti. In questo frattempo vedrete il composto gonfiare, gonfiare, gonfiare (una meraviglia) quando con la prova stecchino, il dolce sarà cotto, sformate la toTTa e quella niente farà? s’assetta! non preoccupatevi è tipico delle mousse, tra l’altro è un bene perchè farà l’incavo per ospitare la mousse “cruda”, si vede bene nella foto della fetta ;). Fate raffreddare la torta nello stampo.
Preparate la seconda mousse esattamente come la prima ma con diverse dosi
100 g di burro
100 g di cioccolato fondente spezzettato
3 uova grandi separate
2 cucchiai di cacao amaro
115 g di zucchero semolato
quando è il momento di incorporare gli albumi al composto di cioccolato aggiungete 1 cucchiaio di liquore al caffè io ho usato una crema di whisky e 2 cucchiaini di gelatina in polvere sciolta in 80 ml di acqua tiepida…io non l’ho sciolta in nessun liquido, l’ho messa direttamente nell’impasto. Versate dolcemente la mosse sul dolce oramà freddo; decorate se volete, con dei riccioli di cioccolato al latte. Mettete in frigo per almeno 3 ore o meglio ancora tutta la notte.

uno tira l’altro

miiiiii da quanto tempo non facevo ‘sti bicotticeddi, un secolo direi, li ho rubati a Sigrid, ne ho fatto una scorpacciata infinita, buonissimi sono 😉
a mia cu tutta sta farina mi nni vinniru ‘na trentina a idda, invece dudici…
…avìa ospiti ahahahahah
200 g di farina 00
130 g parmigiano grattugiato,
120 g di burro moBBido
130 g di farina di mais tipo fioretto
100 ml di latte
3 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci non zuccherano ne vanigliato
1 cucchiaio di zucchero abbondante
1/2 cucchiaino di sale
1 presa di peperoncino in polvere

Setacciate la farina con il lievito, nella planetaria con la frusta K mettete le farine, il sale, lo zucchero, il peperoncino e il burro a pezzetti, azionate al minimo aggiungendo gradatamente il formaggio grattugiato. In una terrina sbattete 2 uova con il latte, versate sull’impasto fino ad ottenere un prodotto omogeneo. Stendete la pasta con un matterello a 2 cm di spssore con un coppapasta di 6 cm di diametroritagliate gli scones, poneteli distanziati, su una placca foderata con carta forno, spennellate con il terzo uovo sbattuto, infornate in forno caldo a 200°C per 20-25 minuti oppure se avete il forno potente come il mio controllate la cottura, quando sono dorati, sunnu cotti.
Avvertenza fateli raffreddare n’anticchia prima di assaggiarli ahahahahah

Cla, mi fai le polpettine in bianco…

…come le fa mia madre?
quando lo sposo ti dice di fare un piatto come lo faceva sua madre è la fine, mai e poi mai ti verrà uguale ma nemmeno simile ahahahahahah ma per far si che, almeno in apparenza, ci somigliasse, ho chiamato la mia suocerina e lei felice, mi ha raccontato la sua ricettuzza
“prendi la cipollina, la carotina…” :*
lìimpasto delle polpette è mio perchè lei nel racconto mi disse “fai le polpette come al solito …”
🙂
era contenta che l’avessi chiamata per una consulenza culinaria 🙂
Mia suocera aveva e ha tutt’ora, una montagna di cose che negli anni, ha distribuito ai sui figli, tra le tante cose che ho ricevuto, ce n’è stata una che le ho chiesto sfacciatamente…un vasetto anni 50 regalato al suo matrimonio lo vedete nella foto non ho saputo resistere 😀

per 4 persone
per le polpette
350 g di tritato di vitello
5 fette di prosciutto crudo tritato
1 uovo
qualche manciata di pangrattato
latte per ammorbidire l’impasto qualche cucchiaio, verificate la morbidezza con le mani
3 cucchiai di parmigiano grattugiato
un mazzetto di prezzemolo tritato
sale
pepe

4 o 5 patate
2 scalogni
una carota
un mazzetto di prezzemolo
2 pomodori rossi
olio extra verdgine d’oliva
tritate la cipollina, il prezzemolo e la carota, riducete a cubetti piccoli il pomodoro, cuocete il tutto in un tegame capiente con 3 cucchiai d’olio e il coperchio per pochi minuti, unite le patate sbucciate e tagliate a cubetti, fate insaporire e poi versate dell’acqua fino quasi a coprire le patate. Friggete le polpette e poi quasi a fine cottura delle patate aggiungete le polpette cotte, facendole insaporire. Con il sughetto potete condire gli spaghetti 😉

…alla domanda “come sono venute? “
“…non mi ricordo più il sapore di quelle di mia madre…”
che dire?
ahahahahahah

…non fare orecchi da Mercante eh?

Questa donna favolosa qui, il giorno in cui ha messo piede nell’isola, ci ha letteralmente, ricoperto di regali, non è una figura retorica no, ci ha letteralmente ricoperto, aveva una valigia enorme e pesantissima. Mi ha rassicurato che sarebbe ripartita dopo i tre giorni stabiliti ahahahahah…arrivate a casa, ha spalancato la valigia e dentro c’erano due o tre cose contate per i tre giorni di soggiorno il resto erano doni, questo è uno di quelli e per il quale non trovavo una golosa collocazione; adesso l’ho trovata! questi biscotti sono un esperimento riuscitissimo e me ne vanto alla grande yuppi yeah yuppy yeah
splendida biondazza mia, bedda come poche, ritorno al titolo del post: non fare orecchie da Mercante…perchè se vuoi assaggiare questi biscottini…menza palora eh? chissà magari ti ritrovi un piccolo posticino nella tua magica valigia per un vasetto di perle rosse, ma t’impongo di portare un valigino nico la prossima volta occheiiii?
alloraaaaaaa, aprileeeeee ma quando arrivi che mi porti la Mercanteeeeeeeeeeee?


250 g di farina 00
125 g di burro morbido
140 g di zucchero
100 g di cranberry secchi
1 uovo
100 ml di brandy
una fialetta aroma vaniglia
8 g di lievito in polvere
un pizzico di sale

Mettete i cranberry a bagno nel brandy per circa un quarto d’ora. Nel frattempo con le fruste, lavorate il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema, aggiungete l’uovo e l’aroma sbattete fino ad amalgamere bene i l composto; con una spatola o se avete la planetaria, montate il gancio K e continuate a lavorare l’impasto aggiungendo i cranberry sgocciolati, la farina e il lievito setacciati. Realizzate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponte in frigo per almeno un’ora. Stendete l’impasto mantenendo uno spessore di 3-4 mm, con un tagliapasta realizzazte i biscotti poneteli in una teglia foderata con carta forno e infornate per 10 minuti in forno caldo a 160°C (regolatevi con il vostro forno)


giallo sicilia

gocce di Sicilia per questa torta che partecipa al contest per la Francia e l’Italia ” Ricette dolci con l’olio d’oliva”
una torta che sa di casa, molto semplice, ciavurusa colorata e soprattutto moBBidissima,
una torta che sprigiona una famiglia di profumi, è cosa comune che in Sicilia alla famigghia ci teniamo ahahahahah
ad ogni muzzicuni s’assaporano note agrumate, un sentore liquoroso e insieme il piccante dell’olio
bona è!

6 uova
150 g di zucchero
100 g di farina 00
130 g di farina di mandorle
50 ml di latte a temperatura ambiente
60 ml di marsala secco
75 ml di olio extra vergine d’oliva
la scorza grattugiata di 2 limoni (oppure 40 g di pasta di limone)
1 bustina di lievito
zucchero a velo
Imburrate e infarinate uno stampo di circa 24 cm di diametro ed accendete il forno a 160°C. Sgusciate le uova e separate gli albumi dai tuorli. Montate i tuorli con lo zucchero e fateli diventare bianchi aggiungete il marsala, il latte e l’olio, lavorate dopo ogni aggiunta; unite le farine, il lievito setacciato e le scorze grattugiate dei limoni. Sbattete a neve ferma gli albumi con un pizzico di sale, incorporateli all’impasto a mano e delicatamente senza smoltarli, versate l’impasto nella teglia e infornate per 35 minuti, almeno così è nel mio forno potente 😉

ci sto sguazzando nel revival

Questa ricetta è legata alla mia mamma, quant’è bella vero? adoro questa foto siamo così contente…io avevo solo 3 mesi 😉 appena qualche tempo fa…
dicevo della mia mamma che da brava micologa conosce i funghi, li ha studiati per bene, li raccoglie nei boschi, li cucina ad arte, li essicca facendoci morire di puzzo micidiale, li mette sott’olio, li trifola, li gira e li rigira ma…non li mangia, che vorrà dire? ahahahahahahah


per 8 persone:
500 g di tagliatelle all’uovo
500 ml di panna fresca
500 g di funghi freschi
30 g di funghi porcini secchi
2 uova
vino
parmigiano grattugiato
un mazzetto di prezzemolo tritato
50 g di burro
1 spicchio d’aglio
pepe nero macinato al momento
olio extravergine d’oliva
pangrattato

Mettete a mollo in acqua calda i funghi secchi. Affettate quelli freschi e tritateli grossolanamente e aggiungeteli all’aglio precedentemente tritato e rosolote insieme con quelli secchi in 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, mescolate di tanto in tanto, sfumateli con un bicchierino di vino e stufateli nella loro acqua di vegetazione. Appena saranno cotti aggiungete il prezzemolo tritato, una spolverata di pepe, spegnete e mettete da parte. In una terrina sbattete le uova, unite il parmigiano a piacere, la panna e i funghi trifolati, ormai freddi, mescolate ancora. Accendete il forno a 180°C e oleate una teglia, spolveratela con il pangrattato eliminando quello in eccesso.
Cuocete in abbondante acqua salata le tagliatelle, scolatele molto al dente conditele con il miscuglio di panna e uova e ponetele nella teglia, finite con una spolverata di parmigiano e il burro a fiocchetti infornate per circa 15-20 minuti.
buonissima è!
grazie mamà ***