una tira l’altra

non c’è nenti ‘i fari le ciliegie sono micidiali, dici basta ma se non vedi il fondo…niè, che ve lo dico a fare? Lo sanno tutti, ranni e picciriddi. ‘Na vota, quannu me patri era picciriddu, spiriu. I miei nonni lo cercavano ma niente, era sparito dalla circolazione: “Ninuzzo, Ninuzzo dove sei?” e lui, muto, rimaneva ammucciato sotto al letto grande. Mia nonna era seriamente preoccupata, picchì me patri discolo era. Poi l’hanno ritrovato sotto al letto che dormiva accanto al cesto delle ciliegie…svacantato, vuoto.
Ovviamente, questa mia, non è per nulla un’invenzione, una semplicissima panna cotta aromatizzata, fresca e piacevole a fine pasto.
per 8 bicchierini da 100 ml di capacità
500 ml di panna fresca
150 ml di latte
130 g di zucchero + 15 g
una baccello di vaniglia
4 bacche di pimento
500 g di ciliegie
10 g di colla di pesce
mettete la colla di pesce a bagno in un po’ di acqua fredda. Lavate le ciliegie e mettetene da parte 8 o se sono a coppia legate dal picciolo, 16. Snocciolate le altre, tagliandole a metà. Pestate il pimento in un mortaio e aggiungete la polvere alle ciliegie tagliate in due, mescolate insaporendo con 15 g di zucchero; fate macerare giusto il tempo di preparare la panna cotta. Mettete in un pentolino il latte, la panna, lo zucchero e la vaniglia incisa lungo la lunghezza e i suoi semi, portate quasi a bollore, spegnete e, fuori dal fuoco, aggiungete la colla di pesce. Mescolate e fate intiepidire qualche minuto; distribuite le ciliegie nei bicchierini e poi versate la panna cotta. Fate raffreddare ancora un po’ ma non completamente prima di guarnire con le ciliegie messe da parte. Ponete in frigo per almeno 4 ore

Scipione o Caronte in estate portano solo buoni frutti

come le melanzane…
pure sbattute al muro me le mangerei, e perché no? Magari condite con un filo d’olio buono e un trito d’agghia e basilicò! Questo condimento per la pasta me lo cuntò ‘na volta me cugnata Antonella, ero da picca maritata. Ora io vi cuntu comu aviti a fari:

Pesto di melanzane
per 4 cristiani:
uno spicchio d’aglio
80 g di olio extra vergine d’oliva
due melanzane nere circa 700 g
10 foglie di basilico

ricotta salata
sale
pepe

 La sera prima mettete l’aglio dentro un vasetto con l’olio, chiudete con un tappo e fate riposare tutta la notte. Il giorno dopo pelate parzialmente le melanzane dopo aver tolto il picciolo e averle lavate ed asciugate. Tagliatele a cubetti non troppo piccoli e ponetele dentro un colapasta con il  sale, per fare perdere l’acqua di vegetazione. Dopo circa un’ora sciacquate i cubetti, strizzateli e tamponateli per asciugarli. Friggete in abbondate olio extra vergine d’oliva, scolateli e metteteli da parte. In un mortaio pestate l’aglio con un po’ di sale e il basilico, aggiungete parte delle melanzane e continuate a pestare con delicatezza riducendole in poltiglia. unite il resto delle melanzane e l’olio preparato, sploverate con una macinata di pepe, mescolate, coprite e fate riposare. Cuocete circa 320 g di pasta, spaghetti o fettuccine grezze, scolatela al dente e conditela con il condimento preparato e una grattugiata di ricotta salata.

Con la prima di queste foto partecipo al contest di Cucina & Cantina su Pinterest

un quasi mescomè

a meno delle melanzane, e si perché il mescomè è una miscellanea di patate fritte, peperoni fritti e melenzane fritte…quindi questo piatto potremmo chiamarlo semplicemente peperonata con le patate 😀
In estate, perchè siamo in E_STA_TE, adoro preparare le ricettuzze della mamma. Questa è una ricetta tipicamente sicula: attenti a mia.
per due cristiani, pigghiate 500 g di peperoni, una cipolla di Tropea, olio extra vergine d’oliva, 500 g di patate rosse, 300 g di pomodori maturi per salsa e basilico fresco

affettate sottile la cipolla, mettetela in un tegame con 6 cucchiai di olio e 50 ml di acqua, fatela stufare e aggiungete i peperoni, lavati,privati dei semi ed eventuali filamenti. Tagliateli a filetti e poi a metà, uniteli alla cipolla e cuoceteli aggiungendo n’anticchia di acqua calda se il sugo dovesse restringere troppo. A metà cottura aggiungete i pomodori, pelati, privati dei semi e ridotti a pezzetti. Lavate le patate, sbucciatele, tagliatele a tocchetti e friggetele in olio extra vergine d’oliva ben caldo. Quando anche le patate sono cotte unitele ai peperoni, cuocete ancora cinque minuti e spegnete il fuoco; salate, pepate, cospargete con il basilico sminuzzato con le mani.

il rosa non mi piace

però dona alle bambine, ed io picciridda sugnu, perciò me lo faccio piacere questo colorino tenero, almeno per il mio quarantatreesimo compleanno…e che sono 43 anni di fronte all’eternità? Ve lo dicevo io che sugnu picciridda 😀
torta Ciocco&Burro
250 g di farina 00
170 g di burro di arachidi
100 g di burro morbido
180 g di zucchero
4 uova
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
100 g di gocce di cioccolato
1 bustina di lievito
25-30 ml di latte
per la copertura:
80 g di cioccolato fondente 
50 g di burro
un cucchiaino di estratto di vaniglia

riscaldate il forno a 170°C, imburrate e infarinate una teglia dalla capacità di un litro e mezzo circa. Sbattete il burro di arachidi con il burro e lo zucchero, unite un uovo alla volta, la vaniglia e gli ingredienti secchi setacciati, il latte per ammorbidire il composto e in ultimo le gocce di cioccolato; versate nella teglia e infornate per circa 40 minuti o fino a quando, infilzando uno stecchino, questo ne esce pulito e asciutto.
Fate raffreddare dentro la teglia per una decina di minuti e poi sformate la torta su una gratella per dolci. Preparate la copertura sciogliendo a bagnomaria il cioccolato tagliato a scaglie con il burro, aggiungete la vaniglia e distribuite sulla torta.

un morbido biscotto o quasi una tortina?

smazzatevela voi, faciti ‘sta ricetta e poi mi cuntate. Io un esperimento fici, e chiddu ca nisciu fora chistu è! Cosa sono me lo direte voi dopo averli provati, sempre che lo vogliate 😀
se non vi va di accendere il forno è un problema vostro 😀 non sapete cosa vi perdete però…

250 g di mirtilli
2 uova
280 g di farina 00
90 g di farina di mais tipo “fioretto”
230 g di burro morbido
180 g di zucchero di canna
un cucchiaino di estratto di vaniglia
6 g di lievito per dolci
un pizzico di sale
farina di mais per la finitura

La sera prima mettete i mirtilli in freezer. Il giorno dopo sbattete con la frusta elettrica il burro con lo zucchero, aggiungete un uovo alla volta e amalgamate bene dopo ogni ogni aggiunta. Unite la vaniglia e gli ingredienti secchi setacciati. Con un cucchiaio di legno aggiungete i mirtilli congelati facendo attenzione a non scafazzarli. Prelevate una parte di impasto grosso quanto una noce, passatelo sulla farina di mais e realizzate una palla. Ponete ogni palla su una teglia foderata con carta forno, infornate a 160°C per circa 15 minuti o fino a doratura. Tirate fuori la teglia dal forno, fate raffreddare una decina di minuti prima di passare i biscotti su una griglia per dolci. 

dopo una giornata a ripa di mare…

ci vuole un piatto che richiama lo stesso ciavuru, obbligatorio è! Mentre ci arrostivamo al sole, Lia ed io, tanto per cambiare, parlavamo di cibo. Molto spesso cucino solo per me. Lei asseriva che è bello cucinare per gli altri, le do ragione ma quando al resto della famiglia non piace una cosa non ci penso due volte; ‘a fazzu sulu ppì mia.
Tonno fresco su letto di peperoni e copertina di patate rosse.

sulu ppì mia, cioè per un solo cristiano
una fetta di tonno di circa 200 g
un pezzo di sedano, parte tenera con le foglie
uno spicchio d’aglio
due peperoni rossi
una patata rossa
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
Spellate i peperoni dopo averli arrostiti e chiusi per qualche minuto dentro un sacchetto del pane. Eliminate il picciolo e i semi interni, tagliateli a filetti e metteteli, a due strati incrociati, sul fondo di una cocotte sporco di olio. Salate e distribuite parte del sedano e dell’aglio tritati insieme. Appoggiate  la fetta di tonno, salate, pepate e finite con il trito di aglio rimasto; lavate la patata, asciugatela e affettatela sottilissima con una mandolina, adagiate le fettine sul tonno; condite ancora con il sale, il pepe e un giro d’olio. E’ importante che il tonno sia isolato dal contenitore di cottura e ben coperto dalle patate perché in forno tende ad asciugarsi. Infornate con il coperchio per 20 minuti a 180°C. Servite con delle foglioline di origano fresco.

si può pritinniri autru dalla vita?

Uh! un monte di cose, ma con il ciavuru che si sprigiona dalla pentola che vugghie, mi cunvincivi, anche solo per un momento estatico, che nient’altro posso pretendere. Che vi devo cuntari? Mi emoziono. Il mare delle mie emozioni non è periglioso, non c’è pericolo ca si mori;  certe volte arranco dando brazzate a vacante e, se mi vedo persa, per restare a galla, al limite, faccio il morto.
Risotto con totani, pomodorini al ciavuru di finocchietto. 
per 4 cristiani
400 g di totani da pulire, sono circa 3 piccoli
270 g già puliti (togliete la bocca, gli occhi, le interiora e la pelle, passateli sotto l’acqua corrente) 
320 g di riso carnaroli

una carota,
una costa di sedano
una cipolla rossa
uno spicchio d’aglio
100 ml di vino bianco secco
10 g di finocchietto, solo le foglioline
2 cucchiai di passata di pomodoro
750 ml di brodo vegetale
olio extra vergine d’oliva
pepe nero macinato al momento
tritate finemente l’aglio, la cipolla, il sedano e la carota, mettete il battuto in un tegame di terracotta insieme con il finocchietto e soffriggete con tre cucchiai d’olio; quando le verdure saranno appassite aggiungete i pomodorini tagliati a quarti, mescolate e dopo qualche minuto aggiungete i totani tagliati a pezzetti. Sfumate con il vino alzando la fiamma. Aggiungete il riso e portate a cottura unendo il brodo caldo. A fine cottura, togliete dal fuoco, date un giro di olio crudo e una macinata di pepe, mescolate, chiudete il coperchio e fate riposare qualche minuto prima di portare in tavola.

un’avventura senza ricetta

In un posto come questo bisogna solo rilassarsi, staccare il cervello e andare in quota.
Giornate fantastiche al Parco Avventura dei Peloritani. Fidatevi e, soprattutto, non abbiate paura. Dopo aver indossato l’imbracatura, i ragazzi del parco terranno un breve, ma fondamentale, briefing (che non si mangia) e, dopo, si va su, tra gli alberi. 
Il sabato e la domenica vengono prodotti la ricotta e la tuma, mangiati al naturale sono favolosi, ma anche così; frittissimi!  Anche qui nessuna ricetta picchì quannu ci sunnu pizzuddicchi di cosi vai a occhio, non sono necessarie dosi precise, vai a sentimento…almeno io.
Frittelle di formaggi
per due cristiani:
un uovo grosso
due cucchiaiate di ricotta sgocciolata
4 fette di tuma
due manciate di parmigiano grattugiato
una manciata di pangrattato a grana grossa
una manciata di farina integrale
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

sbattete l’uovo con il parmigiano e un pizzico di sale, passate le fette di tuma nell’uovo due le ripassate nel pangrattato facendolo aderire ben bene e le altre due nella farina. Friggete in olio caldo e servitele subito. Nell’uovo rimasto aggiungete la ricotta e una manciata di pangrattato, mescolate e, con una forchetta, prelevate parte dell’impasto ponendolo nell’olio caldo, realizzate 4 polpettine che girerete con delicatezza. Mangiatele calde.

metti due amiche che mi vogliono bene

metti che, raccogliendo le amarene con le loro manine sante, pensano ammia; metti che mi telefonano subitanemente e io sugnu a 230 km di distanza…idde chi fannu? Mi conservano le amarene picchì pensano che qualche cosa l’haiu a fari! Pare una ricetta vero? Infatti lo è; è la ricetta dell’amore vero. Una ricetta che contiene ingredienti ammucciati di dintra. Dintra lu cori!
Confettura di amarene e cardamomo
1700 g di amarene private di piccioli e noccioli
1 kg di zucchero
11 bacche di cardamomo.

Mettete le amarene dentro un contenitore capiente, cospargete  con lo zucchero; pestate i semini contenuti dentro le bacche di cardamomo e aggiungetele al composto di frutta. Mescolate, coprite con la pellicola e ponete in frigo per una notte intera. La mattina dopo cuocete il composto in un tegame antiaderente, non essendoci addensante ci vorrà parecchio tempo affinché si ottenga la consistenza voluta, circa 3 ore. Avrete sempre l’impressione che il sugo resti liquido, non disperate, dopo l’apertura del barattolo avrete la densità giusta. Versate nei barattoli sterilizzati, chiudeteli, capovolgeteli e copriteli con un canovaccio facendo raffreddare completamente.

Messina, tanto love

Messinesi, porto carrico; un pacco di biscotticeddi cuoricini cuoricini. Aspettatemi picchì staju arrivannu. Vi l’ha diri, emozionata sono! Figghioli, nni videmu, venerdì otto giugno, al Circolo Canottieri Thalatta alle ore 20,00, ci sarà la presentazione del libro “Scorza d’arancia” e a seguire, per chi avesse prenotato alla libreria Bonazinga, la cena. Bedda matri chi sugnu cuntenta
Biscotti di grano saraceno e frutti di bosco
300 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno
200 g di burro morbido tagliato a cubetti
180 g di zucchero
100 g di concentrato ai frutti di bosco ( lo trovate nei negozi per pasticceri, si usa tipicamente per fare il gelato)
un uovo intero
un tuorlo
un pizzico di sale
qualche goccia d’acqua fredda
zucchero a velo per guarnire

 Impastate tutti gli ingredienti, se l’impasto fosse troppo granuloso aggiungete qualche goccia d’acqua per addensarlo, realizzate una palla e ponetela in frigo per almeno due ore. Riscaldate il forno a 170°C; riprendete l’impasto, prelevatene un terzo e il resto rimettetelo in frigo, manipolatelo leggermente e stendetelo con un matterello, ricavate dei biscotti con un coppa pasta e poggiateli  su una teglia foderata con carta forno. Infornate per circa7-8 minuti. Tirate fuori la teglia dal forno e fate intiepidire i biscotti, poi trasferiteli su una griglia per farli raffreddare completamente. Spolverate con lo zucchero a velo. Procedete allo stesso modo con l’impasto rimasto in frigo.