un ciuriddo trallallà, due ciuriddi trallallà, tre ciuriddi trallallà…

oggi è il compleanno di Comida de mama Auguriiiiiii! 😀
per festeggiarla voglio farle un regalino, in verità l’ha fatto lei a me pubblicando questi adorabili ciuriddi 😀
ahahahahahah

Dal blog di Comida de mama
pâte à quiche di Christophe Felder
200 g farina
90 g burro morbido
5 g sale
1 uovo
20 g acqua fredda
per il ripieno ho utilizzato:
200 g di caprino fresco
80 g di tonno in scatola
erba cipollina

pepe bianco

Preparate la pâte à quiche di Christophe Felder, lavorando tutti gli ingredienti nella planetaria con il gancio K. Stendete l’impasto ottenuto su un piano infarinato e tiratelo con un matterello ad uno spessore di circa 3 mm. Con uno stampino da biscotto a forma di fiore di 7-8 cm di diametro ricavate 24 fiori. Disponeteli in uno stampo da minimuffin, ponete in frigo per una decina di minuti, nel frattempo portate il forno a temperatura di 180°C cuocete per circa 8 minuti o fino a doratura, fate raffreddare nello stampo. Quest’impasto è fantastico lavorabile anche quando reimpasti i ritagli.

lavorate il formaggio con il tonno sgocciolato e una abbondante macinata di pepe bianco, realizzate 24 piccole palline e riempite i fiori. Sforbiciate qualche stelo di erba cipollina.

quando si dice: “sono due braccia tolte alla terra…”

nel lontano 1987 (…azz quant’è lontano però!!!) dopo il diploma conseguito all’Istituto d’arte, decisi di iscrivermi all’Università, facoltà di Architettura. Mi innamorai perdutamente del lavoro che i miei zii Villi e Michela, svolgevano sia all’università di Firenze come assistenti alla cattedra di “Igiene Edilizia” sia nel loro studio di architettura. Lui, lo zio Villi mi disse subito: -“ma sei sicura? …sono due braccia tolte alla terra!”
Ragione aveva ahahahahahah
infatti, dopo l’università ho preso la specializazione in Architettura del paesaggio e arte dei giardini, adesso coltivo l’orticello 😀
vorrà dire qualcosa?
si! Appena i “frutti” saranno maturi mi apro la casa&putia e vendo i prodotti dell’orto 😉 fuori dal cancello
venghino siori venghino

lattuga,

tre varietà di pomodori, Pachino, Cuore di bue e Datterino


e mulinciane viola e nivure

non dimenticate gli odori eh?
menta, basilico, prezzemolo, salvia, rosmarino, alloro, erba cipollina, maggiorana e timo

con ‘sta carenza di travagghio…almeno manciamu!

piesse: ringrazio il mio spacciatore di piante e verdure, nonchè mio amico vivaista Salvo D’Alia andate a trovarlo al vivaio Benfratelli su viale della Regione Siciliana Nord Ovest, 7080
a Palermo, dite che vi mando io e vi caccerà a pedate ahahahahah
ciao Salvuccio!

un abbraccio collettivo

quando leggete un titolo simile, cosa pensate? cosa vi viene in mente?
va beh vi dico cosa ho pensato io:

un gesto che esprime affetto oppure gioia, euforia
una o più splendide immagini
una qualche canzone di Baglioni (mai sentita)
un biscotto
un incontro favoloso tra quattro foodblogger e le loro famiglie 😀
tranne la canzone tutte queste cose accaddero ieri a casa di Patrizia 😀
abbiamo mangiato come…non mai ahahahahah e fatto fotografie e riso e chiacchierato marò…ma quanto abbiamo parlato? ahahahahah

Roberta di “I pasticci di Roby”

io in una foto “rubata” a Stefaniaduciezuccherata

Patrizia di “Dolcemente gustoso”
la padrona di casa 😉

abbracci gluten free

100 g di farina di riso
70 di maizena
100 g di zucchero Zefiro
100 g di burro a temperatura ambiente
70 g di farina di mandorle
1 tuorlo (codice 0 o 1)
la scorza grattugiata di un lime
10 g di cacao
un pizzico di sale

Nella planetaria sbattete il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema moBBida, unite il tuolo e, dopo averlo amalgamato, sostituite la frusta con il gancio K. Aggiungete le farine, il sale, la scorza del lime; dividete l’impasto in due parti, ad una delle due aggiungete il cacao lavorando velocemente fino ad amalgamarlo. Prelevate dei pezzetti dai due impasti, formate dei cilindretti che abbinerete formando un cerchio o meglio un abbraccio bianco e nero.
infornate a 160°C per 10 minuti, lasciate raffreddare qualche minuto nella teglia e poi poggiateli su una griglia per farli raffreddare completamente.

Torta fredda allo yogurt con abbracci gluten free

il laurino regalato da Patrizia 😉

qua arrivò!

come chi? la mia amata!
Arrivò la stascione!!! ahahahahah
‘u suli, la pelle dorarata, il caldo che finalmente mi entra nelle ossa… e si sa a quarantun’anni le ossa cominciano a scricchiolare con l’umido ahahahah quindi benvenuta ESTATEEEEEEEEEEE!

ORSU’ BRINDIAMO!!!

Questo cocktail l’ho chiamato “rosuccia” 😀
per 8
750 ml di vino rosato ma di quello buono per piacere
50 ml di brandy
2 bottigliette di sanbitter
7 cucchiai di sciroppo di zucchero di canna
200 ml di succo ACE
150 g di fragoline di bosco
versate tutto in una caraffa, mescolate e mettete in frigo per almeno 3-4 ore. Poco prima di servire distribuite nei bicchieri le fragoline e versate il cocktail.
CIN!

chi gradisce un altro biscotto?

(oramà sti biscotticeddi stazionano perennemente su un tavolino accanto al divano in una bella e grande scatola di latta, dopo cena c’è la “scanna” a chi si deve sedere al lato del tavolinetto ahahahahahahah)

vi sottopongo una bocconcino niente male tratto dal libriccino già menzionato qua ma anche qua (tra parentesi vi devo dire che fici sti biscotticetti della trapanisa boni sunnu!)
però, attenti a mia, ho realizzato la ricetta para para la prima volta, poi ho apportato qualche modifica come al solito aggiungendo di qua e togliendo di la, infine ho prodotto la versione che, secondo me, è quella vincente 😀
pigghiate un pizzinu che ve la cuntu:


160 g di burro morbido
130 g di zucchero zefiro
2 tuorli
260 g di farina 00
20 g di maizena
50 g di farina di mais tipo “fioretto”
100 g di cioccolato al latte
1 fialetta di aroma vaniglia
Tagliate a piccoli pezzi il cioccolato e mettetelo da parte. Con le fruste lavorate il burro con lo zucchero, aggiungete i tuorli e l’aroma; otterrete una crema omogenea. Se utilizzate la planetaria, cambiate la frusta con il gancio K per impasti friabili, in alternativa lavorate a mano, aggiungete dunque il cioccolato e le farine, amalgamate il tutto in una palla che porrete in frigo avvolta in un foglio di alluminio per almeno un’ora. Prelevate delle piccole porzioni di pasta, lavoratela poco e poi stendetela ad uno spessore di 3-4 (ma anche 5) mm su un piano infarinato, ritagliate con un coppapasta i biscotti e poneteli su una teglia foderata con carta forno. Infonrate in forno caldo a 160°C per 10 minuti o fino a quando il fondo risulta dorato. Se volete spolverate con dello zucchero a velo.

con un paninetto così nello zaino, andrei in capo al mondo

non si può raccontare s’avissi tastari, un panuzzo semplice ma di un buono paradisiaco, morbidissimo e duci; provate per credere 😉
su una delle innumerevoli raccolte di Sale& Pepe “Sapori di campagna” ho trovato sta ricettuzza intitolata “Baguette alla cipolla”, fa molto francisi, ma se li chiamate paninetti niente ci fa! 😀
sappiate che considerando il caldo che c’era sabato scorso l’ho fatti lievitare un’ora in meno, ho ridotto le pezzature e ci misi n’anticchia d’ogghiu dintra insieme con n’anticchia di sali e pipi 😉
boni sunnu!

550 g di farina manitoba
10 g di sale
15 g di lievito di birra
3 dl di acqua tiepida
mezzo cucchiaino di zucchero
50 g di strutto
6 scalogni
olio
Nell’impastatrice mettete la farina, lo strutto e il sale, mescolate bene e poi aggiungete il lievito sciolto nell’acqua con lo zucchero, lavorate per 5-7 mnuti. Mettete l’impasto nel forno spento con la luce accesa, su una teglia foderata con carta forno. fate lievitare fino al raddoppio, circa un’ora cu du cauddu. Suddividete l’impasto in porzioni di circa 80 g formate delle pallottole e fate lievitare ancora circa 15 minuti. Con un mattarello, stendete ogni pallottola in una striscia,

cospargete con gli scalogni tagliati a fettine, irrorate con un filo d’olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe; arrotolate e richiudete all’interno le estremità del salsicciotto. Trasferite i panuzzelli su una teglia foderata con carta forno separandoli con un canovaccio pulito, creando una piega di stoffa tra uno e l’altro e fate lievitare ancor amezz’ora circa. Praticamente ‘sti paninetti stretti l’uno all’altro lieviteranno maggiorente in lunghezza ;).

Accendete il forno al massimo della sua potenza, spennellate ogni panuzzu con dell’olio, effettuate dei tagli obliqui e infornate per circa 20 minuti.
…e vidi chi manci!
ahahahahahahah

ma oggi…non è san valentino!

machissenefrega? Questi biscotti sono talmente romantici che la festa degli innamorati (?) manco la vedono 😉
ah dico subito di che sanno…

di lavanda
😀
ahahahahahahahah

Dopo aver letto il commento di Enzucciamiabeddatrapanisaquannuèl’orachet’arricampi, desidero aggiungere una cosa; c’è stato chi, dopo aver assaggiato sti biscotticeddi mi dissi:”sanno di detersivo!” non oso fare nomi…perchè male ci rimasi
va beh! niente ci fa! secondo me sono romantici al cientupiccientu e sono anche molto buoni…ma sempre per me eh? Quanto al fatto che siano o meno edibili, Luca&Sabri sono edibilissimi, ne sono sicura perchè sono i miei cespugli di lavanda 😀

questa ricetta è desunta da “Il libro d’oro dei biscotti”, ma vi avviso che è riveduta e corretta
150g di farina 00
30 g di maizena
1 cucchiaino di lievito
60 g di burro
50 g di zucchero
1 tuorlo
7 g di fiori di lavanda
un pizzico di sale
pochissimo latte


Prelevate i piccoli fiorellini dagli steli di lavanda, portate pazienza perchè l’operazione di raccolta dei fiori è snervante, 7 g sembra che non si raggiungano mai.
Accendete il forno a 160°C. Sbattete con le fruste, il burro morbido con lo zucchero fino ad ottenere una crema, aggiungete il tuorlo; se usate la planetaria montate il gancio per impasti friabili, in caso contrario lavorate l’impasto sulla spianatoia; unite i fiori di lavanda, lavati e tamponati con della carta assorbente, infine le farine, il lievito e il sale, impastate fino ad ottenere una palla; potreste aver bisogno di poche gocce di latte per amalgamare le briciole. Stendete l’impasto con il matterello ad uno spessore di circa 5 mm, ritagliate con un tagliabiscotti e trasferiteli su una leccarda foderata con carta forno, fate cuocere per circa 10 minuti, dopo fateli raffreddare su una griglia.

attenti a quelle due…

perchè sono amiche mie! quindi occhio calate i manu, mutiiii, e portate rispetto! ahahahah
ma cose, cose, cose dell’autru munnu, ma come si può fare? pareva che ci conoscessimo da sempre! tanto che ci dissi a Stefania:”da quanto tempooooooooo!” e appena la vitti, n’abbrazzammu, ahahahahah e con Patrì? direte voi (perchè lo state dicendo vero?) puru cu idda n’abbrazzammu ahahahah
e poi giù a chiacchierare ma quanto abbiamo parlato? piddia ‘u cuntu! è stato un bla bla bla incessante tanto che dopo un po’ il locale si è svuotato ahahahahah troppe chiacchiere!
comunicazione di servizio…la marmellata di limoni prodotta da Stefania



è finitaaaaaaaaaaaaaa!
così per comunicarlo a tutto il mondo e provincia 😀

io non so scrivere sulle foto, QUINDI..
vi presento Patrizia che scrive sul blog “dolcemente gustoso”

e Stefania che scrive sul blog “cardamomo & Co”
😀

ni vittimu ‘npaliemmu
ahahahah non sacciu parrari palermitano chiedo pirdonanza 😉


quanto mi sono divertita, oh quanto mi sono divertita!

anche perchè spuntò ‘u suli 😀
il busillis era: apparecchio dentro o fuori? brace o forno? Azz le previsoni erano funeste, avvalorate dalla pioggia battente già dalle 6 del mattino…va beh niente ci fa, 25 aprile tra le mura di casa l’importante è stare insieme no?
e invece ‘u Signuruzzu nenti fa? Fa nesciri un suli che spaccava le pietre 😉

se per il primo maggio andrete fuori porta (ma anche dentro la porta ahahahah) portatevi appresso sta focaccetta prima che finiscano le favuzze 😉
la ricetta è desunta dal Sale& Pepe di maggio 2005

Focaccia con le fave
500 g di farina manitoba
25 g di lievito di birra
1,700 g di fave da sbucciare 300 pulite
2 scalogni
1 cucchiaino di zucchero
olio extra vergine d’oliva
10 g di sale
pepe

sgranate le fave, scottatele e privatele della pellicina e tritatele grossolanamente. Stufate gli scalogni affetttati finemente con due cucchiai d’olio e due di acqua , unite le fave e fate cuocere per circa 15 minuti con il coperchio, aggiungete acqua bollente quando si asciugano, salate, pepate e fate intiepidire. Impastate la farina con il lievito sciolto in 250 ml di acqua tiepida con lo zucchero, unite 3 cucchiai d’olio, le fave tiepide e lavorate. Fate lievitare in forno spento luce accesa per circa un’ora. Stendete l’impasto in una placca da forno unta d’olio e fate lievitare ancora mezz’ora. Emulsionate 3 cucchiai d’olio con 4 d’acqua e una presa di sale, spennellate la superficie della focaccia. Infornate a 230°C per circa 20 minuti, servite tiepida con salumi e formaggi.

una mousse che rapisce i sensi

dovete assaggiarla!
…dopo vi innamorerete, il mondo vi sembrerà più bello, vedrete tutto con occhi diversi e se, appena finito il primo bicchierino, vi sembrerà che il mondo perda il colore, afferratene un altro,
FUNZIONA! ahahahah
occhio però, perchè può dare dipendenza 😀

La ricetta è tratta da “I grandi libri degli ingredienti” “Cioccolato” de La Cucina del Corriere della sera
per una decina di bicchierini:
1/2 litro di panna fresca
170 g di cioccolato bianco
70 g di zucchero
1 limone
3 uova
10 g di gelatina in fogli
30 ml di limoncello (io ne ho messi 50 ml)
200 g di mirtilli freschi

mettete la gelatina a bagno in acqua fredda. Sciogliete a bagno maria il cioccolato bianco con un paio di cucchiai di panna, poi toglietelo dal fuoco e fate raffreddare. Con delle fruste lavorate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso, aggiungete il cioccolato e mescolate con una spatola. Montate gli albumi a neve ferma e aggiungeteli delicatamente facendo attenzione a non smontarli. Scaldate il limoncello e aggiugete la gelatina, mescolate per farla sciogliere, dopo aggiungetela al composto di uova e cioccolato. Unite anche la scorza del limone grattugiata. Semimontate la panna ed incorporatela al TUTTO.
Distribuite una manciata di mirtilli sul fondo dei bicchieri, versate la mousse e ponete in frigorifero per almeno 5 ore, poco prima di servire cospargete con altri mirtilli freschi.
P.S.: presto vi farò sapere come viene se si utilizza il cioccolato al latte e le fragoline di bosco…vero Aida?
ahahahah