io, in inglese, non ci parlo!

…al limite ma proprio al limite posso provare a interpretare in siciliano 😀
quindi ho deciso che questi, cestineddi li chiamo!
anche perché, parliamoci chiaro, se una cosa la propone la mia sister, non mi frega un fico secco (magari fresco visto che comincia la stagione dei fichi) se arriva dall’Inghilterra o dalla Papuasia. Ppi mia sunnu d’idda!
‘sti cosiceddi nichi sunnu favolosi!

cestineddi

 

La ricetta, per come la scrive la mercante, io te la scopiazzo qua:
per 12 cestini

125 gr di Farina 00
3 uova
285 ml di latte
sale
olio di semi di arachide

sbatti insieme tutti gli ingredienti, tranne l’olio di arachidi, poi metti la pastella ottenuta in frigo, per 40 minuti.
Accendi il forno alla massima temperatura, 230°C e inserisci una teglia per muffin sporcando ogni alloggiamento con tre cucchiaini ( da caffè) d’olio di arachidi. Quando l’olio comincerà a sfrigolare (da me non sfrigolò mai e dopo tanticchia 20 minuti che era nel forno mi dissi che nel mio forno non sfrigola una beneamata!) tira fuori la teglia dal forno facendo attenzione a non ustionarti, quindi versa la pastella in ogni incavo riempendo meno della metà. Cuoci per 15 minuti poi per altri 5 abbassando la temperatura a 160°circa. Seguendo i consigli di Lory, dopo 10 minuti ho aperto il forno e con un cucchiaio di legno ho abbassato il centro del cestinello, considera che, appena fuori dal forno, s’assettanu regalando dei deliziosi cestinelli da riempire 😉

cestinelli 2_00000

io li ho farciti utilizzando
2 pomodori rossi a grappolo belli grossi
1 melanzana viola media
basilico
sale
pepe
olio per friggere
due manciate di parmigiano grattugiato

Condite il pomodoro tagliato a dadini, pelato e senza semi, con un trito di basilico, sale e olio mettete da parte. Tagliate la melanzana a fette grosse un cm, salate e fate rilasciare l’acqua di vegetazione per circa un’ora, sciacquate il sale in eccesso, tagliate a dadini le fette e friggete in abbondante olio caldo. Quando la melanzana sarà fredda mettila in una ciotola con il pomodoro, il parmigiano e il basilico a pezzetti, aggiungi una macinata di pepe e mescola. Riempi i cestineddi e guarnisci con una foglia di basilico intera.

occhei!!!!!! vada per una cosa salata

un antipasto talmente:
semplice, veloce, buono, sfiziosetto, accattivante, fragrante (e chi più ne ha di aggettivi, più ne metta) al quale non potrete dire di no! Come si dice oramà, in un italiano poco ortodosso, una minchiata da realizzare, ma dal successo assicurato; vanno via come l’acqua, in questo periodo di caldo appiccicaticcio 😀
non mi credete? allora cosa aspettate? accattatevi un disco di pasta sfoglia, un tubetto di patè di olive e una manciata di semi di sesamo… il gioco è fatto 😀
se non sbaglio questo scherzetto l’ho visto su un numero di Sale&Pepe ma non mi ricordo sinceramente, vogliatemi bene lo stesso 😀

srotolate la pasta sfoglia, spalmate con il patè di olive. Riarrotolatela stringento bene, mettete in freezer per un quarto d’ora e poi tagliatela a fette di circa 5 mm di spessore. Disponete le girandole su una teglia foderata con carta forno distanziate l’una dall’altra perchè poi in cottura vunciano cioè gonfiano, cuocete in forno caldo a 180°C per 15 minuti, a metà cottura cospargete le girelle con i semi di sesamo. Provate anche la versione verde, di cui non ho la diapositiva 😉 spalmate al posto del patè di olive del pesto alla genovese e poi cospargete con dei semi di sesamo neri

io voglio ancora un dolce al cioccolato

…quindi se volete accollatevelo e se no come sempre, liberissimi di cambiare canale 😀
questa è una ricetta scopiazzata da un libro davvero interessante “il mio corso di cucina. Le basi del cioccolato” di Orathay Souksisavanh e Vania Nikolcic, Guido Tommasi Editore

250 g di farina manitoba
100 ml di latte
20 g di lievito fresco
1 uovo più uno per spennellare
50 g di zucchero
60 g di burro morbido a pezzetti
8 quadretti di cioccolato al latte
un pizzico di sale

sciogliete il lievito nel latte tiepido. Nella planetaria con il gancio mescolate la farina con lo zucchero e il sale, aggiungete un uovo e il composto di latte. Impastate per 10 minuti fino a quando l’impasto si staccherà dalle pareti, unite il burro e lavorate fino ad amalgamare fino a quando l’impasto sarà moBBido e liscio.

Fate lievitare per 40 minuti circa in forno spento luce accesa. Spianate l’impasto ( sollevatelo e fatelo ricadere), copritelo e fatelo riposare in frigo per 15 minuti. Trascorso questo tempo preparate i panetti di 60 g l’uno; farciteli con il cioccolato, mettete i panini in una teglia foderata con carta forno, coprite e fare riposare ancora in forno spento luce accesa fino al raddoppio. Spennellate con l’uovo sbattuto e cuocete in forno caldo a 180°C per una ventina di minuti. Mangiateli tiepidi 😀

per amanti del cioccolato

si! in effetti è una crostata al cioccolato da urlo, è cosa da aprire le finestre e gridarlo al mondo…o almeno a tutti quelli del vicinato ahahahah

per la frolla:
300 g di farina 00
1 tuorlo
1 uovo intero
150 g tra burro a temperatura ambiente e strutto (metà e metà)
150 g di zucchero fine tipo Zefiro
la scorza grattugiata di un limone
un pizzico di sale

impastate tutti gli ingredienti e fate riposare almeno 1 ora in frigo.

per il substrato:
20 g di cacao amaro
85 ml di acqua bollente
65 g di farina autolievitante
40 g di burro morbido
60 g di zucchero semolato
1 uovo piccolo
i semi di mezzo baccello di vaniglia
la punta di un cucchiaino di bicarbonato di sodio

riscaldate il forno a 160°C imburrate leggermente una teglia di 16 cm e foderatela con carta forno. In una terrina mescolate, il cacao setacciato con l’acqua bollente, sbattete delicatamente con una frusta a fili fino ad ottenere una crema liscia, fate raffreddare. Nella planetaria sbattete il burro morbido, unite lo zucchero, l’uovo e i semi di vaniglia, aggiungete il composto al cacao e poco per volta, la farina con il bicarbonato, amalgamate senza lavorare troppo. Versate l’impasto nella teglia, infornate per 15 minuti, fate la prova spiedino per verificare la cottura. Sfornate la tortina e fate raffreddare su una gratella per dolci.

per la crema al cioccolato: (desunta dal libro cioccolato de “la Cucina” del CORRIERE DELLA SERA)
150 g di cioccolato fondente
120 g di zucchero
1 uovo
50 ml di panna fresca ( la ricetta prevede l’uso di panna a lunga conservazione, consiglio quella fresca)
1 baccello di vaniglia

fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato, facendo attenzione che il fondo della bastardella non tocchi l’acqua in ebollizione; nel frattempo sbattete l’uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso, unite la pannae i semi della vaniglia. Quando il cioccolato è sciolto e tiepido unitelo al composto di panna, mescolate fino ad amalgamare.

montaggio e cottura:
stendete con un mattarello su un piano infarinato, un po’ più di metà dell’impasto di pasta frolla, adagiatelo in una teglia per crostate da 28 cm di diametro, precedentemente imburrato e infarinato, bucherellate il fondo e sbriciolate su esso la tortina al cioccolato oramai fredda. distribuite la crema al ciccolato e realizzate una grata con l’impasto di frolla rimasto. Infornate a 160 °C per circa 25-30 minuti o fino a quando il biscotto non si sia dorato, secondo la conoscenza del vostro forno

dopo l’amaro ci vuole ‘na cosa duci

e l’amaro si poteva trasformare in qualcosa di molto doloroso, uno strazio incolmabile, per fortuna il tempismo di mamma ha scatenato la velocità di cui c’era bisogno. Claudia è stata molto male ma con le giuste cure, amorevoli coccole ed un bel po’ di sane preghiere è uscita dal buio.

Domenica Claudia ha compiuto 7 anni, la sua mamma, per festeggiare ben due feste, compleanno e rinascita, mi ha chiesto di realizzare una toTTa strepitosa, una sorpresa capace di far rimanere alluccuta ‘a picciridda 😀 che dite ci sono riuscita? Ho visto la sua faccia e vi assicuro che il bersaglio è stato centrato ahahahahah

l’idea di fondo è quella di questa toTTa qui, ma ho cambiato l’impasto di base e ovviamente le decorazioni.
torta grande
procuratevi una teglia apribile da 26 cm
125 g di cacao,
500 ml di acqua bollente
385 g di farina autolievitante
2 cucchiaini rasi di bicarbonato di sodio
250 g di burro moBBido
4 uova grandi
360 g di zucchero semolato
1 fialetta aroma vaniglia

riscaldate il forno a160°C imburrate leggermente la teglia e foderatela con carta forno. In una terrina mescolate, il cacao setacciato con l’acqua bollente, sbattete delicatamente con una frusta a fili fino ad ottenere una crema liscia, fate raffreddare. Nella planetaria sbattete il burro morbido, unite lo zucchero, un uovo alla volta e l’essenza di vaniglia, aggiungete il composto al cacao e poco per volta, la farina con il bicarbonato, amalgamate senza lavorare troppo. Versate un terzo dell’impasto nella teglia, infornate per 15 minuti, fate la prova spiedino per verificare la cottura. Sfornate e fate raffreddare su una gratella per dolci. Cuocete allo stesso modo i 2/3 rimanenti.
Consiglio vivamente di realizzare queste basi al cacao il giorno prima.

torta piccola
procuratevi una teglia apribile di 16 cm
62 g di cacao amaro
250 g di acqua bollente
193 g di farina autolievitante
1 cucchiaino raso di bicarbonato di sodio
125 g di burro morbido
2 uova grandi
180 g di zucchero semolato
1/2 fialetta di aroma vaniglia
stesso procedimento descritto sopra.

a questo punto componete la torta, preparate il ripieno e la copertura con:
1500 ml di panna fresca
150 g di zucchero a velo
3 fialette aroma vaniglia
q.b. nutella
mettete il contenitore, possibilmente di metallo, nel frigo per un’ora almeno e le fruste nel freezer, trascorso il raffreddamenteo dell’attrezzatura montate la panna alla massima velocità, aggiungete lo zucchero e la vaniglia. Mettete il piatto dove monterete la torta su uno girevole, adagiate il primo disco da 26 cm, spalmatelo con un velo di nutella e uno strato abbondante di panna; adagiate il secondo disco, con la mano aperta premete delicatamente per fare assestare gli stati, fate la stessa cosa sopra il secondo disco e poi ponete il terzo disco, con una spatola di metallo coprite con la panna, la parte superiore della torta e poi i bordi livellate aiutandovi con il piatto girevole. Mettete la torta piccola al centro di quella grande e ripetete le stesse operazioni; ponete in frigo. Lasciate raffreddare per un’ora, poi procedete con la decorazione finale io ho usato, marschmallows, caramelle, vari cioccolatini, riccioli di cioccolato rosa e codette leggerissime di meringa, ovviamente potrete sbizzarrirvi lasciando libero sfogo alla vostra fantasia.



in fondo sono buona, voglio regalare dieci minuti di notorietà

ad un utenteanonimo, che già il fatto di essere anonimo è una cosa triste di per sé, se poi non si firma…
il simpatico utenteanonimo, ha lasciato questo commento al post del 29 maggio 2010
” ‘na cosa duci e zuccherata” che pubblico perchè, voglio che non passi inosservato, merita un certo rilievo

Anonimo ha detto

… “dimmi qualcosa che non sia il solito “che buonoooooooo, che bellooooooo, di che sa?” e minchiate simili…te lo chiedo per piacere; in caso contrario non scrivere niente grazie te ne sarò grata”

e fin qua nulla di nuovo sul fronte occidentale ha copiato le stesse parole precise intifiche dal messaggio che precede i commenti di questo blog…adesso viene il bello assettatevi perchè questo è teatro puro;
scena prima

Ok, ti dirò qual’cosa di nuovo:

e qua già c’è un piccolo errorino di grammatica che se l’avesse visto la maestra Giusy c’avissiro arrizzati i capiddi ( le sarebbero drizzati i capelli in testa)

Minchiate simili? Bella faccia tosta!
Bisogna avere voglia di dire e di ascoltare… avere un Blog vuol dire condividere anche quelle che tu ritieni molto volgarmente e maleducatamente “minchiate”

che c’è di maleducato nella parola “minchiate” oramà è una parola di uso comune e poi lasciatemi dire che di minchiate in 3 anni di blog ne ho lette a sufficienza, la faccia tosta la mantengo perchè questa è casa mia e non sono obbligata da nessuno e dico nessuno a rispondere a minchiate colossali come questa. Chi ha un blog, parlo soprattutto dei veterani, sa esattamente a cosa mi riferisco quando dico che non voglio leggere commenti del tipo di che sa o che bello, che buono, quelli sono commenti che tendono a fare zavorrare il blog lasciando una scia per agganciare il loro commento al mio, un obbligo morale a “passare” per ricambiare la visita ditemi voi se non sono minchiate, cosa c’è di costruttivo? Niente!
Se poi vogliamo parlare di educazione, possiamo aggiungere che una firma al commento sarebbe gradita.
scena seconda.

Modesto parere di una che se avesse un Blog sarebbe contenta anche solo di ricevere questo ^_^ ovvero un sorriso!

magari mi lasciassero solo un sorriso al posto delle solite minch…amenità? lo gradirei ancor di più 🙂
scena terza

Un minimo di autostima serve, ma l’arroganza spocchiosa e dall’Italiano poco ortodosso mi dà il voltastomaco.

La…signora? dice che sono presuntuosa e le viene, con rispetto parlando, il voltastomaco; suggerisco una bacinella quando si trova a passare dal MIO blog, oppure considerando che non è un obbligo, suggerisco di vistare altri lidi dove può trovare qualcuno che non sia arrogante come la scorzetta 😉
in ultimo, ma non per importanza, consiglio una ripassatina all’italiano ortodosso o eterodosso
mi chiedo perchè blog lo scrive maiuscolo..sarà nome comune di persona? mah!
e italiano? maiuscolo anche quello?
😀

ma la gente in genere, non ha nulla da fare nella vita, che venire a scassare i cabasisi a casa mia?
piagghiati un pizzino, copiati la ricetta e se non hai niente da dirmi, questa è l’unica cosa che possiamo condividere!

…e’ prontoooooooooo!

ma si può? ogni volta che è pronto in tavola, devi chiamare a squarciagola e dire 1000 volte :-“LE MANI E A TAVOLAAAAAAA”
e chèchè…ma ‘unnannu pitittu?
fortuna che questa un’insalatona di rinforzo fredda è, quindi questa volta li ho fregati sul tempo ahahahahah

Insalata di purpicieddi, tonno fresco e fagioli:
per 8 cristiani
450 g di fagioli freschi già sgranati ( un kg circa da sgranare)
1kg di polpetti piccoli e teneri ( da pulire)
400 g di tonno fresco tagliato a dadini
2 cucchiai di vino rosso
1 foglia d’alloro
1 costa di sedano
1 spicchio d’aglio
1 scalogno
un trito di odori ( basilico, prezzemolo, maggiorana)
qualche foglia di lattughina ( a sentimento), se trovate gli spinacini freschi da insalata meglio ancora
300 pomodorini datterino
3 cm di zenzero fresco grattugiato
1 limone
1 lime
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

tritate finemente il sedano, lo spicchio d’aglio e lo scalogno, soffriggete in un tegame e aggiungete i fagioli, fate insaporire mescolando e sfumate con 2 cucchiai di vino rosso, aggiungete una foglia di alloro, mescolate e coprite con l’acqua. Fate cuocere a fuoco lento per circa un’ora, un’ora e mezza fino a cottura, aggiungendo dell’acqua bollente ove necessiti. Salate e pepate. Fate raffreddare la zuppa, scolate il brodo in eccesso e ponete i fagioli cotti in una insalatiera.
In un’altra ciotola mettete la scorza di 1 limone e quella di un lime grattugiate con uno zester, 4 cucchiai d’olio, mescolate e poi mettete a marinare i polpetti puliti insieme con il tonno; ponete in frigo per almeno un’ora, mescolando ogni tanto. Scottate su una piastra rovente i polpetti e il tonno, fate raffreddare e affettate il polpetti. Aggiungete il pesce ormai freddo ai fagioli, aggiungete i pomodorini, lo zenzero grattugiato, un trito di odori, qualche foglia di lattughina e basilico fresco; salate, pepate e condite con olio extra vergine d’oliva e servite.

‘na cosa duci e zuccherata

avete mai assaggiato questo kiwi qua?

è un dolcino solo lui, ha un colore dorato, vi dico di che sa…un sapore misto di frutti esotici e financo sa di miele, infatti dal mio spacciatore di frutta e verdura ufficiale, lo chiamano kiwi al miele, è buono tutto, si mangia pure (volendo) la buccia.


Fatta la premessa, il “cappello” introduttivo vi devo dire che la Zespri non mi paga per dire queste cose, nonostante sia partita a raffica la pubblicità su moltissime emittenti 😀
Lo mangio già da più un anno, nemmeno a farlo apposta appena ho deciso di realizzare un dessert usando questo prodotto, pattiu la pubblicità…questo si chiama tempismo 😉
la base è una semplicissima mousse al cioccolato bianco leggermente aromatizzata con un cucchiaio al limoncello, più o meno come questa qui, ma per me, è il giusto palcoscenico per un frutto così spettacolare.

Mousse al limoncello con kiwi al miele

mezzo litro di panna fresca
60 g di zucchero a velo
2 uova
40 g di zucchero semolato
180 g di cioccolato bianco
3 g di gelatina in fogli
1 limone
1 cucchiaio di limoncello
4 kiwi gold
granella di pistacchi e noccioline
foglioline di basilico
20 striscioline di scorza d’arancia prelevate dalla marmellata

Mettete a mollo la gelatina in acqua fredda, nel frattempo sciogliete a bagnomaria il cioccolato tagliato a pezzetti, facendo sempre attenzione che il fondo del contenitore non tocchi l’acqua in ebollizione, poi mettetelo da parte e fatelo intiepidire. Montate i tuorli con 20 g di zucchero semolato, aggiungete il cioccolato fuso e mescolate ben bene; in un altro contenitore montate a neve ferma gli abumi con gli altri 20 g di zucchero , incorporateli delicatamente ai tuorli cioccolattosi. In un pentolino su un fuoco bassissimo, fate sciogliere la gelatina con un cucchiaio di limoncello, aggiungete il miscuglio al composto di uova e cioccolato, mescolando, unite la scorza grattugiata del limone e in ultimo incorporate la panna semimontata con lo zucchero a velo. Versate parte del composto in un bicchierino graduato e poi aiutandovi con il misurino, versate 150 ml di mousse in un bicchiere di vetro, ne riempierete 10. Ponete in frigo a rassodare per almeno 3 ore. Poco prima di servire sbucciate i kiwi (se volete ;)) e tagliateli a dadini, dividete la dadolata nei bicchieri, distribuite il trito di pistacchi e nocciole, finite con le scorze d’arancia e un ciuffo di basilico a foglia piccola.

questa è la mia stascione :)

c’è picca ‘i fari! Sole che riscalda fino al cuore, temperature estive, abbronzatura di quella tiski toski, mi sento il ritratto della salute nonostante gli anni che avanzano (aspè che tocco ferro per tutti gli invidiosi che mi buttano la malanova) ahahahahah
e finalmente è arrivata, qui arriva prima si sa, nonostante il tempo mallitto che si è protratto lungamente il sole s’accende cauddu cauddu, ed io caminu cu iddu ahahahahah
rido anche senza motivo perchè ‘u suliceddu ‘st’effettu mi fa 😀

questo piatticeddu di pasta è un inno alla bella stagione, vi consiglio di tastare almeno una forchettata, merita!

per 8 persone
preparate in casa un pesto alla genovese utilizzando un bel mazzo di basilico, 2o g di pinoli, 4 -5 cucchiaiate di parmigiano, olio extravergine d’oliva e sale quanto basta. Se vi piace usate anche il pecorino, contribuisce ad un sapore più deciso, a quel punto occhio con il sale, non ne metterei 😉
per essere sincera non ne ho messo nemmeno usando solo il parmigiano De gustibus non disputandum est
3 zucchine genovesi circa 500 g
2 filetti d’acciuga
1 spicchio d’aglio grosso
800 g di pesce spada tagliato a cubetti
vino bianco quanto basta per una sfumatina leggera
sale e pepe
Affettate finemente l’aglio, ponetelo in una larga padella con 4 cucchiai d’olio , soffriggetelo con i filetti d’acciuga e fatelo dorare, Aggiungete le zucchine affettate con una mandolina a rondelle sottili, mescolate sempre cuocendo per 10 minuti. Togliete dal fuoco e ponete la verdura stufata in una terrina. Nella medesima padella “sporca” d’olio ponete il pesce spada a fuoco vivo, sfumate con il vino e fate colorare i cubetti da tutti i lati, non cuocete troppo per evitare che s’indurisca, quando il vino sarà evaporato aggiungete le zucchine, mescolate per fare insaporire, unite 3 cucchiai colmi di pesto, mescolate ancora e spegnete. Cuocete in abbondante acqua salata 700 g di fettuccine, scolate al dente e ripassate in padella con il condimento. Prima di servire macinate del pepe bianco.

per la cena…mica mia, ma quella della vicina, della mia amica GennyG

Quando le amiche chiamano, le amiche rispondono 😉
…è il bello di questo “nostro” mondo
Genny, questo come ti sembra? abbastanza semplice e goloso?
ahahahahah
26 ritz
250 g di stracchino
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
2 cucchiai abbondanti (non siate di braccino corto eh?) di parmigiano grattugiato
qb di nocciole e pistacchi tritati.
Pestate il pepe in un mortaio, mettetelo in una terrina con i formaggi, lavorate per amalgamare. Con una spatola rigida mettete un po di composto su un biscotto, facendo attenzione perchè si rompe facilmente e poi ve lo dovete manciari accussi schitto . Ponete un altro biscotto sopra fate una leggerissima pressione e poi rotolate la coppia di biscotti sul trito di nocciole e pistacchi. Realizzate i biscotticeddi poco prima di servirli perchè se gli fate “vedere” il frigo s’ammosciano
😀