deliziose clementine

La frutta di stagione non bisogna farsela sfuggire, le clementine non durano a lungo, meno delle arance; è un frutto dolcissimo dedicato ai picciriddi, picchì è senza noccioli, o come si dice impropriamente qui, senza ossa; facile da sbucciare e di un colore favoloso. Mia nipote Marta, che ormai tanto nica non è, in questo periodo sa di trovarle sempre qui da me, infatti ha ribattezzato la nostra casa come “la casa delle clementine”  😀

 Ho realizzato questo crostata  pensando ad una frolla ‘n’anticchia chiù grezzulidda, utilizzando anche la farina di grano saraceno, se vi ho convito scorrendo le foto, pigghiatevi un pizzinu e segnatevi ‘sta ricetta:

 Per la frolla:
200 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno
150 g di burro a temperatura ambiente
90 g di zucchero
1 uovo
un pizzico di sale
la scorza grattugiata di una clementina non trattata

per il ripieno:
200 ml di succo di clementine
50 ml di succo di limone
30 g di farina
250 ml di panna a lunga conservazione
4 uova
100 g di zucchero Zefiro
per la decorazione:
due clementine non trattate
50 g di zucchero
due cucchiai d’acqua
mezzo baccello di vaniglia 

 preparate la frolla impastando tutti gli ingredienti, stendetela su un piano infarinato e foderate una teglia di ceramica da 30 cm di diametro, precedentemente imburrata e infarinata, e ponetela in frigo per mezz’ora.

preparate il ripieno sbattendo con una frusta a fili e a bagnomaria, lo zucchero con le uova e la farina setacciata, unite i succhi filtrati dei due agrumi e la panna, cuocete per cinque minuti.Riscaldate il forno a 160°C, infornate la torta e cuocetela in bianco, coprendola con un foglio di carta forno e fagioli secchi, per circa 10 minuti. Eliminate i fagioli, la carta da forno, bucherellate con i rebbi di una forchetta il fondo e continuate la cottura fino a leggera doratura, circa 10 minuti. Abbassate la temperatura a 140°C, estraete la teglia, riempitela con la crema di uova e riponete in forno per 20 minuti o mezz’ora, o fino a quando la crema si rapprenderà.

Affettate sottilmente le clementine e mettetele da parte; in una padella sciogliete lo zucchero con l’acqua per su fuoco leggero,  appena vedrete delle bollicine aggiungete le fettine con la vaniglia dopo aver liberato i semi dal baccello, mescolate delicatamente con un leccapentola fino a quando noterete uno sciroppo, circa 5 minuti. Sformate la torta con delicatezza, con una pinza sistemate le fettine sulla crema e per finire versate lo sciroppo.

accettai la sfida

…quella che il primo dell’anno una tizia mi lanciò schiaffeggiandomi, in modo figurato, nella quiete della mia stanza da bagno. Ero ddocu tranquilla per i fatti miei, immersa nei miei effluvi, quando lei mi taliò dallo specchio apostrofandomi con un epiteto irripetibile. Inutile negare che mi offese fino al midollo ma è altrettanto innegabile che ragione aveva. Si deve perdere il tuo nome, mi disse taliandomi ‘nta l’occhi, ma quanto ti stai facennu? Sembri un torta che lievita nel forno, come una delle tue, belle e buone da mangiare, ma quelle dolci sono, tu sì ‘na cristiana ed è evidente che stai esagerando; pari n’arancina chi pedi.
Va beh, l’ho detto, arancina chi pedi mi chiamò…
A quel punto non potevo sottrarmi, sentivo che dovevo raccogliere la sfida che per me è doppia; perdere 10 kg e cucinare sempre cose buone, pizze e paste sugose, biscotti e torte, carni e pesci a go_go. Quindi, cari i miei lettori vicini e lontani, io produco e gli altri mangiano; accollatevi questi biscotti, (ancora biscotti, si) che mandano in visibilio, mi hanno detto e io ci credo.
Per fugare ogni ragionevole dubbio, devo dire che la tipa allo specchio ero io, autocoscienza, semplice autocoscienza.
Biscotti morbidi al triplo cioccolato:
per 45 pezzi
145 g di cioccolato bianco
145 g di cioccolato fondente in gocce grandi
420 g di farina 00 setacciata
30 g di cacao amaro setacciato
70 g di burro ammorbidito
40 g di burro salato morbido
100 g di zucchero
un uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
100 ml di latte aromatizzato ai mirtilli secchi
un cucchiaino di lievito in polvere
Scaldate il forno a 160°C. Tagliate a pezzi il cioccolato bianco e scioglietelo a bagnomaria con il latte. Nello sbattitore unite il burro con lo zucchero, sbattete per ottenere una crema, aggiungete l’uovo e continuate a sbattere per amalgamare. Incorporate il cioccolato bianco e dopo, poco alla volta, il cacao, la farina, il lievito e il cioccolato in gocce. Realizzate delle palline di circa 40 g, schiacciatele leggermente e ponetele su una placca foderata con carta forno ben distanziate tra loro. Infornate per circa 15 minuti, controllate la cottura. Sfornate e fate raffreddare sulla placca prima di riporli dentro una scatola di latta.

un muzzicuni

 …a una stellina glielo diamo? Per forza bisogna darglielo, picchì sannunca s’affinni. Potrebbe pensare che non vi piace, offendendosi a morte. Allora segnatevi ‘sta ricetta, fatele e mangiatele pensando ammia.
Stelline mandorle e vaniglia ripiene alle fragole
80 g di mandorle con la buccia
280 g di farina 00
120 di zucchero
150 g di burro morbido
un cucchiaino di essenza di vaniglia
un pizzico di sale
un uovo
confettura di fragole

Tritate le mandorle in un mixer e mettetele in una ciotola con tutti gli ingredienti, impastate, fate una palla, avvolgetela nella pellicola e poi ponetela in frigo per un’ora. Stendete la pasta ad uno spessore di 3 mm e con un coppapasta a forma di stella, ritagliate i biscotti e metteteli in una placca foderata con carta forno; praticate un foro al centro in metà delle stelline con un piccolo coppapasta rotondo. Cuocete in forno caldo a 160°C per 10 minuti, sfornateli e fateli raffreddare completamente. Con una spatola distribuite un po’ di confettura, coprite con il biscotto con il buco e poi spolverate con zucchero a velo.

Sono viva

 lo scampato pericolo vale un biscotto al cappuccino per ri_cominciare? Ma ricominciare che cosa? Non è mai finito niente, chiù scuru di mezzanotte non può fare, ad ogni modo un biscotto è per sempre…come i diamanti 😀

Biscotti morbidi al cappuccino
200 g di farina
100 g di burro morbido
110 g di zucchero
15 g di cappuccino solubile
8 g di lievito
1 uovo
un cucchiaino di estratto di vaniglia
mescolate tutti gli ingredienti, realizzate due salsicciotti, avvolgeteli nella pellicola e metteteli in frigo per un’ora almeno. Tagliateli a rondelle e poneteli, distanziati, su una placca foderata con carta da forno. Infornate in forno caldo a 160°C per 10 minuti circa. Sfornate e fate raffreddare sulla placca.

La fine del mondo

Un dolcino che è la fine del mondo, in senso metaforico certo; alla faccia dei Maya mi sono dedicata questa creme brulée al cioccolato di Modica di Sabadì e vino rosso nella fattispecie ho usato un Siccagno Nero d’Avola della casa vinicola Occhipinti. Ho voluto mescolare la raffinatezza della crema francese con la robustezza della Sicilia cuocendo a vapore in una pentola tedesca…per una Europa unita.

 per 4 cocotte da creme brulée
200 ml di panna fresca
60 g di cioccolato di Modica
50 ml di vino rosso corposo
4 tuorli
2 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiaini di amido di mais
zucchero di canna

 Sbattete energicamente i tuorli con lo zucchero e l’amido setacciato facendoli sbianchire, unite infine il vino mescolando per amalgamare. Tritate a coltello il cioccolato e mettetelo in una ciotola: portate quasi a bollore la panna e poi versatela sul cioccolato, mescolate per scioglierlo. Filtrate il composto di panna e cioccolato con un cinese dentro il miscuglio di uova e vino, mescolate e suddividete dentro le cocotte. Coprite con la pellicola e ponetele, sovrapponendone una, nel cestello della Vitalis; cuocete a 90°C per 20 minuti. Dopo la cottura fate raffreddare le cocotte qualche minuto prima di eliminare la pellicola. Aspettate ancora una decina di minuti e poi distribuite uno strato di zucchero di canna. Le ciotole Emile Henry hanno un diametro di 12 cm, ideale per potere bruciare lo zucchero con il bruciatore di ferro tondo, in altrnativa potete usare il cannello oppure il grill del forno.  

con questa ricetta partecipo al contest di Dida, il contest ubriaco 🙂

la magia del vapore

Incredibool, eppure è vero. Dopo aver visto da Morena questa ricetta, mi sono detta “io pure”. Ho copiato la sua ricettuzza, seguito passo passo il procedimento già provato enne volte da lei, che ha corretto tutti i problemi del caso ed eccola, uno spettacolo al cappuccino

Creme brulèe al cappuccino
per 4 cristiani
4 tuorli
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiaini di amido di mais setacciato
1 cucchiaino da tè di cappuccino solubile
200 ml di panna
50 ml di latte
zucchero di canna q.b.
dentro una ciotola mescolate i tuorli con lo zucchero e l’amido, sbattete leggermente con una frusta a fili fino ad amalgamarli. Sciogliete ben bene il cappuccino solubile nel latte e unite la panna. Versate il composto di panna sui tuorli sempre mescolando con la frusta manuale. Distribuite poi dentro 4 cocotte e copritele con la pellicola. Come consiglia fortemente Morena, questo passaggio è fondamentale per la cottura al vapore perché in caso contrario la crema si rovinerà. Cuocete a vapore nel cestello della Vitalis, contate 20 minuti da quando la vaporiera arriverà a 80°C. Tirate fuori le cocotte e dopo qualche minuto eliminate la pellicola. Lasciate intiepidire e poi cospargete con lo zucchero di canna. Se avete il cannello bruciate lo zucchero, in alternativa ponete le cocotte sotto il grill del forno. Se volete potete preparare la creme brulèe la mattina, lasciate la pellicola e passatele in frigo. Poco prima di servirle, tiratele fuori dal frigo, lasciatele a temperatura ambiente una decina di minuti e poi procedete con l’operazione caramello brulèe.

dove sono i piccoli chef?

Li desidero tutti a rapporto in cucina. Su, su mammine e paparini cari, oppure zii di turno a fare babysitteraggio, passate un pomeriggio con i vostri nicareddi lontano da play station e quant’altro li tenga incollati ad un aggeggio elettronico, sporcatevi le mani e… a travagghiare! Realizzate un piatto con i piccoli chef e partecipate al mio contest con la speciale collaborazione di Cucinando e WMF

Noi abbiamo fatto un esperimento, o meglio, prima di noi l’ha fatto Ramona, quindi la strada spianatissima era. Dunque abbiamo azzizzato la ricetta di Pippi e Ramona dei muffin al cioccolato cotti al vapore nella Vitalis e ci siamo lanciati.Abbiamo dovuto modificarla perché in casa non avevo gli ingredienti richiesti dalla ricetta, quindi abbiamo sostituito qua e là e sono venuti fuori dei muffin al cacao, Nesquik e cioccolato bianco. Sbafati a merenda in men che non si dica.

170 g di farina 00
 ½ bustina di lievito per dolci
110 g zucchero semolato
10 g cacao amaro
40 g di Nesquik
100 g di cioccolato bianco tritato al coltello
220 ml latte
burro e farina per gli stampi

 Mettere la Vitalis sulla fiamma con 600 ml d’acqua e portate a ebollizione.Nel frattempo mescolate in una ciotola gli ingredienti secchi setacciati, farina, cacao, Nesquik e lievito. Aggiungete lo zucchero e il cioccolato tritato; mescolate con una frusta a fili per amalgamare il miscuglio. Versate il latte e mescolate velocemente. Distribuite il composto dentro degli stampi di alluminio o anche di ceramica (ma gonfiano di meno) precedentemente imburrati e infarinati, adagiateli nel cestello della Vitalis, chiudete il coperchio, riportate a bollore e dopo 15 minuti spegnete il fuoco, togliete il coperchio, estraete il cestello con gli appositi manici facendo attenzione a non bruciarvi con il vapore. Fate raffreddare leggermente prima di sformare i muffin, disponeteli dentro pirottini di carta e servite.

bisogna assaggiarne almeno uno

questi biscotti sono, per me, spettacolari, favolosi e particolarissimi. Non sono i soliti biscotti, no_no. Hanno un non_so_che di piccantino che ha il suo perché; per poter dire non mi piace bisogna assaggiarne almeno uno. Ppì mìa creano dipendenza.
per circa 30 biscotti
170 g di farina 00
50 g di cacao amaro
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale grosso
120 g di burro a temperatura ambiente
250 g di zucchero
2 uova medie
un cucchiaino di estratto di vaniglia
120 g di cioccolato fondente in gocce o tritatoa coltello
120 g di cioccolato fondente fuso a bagnomaria
Preriscaldate il forno a 160°C e preparate tre teglie rivestite con carta forno . In una ciotola miscelate la farina, il cacao e il lievito setacciati, unite il sale e mettete da parte. Con le fruste elettriche sbattete il burro con lo zucchero fino a renderlo bianco e spumoso. Unite un uovo alla volta mescolando bene dopo ogni aggiunta.Aggiungete la vaniglia, il cioccolato fuso tiepido. Continuate aggiungendo il mix di farina mescolando con un cucchiaio di legno; infine mettete le gocce di cioccolato. Prelevate un cucchiaio di impasto e, con un altro cucchiaio, realizzate delle palle, disponetele sulle teglie, ben distanziate tra loro. Cuocete per circa 8-10 minuti o fino a quando il biscotto sarà asciutto. Fate raffreddare dentro la teglia prima di finire il raffreddamento su una griglia per pasticceria.

L’urlo dell’estate


Lo so, lo so, l’ho promesso; niente lastime sul freddo e sulla pioggia, sul buio che arriva prima e il sole che si è trasferito altrove. Ci mancherebbe, ogni promessa è debito, ed io mantengo sempre le promesse…ma ieri, 28 ottobre, mi vinni a truvari la mia amiketta (con la k) dall’unica provincia siciliana senza mare, Enna. Mi portò una cascitta delle ultime pesche tardive di Leonforte. Queste pesche a polpa gialla, sono caratterizzate dalla coltura particolare; ogni singolo frutto viene insacchettato già da giugno e prosegue la sua maturazione dentro la protezione che evita l’uso di qualunque antiparassitario. Oramà sono le ultimissime, sono perfette per realizzare una confettura che urla ESTATE!  

 La cascitta era piena, piena. Durante il pomeriggio con Enza, Angelo, Giovanni, Carlotta e Riccardo nnì misimu a munnari tutte quelle pesche. Dopo aver eliminato la buccia e i noccioli abbiamo pesato circa  7 chili di polpa e aggiunto 600 g di zucchero per ogni chilo di frutta.
per 7.229 kg di polpa
4.337 Kg di zucchero semolato
100 g di zenzero grattugiato
30 bacche di cardamomo
10 chiodi di garofano

togliete la buccia alle pesche, tagliatele grossolanamente e pesatele. Per ogni kg di frutta aggiungete 600 g di zucchero semolato. Mettete le pesche dentro una pentola capace, unite i chiodi di garofano e i semi contenuti dentro le bacche di cardamomo pestati; unite lo zenzero grattugiato. Fate macerare  tutta la notte con il coperchio. La mattina dopo cuocete a fuoco leggero mescolando e schiumando durante la cottura. Vi serviranno dalle quattro alle cinque ore. 

il più è fatto!

Che giorno è oggi?  Uhm, mercoledì; sono a buon punto, prometto solennemente che non l’assaggerò almeno fino a… domani. Se fossi Pinocchio il mio naso avrebbe già bucato il monitor; ebbene si, l’ho assaggiata se no non potevo postarla, no? Che garanzie potevo avallare se non ne assaggiavo nemmeno n’anticchia? Sacrifici sono! A ogni buon conto eccovi una ciambella  moBBida e di stagione.
torta di cachi e nocciole
400 g di cachi maturi da mondare
150 g di farina 00
3 uova
90 g di zucchero Muscovado
100 g di burro
120 g di nocciole tostate
una bustina di lievito
100 ml di latte

Accendete il forno a 160°C.  Sbattete il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema. Aggiungete un uovo alla volta, amalgamando bene prima di ogni aggiunta. Sbucciate i cachi, eliminate i semi, se ce ne sono e frullate la polpa con il latte. Setacciate la farina con il lievito, aggiungete il mix al composto di uova alternando le nocciole tagliate a coltello e il frullato di cachi. Versate l’impasto dentro una teglia a ciambella di   22 cm di diametro. Infornate per 30 minuti o fino a quando introducendo uno stecchino questo ne uscirà asciutto e pulito.