nìvuru di sìccia

Se sei debole di stomaco o schifiltoso fatti pulire le seppie da qualcuno che se ne intende, potresti rovinare tutto e sarebbe un peccato inenarrabile. Ci vole pacienzia puru ppì mmmia che non pulisco seppie dalla mattina alla sera. Mi accingo a pulirle con scrupolo, delicatezza per non rompere le sacche con l’oro nero, garbo e cura per una cottura attenta a conservare integro il sapore del mare.
A fine pasto avrai le labbra e i denti neri ma il cuore gonfio di gioia e l’anima arricriata.

fettucce con ragù e nivuru di siccia
per tre cristiani, noi
350 g di fettuccine
500 g di seppie
200 g di pomodori piccadilly
4 cucchiai di salsa di pomodoro
un grosso spicchio d’aglio
un cucchiaino di estratto di pomodoro
q.b. peperoncino secco
sale
n’anticchia di vino bianco secco
olio extra vergine d’oliva
foglie di maggiorana fresca

pulisci le seppie, elimina gli ossi, aprile, elimina le interiora, la pelle, gli occhi e la bocca. Sciacquale sotto l’acqua corrente e tamponale con della carta da cucina. Trita finemente lo spicchio d’aglio degerminato, ponilo in una casseruola con un giro d’olio e fai dorare leggermente a fuoco dolce, aggiungi i corpi delle seppie tagliati a filetti e i tentacoli a pezzetti con il peperoncino, fai insaporire e sfuma con il vino.
Aggiungi i pomodori tagliati a metà, mescolate e fai appassire per pochi istanti, unisci la salsa, l’estratto e le sacche con il nero. Sala solo se necessario, il mio ragù non ne aveva bisogno. Porta a bollore abbondante acqua salata, cuoci la pasta e ripassala in padella con il condimento. Servi subitanemante cospargendo con foglie di maggiorana.

Oh, poi mi cunti

 

un presente

Ma chissacciu come la fai tu, Toni, non l’ho assaggiata mai, me la cuntasti solamente e io ci provai a fare uno dei tuoi piatti dell’estate, fresco e appetitoso; talìa, questa è la mia versione che magari non s’avvicina manco lontanamente alla tua, ma tu valuta e poi mi cunti.
Chef, mi sa che la prossima volta salto la pizza e mi fiondo su uno dei tuoi piatticeddi di pasta.

Castellane con gamberoni e pomodorini
per 7 cristiani
700 g di castellane
700 g di pomodorini
14 gamberoni
150 ml di vino bianco secco
due spicchi d’aglio
olio extra vergine d’oliva
un pizzico di zucchero
un pizzico di bicarbonato
basilico
sale
pepe
pulite i gamberoni, privateli della testa, del budello e parte dell’esoscheletro, lasciando solo la coda. Sbucciate uno spicchio d’aglio, tagliatelo in due e ponetelo in un tegame con un cucchiaio d’olio, fate imbiondire e poi aggiungete le teste dei gamberoni, fate insaporire, sfumate con 50 ml di vino, versate 200 ml di acqua, fate restringere il fumetto di circa metà e mettete da parte. In una padella capiente soffriggete in un paio di cucchiai d’olio, l’aglio rimasto tritato, fate dorare e poi aggiungete i pomodorini lavati, asciugati e tagliati a metà, mescolate, unite il vino e sfumate a fiamma alta, salate, aggiungete lo zucchero e il bicarbonato, qualche foglia di basilico spezzettata, mescolate e portate a cottura, unite il fumetto privato delle teste, mescolate e aggiungete i gamberoni, fate insaporire velocemente e spegnete subito. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente dentro la padella con il condimento sul fuoco acceso, maneggiate per insaporire, spezzettate un mazzetto di foglie di basilico e servite subito con una generosa macinata di pepe.

la freschezza

è iniziata la stagione delle melanzane? Io, sinceramente, Non ci capisco più niente, la confusione di vedere melanzane, fragole, zucchine e peperoni anche in pieno inverno mi disorienta. Spiegaci ai picciriddi ‘sta cosa. A scuola gli insegnano la bellezza dei frutti di stagione e al mercato trovano altre verità, quelle del commercio globale.
Comunque, consderato ‘u cavuru, siamo nella stagione giusta!
crema di melanzane e noci
per 4 cristiani
400 g di pasta corta mezze maniche rigate o spaccatelle o quella che volete
una melanzana nera
40 g di noci
un mazzetto di basilico
uno spicchio d’aglio degerminato
15 pomodorini
due cucchiai di ricotta infornata
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
lavate la melanzana, eliminate il picciolo e parte della buccia, tagliatela a cubetti e friggetela in olio caldissimo, scolatela su un foglio di carta assorbente, fate raffreddare. Mettete la melanzana fritta dentro il boccale del frullatore, insieme con il formaggio, 20 g di noci, l’aglio, il basilico e metà dei pomodorini. Riducete in crema e versate dentro una ciotola capiente.
Portate a bollore abbondante acqua salata, versate la pasta e cuocetela al dente, scolate dentro la ciotola e mescolate aggiungendo tanta acqua di cottura quanto basta per raggiungere una consistenza cremosa, unite i pomodorini rimasti tagliati a metà e precedentemente conditi con il sale, il pepe e un giro d’olio. Aggiungete anche le noci e qualche foglia di basilico spezzettata.

la primavera, è bella

 più dell’estate, direte voi? Mah, io non credo ma questo è un momento spettacolare di tripudio, di fulgore di spettacolarità, di colori, di odori…
Si sente nell’aria il ciavuru, una meraviglia incantevole

per circa 100 ravioli
800 g di patate rosse con la buccia
100 g di cipolle rosse
80g di parmigiano grattugiato
200 g di speck, tagliato sottile e poi a fiammifero
pepe
olio extra vergine d’oliva 
sale
Lessate le patate con la buccia, schiacciatele con lo schiacciapatate e mettetele da parte. Soffriggetecon una girata d’olio, la cipolla tritata finemente, unite lo speck fate insaporire uno o due minuti, spegnete e fate intiepidire. Mischiate alle patate il parmigiano, il miscuglio di pepe e quello di speck, impastate con le mani fino a rendere omogeneo il composto, aggiustate di sale se necessario.
Preparate la pasta utilizzando 500 g di farina e 5 uova, preparatela anche nella planetaria se volete, ma abbiate l’accortezza di sbattere con la forchetta le uova dentro la farina nel bicchiere del Ken. Poi azionate la macchina con il gancio al minimo, fino a quando l’impasto diventa sodo; in caso contrario aggiungete farina o qualche goccia d’acqua. L’impasto non deve essere appiccicoso. Riscaldate con dell’acqua calda una ciotola di metallo, asciugatela e coprite a campana l’impasto; prelevatelo a piccoli pezzi e lavoratelo con la macchina per stenderlo, seguite le istruzioni della casa produttrice. Questa operazione è bene farla almeno in due, mentre uno lavora la pasta l’altro riempie le strisce con il ripieno e li confeziona. Stendete la pasta con la macchina fino alla tacca n°7( nella mia macchina Atlas), ritagliate dei quadrati di circa8 cm di lato, riempiteli con dei mucchietti di impasto, bagnate leggermente la base, poggiate l’altro quadrato e sigillate con le dita.
per il condimento
5 grosse zucchine
un mazzetto di basilico
80 g di parmigiano grattugiato
50 g di pinoli
cuocete al vapore le zucchine, fate intiepidire e poi frullatele con il basilico, i pinoli e il parmigiano, pepate e salate solo se necessario. Cuocete i ravioli in abbondante acqua salata per 5 minuti, scolateli in padella con la salsa di zucchine, fluidificate con dell’acqua di cottura della pasta. Servite decorando con parmigiano grattugiato e pinoli interi tostati.

scopiazzando da Sale&Pepe

 Marzo è, marzo 2014, il numero passato, pagina 41. Se lo trovate ancora in edicola ma mi pare difficile, compratelo, ‘sta pasticedda è favolosa, credetemi sulla parola e facitivvila puru vui picchì merita un plauso, una stenninovescion, un encomio, un bacio in bocca.

 facilissima, veloce e buona,ma chi vuliti di cchiù? Il titolo recita: mezzi pennoni con salsa di asparagi, bacon e provola.
Andiamoci da qui; di meNzo avevo le maniche e chidde ci misi.Il bacon finiu e ci misi la pancetta affumicata, la provola mi facìa ntipatia quindi usai il Montasio. Ordunque il titolo addiventa: mezze pennoni maniche rigate con salsa di asparagi,bacon pancetta affumicata e provola Montasio. In buona sostanza un quasi copiato che merita di essere menzionato.
per 4 cristiani:
400 g di mezze maniche rigate (anche un po’ in più)
400 g di asparagi già mondati
60 g di pancetta affumicata tagliata sottilissima
120 g di Montasio
30 g di farina setacciata
40 g di burro
150 ml di latte caldo
noce moscata
sale
pepe
cuocete gli asparagi al vapore per 15 minuti,conservate qualche punta cotta, il resto frullatelo nel mixer e mettetelo da parte. In una casseruola di pietra ben arroventata, scottate la pancetta per pochi istanti da ambo i lati e ponetela in un piatto. Usate la stessa casseruola per sciogliere il burro, aggiungete la purea di asparagi e mescolate con una frusta a fili. Unite la farina e, poco dopo, il latte caldo, mescolate per amalgamare. Cuocete per pochi minuti fino a quando  la salsa si sarà rappresa. Spegnete il fuoco, unite 40 g Montasio grattugiato, salate, pepate e grattugiate abbondante noce moscata o secondo i vostri gusti.

Cuocete la pasta in abbondante salata, scolatela e versatela in una terrina (conservate un po’ di acqua di cottura), condite con la salsa di asparagi, mescolate e fluidificate con dell’acqua di cottura della pasta, la giusta quantità per amalgamare bene pasta e condimento. Impiattate decorando con un quarto degli asparagi e un quarto della pancetta. servite in tavola con il rimanente Montasio grattugiato e poi mi diciti, ah!

Primavera

E’ nell’aria, si sente! Se ciavurìi l’aria la senti che è diversa, isa le nasche e ciavurìa, dimmi che senti? Profumi inebrianti, l’erba tagliata, fiori che sbocciano e arricrìano, ciavuru a tinchitè. ‘Nsumma, penso proprio che per quest’anno, a meno di qualche altra pioggia marzulina, l’inverno lo salutammu “senza se e senza ma”.
Ora, io dico, con tutto ‘stu ciavuru e tutta ‘sta biddizza di primavera, l’occhi non ti fanno pupi pupi appena vidi la bellezza della freschezza della verdura di stascione? Ammia si! Nella sporta della spesa ci misi: favette, asparagi,scalogni e finocchietto. Alla cassa chidda mi fa:
“signora l’accattò ‘ì saiddi?” 
“Nonsi, ‘i saiddi a mari sunnu”
“Ah! e che ci fa cu ‘stu finocchiettu?”

Ecco che il cameratismo tra massare viene fuori, con una chilata di” mi faccio i fatti tuoi” e se mi piace “mi dai la ricetta”. E va beh! Niente ci fa, solo che a quel punto la coda alla cassa era disarmante.
Il piatto è camurriusu per i più ma io mi rilassai.
spaghetti alla carbonara di fave e finocchietto
per 4 cristiani:
320 g di spaghettoni
3 scalogni
50 g di pancetta affumicata
500 g di asparagi da mondare
1 kg di fave da mondare
200 g di finocchietto da mondare
1 uovo grosso o 2 piccoli
20 g di parmigiano grattugiato
un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
Eliminate il baccello delle fave e tuffatele in acqua bollente salata per circa 10-15 minuti. Raffreddatele in acqua e ghiaccio e poi eliminate la cuticola. Mondate il finocchietto e cuocetelo in acqua abbondante salata, scolatelo e tritatelo finemente, conservando l’acqua per la cottura della pasta. Mondate gli asparagi, e lessateli in acqua bollente salata per circa 15 minuti o fino a quando saranno teneri. Taglieteli a tocchetti. In una padella  unite l’olio e un dito d’acqua, stufate gli scalogni tagliati a rondelle, unite la pancetta e le verdure, mescolate e spegnete. Sbattete l’uovo, unite il parmigiano, un pizzico di sale e il pepe. Cuocete la pasta nell’acqua usata per cuocere il finocchietto, scolatela e mescolatela con le verdure, unite l’uovo,poca acqua di cottura della pasta, se serve, maneggiatela sul fornello caldo ma spento e servite subit.o

chi ciavuruuuuu

Niè, con questo aglio arrostito mi sto scialando; se vi scantate per l’alitazzo, state tranquilli, eliminate il germe interno e filate lisci come l’ogghiu cu l’agghia arrustutu. Va beh, non vi voglio impressionare con un linguaggio poco chiaro, ma lassatemi diri che la pasta e fagioli cambia assai con questo bel saporino.

Calamarata e cannellini al ciavuru di funghi
per 3 cristiani
preparazione 30 minuti
cottura 1 h 30′
150 g di fagioli cannellini
40 g di pancetta dolce tagliata a piccoli cubetti
15 g di funghi secchi
300 g di calamarata
un rametto di rosmarino
una foglia di alloro
4 foglie di salvia
3 spicchi d’aglio arrosto
pistilli di zafferano
Mettete a mollo in acqua fredda i fagioli la sera prima. Il giorno dopo mettete tre spicchi d’aglio arrosto sott’olio e due cucchiai dello stesso olio in un tegame di terracotta con l’alloro e il rosmarino, poco dopo aggiungete la pancetta e mescolate. Unite i fagioli scolati, mescolate e coprite con con del brodo caldo. A parte fate rinvenire i funghi secchi in acqua calda per circa dieci minuti, aggiungeteli poi ai fagioli, coprite e cuocete per circa un’ora e mezza. Prelevate i funghi e poco meno di metà dei fagioli e passateli con il frullatore a immersione, rimettete dentro il tegame e versate la pasta. Portate a cottura aggiungendo brodo bollente risottando. Servite caldissima con un giro d’olio crudo e qualche pistillo di zafferano.

Avete spento le lucine?

Io si, proprio oggi, anche se per lagnusìa avìa pinsatu di lasciare tutto com’era, così ero già pronta per l’anno prossimo ma no, in un momento di follia pigghiai la scala e scippai tutte cose…ah! Quella sensazione di entropia ell’ennesima potenza è “magicamente” svanita, oddio non proprio magicamente picchì ad acchianare e scinniri dà scala fui jo, mica la bacchetta magica eh? Per non di meno a ciò ‘sta ricetta è di un vecchissimo numero di Sale & Pepe, modificata in corso d’opera per motivi logistici. Credevo di ottenere una crema, seguendo pedissequamente la ricetta, invece la crema di zucca era totalmente liquida, allora nenti fici? Considerai il piano B; ho “besciamillizzato” la pseudo crema di zucca e tutto si è risolto nel migliore dei modi. Anche se, devo dire, mi stava venendo un attacco nevrotico. ELLoso, per così poco direte voi, e va beh, aviti ragiuni ma tutto è bene quel che finisce bene.
Lasagne con besciamella di zucca e funghi
500 g di lasagne secche pronte per la cottura
1 kg di polpa di zucca
100 g di burro
100 g di semola di rimacinato
900 g di funghi misti surgelati
60 g di funghi porcini secchi
1 l di latte
1 stecca di cannella di circa 10 cm
1 foglia di allora
80 g di panna fresca
100 g di chevre
160 g di parmigiano grattugiato
mezzo bicchiere di vino bianco secco
un ciuffo di prezzemolo tritato
2 scalogni
un porro
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
riducete la polpa di zucca a dadini, cuocete con il latte, la foglia d’alloro, la cannella e 200 ml di acqua, fino a quando la polpa sarà morbida. Eliminate la foglia d’alloro e la cannella, frullate con 80 g di parmigiano e riducete in crema. In un tegame capiente sciogliete il burro, setacciate la di farina e mescolate, aggiungete poco per volta la crema di zucca. mescolate e portate a bollore. spegnete e mettete da parte. Ammollate i fughi secchi in acqua tiepida, sbucciate gli scalogni e riduceteli a fettine, affettate anche il porro, riunite la verdura in un wok, irrorate con 4 cucchiai d’olio e stufateli. aggiungete i funghi secchi strizzati e quelli surgelati, sfumateli con mezzo bicchiere di vino bianco, salate, pepate e spolverate con il prezzemolo tritato. Imburrate due teglie capienti (per la capienza fate la prova con le lasagne secche), distribuite un fondo di besciamella alla zucca, disponete a strati, le lasagne, i funghi, uno strato di besciamella di zucca. terminate con la besciamella, lo chevre tagliato a pezzetti, il parmigiano rimasto mescolato con la panna. Infornate a 200°C per circa 20 minuti. Servite tiepido.

spaghettoni arriminati al Nero d’Avola e l’ospite inatteso

Qualche giorno fa, mi chiama Mariachiara  e mi chiede un piatto per un ospite inatteso, “e se ci abbinassi un vino?”

“Ok”, rispondo “ma quando?”
“Presto, prestissimo, quando meno te l’aspetti”, certo, allora perché si chiama l’ospite inatteso? 
Mi spiega, in due parole due, che Simply  promuove la produzione vinicola del territorio, fornendo degli strumenti ai suoi clienti per conoscere le etichette e approfondire la conoscenza nel campo enologico, passando dal cibo. In effetti un buon bicchiere di vino non si beve a stomaco vuoto. Dunque Simply, il mio ospite inatteso, porta il vino e io preparo un piatticeddu di pasta al volo.

Spaghettoni arriminati al Nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino


per 4 cristiani
tempo di preparazione: 15 minuti
tempo di cottura: 20 minuti
250 g di spaghettoni
250 g di cime di broccoletti
250 g di cavoletti di bruxelles
15 g di passolina, uva passa
15 g di pinoli
80 g di nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino
mezza cipolla
due spicchi d’aglio
un peperoncino secco
60 g di olive nere
300 g di Nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino
olio extra vergine d’oliva
un ciuffo di prezzemolo tritato
cacio cavallo grattugiato

tritate finemente uno spicchio d’aglio e la cipolla, poneteli in un wok con 15 g di olio e imbiondite leggermente, aggiungete la passolina con i pinoli, sfumate con il vino. Aggiungete i cavoletti tagliati a fettine e le sole cime dei broccoletti, unite 100 g di acqua, coprite e stufate per 15 minuti.

Togliete dal fuoco e salate; nella stessa padella sporca, aggiungete 15 g di olio con uno spicchio d’aglio schiacciato, un piccolo peperoncino tagliato a metà nel senso della lunghezza, le olive snocciolate e tritate finemente, soffriggete e poi versate 300 g di vino, portate a ebollizione.

Nel frattempo cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolate a meno tre minuti dalla fine della cottura e versatela nel wok con il vino in ebollizione, portate a cottura rimestando sempre. quando la pasta sarà cotta, aggiungete la verdura mescolate per insaporire e servite con una spolverata di cacio cavallo e una di prezzemolo tritato

Sicilitudine di una ricetta di Sale & Pepe

Ieri, una ricetta di scorza d’arancia, è stata pubblicata sulla pagina di Casa Facile su Facebook , una pagina che conta ‘appena’ 101.268 “Mi piace” mica baubau miciomicio eh? Grazie al direttore Giusi e a Grazia.
Oggi, per onorare ‘Casa Mondadori’ rivisito una ricetta di Sale& Pepe di ottobre, immergendo quelle favolose pagine in un mare di sicilitudine. leggo questa rivista da quannu mi maritai, e mi maritai non conoscendo la differenza tra una casseruola e una pentola, tra uno scalogno e una cipolla di Tropea.  Ma eccomi qua, dopo 17 anni, grazie alle ricette di Sale & Pepe ‘due fili’ di pasta buoni riesco a preparali. 
Se volete la ricetta originale accattatevi il giornale! 😀
tempo di preparazione: 10 minuti
tempo di cottura consigliato sulla confezione della pasta
facilissima
per 7 cristiani:
700 g di fettuccine
10 foglie di salvia 
60 g di nocciole tostate
40 g di parmigiano grattugiato
un pomodoro secco
50 ml di olio extra vergine d’oliva 
40 ml vino bianco secco
un mazzetto di prezzemolo
un’acciuga sottolio
per la finitura:
una manciata di nocciole sgusciate
60 g di pangrattato 
la punta di un cucchiaino di zucchero
un giro d’olio extra vergine d’oliva
preparate la mollica atturrata ponendo in un padellino antiaderente l’olio, fate scaldare e aggiungete il pangrattato e lo zucchero, mescolate su fuoco dolce fino a ottenere un composto dorato. Versate dentro una ciotola da portare in tavola. 
mettete le nocciole con la salvia pulita dentro il bicchiere del frullatore, cominciate a frullare, aggiungete il prezzemolo, il parmigiano, il pomodoro secco, l’acciuga, il vino e l’olio. Frullate fino a otterrete una crema che metterete dentro una terrina capiente, pepate e cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela dentro la terrina aggiungendo tanta acqua di cottura della pasta quanto ne servirà per ottenere un composto fluido e molto cremoso impiattate e decorate con le nocciole tritate grossolanamente a coltello e, a tavola condite con un cucchiaino o due di mollica atturrata al posto del formaggio.