garganelli con fave e patate

AGGIORNAMENTO :
OGGI (20 MAGGIO) HO SCOPERTO DI AVERE COMMESSO UN ERRORE PER FORTUNA RIMEDIABILE…QUEL FORMATO DI PASTA NON SI CHIAMA GARGANELLI MA BENE CI STAVA QUESTO NOME NO? AHAHAHAHAH
quei simpatici cosetti si chiamano torchietti e sono un formato di pasta all’uovo della Barilla

Questa sera sono a pezzi, oggi ho fatto il giro della Sicilia in auto: Palermo-Catania-Messina- Palermo…la cosa terribile è stata arrivare a Palermo e pensare “EVVAI SONO ARRIVATA!!!” invece sono rimasta bloccata in un ingorgo pazzesco, proprio all’ingresso della città; sono arrivata a casa dopo 2 ore potendo percorrere lo stesso tragitto in 20 minuti
cose da pazzi!!!!
per non di meno a ciò…questa pasticedda è scopiazzata da Sale e Pepe, il numero di Lory per intenderci 🙂
Per 4 persone
320 g pasta
1 kg di fave fresche con il baccello (ho aumentato un po’ le dosi S&P ne considera 800 g)
250 g di patate
un mazzetto di finocchietto selvatico
3 fette di pancarrè
2 spicchi d’aglio
un pezzetto di peperoncino piccante fresco
olio extra vergine d’oliva
sale

Sgranate le fave , scottatele per 5 minuti in acqua bollente e scolatele. Raffreddatele sotto il getto d’acqua fredda ed eliminate la pellicina che le ricopre. Lavate le patate, sbucciatele, tagliatele a tocchetti e cuocetele in abbondante acqua salata, dopo 10 minuti aggiungete la pasta. Sbriciolate la mollica e del pancarrè, sbucciate l’aglio e rosolatelo per qualche istante in un tegame con 4 cucchiai d’olio e il peperoncino tritato. Poi eliminate l’aglio, aggiungete la mollica e fatela dorare. Poco prima che la pasta sia cotta, versate nella pentola le fave. Con una schiumarola estraete la pasta con la verdura ponetela nel tegame con la mollica e saltatela per fare insaporire, conditela con 4 cucchiai d’olio e il finocchietto sminuzzato grossolanamente, aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta, mescolate e servite.
P.S. mio marito consiglia una cremina che leghi il condimento, in effetti non ha tutti i torti…si potrebbe realizzare frullando qualche tocchetto di patata con un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta ed aggiungendola in ultimo…
da provare 😉
adesso perdonatemi vado a letto a rimettere in sesto la mia schiena
serena notte a tutti
:*

Spaccatelle melanzane e pesce spada


Altra ricetta messinese che t’acchiappa la gola in un vidiri e svidiri, che manco rinesci a dire ne’ ah ne’ bah!
😉
Semplice ma con i giusti accostamenti, un po di dolce e un po’ di salato, tutto molto ben bilanciato secondo me, e quando i pomodori, quelli veri, saranno maturi allora mi direte. Una pasta estiva, fresca ma importante, di quelle paste che realizzi quando vuoi fare una gran bella figura…quella che spero di aver fatto questa sera con il nostro ospite del NODD 🙂
allora chi faciti? pigghiate un pizzuddu di carta e na pinna
;D

Ingredienti per 4 cristiani
320 g di spaccatelle
200 g di pesce spada tagliato a cubetti e senza pelle
2 spicchi d’aglio piccoli oppure uno bello grosso
1 melanzana media lunga
600 g di pomodori rossi a grappolo
1 cipolla rossa di tropea
la punta di un cucchiaino di zucchero
1 ciuffo di prezzemolo
un mazzetto di menta
100 ml di vino bianco
peperoncino q.b.
sale
olio extra vergine d’oliva

Mondate la melanzana, lavatela ed eliminate parte della buccia. Tagliatela a cubetti e friggetela in abbondante olio caldo, poi ponetela a scolare l’unto in eccesso su un foglio di carta assorbente. Lavate i pomodori e sbollentateli qualche minuto in acqua bollente, eliminate la buccia e i semi, tagliateli a cubetti e fate scolare l’acqua di vegetazione. Con una mezzaluna tritate l’aglio, il peperoncino e la cipolla, poneteli in un largo tegame a soffriggere con un po’ di olio rimasto della frittura 😀
fate appassire e poi aggiungete i pomodori, cuocete fino a far stringere il sugo. Ponete la salsa in una ciotola, nella stessa padella sporca di sugo, mettete il pesce spada e fatelo saltare con l’unto della padella su fuoco vivace, irrorate con il vino e fate evaporare. Aggiungete la salsa e cuocete ancora 10 minuti; unite le melanzane e fate insaporire. Tritate il prezzemolo e la menta insieme, e aggiungeteli al composto di melanzane. Salate, “zuccherate” e fate riposare il tempo della cottura della pasta. Quando è al dente scolatela nel tegame su fuoco medio, con un’idea di acqua di cottura. Saltate e servite.
Abbiate cura di conservare un po’ di sugo per cospargerlo sulla pasta prima di servirla.
miii che buona
🙂

Carciofi ripieni di nonna Elsa


Questa è una ricetta che mi proietta indietro (assai) nel tempo e mi riporta al periodo della mia infanzia, come Ego nel film Ratatuille per intenderci 😀
ho il ricordo vivissimo di mia nonna che preparava con tanta pacenza questa ricetta, ricordo un tegame sul fuoco coperto con la carta di pane che a quei tempi non era come quella di oggi

eh si! non c’è più la carta di pane di una volta ahahahah
insomma un ricordo di quelli che non si dimenticano, ma che è un ossimoro?…mi sto perdendo nella figura retorica facendo una figura di BIPPPPP!
tornando al mio ricordo devo confessarvi che si fermava a queste poche immagini, e non ricordavo, per ovvi motivi di scarso interesse culinario, la ricetta, ma niente ho fatto? mi sono appizzata al telefono ed ho chiamato la mia mamma, lei si che si ricorda per filo e per segno la ricetta della sua mamma a meno delle dosi che vanno con l’occhiometro, proverò comunque a dare delle dritte

per 20 carciofi:
circa 600-700 g di mollica di pane secco grattugiato
circa 150 g di parmigiano grattugiato
un bel mazzetto di prezzemolo tritato
pepe nero
sale
olio qb
In una padella abbrustolite il pangrattato su fuoco dolce mescolando con un cucchiaio di legno; quando avrà assunto un bel colore ambrato, togliete dal fuoco aggiungete un cucchiaino abbondante di zucchero e un bel po’ d’olio per rendere morbida la mollica di pane. Condite con sale, una generosa macinata di pepe nero e il prezzemolo tritato, mescolate per amalgamare gli ingredienti e fate riposare. Munitevi di guanti se non volete avere le mani macchiate alla fine della preparazione 🙂 e mondate i carciofi, eliminate le punte con un taglio netto e le foglie esterne. Privateli del gambo e prelevate circa 3 cm di questo mondato fino alla parte bianca tenera che triterete e aggiungerete all’impasto. Aggiungete dell’altro olio se necessario. Allargate i carciofi e farciteli con il condimento facendo attenzione a farlo penetrare in tutte le foglie. Munitevi di un largo tegame e disponete “in piedi” i carciofi ripieni, riempite fin oltre la metà di acqua con qualche goccia d’olio e un po di sale. Coprite con la carta di pane e fate cuocere a fuoco basso fino a quando l’acqua non si asciuga del tutto, i carciofi saranno pronti quando, tirando una foglia questa viene via, in caso contrario aggiungete dell’altra acqua tiepida.


Risotto con crema di asparagi


questo risottino va menzionato, ma prima che mi dimentichi come l’ho fatto, perchè questa sera ho bevuto tant’icchia di vinu 🙂 e l’occhi mi fannu piu piu. Infatti la tavola ancora cunzata è!
Ingredienti per 4 persone:
2 mazzi di asparagi menzi e menzi, cioè ne grossi e nemmeno selvatici
😉
1 litro circa di brodo vegetale
340 g di riso
una manciata di parmigiano
200 ml di vino bianco
1 scalogno
1 cipolla fresca
1 spicchio d’aglio
sale
pepe
burro
timo
Mondate e lavate gli asparagi, eliminate la parte dura del gambo e cuoceteli in acqua bollente salata per una decina di minuti. In una larga padella soffriggete in una noce di burro lo scalogno, la cipolla e l’aglio tritati. Aggiungete un mestolo di brodo e stufate. Tagliate le punte agli asparagi e metteteli da parte, unite al soffritto la parte rimanente e fate insaporire, aggiungete il vino e fate evaporare a fuoco vivace. Ponete nel frullatore il soffritto con i gambi degli asparagi e riducete in crema. Nella stessa padella, tostate il riso fino a farlo diventare trasparente, aggiungete un mestolo di brodo e appena si assorbe, unite la crema di asparagi ancora calda, poco alla volta il restante brodo portando il riso a cottura. Cinque minuti prima della fine della cottura unite le punte d’asparagi e le foglioline di timo. A cottura ultimata, fuori dal fuoco unite il parmigiano, una noce di burro per mantecare e una bella macinata di pepe. aggiustate di sale se è necessario e servite. Il parere di mio marito che assaggiava mentre facevo la foto? -“Vi annuncio che è buonissimo!”
e queste sono soddisfazioni.
😉
altri bacetti per me, da me…per la solita autostima 😀

Triglie alle erbe e crema di melenzane

Ma che ci posso fà certe volte Montalbano mi sento, quando mangio le triglie poi…ahahah la suggestione è tale che! 🙂
Questo piatticeddu è abbastanza ipocalorico a meno di un pezzettino di burro salato 😉
Ingredienti per 2:
4 triglie circa 250 g
60 g di pancarrè
10 g di burro salato
trito aromatico quello che volete, io ho usato le erbe che avevo, timo, maggiorana, salvia e rosmarino…ah vi devo dire una cosa spettacolare, quando sono andata a raccogliere il rosmarino guardate un po’ cosa ho scoperto?

non è meraviglioso? un pettirosso sta covando i picciriddi 🙂
continuo con gli ingredienti
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
una manciata di pan grattato
pulite le triglie, evisceratele, squamatele e spinatele; riempitele con il pancarrè precedentemente frullato con le erbette, il pezzettino di burro e condite con olio sale e pepe. Richiudete i pesci con un filo di spago. Oleate una teglia, ponete i pesci e spolverate con una manciata di pangrattato. Infornate in forno caldo a 200°C per circa 12-15 minuti.


ingredienti per la crema di melenzane per 2:
1 melenzana nera di circa 200 g
1 scalogno
2 pomodori rossi a grappolo
10 g tra semi di finocchio e aneto
qualche ago di rosmarino
olio extravergine d’oliva
sale
pepe
2 dita d’acqua
2 carote
4 pomodorini

lavate e togliete il picciolo alla melenzana, affettatela e cospargete di sale per far perdere un po di acqua di vegetazione, fate riposare per circa 30-40 minuti. Pelate i pomodori, togliete i semi e metteteli in padella con l’acqua, l’olio, i semi, il rosmarino e lo scalogno, stufate e mettete da parte. Sciacquate le fette di melenzana e sciugatele, arrostitele su una piastra rovente, fate raffreddare e poi frullatele con i pomodori ormai freddi anch’essi. Salate, pepate e trasferite in due ciotoline, affettate 2 pomodorini per porzione e decorate con le carote mondate e affettate.

Caponata di melanzane

La caponatina, anche questo piatto potrebbe stare benissimo tra quelli “della consolazione”, uno sfiziceddu di gola in agrodolce che piace a molti. La caponata di melanzane è un piatto fritto, ah! ma che meraviglia… c’è tanto di quel fritto che il suchetto oleoso che si forma è impossibile non ‘nzupparlo col pane e poi è uno dei piatti preferiti del commissario Montalbano.
Ingredienti per 6 cristiani:
6 melanzane medie
1 cuore di sedano con le foglie
100 g di olive verdi snocciolate
20 g di capperi dissalati
350 g di passata di pomodoro
90 g di aceto di vino bianco
10 g di zucchero
una manciata di foglie di basilico
4 cipolle di Tropea
olio extra vergine d’oliva

Lavate le melanzane, eliminate il picciolo e parte della buccia, tagliatele a dadini e lasciatele per un’ora in un colapasta, cosparse di sale a perdere l’acqua di vegetazione.
Sciacquatele, asciugatele e friggetele in abbondante olio caldo. Quando saranno dorate, sgocciolatele e ponetele su carta da cucina.
In una larga padella soffriggete in un fondo d’olio, il sedano a pezzetti e la cipolla affettata a rondelle per circa 15 minuti, le verdure dovranno essere appassite; aggiungete la salsa, le foglie di basilico, le olive affettate e i capperi dissalati, aggiustate di sale se necessario, pepate e cuocete per una decina di minuti su fiamma moderata. Versate quindi l’aceto e lo zucchero; mescolate e fate parzialmente evaporare . Unite le melanzane al sugo, mescolate, fate insaporire qualche minuto e spegnete il fuoco. Mangiatela a temperatura ambiente, potete anche conservarla in barattoli, una volta in frigo si mantiene per qualche giorno. Io l’adoro tirata fuori dal frico e mangiata con una bella scanata di pane

Nelle diverse preparazioni alcuni usano passolina (uva passa) e pinoli, oppure dei pistacchi. Mi è capitato di aggiungere un cucchiaio di uva passa ammollata preventivamente in acqua tiepida e strizzata e 30 g di pinoli, aggiunti insieme con la passata di pomodoro, peccato però che al mio sposo la variante non è piaciuta. Lui un tipo all’antica è! La ricetta originale voleva, nessun upgrade. Ma non è una critica no, no, dice che lo fa per migliorare il piatto.

Ancora pasta

E tutta colpa sua . La mia concittadina ha risvegliato la voglia d’estate che già dimora sulla mia pelle come una tintarella estiva; e siccome al mio sposo piace da matti questa pasta, vi conto come la faccio io, scopiazzando dalla cucina di mia suocera …

Ingredienti per uno… sempre lui!
Una zucchina per friggere, è più lunga delle zucchine classiche ma più corta di quelle che in genere si lessano.
mezzo spicchio d’aglio
100 g di pasta formato perciatelli laziali
un mazzetto di basilico
olio extravergine d’oliva
ricotta salata
sale e pepe


Lavate e spuntate la zucchina, affettatela con una mandolina e friggetela in abbondante olio senza salarla, scolate su un foglio di carta assorbente. In un mortaio di marmo, pestate l’aglio con il basilico e poco sale. Pepate e aggiungete poco olio, mescolate e lunite le zucchine fritte. Fate riposare nel mortaio dalle 2 alle 3 ore mescolando ogni tanto. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata e conditela con il condimento in una ciotola capiente, unendo poca acqua di cottura della pasta se ce ne fosse bisogno. Servite con una generoooosisssssima spolverata di ricotta salata.

Una variante nella preparazione del pesto, è quella di sostituire il basilico con la mentuccia.

Filetti di trota in forma con broccoletti all’arancia

Ma lo sapete che la mia dieta procede no? piano piano ho scaricato 4 kiletti, ah! che grande soddisfazione!
Questa sera, ho realizzato un piatticello dietetico solo per me, anche perchè il mio sposo è in trasferta.


ingredienti per una personcina a dieta
😀
un mazzetto di broccoletti
1 arancia
2 filetti di trota
un mazzetto di erbe aromatiche; timo, maggiorana, basilico e prezzemolo
1 piccola cipolla
sale e pepe
olio extra vergine d’oliva
Affettate sottilmente la cipolla, e cuocetela pochi minuti nel succo dell’arancia, aggiungete le cime dei broccoletti lavati, aggiungete un decilitro d’acqua e coprite con un coperchio. Fate cuocere per una decina di minuti o fino a quando la verdura arriva alla cottura senza disfarsi. Salate, pepate e unite un filo d’olio. Tritate le erbe aromatiche con i filetti di trota, In una ciotola condite con sale, pepe un filo d’olio e la scorza grattugiata di mezza arancia. Oleate una teglia per tartellette e disponete il composto di pesce, infornate a 180°C per circa 15 minuti. Apparecchiate il piatto con i broccoletti e la tartelletta di pesce rovesciata e decorata con filetti di scorza d’arancia, servite caldo.


Ritorno alle origini

…che dire amiche mie?

grazie!!!

è incredibile, mi sembrava di essere da sola con i miei pensieri…e invece sono circondata da persone speciali. Certo lo sapevo che le mie amiche blogger fossero speciali 😉 ma quando hai un momentino di defaiance e ti vedi accarezzata l’anima è emozionante, e dici CAPPERI! che meraviglia!!!
:*
quindi eccomi qua a rincuorare tutte le adorabili donne che si sono preoccupate per me, con una ricetta che risale al mio primo quadernetto pagina 2. Nel 1991 andavo alla ricerca di ricettine che potessero acchiappare il palato del mio futuro sposo e lo Zio Nato mi regalò questa :*


pasta con con crema di peperoni di zio Nato
Ingredienti per 2 cristiani:

250 g di farfalle o mezze maniche
2 peperoni piccoli o uno grande
1 piccolacipolla rossa di tropea
25 g di burro
mezzo bicchiere di cognac
1 dl di panna
2 cucchiai abbondanti di parmigiano grattugiato
sale e pepe
arrostite i peperoni, eliminate la pelle e i semini interni, affettateli a strisce e poneteli in un tegame dove avrete rosolato la cipolla tritata con metà del burro. Salate e continuate la cottura, sfumate con il liquore e fate evaporare. A fuoco spento mantecate con il burro rimasto. Passate tutto con il frullatore, riducendo in crema; mettete la crema nel tegame, aggiungete la panna e il parmigiano, aggiustate di sale e regalate una spolverata di pepe nero. Scolate la pasta e ripassatela nel tegame saltando con il condimento. Servite immediatamente se volete aggiungete qualche fogliolina di maggiorana fresca.

farfalle crema di peperoni
.

Campanelle con taccole e crema di brandy

Scusate la lunga assenza, ma quando non gira c’è picca’i fari…

ingredienti per 1 persona:
100 g di pasta formato campanelle all’uovo Barilla
100 g di taccole
1 dl di panna
1 pizzico di zafferano
uno scalogno
1 cucchiaio di brandy
un mazzetto di finocchietto selvatico
1 noce di burro
la scorza grattugiata di 1 limone
sale e pepe
Mondate le taccole e cuocetele in abbondante acqua salata per circa 15 minuti; scolatele e tagliatele a tocchetti. In un tegame sciogliete il burro con lo scalogno tritato finemente, fate appassire e poi aggiungete le taccole per farle insaporire. Aggiungete la panna e il brandy, fate sfumare e poi unite lo zafferano, salate e pepate; amalgamate il sugo mescolando. A parte sbollentate il finocchietto per pochi minuti, tagliatelo finemente e aggiungetelo al condimento. Aggiungete anche la scorza del limone. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura delle taccole e poi ripassatela in padella con la crema.