Avete spento le lucine?

Io si, proprio oggi, anche se per lagnusìa avìa pinsatu di lasciare tutto com’era, così ero già pronta per l’anno prossimo ma no, in un momento di follia pigghiai la scala e scippai tutte cose…ah! Quella sensazione di entropia ell’ennesima potenza è “magicamente” svanita, oddio non proprio magicamente picchì ad acchianare e scinniri dà scala fui jo, mica la bacchetta magica eh? Per non di meno a ciò ‘sta ricetta è di un vecchissimo numero di Sale & Pepe, modificata in corso d’opera per motivi logistici. Credevo di ottenere una crema, seguendo pedissequamente la ricetta, invece la crema di zucca era totalmente liquida, allora nenti fici? Considerai il piano B; ho “besciamillizzato” la pseudo crema di zucca e tutto si è risolto nel migliore dei modi. Anche se, devo dire, mi stava venendo un attacco nevrotico. ELLoso, per così poco direte voi, e va beh, aviti ragiuni ma tutto è bene quel che finisce bene.
Lasagne con besciamella di zucca e funghi
500 g di lasagne secche pronte per la cottura
1 kg di polpa di zucca
100 g di burro
100 g di semola di rimacinato
900 g di funghi misti surgelati
60 g di funghi porcini secchi
1 l di latte
1 stecca di cannella di circa 10 cm
1 foglia di allora
80 g di panna fresca
100 g di chevre
160 g di parmigiano grattugiato
mezzo bicchiere di vino bianco secco
un ciuffo di prezzemolo tritato
2 scalogni
un porro
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
riducete la polpa di zucca a dadini, cuocete con il latte, la foglia d’alloro, la cannella e 200 ml di acqua, fino a quando la polpa sarà morbida. Eliminate la foglia d’alloro e la cannella, frullate con 80 g di parmigiano e riducete in crema. In un tegame capiente sciogliete il burro, setacciate la di farina e mescolate, aggiungete poco per volta la crema di zucca. mescolate e portate a bollore. spegnete e mettete da parte. Ammollate i fughi secchi in acqua tiepida, sbucciate gli scalogni e riduceteli a fettine, affettate anche il porro, riunite la verdura in un wok, irrorate con 4 cucchiai d’olio e stufateli. aggiungete i funghi secchi strizzati e quelli surgelati, sfumateli con mezzo bicchiere di vino bianco, salate, pepate e spolverate con il prezzemolo tritato. Imburrate due teglie capienti (per la capienza fate la prova con le lasagne secche), distribuite un fondo di besciamella alla zucca, disponete a strati, le lasagne, i funghi, uno strato di besciamella di zucca. terminate con la besciamella, lo chevre tagliato a pezzetti, il parmigiano rimasto mescolato con la panna. Infornate a 200°C per circa 20 minuti. Servite tiepido.

crambool di verdure in italiano

Considerando che si avvicina Natale con le sue cene pantagrueliche, le enormi esagerazioni delle portate corredate da dolci con annessi caffè e ammazzacaffè, io vi propongo una ricetta recuperata su un numero autunnale di Sale & Pepe, mi pare ottobre ma non posso giurare tranne sul fatto che fosse di quest’anno; leggera leggera, verdure e ‘n’anticchiedda di pane e nocciole come copertura ‘crumbolosa’ . ‘Na cosicedda da preparare come contorno ‘sciuesciuè’ prima durante e dopo queste feste.
500 g di patate piccole
600 g di zucca decorticata
350 g di funghi champignon
30 g di funghi porcini secchi
50 g di nocciole tostate
100 g di pane fresco
foglioline di maggiorana
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
lavate i funghi freschi e mettete a bagno in acqua tiepida quelli secchi, pelate le patate e tagliate tutta la verdura a tocchetti. Mettete il mix di verdura dentro un wok , irrorate con 4 cucchiai d’olio e un giro d’acqua,coprite con un coperchio e cuocete per circa 20 minuti , togliete il coperchio e fate evaporare l’acqua di vegetazione cuocete ancora fino a quando le patate cederanno al tocco di una forchetta. preparate il crumble; riducete a tocchetti il pane frullatelo con le nocciole e la maggiorana. Mettete le verdure dentro una teglia, irrorate con un filo d’olio, distribuite il mix di pane e nocciole e infornate per 15-20 minuti. Servite tiepido

spaghettoni arriminati al Nero d’Avola e l’ospite inatteso

Qualche giorno fa, mi chiama Mariachiara  e mi chiede un piatto per un ospite inatteso, “e se ci abbinassi un vino?”

“Ok”, rispondo “ma quando?”
“Presto, prestissimo, quando meno te l’aspetti”, certo, allora perché si chiama l’ospite inatteso? 
Mi spiega, in due parole due, che Simply  promuove la produzione vinicola del territorio, fornendo degli strumenti ai suoi clienti per conoscere le etichette e approfondire la conoscenza nel campo enologico, passando dal cibo. In effetti un buon bicchiere di vino non si beve a stomaco vuoto. Dunque Simply, il mio ospite inatteso, porta il vino e io preparo un piatticeddu di pasta al volo.

Spaghettoni arriminati al Nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino


per 4 cristiani
tempo di preparazione: 15 minuti
tempo di cottura: 20 minuti
250 g di spaghettoni
250 g di cime di broccoletti
250 g di cavoletti di bruxelles
15 g di passolina, uva passa
15 g di pinoli
80 g di nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino
mezza cipolla
due spicchi d’aglio
un peperoncino secco
60 g di olive nere
300 g di Nero d’Avola IGP delle fattorie Azzolino
olio extra vergine d’oliva
un ciuffo di prezzemolo tritato
cacio cavallo grattugiato

tritate finemente uno spicchio d’aglio e la cipolla, poneteli in un wok con 15 g di olio e imbiondite leggermente, aggiungete la passolina con i pinoli, sfumate con il vino. Aggiungete i cavoletti tagliati a fettine e le sole cime dei broccoletti, unite 100 g di acqua, coprite e stufate per 15 minuti.

Togliete dal fuoco e salate; nella stessa padella sporca, aggiungete 15 g di olio con uno spicchio d’aglio schiacciato, un piccolo peperoncino tagliato a metà nel senso della lunghezza, le olive snocciolate e tritate finemente, soffriggete e poi versate 300 g di vino, portate a ebollizione.

Nel frattempo cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolate a meno tre minuti dalla fine della cottura e versatela nel wok con il vino in ebollizione, portate a cottura rimestando sempre. quando la pasta sarà cotta, aggiungete la verdura mescolate per insaporire e servite con una spolverata di cacio cavallo e una di prezzemolo tritato

cavoletti o cavolicchi dal London fridge a quello di Palermo


due ricette due, siore siori, non c’è trucco non c’è inganno! Avvicinatevi siore e siori! E’ esplosa la cavolicchio mania grazie a lei, sempre idda ci curpa. Ma vi pare giusto che mi ha acchiappato all’amo? Io, mi fici acchiappare, quindi dico che giustissimo è! Non avevo mai assaggiato i cavoletti di bruxelles e mi sono incuriosita quando Reb pubblicò ‘sta ricetta e alcuni hanno dimostrato un velato (?) senso di disgusto sul prodotto di base…addirittura qualcuno disse che i cavoletti facevano ‘schifo’. Per me questa parola non esiste soprattutto quando si parla di cibo, ma è un mio pensiero eh? Allora, dissi, li preparo pure io, CAVOLI! 
300 g di cavoletti di Bruxelles
alloro
basilico
salvia
maggiorana
noce moscata 
curry
sale e pepe macinati al momento
olio extra vergine d’oliva
uno spicchio d’aglio
10 g di brandy
pane di segale integrale
Niè che vi devo dire? Io ho seguito la ricetta secunnu chiddu chi dissi idda e chiddu che attruvai; in Sicilia  (almeno dove abito io eh?) gli unici cavoletti che si trovano in commercio sono quelli già confezionati, senza “tronco” insomma, ti tolgono il piacere di raccoglierli, e va beh! Li lavai, l’asciucai e li tagghiai a metà. Quanto alle erbette mi sono addentrata nella selva oscura che è diventato il giardino delle erbe aromatiche e tra il proliferare di trifolium attruvai uno sparuto basilicò, salvia, maggiorana e alloro, lì pulizìai velocemente e le ho spezzettate con le mani dentro una ciotola. Ci misi i cavoletti tagliati a metà, due cucchiari d’ogghiu novu, uno spicchio d’agghia scacciato, il sale, il pepe e il curry. Ho mescolato ben bene e poi ho messo tutto dentro una teglia foderata con della carta forno. Infornai per 15 minuti a 180°C e poi calai a 140 per altri 15 minuti di cottura. Dieci minuti prima  ho versato il brandy, sfornato e fatto intiepidire. In una padella sporca d’olio ho abbrustolito due fette di pane di segale tagliate a coltello e impiattai accussì.
 
Cavolicchi a tinchitè in questa versione sicula i cavoletti sono tagliati a metà e tritati finemente 

300 g di cavoletti di bruxelles
mezza cipolla
20 g di passolina o uva passa che dir si voglia
20 g di pinoli
20 g di pistacchi
20 g di mandorle pelate e tostate
un cucchiaino colmo di miele
20 g parmigiano grattugiato
40 g di marsala secco
60 g melagrana
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

in una padella mettete un cucchiaio d’olio, aggiungete la cipolla tritata finemente, unite la passolina, i pinoli e il marsala, fate sfumare ma non totalmente, unite i cavoletti tagliati a metà e poi affettati a coltello.Cuocete per circa 15 minuti, aggiungete il miele e mescolate. Se fosse necessario unite un goccia d’acqua  e finite la cottura ancora per qualche minuto, tritate a coltello i pistacchi e le mandorle, unite il parmigiano e, a fuoco spento, condite i cavoletti con questo composto. Aggiungete i chicchi di melagrana, aggiustate di sale, pepate e servite tiepido.

parmentier alla vaniglia con zucca e pollo

 Anch’io, come la mia amichetta Enza, ho degli amici che non sanno di essere miei amici. Primo fra tutti il maestro Camilleri, il Sommo, il meglio di tutti, per me eh? Noi siamo amici ma lui non lo sa; niente ci fa l’importante è che lo sappia io. Pensare a lui come amico mi fa stare meglio. E poi che male c’è? S’affenne nuddu? E allora?!
Un altro amico importante e famoso è Gordon Ramsay che un giorno mi disse come estrarre tutti i semini della bacca di vaniglia; è un segreto eh? ma ve lo rivelo con piacere non se la prenderà a male, lui è un buono; è mio amico ma lui non lo sa.
Ponete su un tagliere la vaniglia e schiacciatela con la parte opposta della lama di un coltello, incidetela e estraete tutti i semini con la punta del coltello. Io non la schiacciavo, però ora che lo faccio ho notato che in effetti l’azione preventiva stacca prima i semini senza bisogno di grattare.
Dopo tutto ‘sto panegirico due parole su un altro mio amico che muriu mischineddu, non ve le devo dire? Trattasi del dottor Parmentier, farmacista, agronomo, igienista e nutrizionista francese che si operò nella diffusione e nella coltivazione delle patate alla fine del millesettecento. Visto che amici che ho?
La Parmentier è una torta salata realizzata con purea di patate con carne di manzo a tocchetti o macinata; una sorta di gateau di patate. Voi fate come me, realizzatela come più vi piace.

Parmentier alla vaniglia con pollo e zucca
per 6 cristiani
tempo di preparazione due ore
tempo di cottura  20 minuti
1 kg di patate
uno spicchio d’aglio
un porro
350 g di zucca
300 g di petto di pollo tagliato a fettine sottili
70 g di pane grattugiato più altro per spolverare
150 g di parmigiano grattugiato più altro per spolverare
olio extra vergine d’oliva
50 g di burro più altro per imburrate le teglie
400 ml di latte caldo
sale
pepe
zenzero in polvere
una bacca di vaniglia

preparate il purè lavando bene le patate e mettendole dentro una pentola con dell’acqua fredda. Portate l’acqua a bollore e cuocete per circa 20-25 minuti o, fino a quando, infilzando le patate con la lama di un coltello, queste cederanno perché sono al giusto punto di cottura. Eliminate l’acqua bollente e ponete la pentola piena di patate dentro il lavello pieno d’acqua fredda. Le patate si intiepidiranno e potrete procedere alla pelatura senza scottarvi.Schiacciate le patate con l’apposito attrezzo, raccogliete il composto dentro una ciotola capiente, aggiungete il formaggio, il burro, i semi della bacca di vaniglia il pepe e il sale. Riscaldate il latte con il baccello di vaniglia ormai vuoto, versatelo poco per volta dentro la ciotola e mescolate per amalgamarlo tutto. Nel frattempo che le patate cuociono, preparate il ripieno. Oleate il pollo e massaggiatelo con il sale e lo zenzero, cospargetelo con il pane grattugiato e e panatelo da ambo i lati. cuocete le fettine per pochi istanti su una padella caldissima, tagliate la carne a piccoli pezzi e mettete da parte.Affettate il porro, tritate l’aglio e soffriggete il tutto con due cucchiai d’olio in un wok. Aggiungete quasi subito la zucca tagliata a cubetti e cuocete fino ad asciugare l’acqua di vegetazione, spegnete, salate e pepate. Unite i pezzetti di pollo alla zucca, mescolate per fare insaporire.

 Imburrate una teglia da forno grande o tre piccole, regolatevi a occhio; cospargete con del pane grattugiato eliminando quello in eccesso; distribuite parte del purè sul fondo della pirofila modellandolo sui lati, facendolo aderire ai bordi, versate il ripieno e chiudete con uno strato di purè, distribuitelo bene sul ripieno con una spatola di metallo. Grattugiate del parmigiano sulla sommità e infornate in forno caldo a 200°C per 20 minuti, poi date una doratura sotto il grill, sfornate e servite tiepido.

#funkyprofessor_stagioni

Non credo di avere mai celebrato, in maniera così chiara, la stagione dell’autunno. Mi fissai cu tuttu ‘st’arancione, i virdi, i gialli e i russi. Bello no? L’arancione è gioioso, chiassoso supportato dal giallo con le sue tonalità fino al rosso con macchie di verde qua e la. Il verde è vita; il verde c’è sempre, è rassicurante. E’ un colore vigile, sempre cu l’occhi sgriddati, aperti tipo “Arancia meccanica”, pifforza l’avi a teniri aperti l’occhi…è verde! E’ il colore di alcuni, quelli che non vanno a riposare quando altri non possono rinunciare al letargo. E’ la base, il sostegno, il leitmotiv, lo sfondo. Questa ricetta la dedico a Marco Zamperini, sposo di Ci_polla, alias Paola Sucato, che di verde si deve colorare. Una ricetta non cambia lo stato delle cose, come dice Irene, ma cucinare per qualcuno alleggerisce l’animo e avvicina con lo spirito e il cuore. Ciao Marco, mi spiace assai non averti conosciuto #funkyprofessor

teglia di verdure autunnali con crumble alle noci
difficoltà: facile
preparazione: un’ora
cottura: 40 minuti
calorie 416 kcal a porzione
per 6 cristiani
350 g di polpa di zucca
450 g di sedano rapa mondato (uno)
250 g di radicchio trevigiano (un cespo)
250 g di barbabietole rosse precotte
3 cipollotti
3 cm di zenzero fresco
6 g di semi di papavero
olio extra vergine d’oliva
per il crumble:
100 g di semola di rimacinato
100 g di farina di grano saraceno
120 g di burro freddo tagliato a dadini
30 g di noci (6)
30 g di parmigiano grattugiato
sale
pepe
coriandolo in polvere
foglioline di maggiorana
tagliate a dadini la polpa di zucca, il sedano rapa e le barbabietole, affettate i cipolloti e mettete tutto in una teglia di terracotta capiente, unta con due cucchiai d’olio (16 g), tagliate a listarelle il radicchio e unitelo alla dadolata, irrorate con altri due cucchiai d’olio (16 g) e il succo delle rape, grattugiate lo zenzero, unite i semi di papavero, salate, pepate, mescolate e mettete da parte.
Accendete il forno a 180°C; frullate le farine con il burro, il parmigiano, le noci spezzettate grossolanamente, il coriandolo e la maggiorana. Distribuite sulle verdure e infornate per 40 minuti.

colori a tinchitè

-MARIAAAAAAA!- Disse la casalinga frustrata, utilizzando una tipica esclamazione sicula che traduce e modifica il “matri” o il “bedda matri”, si sa che l’italiano fa più fine.
-Nun sinnì po’ cchiu cu tutta ‘sta dieta!- continuò nel suo dialetto vagamente ‘camillerese’ e infestato da più idiomi desunti dai luoghi nei quali ha vissuto.
-Che poi non è la dieta in sé e per sé,- disse parlando da sola e ad alta voce -ma pinsari e sfirniciarisi per manciari ‘na picchicedda di cosicedde bedde, bone e leggere.
Così le venne in mente che, qualche giorno prima, la sua amica RosaLia regalandole una zucca, le suggerì un piatto della tradizione, la minestra di zucca e cous cous. -Grazie, mi hai dato un’idea troppo favolò!-
E idda chi fici? Tutta n’autra cosa.


Zucca e cous cous al prezzemolo, barbabietole caramellate e créme fraiche (anche troppo per una casalinga frustrata)
per due cristiani:
difficoltà: facile
tempo di preparazione: 20 minuti
cottura: 45 minuti
576, 46 kcal a porzione (calorie calcolate dal sito calororie.it e dalle tabelle riportate sulle confezioni dei prodotti acquistati)

400g di zucca tagliata a piccoli dadini
100 g di cuore di sedano tagliato a piccoli dadini
4 bacche di pimento
100 g di acqua
olio extra vergine d’oliva
100 g di cous cous precotto
un piccolo spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
coriandolo macinato
2 barbabietole rosse precotte, circa 200 g
20 g di zucchero
2 cucchiai di aceto di mele o bianco
2 noci
100 g di crème fraiche
mettete in un tegame il sedano con la zucca 100 ml d’acqua e 8 g di olio, salate pepate e unite il pimento macinato nel mortaio; coprite e stufate per circa mezz’ora, togliete il coperchio e fate asciugare l’acqua in eccesso. Preparate il cous cous secondo le indicazioni sulla vostra confezione, conditelo con il coriandolo macinato, il pepe e l’aglio tritato finemente con il prezzemolo.
Nella stessa padella in cui avete cotto la zucca, mettete lo zucchero con l’aceto unite le barbabietole affettate e mescolate rivoltandole delicatamente fino a terminare l’operazione. In ogni piatto riempite un ring con metà dello stufato di zucca ben scolato, metà del cous cous e una barbabietola caramellata, finite con ciuffetti di creme fraiche e la noce tritata grossolanamente.

qualcosa di rosso

il titolo cita uno splendido blog per raccontare un piatto (quasi) tutto rosso

per due cristiani
200 g di pomodorino datterino
370 g di filetto di tonno rosso
uno spicchio d’aglio rosso di Nubia
4 rametti di timo
un rametto di maggiorana
un mazzetto di prezzemolo tritato
2 peperoni rossi di uguale dimensione
2 peperoncini
la punta di un cucchiaino di harissa
sale
due cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva

Lavate i peperoni, asciugateli con un spelucchino affilato praticate un’incisione sulla calotta, eliminate i semi interni e i filamenti bianchi. Lavate i pomodorini e tagliateli a rondelle, conditeli, dentro una ciotola, con le erbette tritate, l’aglio tagliato a fette, il tonno a cubetti, il peperoncino a fettine, il sale, l’harissa e un cucchiaio d’olio.

 Mescolate e riempite i peperoni. Metteteli dentro una teglia foderata con carta forno, irrorate con un cucchiaio d’olio e infornateli in forno caldo a 200°C per 50 minuti. Gustateli tiepidi

 

condimento con la pasta

la mia amica Valeria lo sa, io adoro mangiare la pasta e mi piace molto condita. Volendo, questa quantità potrebbe bastare per 3 persone ma noi due eravamo, sapiti chi fici? Considerando che la pasta che ho usato era all’uovo ci nnì calai di meno, quindi finiu che il condimento era insaporito dalla pasta anziché il contrario, che fà v’affinniti?
preparazione: 20 minuti
cottura: 30 minuti
difficoltà: facile
per due cristiani
160 g di fettuccine all’uovo
un peperone giallo piccolo
una zucchina piccola
mezza cipolla di tropea
una costa di sedano
150 g di fagiolini
50 ml di brandy
un peperoncino piccante
150 g di pomodorini datterino
2 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
ricotta salata

cuocete i fagiolini in abbondante acqua salata, scolateli e tagliateli a pezzetti; tritate la cipolla e il sedano, poneteli in un wok con l’olio e cuocete per pochi minuti, appena la cipolla è appassita aggiungere il peperone tagliato a listarelle sottili, mescolate e sfumate con il brandy. Unite la zucchina, il peperoncino e 100 ml di acqua di cottura dei fagiolini, coprite e cuocete per 10 minuti, unite i pomodorini lavati e tagliati a rondelle e i fagiolini, coprite e cuocete ancora 10 minuti. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura dei fagiolini, scolatela al dente direttamente nel wok e fate saltare due minuti,servite subito con una grattugiata di ricotta salata

Grassi buoni

no, dico… ve ne siate addunati? Vi siete accorti che siamo entrati nel mese di agosto? Siamo all’apice della ricchezza, i prodotti dell’orto sono favolosi, adoro l’esagerata varietà di frutta e verdura; i colori sono strepitosi non sembra anche a voi? E’ l’estate, la stagione che mi rappresenta, la stagione che mi piace di più; il caldo appiccicaticcio, le passate di scirocco, il mare, il sole e relax a tinchitè. Questo è un periodo che rallegra l’anima e l’alleggerisce in modo quasi naturale, cucinare adesso permette alla fantasia di cavalcare onde colorate. Ho mangiato tonnellate di sarde quest’anno, mi hanno detto che contengono Omega 3, i grassi “buoni” che fanno bene, mi sono lanciata e le ho realizzate in “mille” modi che trovate sul libro Omega Me, ricettario realizzato in collaborazione con Valle’, edito da Trenta Editore  e sul sito www.omegame.it . Se vi capita di sfogliare il libro resterete alluccuti per l’abbondanza di ricette e di foto realizzate da quattro, anzi da cinque food blogger accomunati dall’insostituibile e infaticabile lavoro di quattro dietisti e nutrizionisti.
Ultima, in ordine di sfornata, questa teglia di verdure e sardelle ripiene, assettatevi, “a favorire”!
Sardelle ripiene con peperoni e cuori di bue
per 2 cristiani
preparazione: 30 minuti
cottura: 45 minuti
100 g di pangrattato
30 g di parmigiano grattugiato
30 g di pistacchi tritati
mezzo spicchio d’aglio tritato
qualche foglia di prezzemolo
una costa di sedano
un peperone rosso
un peperone giallo
2 pomodori “cuore di bue”
20 sarde pulite e aperte a libro
2 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Lavate i peperoni, asciugateli tagliateli a metà, eliminate i semi e il picciolo; tagliateli in quarti e poi a listarelle.
lavate un pomodoro, eliminate la calotta, tagliateli a metà e poi a fettine.

foderate una teglia rotonda con della carta forno, distribuite sul bordo le fettine di pomodoro e al centro i peperoni. Salate, pepate, distribuite una presa di origano e un cucchiaio di olio. Infornate per 15 minuti a 180°C 
 
Preparate il ripieno, mescolando il pangrattato, i pistacchi, l’aglio e il sedano tritato. Adagiate su un tagliare 10 sarde con la pelle rivolta verso il basso, salatele leggermente, distribuite il pangrattato condito e copritele con l’altra sarda; posizionatele a raggiera sui peperoni.
 Lavate l’ultimo pomodoro, eliminate la calotta e svuotatelo utilizzando uno scavino, salate poco l’interno, riempitelo con il pangrattato condito rimasto e collocatelo al centro della teglia, irrorate con un cucchiaio di olio e infornate per mezz’ora. 
 
Distribuite nei piatti mezzo pomodoro, cinque sardelle ripiene e le verdure di contorno.