Pauro al forno


La ricetta di base me l’ha regalata mia cognata Antonella, ma di quella ricettina è rimasto ben poco a cominciare dal pesce, che era una ricciola…
Quindi ricominciamo da capo: dal mio pescivendolo la ricciola non si era vista, invece era pieno di pauri, belli belli, quello scelto era di 1kg, troppo direi perchè eravamo solo noi 2
ci potevamo mangiare in 4 persone, ma non mi preoccupo per domani il pranzo è pronto 😉
Ingredienti per 4:
un pauro di circa 1 kg
4 patate
3 pomodori
3 carciofi
20 olive nere
20 g pinoli
un ciuffo di prezzemolo
3 spicchi d’aglio
2 fette di limone
100 ml di vino bianco
sale e pepe
Accendete il forno a 200°C. Pulite e lavate il pesce, ungete una teglia capace di contenere il pesce, adagiate il pesce ed inserite nella sua pancia il sale, il limone e un trito di aglio e prezzemolo, salate e oleate in superficie. Tagliate il pomodoro e la patata a dadini, pulite i carciofi e affettate i cuori dopo aver eliminato il fieno centrale. Mettete le verdure nella teglia con il pesce condite con sale e pepe e distribuite il vino, fate cuocere con un coperchio per mezz’ora. Trascorso questo tempo togliete il coperchio e aggiungete i pinoli e le olive snocciolate, tritate grossolanamente. Fate cuocere ancora una ventina di minuti o finchè il pesce e le patate raggiungono la cottura.


The birthday month personality meme

Stella di sale mi ha invitata a partecipare a questo meme, il mio primo. E ne sono felice, non sapevo come funzionasse il contagio del meme, adesso lo so! 😉
Comincio col ringraziare Stella *
Devo comunicarvi la mia ignoranza in materia d’oltremanica, quindi ho ordinato a babelfish di tradurmi la pagina, dopo di che ho interpretato a sentimento…quindi abbiate pietà di ciò che è venuto fuori. Brevemente, questo meme consiste nel considerare il mese di nascita e su quello, una serie di domande sulle caratteristiche relative alla personalità dovrebbe ritrovare la propria.
In teoria, si dovrebbe inviare a 12 persone, tipo catena di Sant’Antonio…ed io queste catene le inerrompo sempre. Per non dimeno a ciò.

GIUGNO:
Thinks far with vision.Vede lontano con l’immaginazione
In effetti forse alcune volte faccio voli pindarici e me ne vado forse troppo oltre lo stato terreno.
Easily influenced by kindness. Ha il cuore tenero.
Si, cuore troppo tenerone
Polite and soft-spoken. Gentile nei modi e nel parlare
Beh non sempre
Having ideas. Avere idee.
In genere si ho una buona inventiva
Sensitive. Sensibile
Troppo!
Active mind. Mente attiva
ma l’abbiamo detto, si una mente abbastanza in moto
con i suoi limiti, ma in moto 😉
Hesitating, tends to delay. L’esitazione, tende a far ritardare.
Tradotto così come è scritto…immagino che si, i riflessi lenti nel rispondere in qualche situazione particolare, mi hanno indotto alcune volte a non avere battute pronte
Choosy and always wants the best. Sceglie e desidera sempre il la cosa migliore.
Beh come tutti.
Temperamental. Temperamento…
quando ce vo’ ce vo’
Funny and humorous. Divertente e umoristica.
mica sempre eh?! non cercano me per farsi grasse risate 😀
Loves to joke. Sta allo scherzo
si ma senza esagerare
Good debating skills. Chiacchierona
si si 🙂
Daydreamer. Sogna ad occhi aperti
vero si, ma anche questo è stato già detto
Friendly. Amichevole
Si lo sono
Knows how to make friends. Intreccia nuove amicizie
SIIII, adoro fare amicizia, e spesso esagero con la mia espansività
Able to show character. Abile nel mostrare il carattere.
quando il gioco si fa duro…i duri mangiano cioccolato
😀
Easily hurt. Facilmente danneggiabile
dal punto di vista emotivo, se ci tengo ad una persona si.
Prone to getting colds. Incline a prendere raffreddori.
Magari qualche raffreddore ma non di più
Loves to dress up. Ama vestirsi
assolutamente si
Easily bored. Annoiato facilmente.
No direi di no
Fussy. Pignolo
si
Seldom shows emotions. Mostra raramente le emozioni
no assolutamente le mostro sempre
Takes time to recover when hurt. Occorre tempo per recuperare quando ti feriscono.
Si direi proprio di si
Brand conscious. Consapevole negli acquisti.
yes e no
Executive, Esecutivo
della serie detto fatto, si perchè non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi
adesso
Stubborn, Testardo
magari solo un pochino
😉

Il cibo degli Dei

Questo pomeriggio sono stata invitata alla degustazione del cioccolato abbinato alla grappa, organizzato dalla sezione di Palermo del Club di Papillon .
“Il Club di Papillon è un’associazione nazionale che ha come finalità la riscoperta dell’originalità di una cultura popolare attraverso il gusto.[…]” Fondato nel ’92 dal critico enogastronomico Paolo Massobrio.





Il momento aggregativo è stato organizzato all’antico caffè Spinnato, in via Principe di Belmonte a Palermo. Sono stati coinvolti anche bambini di diverse età i quali, bando alle ciance guardavano con cupidigia il cioccolato esposto…e non erano i soli.
Dopo una breve storiografia, è stato esposto il ciclo produttivo e per concludere con dolcezza è stata servita una meravigliosa cioccolata calda con biscottini al burro, cioccolattini assortiti ed infine per i grandi, l’abbinamento che gradisco maggiormente, la degustazione di 3 diverse grappe aromatizzate prodotte dall’azienda siciliana Conte.
Che dire ancora? E’ stato una percezione sensoriale elevata all’ennesima potenza. Una meraviglia!



Mondo cibo

E’ nato Mondo Cibo!
Una mega raccolta di blog di cucina, una raccolta molto interessante, che dovrebbe includere anche me 😉
ma ancora non mi vedo…
comunque ecco cosa dovete fare:
Inviare una email con:
– indirizzo del tuo blog
– titolo e descrizione
– un’immagine 60×60 come tuo avatar
a vgiulio@gmail.com
io ho fatto tutto tranne inviare un’immagine perchè non l’ho ancora…
che dite prima o poi affaccerò anch’io?

Focaccia di Adina, Stella di Sale e un pochino anche mia

La focaccia “bianca”
…e quella condita


Avete presente quando fate una cosa che vi riesce bene, ma talmente bene che restate ammammaluccuti (leggi sorpresi)? Ero talmente felice che ho sbaciucchiato le mie manine d’oro, dicendomi:-“brava, brava, brava” 😀
Si chiama autostima 🙂
Va beh, scendo dalla nuvoletta e ritorno sulla terra, vi racconto cosa ho combinato.
Considerando che la dieta è finita nel giro di ventiquattr’ore, ho valuatato la possibilità di farla finire in bellezza. Nei cassetti della mia memoria era rimasta la meravigliosa focaccia unta e bisunta di queste ragazze qui, Qualche sera fa’ alcuni miei graditi ospiti ci hanno regalato un salame e una caciotta fresca. In verità l’idea è di mio marito il quale si prende tutto il merito di questa focaccia. Lui proponeva un casatiello, io invece con la testa alla focaccia elaboravo la possibilità di fare un ibrido 🙂
Ingredienti per una teglia:
500 g di farina 00
125 g di acqua
125 g di latte
25 g di lievito di birra
20 g di zucchero
60 g di olio
10 g di sale
150 g di salame
250 g di formaggio tipo caciotta o galbanino
Scaldate l’acqua e il latte in pentolino. In una ciotolina sciogliete il lievito con un poco di questo miscuglio tiepido. Disponete la farina a fontana, mettete al centro il lievito sciolto e tutti gli ingredienti tranne il sale. Impastate ben bene, incorporate il sale e amalgamate bene. Lasciate lievitare fino al doppio,ci vorranno un paio d’ore, in un luogo asciutto e tiepido e soprattutto al riparo da correnti. Rimpastatela sul piano di lavoro con il formaggio e il salame tagliati precedentemente a dadini, lavorate fino ad incorporarli, non preoccupatevi se rimane un po di condimento fuori dall’impasto, lo aggiungerete poi nella teglia. Stendetela successivamente su una teglia ben unta d’olio (ho baipassato tutta la fase di lavorazione con il matterello) stendete leggermente con le dita unte e fate lievitare ancora mezz’ora. Ripetete l’operazione e stendete la focaccia fino a coprire tutta la teglia inglobando anche i pezzi esclusi dall’impasto, aggiungete 3 cucchiai di olio e 3 cucchiai d’acqua, distribuiteli uniformemente sulla pasta e infornate a 220°C per circa 20 minuti.
E’ morbidissima.

Torta con crema di limone di Anna e Marzia



Si si, Marzia ed io abbiamo proprio gli stessi gusti 🙂 oppure io la copio senza pudore…la seconda che ho detto si si! Poi scopro che anche con Anna abbiamo gli stessi gusti
😀

Un dolce davvero particolare; tre strati di dolcezza, tre impasti diversi che cuociono contemporaneamente, soprattutto è buonissimo e molto semplice da preparare.
quando l’ho portato in tavola, l’espressione che ho letto sui volti dei miei ospieti era: “ah! una torta da inzuppare nel latte, dopo una cena probabilmente era preferibile scegliere un altro dolcino”
…Beh dovevate vedere la loro faccia dopo il primo morso.
La ricetta originale la trovate qui e qui, andate a vedere anche le foto sono stupende. In questa versione ho apportato una piccolissima modifica nella frolla, ma il resto delle dosi le ho lasciate tali e quali.
Ingredienti per la pasta frolla:
160 g di farina
60 g di burro
60 g di zucchero
1 uovo
1 pizzico di sale
ingredienti per la crema:
100 g di zucchero
2 tuorli
50 g di burro
la buccia grattugiata e il succo di un limone
2 cucchiai di farina
200 g di latte
ingredienti per la pasta margherita:
200 g di farina
100 g di zucchero
2 uova
1/2 bustina di lievito
100 ml di latte
100 ml di olio di semi
la buccia grattugiata e il succo di un limone
Preparate la frolla impastando velocemente la farina, lo zucchero, il burro a pezzetti, l’uovo e il sale. Infarinate il piano di lavoro e stendete la pasta con un matterello; foderate con la carta forno una teglia apribile di 22 cm di diametro a bordi alti, adagiate la pasta all’interno della teglia e fatela sbordare leggermente, riponetela in frigo e preparate la crema. In un tegame amalgamate i tuorli con lo zucchero e la farina utilizzando una frusta manuale, diluite con il latte a filo, amalgamate e infine aggiungete la scorza grattugiata e il succo del limone. Io ho setacciato la crema così ottenuta attraverso un colino a maglie fitte e poi seguendo la ricetta l’ho passato su fuoco moderato. Aggiungete il burro e fate sobollire, togliete dal fuoco e fate raffreddare. Preparate la copertura sbattendo le uova con lo zucchero fino a quando saranno gonfie e spumose; aggiungete l’olio la scorza e il succo del limone, amalgamate bene al composto e unite la farina con il lievito setacciati; infine aggiungete il latte sbattendo amalgamando il tutto. Componete il dolce crudo: sulla frolla versate la crema al limone, poi la pasta margherita. Eliminate la pasta frolla in eccedenza e infornate il dolce in forno caldo a 160°C per circa 45-50 minuti. Sfornate, fate raffreddare qualche minuto, poi sformate e fate raffreddare su una gratella per dolci. Spolverate con zucchero al velo.
Nella torta di Marzia, si vede la crema al limone che gronda golosità a me è venuta compatta.

Pecorino di fossa con pere e gelatina di nero d’Avola



Al contadino non far sapere quant’è buono il formaggio con le pere…un gusto vecchio come il mondo, un antipasto freddo da preparare all’ultimo secondo e di sicuro effetto scenografico
Ingredienti per 10 persone
300 g di pecorino di fossa
4 cucchiai di gelatina di nero d’Avola
80 g di pistacchi senza sale già sgusciati
1 pera piccola
Affettate il pecorino a fettine di circa 4 mm di spessore, riducetelo a rettangoli di 2 cm per 3 o della forma che più desiderate, per esempio usando un taglia pasta; tagliate la pera in 4 togliete il torsolo e affettatela sottilmente, bagnate le fettine nella gelatina adagiatele a due a due sulle forme di formaggio, cospargete con un trito di pistacchi e infilzate con uno stecchino.
Provatele e poi raccontatemi cosa ne pensate 🙂

Frittelle di patate e funghi



Ma…avete notato quanto è durata la mia dieta? praticamente come da da Natale a Santo Stefano 😀

Macchissenefrega, mangio pochissimo a pranzo e poco la sera. Assaggio come un uccellino, ma non c’ho voglia di cose tristi.
Queste frittelline no che non sono tristi. Con l’occasione ho inagurato il mio schiaccia patate. Il primo, mai avuto uno…assurdo no?
Bando alle ciance.
Ingredienti per 3 personcine (noi):
500 g di patate,
una noce di burro
150 g di funghi misti (io come al solito li avevo surgelati)
70 g di prosciutto cotto
70 g di emmental svizzero ORIGINALE
2 uova
un ciuffo di prezzemolo
mezzo spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
pangrattato
sale e pepe
Lavate le patate, lessatele in acqua salata per circa 40 minuti. Scolatele, sbucciatele e passatele ancora calde con lo schiacciapatate. Raccogliete il purè in una piccola casseruola, aggiungete il burro e fatelo sciogliere sopra una fiamma tenue e mettetelo da parte. Nel frattempo in una padella con un paio di cucchiai d’olio e l’aglio ridotto a fettine, saltate i funghi e cuoceteli con un poco d’acqua se è necessario. Quando sono cotti uniteli al purè; unite il prosciutto, il prezzemolo tritato finemente e il formaggio grattugiato con una grattugia a fori grossi. Unite un tuorlo, salate pepate e amalgamate bene al composto. Sbattete l’uovo rimasto con l’albume, prelevate delle piccole parti di composto formate delle palline, schiacciatele, bagnatevi le mani nell’uovo sbattuto, maneggiate la frittella e poi adagiatela sul pangrattato. Friggete le frittele in una padella con poco olio e poi appoggiatele su carta assorbente. Servite calde.

Involtini di pesce spada in salsa di pistacchi


Ero decisamente ispirata, si!
🙂
sarà stato anche desiderio di mangiare qualcosa…
questo è quello che è venuto fuori,
ingredienti per due:
5 fettine di pesce spada tagliate sottili
10 olive nere
3 fette di melenzana del tipo lungo
50 g di pistacchi
1 scalogno
noce moscata
20 g di parmigiano grattugiato
1 arancia
pane grattugiato
maggiorana
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
Togliete la parzialmente la buccia alle fette di melanzana, tagliatela a dadini e friggetela nell’olio e mettela da parte. Affettate sottilmente lo scalogno e soffriggetelo in un paio di cucchiai d’olio, aggiungete la melenzana le olive denocciolate e tagliate in piccoli pezzi, fate insaporire, unite una fettina di pescespada tagliato a dadini, fatelo cuocere un paio di minuti; spegnete e fate raffreddare qualche minuto. Tritate grossolanamente 20 g di pistacchi e uniteli al composto. Togliete con un riga limoni la scorza di mezza arancia, spremete metà del succo, salate, pepate e aggiungete le foglioline di un paio di rametti di maggiornana fresca e una manciata di pangrattato per amalgamare il composto.
Con un batticarne schiacciate le fettine di pescespada, tagliatele in due, e fatele marinare per 15 minuti in olio e sale. Trascorso questo tempo distribuite sul tagliare del pangrattato per la panatura, disponete le fettine di pesce, farcitele, arrotolate e infilzatele negli spiedini; panate ben bene, metteli in una teglia leggermente oleata e irrorateli con qualche goccia di succo d’arancia. Coprite la teglia e infornate a forno caldo a 180°C per 10 minuti, dopo togliete il coperchio e finite la cottura per altri 5 -6 minuti. Mentre il pesce è in forno preparate la salsa di pistacchi: nel bicchiere del minipimer mettete 20 g di pistacchi, il parmigiano, l’olio e una grattata di noce moscata, frullate e riducete in crema aggiungendo se necessario un po d’olio.
Tritate infine, grossolanamete gli ultimi 10 g di pistacchi per guarnire
Componete il piatto secondo il vostro gusto;


le due versioni presentano lo stesso piatto condito con la salsa a guarnizione nelle prime foto, e come parte integrante del piatto nelle seconde, perchè essendo una prova, dovevo capire com’era meglio. Secondo il mio gusto la salsa è meglio sopra.
Notte notte
:*

Sei di Palermo se…


sei di Palermo se hai esclamato almeno una volta nella vita :’ ma perchè aprirsi una panelleria o un Ganci a Milano? quanti piccioli ti fai?’
sei di Palermo se la pressa per te non è semplicemente un compattatore, ma il metaforico discrimine tra l’utile e l’inutile
sei di Palermo se non sai come si dica calia e semenza in italiano
sei di Palermo se, indicando un supplì in un bar di Milano, chiedi un’arancina
sei di Palermo se alla vista del Cremlino la prima cosa che pensi è: ‘Certo, non è castello UTTUVEGGIO…però carino è’
sei di Palermo se hai subito un fermo
sei di Palermo se hai fatto un fermo
sei di Palermo se ti hanno fregato almeno una vespa
sei di Palermo se ‘scendi’ a Mondello e ‘sali’ a Palermo
sei di Palermo se la notte vai a smontare i pezzi dei dossi in favorita
sei di Palermo se non hai idea di dove sia viale margherita di Savoia, ma sai benissimo dov’è la discesa di Mondello (anche se la fai in salita)
sei di Palermo se il motore non è un pezzo della macchina, ma un mezzo di locomozione
sei di Palermo se ‘scendimi le chiavi!’
sei di Palermo se riesci a NON vedere il mare da casa anche abitando a 20 metri dalla costa
sei di Palermo se ‘minchia favoloso’
sei di Palermo se ‘alla festa c’era mezza Palermo’
sei di Palermo se ‘che duciiii!!!’
sei di Palermo se ‘ti sei ammuccato con…’
sei di Palermo se un tempietto non ha una funzione sacra…
sei di Palermo se ‘compà, tuttapposto?’
sei di Palermo se appena lavi la macchina comincia a piovere… sabbia!
sei di Palermo se spendi 150.000 € l’anno in posteggiatori
sei di Palermo se all’estero tieni a esagerare la mitezza climatica della tua città
sei di Palermo se sai che l’unita’ di misura della sasizza è il callozzo
sei di Palermo se continui a stupirti della tecnica di lancio dei ‘ghiacciolari’ dello stadio e continui a chiederti dove fanno gli allenamenti settimanalisei di Palermo se, quando il Palermo pareggia ‘finì a pasta chi saidde!’
sei di Palermo se … hai fatto almeno un goal di puntazza arraggiata
sei di Palermo se in autobus sali dall’uscita prima che la gente esca (e te ne rendi conto alla quindicesima cazziata presa all’estero)
sei di Palermo se la pasta col forno è troppo bella
sei di Palermo se ogni volta che c’è un incidente ti fermi bloccando il traffico per analizzare la situazione e poter dire la tua…ma anche se c’è un aggaddo non sei a Palermo se due persone si insultano e si minacciano per un quarto d’ora senza che succeda ASSOLUTAMENTE NULLA. (…e quasi quasi ti viene voglia di infilarti e dare una boffa a muzzo, purché quaglino!)
sei di Palermo se in ‘piazza Alcide de Gasperi’ e in ‘via Isidoro la Lumia’ il nome proprio ce lo devi mettere per forza, ma come si chiama il signor Sciuti di ‘via Sciuti’ proprio non lo sai
sei di Palermo se il pulsante non lo premi, ma lo ammacchi
sei di Palermo se non sai dire in italiano la seguente frase : ‘voi due quanto vi levate?’
sei di Palermo se ti chiama a casa il portiere del palazzo di tuo nonno, per dirti che la signora d’Alia gli ha detto di dirti che c’è la finestra della veranda aperta e che quindi magari entra acqua e forse sarebbe il caso di chiuderla…
sei di Palermo se quando sei con francesi o con spagnoli ti giochi sempre il fatto che TRAVAGGHIARE è uguale a ‘travailler’ e ‘trabajar’
sei di Palermo se nella tua strada ci sono sempre 2 vigili e 2 posteggiatori abusivi di motorini che, come le rette parallele, scorrono vicini ma non si incontrano mai..

Contiunuate voi, su su
comincio io (che NON sono di Palermo):
sei di Palermo se rispettare i sensi di marcia delle uscite di viale Regione Siciliana è un suggerimento e non un obbligo
sei di Palermo se lo scontrino non lo chiedi perchè fai “malafiura”