tarte tatin di scarola

Ingredienti:

un cespo di scarola liscia
una confezione di pasta brisée rotonda
50 g di pangrattato
50 g di panko
due cucchiaini da tè di zucchero
50 g di olive nere snocciolate
20 g di pinoli
20 g di parmigiano reggiano
2 acciughe sott’olio
10 g di capperi dissalati
2 cucchiaini da caffè di capperi canditi
20 g di uva sultanina
olio aromatizzato all’aglio
un mazzetto di prezzemolo
Monda la scarola, eliminando le foglie esterne coriacee, poi lavala sotto l’acqua corrente e sgrondala per eliminare l’acqua in eccesso. A questo punto prepara la “conza“, il ripieno; in una padella versa un giro d’olio all’aglio e le acciughe, accendi il fuoco leggìo leggìo (basso), e mescola fino a scioglierle del tutto. Aggiungi il pangrattato, il panko e un cucchiaino di zucchero, mescola per evitare di bruciare il composto facendo dorare leggermente. Trita grossolanamente le olive, i pinoli, i capperi dissalati e l’uva sultanina; aggiungi il trito in padella e mescola su un fuoco basso, fino a completa doratura del pane. Fuori dal fuoco aggiungi il parmigiano, i capperi canditi e il prezzemolo tritato, mescola e metti da parte per fare intiepidire. Versa un generoso giro d’olio dentro lo stampo per la tatin, versa lo zucchero rimasto e mescola per distribuire sul fondo. Adagia la scarola sul piatto dello stampo con il torsolo in basso, comincia a condire le foglie con la “conza” di pane, preparata in precedenza. Copri con l’altra parte dello stampo sul piatto e, molto velocemente, capovolgi; taglia, con un coltellino affilato, il torsolo della scarola, aggiungi un po’ “conza” all’interno della parte tagliata, versa un giro d’olio all’aglio e copri con il disco di pasta brisée, “incapizzandolo” ripiegando, cioè, tra le foglie della scarola e lo stampo, in modo da sigillare. Come sempre ti dico, quando devi infornare una preparazione, basati sulla conoscenza del tuo elettrodomestico, ti lascio qualche indicazione: inforna in forno caldo a 180°C per circa 20 minuti, se la superficie della brisée dovesse scurirsi troppo, adagia un foglio di alluminio per preservare la doratura. Appena la torta è cotta, trascorso il tempo indicato e considerando la coloritura della brisée, spegni il forno, tira fuori lo stampo, copri con il piatto a servire e, con un giro veloce, capovolgi la scarola staccandola dallo stampo sul piatto da prtata, aspetta qualche minuto e servi tiepida.

Tarte Tatin ai carciofi

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La Tarte Tatin è un’invenzione geniale, francese, prende il nome dalle sorelle Tatin, le ideatrici. Vedi come, alle volte, uno sbaglio è la causa di una grande fortuna. Alle volte però, eh? Non provare a fare un disastro credendo di poter produrre un capolavoro, non funziona sempre così, che inforni una crostata di mele senza impasto e poi te ne adduni e provi a recuperare la situazione. No!
Sull’idea della torta rovesciata più famosa al mondo si basa la mia, salata e alle verdure.

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6 carciofi
uno spicchio d’aglio
tre cucchiai d’olio extravergine d’oliva
mezzo bicchiere d’acqua
una grattata di noce moscata
2 cm di zenzero
sale
un limone
per la brisée:
170 g di farina di tipo 0
70 g di burro leggermente salata
5 g di sale
un tuorlo
40 g di acqua, circa
Per il caramello:
60 g di zucchero
un cucchiaio d’acqua
30 g di burro
per la finitura:
100 g di prosciutto cotto

Prepara l’impasto mescolando la farina con il sale e il burro tagliato a piccoli cubetti; unisci il tuorlo e, poco alla volta, l’acqua. Amalgama tutti gli ingredienti, realizza una palla, copri con della pellicola e poni in frigo a riposare per circa mezz’ora.

Pulisci i carciofi eliminando le punte, le foglie esterne dure e il gambo. Taglia a metà ogni carciofo, elimina il fieno interno e tuffalo in acqua acidulata con il limone spremuto. Taglia l’aglio a metà, elimina l’anima interna e ponilo dentro un tegame con l’olio, scalda leggermente e fai dorare. Aggiungi i carciofi sgocciolati dall’acqua e tagliati a ottavi, mescola per insaporire, aggiungi l’acqua e stufali con il coperchio per circa 20 minuti. Quasi a fine cottura aggiungi lo zenzero grattugiato, il sale e la noce moscata.

Prepara il caramello ponendo nello stampo da Tatin, lo zucchero con l’acqua. Accendi il fuoco e controlla la cottura; ruota lo stampo attraverso i manici per mescolare i due ingredienti. Quando il caramello raggiunge un colore ambrato, togli dal fuoco e aggiungi il burro a pezzetti, mescola con un cucchiaio di legno, attento che sfrigola.
Disponi a raggiera gli spicchi di carciofo sul caramello, distribuisci il prosciutto a pezzetti e metti da parte. Stai attento, non poggiare lo stampo caldo  su una superficie fredda, mantienilo sui fornelli spenti oppure su un tagliere di legno, rischi di spaccare la ceramica.
Recupera l’impasto, manipolalo su una spianatoia, stendilo aiutandoti con della farina d’appoggio e un matterello; realizza un disco leggermente più grande del diametro dello stampo, arrotolalo sul matterello e stendilo sui carciofi, rimboccandolo all’interno, appena sotto i carciofi. Cuoci in forno caldo a 180°C per circa mezz’ora o fino a quando la superficie dell’impasto sarà dorata. Togli dal forno fai riposare un paio di minuti, copri con il plateau in dotazione con il set, capovolgi la torta e solleva lo stampo delicatamente.

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n’addivittemmu!

guarda il video -Metti una cena in vetrina con “Palermo al contrario”spazio c_1

L’ho detto? Si, l’ho detto in tutte le salse; in Sicilia non siamo abituati al freddo, pochi giorni ci fanno andare fuori di testa.

-Ma siamo a febbraio, inverno quindi freddo!
-E va beh, lo capisco, ma non siamo abituati, che ti devo dire?

Non siamo abituati neanche a più di un giorno di pioggia, male che vada ci accolliamo quella pioggerellina attipo assuppaviddano, perfetta per le colture. Giriamo per le strade senza paracqua, tanto non serve, siamo convinti che affaccerà il sole da un momento all’altro. Io ho sempre gli occhiali da sole inforcati; quando si dice l’ottimismo…
Ma tutta ‘sta pioggia che è caduta sull’Isola, no, ci ha destabilizzato, ci convinciamo di non potercela fare; non siamo neppure attrezzati. Le fognature tutta ‘st’acqua non l’hanno vista mai, anche picchì s’attuppano per le tonnellate di aghi di pino e foglie di varia natura che poi galleggiano sull’acqua trasformando le strade in fiumi equatoriali. Ci vogliono quattro ruote attipo SUV (vedi che servono?), a piedi sono obbligatori gli stivali alti dei pescatori.
Diciamolo, viviamo in città in cui non è previsto ‘u malu tempu, solo sole, animi rilassati e schiticchi a tinchitè.
Allora niente facciamo? N’organizzamu!

spazio cooking
Ecco, manco a farlo apposta, a Palermo ha aperto uno spazio favoloso, Spazio Cooking si chiama, dove si coniuga la sensazione di casa con la comodità che poi qualcuno metterà a posto al posto tuo. Chistu ficimu l’autra sira. Eravamo dieci; gli amici blogger di Palermo al Contrario, il mio sposo e io, abbiamo prenotato uno dei tre spazi disponibili completo di cucina, attrezzatura varia, una sala con un tavolo e mise en place. Ficimu ‘a spisa, ma potresti fartela fare da loro se non hai tempo. N’arricampammu all’ora convenuta, e nnì misimu all’opera.

tavola

Amunì, mentre inforno il pane chi arrotola i cornetti di pasta sfoglia con pere e parmigiano?

Mizzica in dieci cristiani ci sunnu 20 brazza ‘i mari che si adoperano per realizzare anche le sicarette di pasta phyllo abbrazzate a fettine di prosciutto crudo; uno spettacolo! Mentre io cuocevo i vermicelli al vino rosso un ciavuru paradisiaco ci affatava e nel frattempo con un calice di Syrah in mano qualcuno immortalava questi momenti di condivisione allo stato puro.

calici

spaghetti al vino

-…Ma, e di secondo?
-Uddiu, chi stende la pasta brisée per la quiche lorraine?

quiche lorraine
Il forno ha lavorato tantissimo, l’abbiamo stressato fino all’ultimo cuocendo anche una crostata di mele e marmellata di arance. poi, felici, n’assittammu e ficimu ‘u schiticchiu!

crostata fetta
La cosa bella di ‘sto posto? Poi ti alzi e te ne vai.

noi spazio cooking

 

ciuriddi a tinchitè

sfogliata resio resto affatata quando, passando con la macchina, vedo i fruttivendoli carichi di cascitti chini chini di ciuriddi di zucca, mi fanno letteralmente innamorare. A quel punto do una taliata di sgiscio allo specchietto retrovisore, picchì se non ho cristiani d’arreti, pianto i freni e scinnu. ‘Sta vota avevo una coda dietro che pareva che seguissero tutti me, quindi fici qualche metro, misi la freccia e accostai, diligentemente, in una miracolosa piazzola che pareva aspettasse a mmia. Mizzica però, costano a peso d’oro, 12 fiori  due euro e cinquanta… e va beh. Azzizzai con le zucchine che avevano ancora appizzati i ciuri  e  conzai una tegghia accussì, pigghia un pizzinu.

Torta rovesciata di fiori di zucca, ricotta e zucchine.

Per 4 cristiani:
difficoltà? Facilissima!
preparazione? 30 minuti
cottura? 15 minuti al massimo

18 fiori di zucca
2 fogli di pasta phyllo
200 g di ricotta di pecora
30 g di parmigiano grattugiato
150 g di zucchine tagliate a julienne
20 g di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
30 g di mollica di pane condita con pomodoro a pezzetti
fai sgocciolare la ricotta per una o due notti, dipende dalla freschezza della stessa. Mescolala con il parmigiano e le zucchine, condisci con sale e pepe.
Pennella con l’olio il fondo di una teglia da 26 cm di diametro e cospargi con la mollica di pane condita.
Metti il mix di ricotta dentro una sacca per pasticcere e riempi i fiori con delicatezza, dopo aver eliminato il pistillo, richiudili attorcigliandone la punta. Disponi i  fiori a raggiera dentro la teglia, copri con un foglio di pasta phyllo, rimboccando con delicatezza. Pennella con l’olio, copri con l’altro foglio e pennella ancora.
inforna a 190°C per circa 15 minuti o fino a quando la pasta sarà di un bel colore dorato.

fiori ripieno

 

fiori

sfogliata di fiori res