Frutta a tinchitè

La frutta di primavera è fantastica, quella estiva a seguire mi fa impazzire, succulenta, fresca, dissetante. Questa torta mescola frutta di periodi diversi; le mele si trovano tutto l’anno ma sarebbero di stagione da agosto a ottobre, le fragole sono in linea con il mese di maggio, i mirtilli li avevo surgelati alla fine di luglio scorso e andavano consumati. Che vu dicu a fari? Con una base simile potremmo utilizzare la frutta di stagione che più ci aggrada. Ho utilizzato ingredienti secchi non raffinati per una consistenza granulosa e rustica nonostante sia una torta morbidissima.

Torta speziata alla frutta
per 10 cristiani
tempo di preparazione 15 minuti
tempo di cottura 40 minuti
ingredienti:
250 g di zucchero di canna
4 uova grosse
125 g di yogurt bianco senza zucchero
240 g di burro morbido
200 g di farina di grano duro
150 g di farina di grano saraceno
150 g di fragole tagliate a pezzetti
una decina di fragole intere
1 mela grossa
200 g di mirtilli
2 cm di zenzero grattugiato
un pizzico di sale
10 g di lievito chimico
2 cucchiaini di estratto di vaniglia

sbattete il burro con lo zucchero, la vaniglia e lo zenzero grattugiato. Unite un uovo alla volta e fate amalgamare il precedente prima di inserire il successivo: unite lo yogurt e infine le farine con il lievito. Con un cucchiaio di legno mescolate le fragole a pezzetti e distribuite in una teglia da 32 cm, imburrata e infarinata con una manciata di farina di grano saraceno. Livellate con una spatola e aggiungete, a raggiera, la mela tagliata a fettine sottili, le fragole e i mirtilli. Distribuite un paio di manciate di zucchero di canna e infornate a 160°C per 40 minuti circa, anche se per la cottura è preferibile che vi fidiate della conoscenza del vostro forno. Fate raffreddare la torta nello stampo per circa 15 minuti prima di sformala delicatamente; se volete spolverate con dello zucchero a velo, poco prima di servire.

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buon compleanno mamma!

 mammina mia, bedda, duci e zuccherata, non dirmi “matri, Claudia, non facemu che mi fai la torta, siamo a dieta”. Ma cos’è un compleanno senza nemmeno una tortina con su una candelina? Allora nenti fazzu? Trovai sulla rivista ‘Light’ di aprile del 2008 una ricettuzza che a porzione, recita la didascalia, contiene 130 calorie vi cuntu come si fa; ah, manco a dirlo, cangiai qualche cosa, ma fici i cunti e le calorie rimasero quelle…
tortine di mele leggere
per 8 tortine
2 uova codice 0 o 1
50 g di zucchero di canna
120 g di farina 0
125 ml di latte parzialmente scremato
un cucchiaino di lievito in polvere
2 mele
10 g di pinoli
cannella un cucchiaino raso
un limone
un pizzico di sale

 accendete il forno a 160°C ungete degli stampini di alluminio usa e getta e spolveratele con la farina eliminando quella in eccesso. Sbucciate le mele tagliatele a tocchetti, mettetele dentro una ciotola, spolveratele con la cannella, aggiungete la scorza del limone grattugiata e il succo del limone filtrato, mescolate e mettete da parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero, unite poco per volta la farina setacciata con il lievito alternando con il latte, quando l’impasto risulterà troppo duro. Montate a neve ferma gli albumi e aggiungeteli al composto delicatamente mescolando con un cucchiaio di legno, con movimenti dal basso verso l’alto. Suddividete l’impasto negli stampini, distribuite le mele e i pinoli infornate per circa 15-20 minuti o fino a doratura. Per la cottura confidate sulla conoscenza del vostro forno, fate anche la prova stecchino che non guasta mai.

Soffia sulla candelina mamma, buon compleanno 

svolazzi in rosa

 Chi conosce Renato Ardovino sa, che il pasticcere di Real Time, da un nome a tutte le sue creazioni; considerando che ho scopiazzato più di una tecnica spiegata da lui in tv, non potevo che darmi un tono e battezzare anch’io, almeno una torta.
Quando Rossella mi ha chiesto una torta a sorpresa per Giulia, sua figlia ballerina di danza classica, ho pensato che potevo mettere in pratica l’effetto delle balze dei costumi di scena. Se siete curiosi di sapere come si fa guardate il video.
Ho realizzato un pan di spagna classico con 8 uova, cotto dentro una teglia da 30 cm, l’ho poi adagiato su un supporto in polistirolo alto 6 cm che mi è servito da base, più largo e sul quale ho collocato un foglio di acetato per isolare il pan di spagna.
per il pan di spagna:
teglia 30 cm di diametro
8 uova
240 g di farina
240 g di zucchero
un pizzico di sale
due giorni prima della consegna della torta preparate il pan di spagna: accendete il forno a 160°C (per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno), imburrate la teglia, infarinatela e eliminate quella in eccesso. Sbattete le uova con lo zucchero e il sale per almeno 20 minuti, aggiungete la farina, poco per volta, mescolando con un cucchiaio di legno, dal basso verso l’alto per non smontare il composto. Versate nella teglia e cuocete per circa 15-20 minuti fate la prova dello stecchino per verificare la cottura. Tirate fuori dal forno il dolce e fate raffreddare qualche minuto prima di sformarlo su una griglia per dolci. Fate raffreddare completamente e avvolgetelo dentro la pellicola per il riposo prima del taglio. Il giorno dopo tagliate in due il pan di spagna bagnatelo con un miscuglio di acqua, zucchero e latte: scaldate 200 ml acqua con 70 ml di latte e 20 g di zucchero; sciogliete bene lo zucchero, versate la mistura nella bottiglia per bagne e bagnate uniformemente il pan di spagna di base.
Realizzate la crema al burro, seguendo la ricetta di Renato ho usato 250 g di burro a temperatura ambiente 350 g di zucchero a velo setacciato e 10 ml di latte caldo (una goccia). Mettete gli ingredienti nella planetaria e sbattete energicamente fino a ottenere una crema. Mettete dentro un sac-a-poche usa e getta, poca crema e realizzate un cordolo sulla circonferenza della torta e preparate la farcitura. Sbattete con le fruste elettriche, 400 g di mascarpone e 300 g di crema di pistacchio. Mettete la crema ottenuta dentro un sac-a-poche usa e getta e farcite la torta con movimenti circolari dall’esterno verso l’interno. Bagnate anche il coperchio della torta, con delicatezza ponetelo a copertura e passate in frigo per almeno un’ora, trascorso questo tempo, con una spatola rivestite la torta con la crema al burro e ponetela in frigo ancora per un paio d’ore. Stendete la pasta di zucchero rosa chiaro rivestite la torta e la base del polistirolo, applicate le decorazioni e finite con un nastro in tinta. Fate riposare la torta in frigo ancora una notte prima della consegna.

‘A cubbaita o giuggiulena

Oggi è il primo compleanno di Scorza d’arancia su Sicily Present, il giornale on line dei siciliani e del mondo che vuole appartenere alla Sicilia bedda. Da un anno, dicevo, trovate il mio contributo settimanale legato alla domenica, giorno che, tipicamente, vede le famiglie riunite; cucina regionale e non solo, qualche aneddoto e parecchie suggestioni corrono tra le righe tra ingredienti e consigli. Tutto il giornale è permeato da qualità di contenuti, v’invito  a sfogliare quelle pagine, ne rimarrete  ammaliati. 
Oggi la ricetta coincide per festeggiare a “reti unificate”, questo compleanno. Un dolcino velocissimo da realizzare e anche da mangiare. Andate su Sicily Present a leggere perché, in Sicilia, il sesamo lo chiamiamo cimino…   
100 g di
sesamo
200 g di
zucchero
75 g di
miele
Olio di semi
q.b.

Con un pennello da cucina oleate un piano di marmo. In
un pentolino mettete lo zucchero, ponete su fuoco leggìo e fate
sciogliere completamente, unite il miele e portate a cottura fino a quando il
composto assume un colore ambrato aggiungete il sesamo e mescolate per
amalgamare gli ingredienti.  Versate il
miscuglio sul piano di marmo e, con una spatola per dolci ben oleata, distribuite
in uno strato sottile anche se la tradizione vorrebbe uno spessore di circa uno
o due centimetri. Fate raffreddare completamente e poi tagliate a pezzi.

da consumare preferibilmente entro…


…aprile 2013. Ora o mai più. Volete sapere cosa scade in questo mese? Il pandoro di Natale 2012, ecco che a questo punto scatta il bisogno di produrre qualcosa che sia a base di pandoro, di mangiarlo così non abbiamo più l’atmosfera considerando che l’ultima pallina la staccammo già da tempo; anche se piove la temperatura è salita e non invoglia a celebrare ancora l’inverno, dunque mezzo pandoro finisce a fare da base al tiramisù alle fragole.
per una teglia 25 per 35 
500 g di pandoro tagliato a fette di ugual spessore
una tazza di cioccolata calda
500 g di fragole
500 g di mascarpone
4 uova
100 g di zucchero
un pizzico di sale
30 g di farina di pistacchi
30 g di pistacchi
lavate e asciugate le fragole, eliminate il picciolo e tagliatele a rondelle. Preparate la cioccolata calda, lasciatela intiepidire, nel frattempo affettate il pandoro e adagiatelo realizzando una base sul fondo della teglia, imbibite con la cioccolata tiepida e preparate la crema. Sbattete i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare bianchi; aggiungete il mascarpone poco per volta mescolando fino a unificare il composto eliminando i grumi. Sbattete a neve gli albumi con il sale e uniteli al composto di formaggio, mescolate con un cucchiaio di legno con movimenti dal basso verso l’alto senza smontare gli albumi. Distribuite le fragole realizzando un suolo di frutta, versate la crema, distribuitela con una spatola, decorate con la farina di pistacchi e con i pistacchi tagliati a coltello grossolanamente. Ponete in frigo almeno per una notte, prima di servire. 

la rossa

hai questo libro?

Beh, è un peccato non averlo! Ti ricordi qui, quando ti dissi che c’era qualcosa di grosso che bolliva in pentola ( o meglio in forno)? Beh, Claudio Iannetta c’è riuscito! ha concretizzato il legame tra mondo virtuale e mondo reale già con la pubblicazione di un primo libro di ricette:

“C’è torta per te”: le ricette buone

“Sedici blogger rivelano in un libro il loro dolce del cuore. Il ricettario è in vendita a favore della campagna Nastro rosa della Lilt

Anche le blogger hanno un cuore. Soffice. E lo mettono a nudo rivelando la loro ricetta segreta di dolce. Per una buona causa: il ricettario C’è torta per te. Il gusto soffice del web (ideato da Valle’ Italia e pubblicato da Trenta Editore) sostiene la campagna Nastro rosa della Lilt per la prevenzione del tumore al seno.
Dal panettone con le mele alla “torta olio di gomito”, dalla New York cheesecake alla schiacciata alla fiorentina, dalla crostata di maggio alla “torta di mele più buona del mondo”, sono ventidue le ricette ispirate a tre dogmi della cucina più attuale: super velocità, super sofficità e super leggerezza.”
(Articolo desunto dalla rivista “OGGI”)

Ma non finisce qui: quello di cui ti parlo oggi è il secondo reale e godurioso viaggio nel mondo delle foodblogger.
Ancora una volta, Claudio Iannetta e Vallè hanno creduto in noi.

C’è Tort@per te 2 In viaggio con i blogger. Un libro che aiuta le donne perché sostiene la ricerca per la salute femminile e la prevenzione dei tumori al seno. Sfogliandolo troverai ricette di torte, muffin, plumcake sofficissimi e deliziosi. Voglio segnalarti una ricetta tra le tante, perfetta per questa stagione e che vede protagonista la fragola, rossa, come l’ideatrice. L’originale la trovate a pagina 106, l’autrice è Giulia la Rossa.di Sera.

Io ti do un’alternativa  alla sua base dicendoti che ho cambiato pochi ingredienti perché voglio stimolare la tua curiosità.

torta con fragole, ricotta e semi di papavero
400 g di fragole tagliate a rondelle
180 g di farina 00
200 g di ricotta
130 g di zucchero
80 g di Valle
50 g di mascarpone
35 g di semi di papavero
3 uova
10 g di lievito
una baccello di vaniglia
un pizzico di sale
zucchero a velo per decorare

Sbattete le uova con 120 g di zucchero e il sale per circa 5 minuti, unite la ricotta, il mascarpone e la margarina, sbattendo per amalgamare dopo ogni aggiunta. Aggiungete i semi di papavero e i semi della vaniglia. Setacciate la farina insieme con il lievito e aggiungeteli al composto di uova, poco per volta, mescolando per amalgamare. In ultimo distribuite le fragole e mescolate per coprirle con la crema. Ungete e spolverate di farina una teglia di 26 cm di diametro, versate l’impasto, livellatelo e cospargete con lo zucchero rimasto. Infornate a 160°C per 35 minuti, per la cottura basatevi sulla conoscenza del  vostro forno. Fate la prova stecchino prima di sfornare; fate riposare qualche minuto nella teglia prima di sformare su una gratella per dolci e fare raffreddare completamente il dolce. Prima di servire spolverate con zucchero a velo.

 

certo che due gocce di pioggia ci volevano

Oggi, 25 marzo pioggia a tinchitè, ieri sole da schiattare tanto che mi sono munita di crema solare protezione 50 (ciMManta) perché si sa che il sole fa male alla pelle ancor di più dopo i quarant’anni e poi si dice che nei mesi con la R (marzo, aprile, settembre, ottobre) è più dannoso…è vero o è solo una diceria? Non lo so ma per una mano, considerando che i 40 li ho passati, mi proteggo ben bene quando c’è il sole. Già quando c’è perché il sole, anche in Sicilia, c’è stato pochissimo, qualche apparizione di mezza giornata in alternativa abbiamo avuto freddo e pioggia. In questi casi, e sono stati tantissimi, mi consolo come posso…

 
Torta alla Nutella
per 8 persone
preparazione 20 minuti
cottura 40 minuti
ingredienti:
220 g di farina 00
8 g di lievito 
un pizzico di sale
160 g di burro morbidi
115 g di zucchero semolato
4 uova
200 g di Nutella
500 ml di panna fresca 
25 g di zucchero a velo
scaldate il forno a 170°C , imburrate e infarinate una teglia da 26 cm di diametro. Sbattete il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema liscia, unite un uovo alla volta, il sale e poi la farina setacciata con il lievito. Sempre sbattendo unite in due volte 250 ml di panna alternando con la Nutella. Versate dentro la teglia e infornate per 40 minuti circa. Per la cottura vi consiglio, come sempre, di fidarvi della conoscenza del vostro forno. Fate la prova stecchino per verificare la cottura, lasciate l’interno leggermente umido e poi sfornate. Fate raffreddare pochi minuti dentro il contenitore, sformate e fate raffreddare su una griglia per pasticceria. Semimontate la panna rimasta con lo zucchero a velo e distribuitela grossolanamente sulla torta aiutandovi con una spatola lunga.
con questa torta partecipo alla raccolta di Sonia, Oggi pane e salame, domani… dal titolo “Voglia di torte

marzo_pazzo!

…ma nemmeno febbraio scherzò, di gennaio potremmo omettere qualunque commento. Mi sembra di essere in un’altra regione che non è la mia. Ci invidiavano tutti per il clima, il sole, il mare d’inverno…ma, mi pari a mmia ,che ci stiamo trasformando in una regione marziana. Oramà chi arriva nell’Isola trova malutempu e voli puru cuntu e ragiuni. Ma come, dicono, lascio la pioggia al noDD e trovo la pioggia nell’Isola del Sole? E il vento? E la grandine e la fuligine dell’Etna? A Messina, ‘na matina, si svigghiaru chi era tuttu nivuru di cenere del vulcano, che si trova a 130 km di distanza; direte voi, in linea D’ARIA più vicino è…in effetti, ma non oso immaginare Catania come doveva essere. Invece al nodd era tutto bianco per la neve. Nuje simmu ro sudd, nuje simmu curti e niri diceva una canzone napoletana, ah verità!
Mi veGGogno a diLLo di comu semu cumminati! Per non di meno a ciò, chiusa, ‘nserrata dintra a me casa, ho preparato questa tortina per ben tre ordini di motivi che vado a elencare (assittatevi)
1) ero invitata, ergo un dolcino volevo portare
2) desideravo un posto caldo, meglio del forno cosa? Nemmeno i radiatori…
3) volevo fare un dolce che, ho compreso solo dopo aver sgusciato le uova e averle mischiate allo zucchero, non potevo materialmente realizzare picchì va servito caldo, sugnu pure stunata!
E cheCChè! Mi sono detta -e ora?-
Certo lo so, mischiare solo 4 uova e 200 g di zucchero fesseria è, ma dovevo bilanciare.
la foto fa schifo come il tempo, ma a furia di tampasiare tutto il giorno si fece buio e la foto è fatta con il cellulare dentro casa…inorridisco ma dovevate farvi un’idea, portate pazienza e vogliatemi bene anche se la foto fa piangere in turcomanno, anche se è molto calorica per buona pace della mia nutrizionista: AnnaRita perdonami
Amunì, pigghiate un pizzino. (mi chiedo con il traslate i giappunisi come traducono pizzinu ? Ah certo, tanto i giappunisi ‘cca non ci venunu ahahahah)
4 uova
200 g di zucchero
200 g di burro
150 g di cioccolato fondente
la scorza di un’arancia
un cucchiaio di Gran Marnier
un cucchiaino di essenza di vaniglia
70 g di amido di mais
8 g di lievito per dolci
100 g di noci pecan sgusciate e tritate a com’è gghiè, grossolanamente
12 noci pecan gusciate e divise a metà nel senso della lunghezza.
per la glassa
200 g cioccolato fondente di copertura tritato
100 ml di panna fresca

 mariamariamariamaria che schifiu di fotu chi fici, che vergogna…
niè, tritate il cioccolato e ponetelo dentro una ciotola resistente al calore, dentro un pentolino con poca acqua e scioglietelo a bagno maria, a fuoco lento; aggiungente poco per volta, il burro  a pezzetti e mescolate con una frusta a fili. Sbattete le uova con lo zucchero, usate la planetaria o un frullino elettrico e montatele per triplicatele di volume. unite l’amido setacciato con il lievito mescolando con un cucchiaio di legno, in ultimo  aggiungete le noci tritate e il cioccolato fuso tiepido. Versate in una teglia dai bordi alti da 20 cm di diametro imburrata e foderata con carta forno e infornate in forno caldo a 160°C cuocete per circa 40 minuti, fate attenzione alla cottura, quando fate la prova stecchino questo ne deve uscire umido. Dopo la cottura aspettate almeno un quarto d’ora prima di sformarlo, è delicato. Preparate la glassa portando a bollore la panna, versatela sul cioccolato tritato finemente e mescolate per scioglierlo tutto, fate raffreddare fino alla consistenza desiderata, deve essere spalmabile. Distribuitela sul dolce posto su una gratella per dolci e decorate con le noci rimaste a corona o come più vi piace.

Gibson ES 175

 
Vi starete chiedendo: “ma questa è impazzita? Posta una volta ogni morte di Papa e poi mette su una foto di una chitarra…” Ora i Papi si dimettono ma questa è un’altra storia.
Beh! A tutto c’è una spiegazione; intanto lasciatemi dire che questa è una Gibson ES 175, una chitarra favolosa solo a taliarla, poi gli esperti dicono che è anche favolosa da suonare e ci credo. Questo strumento è il sogno del mio sposo, considerando che ancora non posso regalarglielo ho pensato che per il suo compleanno potevo, almeno, realizzarlo da mangiare. Ovviamente doveva essere una sorpresa dunque potevo lavorare durante il giorno ma alla sera, quando tornava dal lavor, tutto doveva “sparire”  e Carlotta ed io dovevamo fare finta di nulla. Inutile dire che ci sono stati degli incidenti di percorso -e figurati- Il primo progetto vede un’altra chitarra, nella mia immensa ignoranza avevo disegnato la chitarra sbagliata, pensavo “va beh, una vale l’altra” e invece no! Sono immensamente diverse. 
Dopo aver modificato il progetto ho realizzato i pandispagna preparando 4 impasti, uno alla volta e infornando 4 teglie, tipo placche da forno, di 41×36 cm. La ricetta che ho usato è questa:
120 g di farina 00
150 g di zucchero semolato
4 uova
4 g di lievito
Preparate le teglie, almeno due, sporcandole con del burro e poi rivestitele con dei fogli di carta forno e accendete il forno a 150°C ( per la cottura fate affidamento alla conoscenza del vostro forno). Sbattete a neve ferma gli albumi, aggiungete lo zucchero e continuate a sbattere energicamente fino ad ottenere un composto bianco, vaporoso e lucido; incorporate i tuorli, poco alla volta e la farina setacciata con il lievito. Distribuite l’impasto dentro una teglia e infornate per poco meno di 20 minuti. 
sfornate la teglia e fate raffreddare  l’impasto qualche minuto poi rovesciatelo su una griglia rettangolare per  farlo raffreddare completamente. Preparate la dima della chitarra su un foglio di carta forno, ritagliatela e poi ricavate le forme che vi servono per comporre la torta. Come potete vedere dalle foto, la chitarra è a grandezza naturale e, sia la teglia, sia la carta forno, hanno una dimensione minore, niente paura realizzateli a pezzi e poi ricomponete il puzzle legando il tutto con la crema di riempimento e dopo con la crema al burro. Dimenticavo di dirvi che vi serviranno due vassoi rettangolari di 40×58 cm su cui adagiare le torte.
per la farcitura ho realizzato una crema chantilly con fragoline di bosco
per prima cosa ho preparato la crema pasticcera con queste dosi:
400 ml di latte 
100 ml di panna fresca
6 tuorli
125 g di zucchero
40 g di amido di mais
un cucchiaino di essenza di vaniglia
sbattete i tuorli con lo zucchero e l’amido setacciato fino a quando assumeranno un colore biancastro e saranno vaporosi. Portate a bollore il latte con la panna e aggiungeteli, poco alla volta e mescolando, al composto di uova; aggiungete la vaniglia e, dopo aver amalgamato, riponete sul fuoco cuocendo fino a bollore per uno o due minuti. Togliete dal fuoco, versate dentro una ciotola e coprite con la pellicola a contatto con la crema.
per la crema chantilly:
1 litro di panna fresca
500 g di crema pasticcera (praticamente tutta quella preparata)
20 g di gelatina in fogli
150 g di zucchero a velo
Fate ammollare la gelatina in acqua fredda per circa dieci minuti, scaldate un po’ di panna dentro un pentolino e poi sciogliete la gelatina strizzata. Spegnete il fuoco e fate intiepidire prima di versare sulla crema pasticcera, mescolando con una frusta a fili manuale. Montate la panna con lo zucchero a velo, incorporatela alla crema pasticcera con movimenti lenti dal basso verso l’alto.
Inumidite la torta con una bagna realizzata con 250 ml di maraschino 700 ml di acqua e zucchero a piacere.
Distribuite la crema con un sac-a-poche lasciando qualche millimetro dal bordo esterno della torta in modo poi da sigillare con la crema al burro. Distribuite le fragoline e coprite con lo strato superiore di pandispagna.
Sigillate con la crema al burro, io l’ho preparata seguendo la ricetta di Renato:
250 g di burro morbido
350 g di zucchero a velo
10 ml di latte caldo, praticamente una goccia
Sbattete il burro con lo zucchero fino ad ottenere una crema spumosa infine unite il latte caldo, continuate a sbattere per pochi istanti. Per coprire tutta la chitarra ho dovuto realizzare due dosi quindi moltiplicate per due.
Per le decorazioni in pasta di zucchero vi consiglio caldamente, di prepararle qualche giorno prima in modo da farle indurire per bene. Io sono stata aiutata da Carlotta e Riccardo, il lavoro c’è! Tasti, chiavi, manopole, ponte, battipenna, potenziometro, pikups del tipo humbucker e tailpiece. Per la copertura e le decorazioni vi serviranno circa 3 kg di pasta di zucchero, compratela pronta perché è molto malleabile e resta morbida a lungo. 
Il manico e il battipenna li ho realizzati con 300 g di cioccolato plastico, invece le buche a “effe” le ho dipinte dopo avere realizzato la finitura sunburst. Le decorazioni le ho dipinte con un argento perlato, con lo stesso colore ho scritto “Gibson” e realizzato le decorazioni sulla paletta.
L’ultima decorazione da realizzare sono le corde in pasta di zucchero; utilizzate una sugarcraft e verranno fuori delle corde tutte uguali, abbiate cura di ammorbidire molto bene il fondente prima di utilizzarlo. 

Ah, dimenticavo; l’espressione di sorpresa del mio sposo quando ha visto la torta è stata impagabile. E’ rimasto a bocca aperta, si è accontentato, per ora di mangiare la sua chitarra preferita, è pur sempre un inizio no?

rimase una sola fettina

Troppo tardi, finiu (quasi) tutta in un colpo, poi se la preparo la sera quannu c’è solo ‘u lustro di luna salta la fase “fotografica”, dunque se avanza bene perché l’indomani con la luce del giorno scatto qualche foto, s’annunca nenti. Non la pubblico oppure la rifaccio.
Torta di mele alla noce moscata
300 g di farina 00
150 g di zucchero
4 uova
1 bustina di lievito
100 ml di panna
2 mele
85 g di burro fuso
mezza noce moscata
un cucchiaio di zucchero di canna
sbattete il burro con lo zucchero, unite un uovo alla volta, la panna e la farina setacciata con il lievito e la noce moscata grattugiata. Versate l’impasto in una tortiera da 26 cm di diametro precedentemente imburrata e infarinata, distribuite le mele a raggiera affondandole leggermente nell’impasto, dopo averle sbucciate e affettate finemente. spolverate con lo zucchero di canna e infornate a 160°C per 40 minuti.Come sempre vi consiglio per la cottura, di basarvi sulla conoscenza del vostro forno. Servitela tiepida.