oggi riso, leggero e ciavurusu

E la faccia di mia figlia si trasforma in un ghigno, lo so bene che non vuole dispiacermi, ma la sua faccia vale più di una filippica.
– no, è che, il riso non mi fa impazzire
– ti assicuro che è buono, non è il “solito” riso, è il basmati, chicchi allungati e ciavurusi
-mmh…
altre espressioni facciali improponibili e poi mi concede uno sconsolatissimo: e va beh!
-mamma, ma è buonissimo!
E poi a contare calorie, che fissazione 🙂

bicchieri di riso basmati, zucchine e gamberi al limone
per due cristiani:
140 g di riso basmati
uno spicchio d’aglio
il succo di mezzo limone e la sua scorza
2 zucchine
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

tagliate le zucchine a julienne, ponetele in una padella con l’olio e l’aglio tagliato a fettine sottili; cuocete qualche istante, poi irrorare con il succo del limone e parte della scorza, alzate la fiamma e fate insaporire. quasi a fine cottura aggiungete i gamberoni, ancora qualche istante di cottura e il condimento è pronto; salate e pepate.  Lessate il riso  in acqua bollente salata, scolatelo al dente e ponetelo sul fondo del bicchiere, continuate a strati con le zucchine, finite con i gamberi e una grattugiata di scorza di limone

esercizi di linea

non si può stare a dieta tutta la vita… o forse si deve? Beh certo di scelte si discute, non di imposizioni a menoché non si tratti di salute; scelgo di sacrificare un piatto di pasta carrico di condimento, un secondo da mangiare con il pane croccante e un dolcino da leccarsi i baffi. Che ho detto? Pasta, pane, sughi e dolcino? Si da procrastinare a data da destinarsi picchì, ‘ntu frattempu che passaru le festicedde di Natale ripigghiai ‘n’autra vota quattru chili. Eh! che grannissima ruttura di cabbasisi!!! Scusate, niscìa o largu in dialetto, forse troppo, molti non mi possono intendere manco a volerlo. In definitiva, signori miei la dieta, per scelta eh, la devo-voglio fare perché non mi piaccio troppo rotondeggiante, mancu sicca però! ‘N’anticchia aju a scalari.

Crepes d’avena con crema di cavolfiore (croccante)
per circa quattro crepes, due cristiani
calorie a porzione 462
preparazione 40 minuti
100 g di farina d’avena
200 g di latte parzialmente scremato
un uovo
200 g di cimette di cavolfiore
100 g di fiocchi di latte o qualunque formaggio cremoso
20 g di funghi secchi
zenzero in polvere
uno spicchio d’aglio
pepe
sale
un mazzetto di prezzemolo

mescolate la farina, dentro una ciotola, con una frusta a fili manuale, aggiungete il latte mescolando. Unite l’uovo, il sale, una macinata di pepe e lo zenzero, sbattete ancora per amalgamare e poi fate riposare mezz’ora. Nel frattempo cuocete le cimette di cavolfiore in poca acqua bollente salata per 15-20 minuti, scolatele completamente, fate intiepidire e poi mescolatele con il formaggio, pepate. Fate riscaldate il Grillo di pietra Roccianera con il lato liscio pronto ad accogliere la pastella,

abbassate la fiamma al minimo, picchì mantiene il calore, versate mezzo mestolo di pastella e cuocete pochi istanti, poi girate la crepe con una paletta e cuocete dall’altro lato. Non usate olio né burro, non serve. Cuocete tutte le crepes e mettete da parte. Ammollate in acqua calda i funghi secchi per circa 15 minuti, tritateli a coltello, metteteli dentro una padella Roccianera senza grassi, con uno spicchio d’aglio schiacciato e un fondo d’acqua, stufate per pochi minuti, fate asciugare l’acqua, salate, pepate e spolverate con il prezzemolo tritato.

Distribuite dentro le crepes un quarto di ripieno, piegate a metà e poi arrotolatele, fermatele con uno spiedino o uno stuzzicadenti. In un piatto da portata ponete la metà dei funghi e due crepes, spolverate con il prezzemolo rimasto e servite.

pochi e semplici ingredienti

legati a pochi pochi e semplici passaggi per un piatto appetitoso e leggero. Per chi fugge dalla solita noiosa dieta alimentare che intristisce pure i più grintosi, io, che voglio rientrare nei miei jeans, consiglio di variare i vostri piatti con la tavolozza di colori che la stagione ci offre; lassati peddiri tutti i pomodori, le zucchine e le melanzane, la stascione cangiò, abbiamo voltato pagina, anche se i mercati scoppiano di verdura estiva lassatela peddiri, concetratevi sulla una vasta gamma di colori e consistenze che potrete usare per comporre i vostri piatti. Infatti questa non è una ricetta è un consiglio.

 

difficoltà: facile
preparazione: 10 minuti
cottura: 15 miuti
per due cristiani
350 g di filetto di pesce persico
un porro
un radicchio trevisano
due cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
foglioline di lattughino
sale
pepe
coriandolo in polvere

 affettate il porro e il radicchio, poneteli dentro un wok antiaderente, con un cucchiaio d’olio e mezzo bicchiere d’acqua; coprite con il coperchio e lasciate appassire le verdure per una decina di minuti. salate e mettete dentro una ciotola al caldo. Nella stessa pentola dove avete stufato la verdura, arrostite il pesce tagliato a tranci, cuocete per pochi istanti da un lato e poi dall’altro. Impiattate il pesce su un letto di insalatina, salate, pepate e condite con il coriandolo e un cucchiaio d’olio, finite con le verdure stufate.

colori a tinchitè

-MARIAAAAAAA!- Disse la casalinga frustrata, utilizzando una tipica esclamazione sicula che traduce e modifica il “matri” o il “bedda matri”, si sa che l’italiano fa più fine.
-Nun sinnì po’ cchiu cu tutta ‘sta dieta!- continuò nel suo dialetto vagamente ‘camillerese’ e infestato da più idiomi desunti dai luoghi nei quali ha vissuto.
-Che poi non è la dieta in sé e per sé,- disse parlando da sola e ad alta voce -ma pinsari e sfirniciarisi per manciari ‘na picchicedda di cosicedde bedde, bone e leggere.
Così le venne in mente che, qualche giorno prima, la sua amica RosaLia regalandole una zucca, le suggerì un piatto della tradizione, la minestra di zucca e cous cous. -Grazie, mi hai dato un’idea troppo favolò!-
E idda chi fici? Tutta n’autra cosa.


Zucca e cous cous al prezzemolo, barbabietole caramellate e créme fraiche (anche troppo per una casalinga frustrata)
per due cristiani:
difficoltà: facile
tempo di preparazione: 20 minuti
cottura: 45 minuti
576, 46 kcal a porzione (calorie calcolate dal sito calororie.it e dalle tabelle riportate sulle confezioni dei prodotti acquistati)

400g di zucca tagliata a piccoli dadini
100 g di cuore di sedano tagliato a piccoli dadini
4 bacche di pimento
100 g di acqua
olio extra vergine d’oliva
100 g di cous cous precotto
un piccolo spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
coriandolo macinato
2 barbabietole rosse precotte, circa 200 g
20 g di zucchero
2 cucchiai di aceto di mele o bianco
2 noci
100 g di crème fraiche
mettete in un tegame il sedano con la zucca 100 ml d’acqua e 8 g di olio, salate pepate e unite il pimento macinato nel mortaio; coprite e stufate per circa mezz’ora, togliete il coperchio e fate asciugare l’acqua in eccesso. Preparate il cous cous secondo le indicazioni sulla vostra confezione, conditelo con il coriandolo macinato, il pepe e l’aglio tritato finemente con il prezzemolo.
Nella stessa padella in cui avete cotto la zucca, mettete lo zucchero con l’aceto unite le barbabietole affettate e mescolate rivoltandole delicatamente fino a terminare l’operazione. In ogni piatto riempite un ring con metà dello stufato di zucca ben scolato, metà del cous cous e una barbabietola caramellata, finite con ciuffetti di creme fraiche e la noce tritata grossolanamente.

buon compleanno mamma!

 mammina mia, bedda, duci e zuccherata, non dirmi “matri, Claudia, non facemu che mi fai la torta, siamo a dieta”. Ma cos’è un compleanno senza nemmeno una tortina con su una candelina? Allora nenti fazzu? Trovai sulla rivista ‘Light’ di aprile del 2008 una ricettuzza che a porzione, recita la didascalia, contiene 130 calorie vi cuntu come si fa; ah, manco a dirlo, cangiai qualche cosa, ma fici i cunti e le calorie rimasero quelle…
tortine di mele leggere
per 8 tortine
2 uova codice 0 o 1
50 g di zucchero di canna
120 g di farina 0
125 ml di latte parzialmente scremato
un cucchiaino di lievito in polvere
2 mele
10 g di pinoli
cannella un cucchiaino raso
un limone
un pizzico di sale

 accendete il forno a 160°C ungete degli stampini di alluminio usa e getta e spolveratele con la farina eliminando quella in eccesso. Sbucciate le mele tagliatele a tocchetti, mettetele dentro una ciotola, spolveratele con la cannella, aggiungete la scorza del limone grattugiata e il succo del limone filtrato, mescolate e mettete da parte. Sbattete i tuorli con lo zucchero, unite poco per volta la farina setacciata con il lievito alternando con il latte, quando l’impasto risulterà troppo duro. Montate a neve ferma gli albumi e aggiungeteli al composto delicatamente mescolando con un cucchiaio di legno, con movimenti dal basso verso l’alto. Suddividete l’impasto negli stampini, distribuite le mele e i pinoli infornate per circa 15-20 minuti o fino a doratura. Per la cottura confidate sulla conoscenza del vostro forno, fate anche la prova stecchino che non guasta mai.

Soffia sulla candelina mamma, buon compleanno 

sempre a dieta sono

e per fortuna, mangiare in questa stagione, rende piacevole anche un’insalata. Ho realizzato anche una cosa, il mio cervello, per rimanere connesso alla dieta, deve considerare un certo tipo di lavoro per arrivare all’obiettivo. Se la mattina ho parecchie cosa da fare, la mia testa non pensa a mangiare. Al contrario ‘u ciriveddu macìna sempre una parola “manciari” e non si può. Allora, siccome sugnu giniusa, ingegnosa, il lavoro di preparazione deve essere lungo, assaporo il risultato finale senza sgarrare.Che fatica prendersi in giro ahahahah.
Insalata di asparagi e fave
per due cristiani
preparazione 40 minuti 
cottura: 25 minuti
500 g di asparagi 
800 g di fave da sgranare
mezzo radicchio
un piccolo scalogno
un cucchiaino d’olio extra vergine d’oliva
basilico
per l’emulsione
un cucchiaio di crema di aceto di mele
due cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
la scorza di mezzo limone gratugiata
sale
pepe

 sgranate le fave, eliminate la cuticola che le ricopre e stufatele in padella con un cucchiaino d’olio e un bicchiere e mezzo d’acqua. Appena saranno tenere spegnete e lasciate raffreddare. Pulite i gambi degli asparagi, lavateli e eliminate la parte più dura; cuoceteli in acqua bollente salata per dieci minuti, dentro la pentola alta. Scolateli e tagliateli a pezzi dopo averli fatti raffreddare. In  una ciotola mescolate gli ingredienti cotti, il radicchio affettato finemente, lo scalogno tagliato a rondelle e il basilico. Preparate l’emulsione mescolando gli ingredienti sbattendoli con una forchetta, versate sull’insalata, mescolate e servite.

Ciotole di Andrea Branciforti, Caltagirone

testa di (sedano) rapa

Mizzica, lo sapevate che il sedano rapa ha pochissime calorie? 22 kcal per 100 g, io non lo sapevo e non è l’unica cosa che non conosco…

Per non di meno a ciò, per dimagrire mi siddìa mangiare sempre ‘i stissi cosi, quindi oggi mi propongo degli sformati di sedano rapa cotti al vapore: attenti a mia!
per 4 persone
un sedano rapa di circa 500 g
la scorza di mezza arancia
6 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
un giro d’olio
400 ml di acqua

sbucciate il sedano rapa, affettatelo e riducetelo a cubetti, ponete sul fondo della vaporiera l’acqua, i chiodi di garofano, le foglie di alloro e la scorza d’arancia prelevata con un pelapatate. Adagiate il cestello della vaporiera con il sedano rapa, portate a ebollizione e cuocete per 15 minuti.

per gli sformati:
2 uova
50 g di parmigiano grattugiato
qualche foglia di basilico
olio extra vergine d’oliva
una manciata di pangrattato
sale e pepe

frullate le uova con il parmigiano e il basilico, unite il sedano rapa ormai tiepido e frullate ancora per amalgamare bene tutto. Aggiustate di sale e pepate. Ungete con pochissimo olio 4 cocotte e spolveratele con il pangrattato, distribuite il composto di uova, livellate e ponete dentro la vaporiera dopo aver aggiunto una tazza d’acqua sul fondo già utilizzato in precedenza. Portate a 90 °C e cuocete per 15 minuti. Servite tiepidi con delle zucchine grigliate, aromatizzate con un cucchiaio d’olio, sale, pepe e basilico a pezzetti.

il cervello ha bisogno di zucchero

e questo è assodato, ma i miei fianchi non ne possono più… le mie maniglie dell’amore oramà sono a norma di legge, calcolabili come uno sbalzo in cemento armato e condonati dal comune. Considerando che la primavera è esplosa in tutto il suo splendore e gli strati ‘cipolleschi di contenimento’ andranno eliminati; via le calze contenitive, bustini e corsetti, bisogna correre ai ripari. La verità? Ho la tendenza a ingrassare… è la frase di tutti quelli che, come me, venerano il cibo e non bruciano una beneamata, una scusa bella e buona per continuare a mangiare. Almeno mangio leggero, mi chiedo cosa ne pensi la mia nutrizionista…Annarita, palesati.

per due cristiani
preparazione 5 minuti
cottura 10 minuti
ingredienti:
350 g di pesce persico
6 pomodori piccadilly
2 scalogni freschi
uno spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
un cucchiaino d’olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchiere d’acqua
mezzo peperoncino fresco piccante oppure pepe nero
una manciata di capperi dissalati
In una padella mettete l’olio, gli scalogni affettati a rondelle, l’aglio tagliato in due e l’acqua, accendete il fuoco e portate a bollore. Mettete il pesce e condite con i pomodori tagliati a metà o a concassè e i capperi. A metà cottura girate il filetto per cuocerlo anche dall’altro lato. Servite con una spolverata di prezzemolo, una macinata di pepe o, a chi piace, il peperoncino tagliato a rondelle e una insalata di songino.

la zucca di halloween fa sempre una gran bella fine

 

Da quando Alex mi ha insegnato, tra le altre cose :D, che la zucca non è “cucinala come vuoi sempre cucuzza è” ma una prelibatezza fantastica, l’ho preparata spessissimo. Purtroppo (per il blog) di molte pietanze non ho le diapositive perchè i piatti sono finiti prima della camurriusissima foto di rito, che come alcuni sanno, oramà non scatto più prima di sederci a tavola…se avanza qualcosa per la foto bene, in caso contrario pacienza, sarà per la prossima volta 🙂
questa crema non sarà certo un’invenzione ma per chi come me, è sempre alle prese con la dieta mallitta costituisce una valida alternativa alla solita verdurina lessa 😉

300 g di zucca decorticata
250 g di radicchio trevigiano
150 g di cipolla mondata
350 ml di acqua
2 cucchiai d’olio
2 cm di zenzero grattugiato
1 dado per brodo vegetale
un paio di foglie di salvia
tagliate la zucca a dadi, affettate la cipolla e il radicchio, mettete tutto in un tegame, aggiungete l’olio e lo zenzero e la salvia, fate insaporire leggermente senza soffriggere, aggiungete l’acqua e poi il dado. Stufate a fuoco lento per circa 20 minuti o fino a quando la zucca risulta morbida, aggiustate di sale e frullate. Se volete potete guarnire la crema con 40 g di Brie tagliato a dadini e una fogliolina di salvia