‘a biddizza

Che sia grande o piccola, la bellezza, secondo me, risiede nelle cose semplici. Vincere un oscar con questo titolo è vincere facile, già solo per questa bella idea vaserei tutti, dal produttore, al regista, agli attori e tutti chiddi che ci girano tornu tornu, senza mancu avere visto il film; ovviamente è da veder a fortiori, considerando i pareri contrastanti chi sintìa. Realizzare un film non sarà una cosa semplice, ma fare una bella forma di pane si. Anche se ci vuole tempo, quello che ci manca a noi che in questi anni definiti del progresso e della tecnologia annamu sempre currennu currennu, ma poi aunni curremu? Mah, e chi nnì sacciu. Sintiti ammia, fermatevi un istante prendete tutto il tempo che vi serve per fare una cosa semplice, una passeggiata, un giro in bici o una forma di pane e viditi che grandi biddizza.

 200 g di farina integrale ai 7 cereali (farina per pane nero)

300 g di semola di grano duro
10 g di lievito di birra fresco
300 g circa di acqua tiepida (la quantità dell’acqua varia a seconda della’umidità dell’aria)
Un cucchiaino di zucchero di canna chiaro
Un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva
10 g di sale

 Mescolate le due farine, aggiungete il lievito sbriciolato e lo zucchero, impastate amalgamando con l’acqua tiepida, aggiungendola poco alla volta, unite il sale e l’olio. Realizzate un panetto e ponetelo a lievitare dentro una ciotola infarinata e coperta, in un luogo a riparo da correnti d’aria per circa un’ora e mezza. Sgonfiate l’impasto su un piano infarinato suddividetelo in tre salsicciotti lunghi circa 25-30 cm e intrecciateli, mettete il pane su una pentola per il pane in terracotta o, in alternativa, su una teglia foderata con carta forno. Ponete il pane nel forno spento con la luce accesa per ancora un’ora e mezza. Trascorso questo tempo, tirate fuori la pentola dal forno, accendetel il forno e portatelo alla temperatura  di 220°C, cuocete per 45 minuti. Se non usate la pentola di terracotta, cuocete il pane basandovi sulla conoscenza del vostro forno.

il solito polpettone

capita spesso, quannnu ci sunnu picciriddi a tavola, che mi devo sfirniciari ppì farili manciari picchì non mangiano questo o quello, sunnu ‘ntipatici ppì manciari. Mi siddìa preparare due o tre piatti quindi opto per una pietanza che possa piacere a tutti, ecco tipicamente le polpette le mangiano granni e picciriddi accompagnate dal pane poi meglio ancora, secondo me. La ricetta originale è desunta da un vecchio numero di Sale& Pepe, riproposta in mille versioni picchì è un classico rivisitato, ebbene questa è la mia.

 per due polpettoni
1200 g di carne macinata mista (manzo, vitello, salsiccia sbriciolata)
300 g pancetta a fette sottili
2 uova
200 ml di latte
60 g di parmigiano grattugiato
100 g di chevre
farina
sale
pepe
prezzemolo
noce moscata
per la crosta di pane
300 g di semola di rimacinato
200 g di farina integrale ai 5 cereali
300 ml circa di acqua tiepida
un cucchiaino di zucchero
10 g di lievito di birra
10 g di sale
30 g di olio extra vergine d’oliva
cominciate la sera prima impastando il pane; mescolate le due farine, sbriciolate il lievito, aggiungete lo zucchero e cominciate a impastare aggiungendo poca acqua tiepida, unite l’olio e il sale, realizzate una palla, ponetela a lievitare dentro una ciotola, coprite con un canovaccio e posizionatela in frigo per tutta la notte. Il giorno dopo, tiratela fuori e portatela a temperatura ambiente prima di utilizzarla.
preparate il polpettone, impastando la carne con le mani, eliminate il budello dalla salsiccia, unite le uova, il parmigiano, la noce moscata, lo chevre a pezzetti, il prezzemolo tritato, il sale e il pepe. Amalgamate e dividete in due parti allungatene uno alla volta, formando un polpettone, cospargete con la farina e avvolgete ogni polpettone dentro un foglio di carta forno, legatene le estremità e cuocete in forno caldo a 180°C per 45-50 minuti. Tirate fuori la carne con delicatezza, eliminate la carta forno e l’acqua che si sarà formata durante la cottura, fate intiepidire.Su un piano infarinato, dividete in due l’impasto di pane, con un mattarello stendetene una parte cercando di realizzare un rettangolo di spessore 4 mm avvolgete la carne nella pancetta e poi nella pasta di pane, sigillate con dell’acqua i bordi e infornate a 200°C per circa 20 minuti. Sformate e tagliate a fette appena tiepido.

“come si riconosce il pane buono senza assaggiarlo?”

” non dall’odore non dall’aspetto ma dal suono della crosta.. ah, una sinfonia di scrocchi “. Ratatuille
Questo pane, semplicissimo nella sua realizzazione se cotto nella pentola magica “Le pain” di Emile Henry avrà una crosta croccante e un interno morbidissimo. Provare per credere…anche assaggiandolo.
vi cunto chi fici:

300 g di farina manitoba
200 g di semola di rimacinato
un cucchiaino di zucchero
12 g di lievito fresco
10 g di sale
300 ml di acqua tiepida
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
latte q.b.
semi misti q.b.

mettete nel bicchiere dell’impastatrice le farine, il lievito sbriciolato e lo zucchero, avviate la macchina al minimo e aggiungete l’acqua poco alla volta infine aggiungete il sale e l’olio. Continuate a impastare fino a quando l’impasto incorda attorno al gancio. recuperate tutto l’impasto, mettetelo dentro il bicchiere dell’impastatrice e poi nel forno spento con la luce accesa per un’ora. Trascorso questo tempo recuperate l’impasto, ponetelo sulla spianatoia infarinata e ripiegatelo verso l’interno, realizzate una palla che adagerete sul piatto della pentola ricoperta di semola di rimacinato; con la lama di un coltello praticate delle incisioni e poi spennellate con qualche goccia di latte, spolverate i semi e pochissima semola. Coprite con la cupola e rimettete dentro il forno spento con la luce accesa per 2 ore. Trascorso questo tempo accendete il forno a 240°C per 45-50 minuti. Sfornate e fate raffreddare prima di affettare la vostra meravigliosa pagnotta.

…è ancora tempo di castagne?

va beh, niente ci fa; per fare questi paninetti non vi servono le castagne ma la farina e quella la trovate tutto l’anno chissenefrega? Io al Natura Sì l’accattai!
Sti panuzzelli la prossima volta li faccio con i semi di lino ci pensavo già da tempo, murmuriavo tra me e me, “li faccio così, poi ci metto i semi e bla, bla, bla”. Accattai i semi e… mi scurdai. Marò ma come devo fare? Ho la testa leggìa.
Amunì, impastate 80 g di farina Manitoba, un cucchiaino di zucchero e 10 g di lievito sciolto in 150 ml di acqua tiepida. Fate riposare in un luogo riparato da correnti, coperto con un canovaccio per almeno un’ora. Impastate poi 400 g di farina Manitoba con 250 g di farina di castagne, aggiungete 100 g di strutto e un cucchiaino di miele di castagno. Fate un buco al centro dell’impasto e versate il lievito sciolto; in un angolino mettete 10 g di sale e impastate. Otterrete un impasto molto morbidoe appiccicoso. Realizzate una palla e fate lievitare per un paio d’ore nel forno spento con la luce accesa. Trascorso il tempo necessario, lavorate ancora l’impasto e realizzate delle palline di circa 70 g poggiatele su una teglia foderata con carta forno e rimettete in forno sempre spento ma con la luce accesa. fate lievitare ancora un’ora circa. Riscaldate il forno a 180°C e infornate i panuzzelli fino a cottura, circa 16 minuti. Mangiateli farciti con salumi piccanti e dai gusti decisi.

mi sa che vi toccano questi paninetti

il giorno in cui il mondo fa il pane

E’ arrivato finalmente! Questo è un bel giorno, il world bread day. Oggi dobbiamo cuocere il pane per la giornata mondiale del pane. Impastate il vostro pane e condividetelo con amici e parenti. Il profumo che si sprigiona in casa è fantastico.

spighe di grano saraceno 
per 4 spighe da circa 200 g
il giorno prima o la mattina per la sera preparate la poolish
150 ml di acqua tiepida
150 g di farina 00
1 g di lievito di birra fresco
Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; aggiungete la farina e amalgamate, otterrete un impasto molto liquido. Coprite con una pellicola e fate lievitare in un luogo riparato dalle correnti per 8 ore.
Il giorno dopo o la sera, mettete la poolish nell’impastatrice (o impastate a mano) insieme con
210 ml di acqua tiepida (in cui scioglierete il lievito)
330 g di farina 00
100 g di farina di grano saraceno macinata a pietra
17 g di lievito di birra fresco
10 g di sale
un cucchiaino di succo di limone
se l’impasto dovesse essere troppo umido aggiungete poca farina viceversa un goccio d’acqua. Dividete l’impasto in 4 pezzi. Prendete il primo pezzo e stendetelo con un matterello su un piano leggermente infarinato, formate un rettangolo con il lato lungo verso di voi. Ripiegate la pasta sempre verso di voi e stendetela con il matterello, fatelo ancora una volta. A questo punto l’impasto sarà lungo e stretto piegate una punta sull’altra, stendete ancora la pasta e arrotolate il filoncino. Fate questa operazione con gli altri pezzi d’impasto. Metteteli poi a lievitare per circa 45-60 minuti su una teglia foderata con carta forno dentro il forno spento con la luce accesa. Foderate un’altra teglia con la carta forno, disponete due filoncini e con una paio di forbici modellate le spighe facendo dei tagli sulla superficie e poi sui laterali del pane, alternandoli prima a destra e poi a sinistra. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 220°C, mettete una piccola teglia con acqua bollente sul fondo del forno, chiudete e fate sprigionare il vapore poi infornate due spighe alla volta per 20-25 minuti. Controllate la cottura del pane battendo il fondo delle spighe se suona “vuoto” è cotto. Per colorire il pane accendete il grill per qualche minuto.

 

pane e…

salsiccia 😀
buono anzi no! di più ahahahah
amunì segnatevi ‘sta ricetta!
500 g di farina manitoba più un paio di cucchiai se serve
un cucchiaio abbondante di farina integrale
350 ml di acqua tiepida
10 g di sale
1 cucchiaino di succo di limone
25 g di lievito fresco
2 cucchiai d’olio

per il ripieno:
300 g di salsiccia privata del budello
6 pomodori secchi
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
un paio di rametti di timo
mezzo spicchio d’aglio
vino bianco
olio extra vergine d’oliva

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida; nella planetaria mescolate le farine con il sale, aggiungete l’acqua e fate andare la macchina al minimo, unite l’olio e il limone, se l’impasto dovesse essere troppo morbido aggingete dell’altra farina. Realizzate una palla e fate lievitare fino al raddoppio, anche un paio d’ore, in un contenitore di plastica coperto con uno strofinaccio, dentro il forno spento con la luce accesa.
Preparate il ripieno; in una padella soffriggete con un paio di cucchiai d’olio, l’aglio tritato e i pomodori secchi tritati finemente (se usate pomodori sott’olio scolateli dall’olio di conservazione, se li avete sotto sale sciacquateli e asciugateli) aggiungete la salsiccia senza budello e sminuzzata, sfumate con poco vino. Sciogliete il concentrato di pomodoro e unite anche le foglioline di timo. Cuocete per una decina di minuti salate solo se necessario e pepate. Fate raffreddare.
Dopo la lievitazione, stendete l’impasto con un mattarello, su un piano di lavoro leggermente infarinato, farcitelo con il condimento e arrotolatelo non troppo stretto; mettete il pane su una placca foderata con carta forno, fate delle incisioni e fate lievitare ancora per una mezz’ora. Accendete il forno a 210°C e cuocete il pane per circa 30 minuti.

muffuletta, muffoletta, vaconza o vastedda…

sempre di panuzzi conditi con l’olio nuovo si tratta:D
è tradizione mangiare questi panini dopo la spremitura delle olive, tipicamente avveniva a ridosso delle feste di tutti i Santi e della commemorazione dei defunti.

ho cercato la ricetta in giro sul webbe e chista truvai bedda assai,
poi sono andata dal mio panettiere e con nonchalance ci dissi:
-” maaaaaaa, con che farina le fate le muffolette…tutto rimacinato?”
e iddu:
-“sissi”
e poi…:
-“maaaaa il malto lei me lo venderebbe?”
-“non saprei nemmeno quanto venderglielo io lo compro a pacchi”
io ho pensato;…e regalamelo n’anticchia no?
va be niente ci fa!

bisogna fare comunque una precisazione; questo pane lo trovate di forme diverse, a Palermo trovate le pagnottine tonde e gonfie con il sesamo e in alcuni paesi della provincia invece, sono schiacciate, senza sesamo e di diversa pezzatura.
questa è la mia ricetta:
1 kg di farina di rimacinato
10 g di lievito di birra
2 cucchiai di miele
circa 500 ml di acqua
100 ml di olio
20 g di sale

 

per il condimento:
olio extra vergine d’oliva NUOVO!!!
600 g caciocavallo fresco
sale, pepe e origano
acciughe sott’olio

nella planetaria mettete la farina e il sale, mettete in funzione la macchina al minimo e con il gancio mescolate. Aggiungete il miele continuate ad impastare, nel fattempo sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, aggiungetela alla farina e sempre mescolando unite l’olio poco alla volta.  Realizzate le pieghe del secondo tipo di Adriano, cioè allargate l’impasto sulla spianatoia, […] si prende un lembo, si stende leggermente e lo si porta al centro, poi si prende l’angolo che si è formato a destra, si stende leggermente e lo si porta al centro. Si procede allo stesso modo con l’altro angolo che si è formato a destra. Si continua fino a chiudere il giro.[…] Desunto dal blog “Profumo di lievito” di Adriano.
Mettete l’impasto in una ciotola coperta con un telo umido, dentro il forno spento luce accesa per 2 ore o fino al raddoppio. Dopo realizzate delle piccole porzioni di pasta di circa 100 g e formate dei panetti che farete lievitare coperte ancora mezz’ora. Trascorso il tempo necessario per la seconda lievitazione, schiacciate e allargate i panetti, infornate in forno caldo a 220°C per circa 10 minuti. Questi panuzzi sono stati cotti nel forno a legna dei mie cognati in campagna, in questo caso pochissimi minuti di cottura perchè s’annunca s’abbruciano. Fate raffreddare prima di condirle con l’olio nuovo, pezzetti d’acciuga, sale, pepe, origano e il caciocavallo a fettine.

io pure preparo il pane nel giorno mondiale della panificazione!

Anche quest’anno Zorra ha indetto (per fortuna!) la nuova edizione del,World Bread Day ed io ci devo essere! Partecipare è ormai una tradizione lunga tre anni, questa è una iniziativa che lega tutto il mondo ed io, piccola scorza d’arancia, non posso mancare all’appuntamento!

Pane ai semi di papavero farina di mais e salvia

per la biga:
150 g di farina manitoba
150ml di acqua
5 g di lievito fresco
per l’impasto:
220 ml di acqua
200 g di farina di mais tipo fioretto
300 g di farina manitoba
17 g di lievito fresco
10 g di sale
2 cucchiaini di succo di limone
2o g di semi di papavero
10 foglie di salvia

la sera prima preparate la biga in una ciotola mescolate la farina manitoba e l’acqua tiepida in cui avrete sciolto il lievito; ponetela coperta nel forno spento. Il giorno successivo mettete nella planetaria le due farine e il sale, mescolate e poi aggiungete la l’acqua tiepida con il lievito sciolto, la biga e il succo del limone. Mettete l’impasto in una ciotola e fate lievitare in forno spento con la luce di cortesia accesa per 2 ore.


Stendete l’impasto con un mattarello e formate un rettangolo, distribuite le foglie di salvia tritate finemente e metà 10 g di semi di papavero, arrotolate l’impasto stretto, spennellate la superficie con del pane con acqua e distribuite sopra i semi di papavero rimasti, fate lievitare ancora 30 minuti in una teglia rivestita con carta forno, sempre dentro il forno spento con la luce accesa.
Accendete il forno a 220°C e infornate 35-40 minuti. Sfornate e fate raffreddare.

con un paninetto così nello zaino, andrei in capo al mondo

non si può raccontare s’avissi tastari, un panuzzo semplice ma di un buono paradisiaco, morbidissimo e duci; provate per credere 😉
su una delle innumerevoli raccolte di Sale& Pepe “Sapori di campagna” ho trovato sta ricettuzza intitolata “Baguette alla cipolla”, fa molto francisi, ma se li chiamate paninetti niente ci fa! 😀
sappiate che considerando il caldo che c’era sabato scorso l’ho fatti lievitare un’ora in meno, ho ridotto le pezzature e ci misi n’anticchia d’ogghiu dintra insieme con n’anticchia di sali e pipi 😉
boni sunnu!

550 g di farina manitoba
10 g di sale
15 g di lievito di birra
3 dl di acqua tiepida
mezzo cucchiaino di zucchero
50 g di strutto
6 scalogni
olio
Nell’impastatrice mettete la farina, lo strutto e il sale, mescolate bene e poi aggiungete il lievito sciolto nell’acqua con lo zucchero, lavorate per 5-7 mnuti. Mettete l’impasto nel forno spento con la luce accesa, su una teglia foderata con carta forno. fate lievitare fino al raddoppio, circa un’ora cu du cauddu. Suddividete l’impasto in porzioni di circa 80 g formate delle pallottole e fate lievitare ancora circa 15 minuti. Con un mattarello, stendete ogni pallottola in una striscia,

cospargete con gli scalogni tagliati a fettine, irrorate con un filo d’olio, un pizzico di sale e una macinata di pepe; arrotolate e richiudete all’interno le estremità del salsicciotto. Trasferite i panuzzelli su una teglia foderata con carta forno separandoli con un canovaccio pulito, creando una piega di stoffa tra uno e l’altro e fate lievitare ancor amezz’ora circa. Praticamente ‘sti paninetti stretti l’uno all’altro lieviteranno maggiorente in lunghezza ;).

Accendete il forno al massimo della sua potenza, spennellate ogni panuzzu con dell’olio, effettuate dei tagli obliqui e infornate per circa 20 minuti.
…e vidi chi manci!
ahahahahahahah

perchè “tra poco” arriva l’estate

ma dov’era finita la scorzetta?
in letargo con gli orsi 🙂

pensavo seriamente di risvegliarmi in primavera…
…magari dopo sto panuzzo ne ne torno nel mio stato di vita latente.
ci vuole un po’ di ottimismo no? 😀

allora per questo giorno molto speciale, il World Bread Day indetto da Zorra, mi sono risvegliata dal letargo, non potevo certo restare a dormire nel giorno della panificazione mondiale no?

pane morbido al pesto di basilico
300 g di farina manitoba
15 g di lievito
150 g di acqua tiepida
5 g di zucchero
5 g di sale
50 g di strutto
1 cucchiaio colmo di pesto alla genovese (preparato dalle mie manine sante, con l’ultimo mazzo di basilico estivo)
Sciogliete il lievito con lo zucchero, nell’acqua tiepida, mettetelo nella planetaria. Amalgamate lo strutto alla farina. Avviate la macchina al minimo con il gancio, aggiungete la farina al lievito, unite il sale e in ultimo il pesto. fate lavorare fino a quando incorda. Fate lievitare in una ciotola coperta, per circa un’ora in forno spento con la luce accesa. Riprendete l’impasto e staccate delle porzioni di circa 100 g ciascuna. A questo punto potete dare la forma che più vi piace io ho fatto delle simil rosette in questo modo:

arrotolate l’impasto formando un filoncino, schiacciatelo con un matterello e con un coltello praticate dei tagli. Arrotolatelo su se stesso, mettetelo in piedi con la parte tagliata verso l’alto, su una teglia forderata con carta forno. Fate lievitare ancora mezz’ora, fuori dal forno, poi infornate in forno già caldo a 200°C per circa 20 minuti.
Notazione (se no le mamà a che servono?): con le quantità indicate ho ottenuto 5 paninetti
🙂