chi la vuole cotta e chi la vuole cruda

…ma la crema, bruciata deve essere! dunque più fuoco al cannello madame…belline le cocottine della Emile Henry vero?
segnatevi ‘sta ricettuzza della crema bruciata o crème brulée che dir si voglia, allo zafferano 😉
facile, facile è!
per 6 cocottine
250 ml di latte intero
250 ml di panna fresca
70 g di zucchero semolato
6 tuorli
50 g di zucchero di canna
una bustina di zafferano in polvere
zafferano in stimmi
In un pentolino su fuoco basso mettete la panna, il latte e 40 g di zucchero, quando il composto è caldo aggiungete lo zafferano e portate a bollore; spegnente subito dopo e fate intiepidire.  Sbattete i tuorli con lo zucchero rimanente; aggiungete il composto di latte filtrato e mescolate per amalgamare bene.
Adagiate le cocotte su una teglia con il fondo d’acqua e cucoete a bagnomaria a 170°C per 20 25 minuti o fino a quando la crema si sarà rappresa; fate raffreddare, suddividete lo zucchero di canna e con un cannello fiammeggiate lo zucchero per caramellarlo. Se non avete il bruciatore passate la teglia sotto il grill fino a quando la superficie sarà caramellata. Fate raffreddare prima di servire cospargendo con gli stimmi di zafferano.

certo che ‘u Signuruzzo fici ‘na cosa bella creando la bella stascione!

 

le zucchine, il basilico, le mulinciane, i pomodori…cose fresche che hanno il sapore della bella stagione! E giusta giusta arriva ‘sta pasticedda che profuma di cose buone amunì, pigghiate un pizzinu!
per 8 cristiani
720 g di pasta corta ruvida
400 g di zucchine
10 fiori di zucca
15 foglie di basilico
2-3 spicchi d’aglio nuovo
farina
olio extra vergine d’oliva
100 g di pancetta dolce tagliata sottilissima
sale e pepe
parmigiano grattugiato o ricotta salata a piacere

Sbucciate l’aglio, pestatelo nel mortaio con le foglie di basilico e poco di sale. Coprite con 4 cucchiai d’olio e fate riposare almeno un paio d’ore. Fate rosolare, in una padella antiaderente e senza grassi, la pancetta a pezzetti grossolani, finchè sarà dorata e croccante, mettetela da parte. Nella stessa padella versate 2-3 cucchiai d’olio, mettete le zucchine lavate e tagliate a rondelle con una mandolina; fate soffriggere e quando saranno quasi cotte spolverate con un  paio di manciate scarse di farina; mescolate e levate dal fuoco. Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e mettetela nella padella dove avete cotto le zucchine. A fuoco spento aggiungete il pesto di basilico, i fiori di zucca e la pancetta, mescolate e irrorate con tanta acqua di pasta quanta ne serve per amalgamare. Servite con una spolverata di parmigiano o ricotta salata, a voi la scelta.

Elga ed io

un’amicizia nata come tante attraverso il blog; un affetto legato da sentimenti e affinità; un legame che se pur sottile è robusto, vivo. I casi della vita annodano le vite di persone anche lontane, le gioie e i dolori vengono condivisi nonostante le distanze. Alla fin fine la distanza è un concetto relativo no?
Ti voglio un gran bene Elguzza mia, ti dedico il tuo gratin di biete e nocciole, a Pasqua eravamo ‘nsemmola :), per fortuna che ho copiato la ricettuzza sul mio quadernetto, prima dell’innominabile gesto … maaaaaaa, dove la recupero la ricetta dello sciroppo di mandarini e vaniglia che mi hai regalato a Natale? 😀

Gratin di biete e nocciole di Elga Cappellari
per la besciamella:
50 g di burro
50 g di farina di grano saraceno,
500 ml di latte
sale
noce moscata
80 g di nocciole intere
500 g di biete lessate e strizzate
100 g di toma


1 cucchiaio di parmigiano reggiano
sale
Preparate la besciamella sciogliendo il burro. Aggiungete la farina mescolando velocemente con una frusta e lasciate tostaresul fuoco qualche attimo. Aggiungetepoco alla voltail latte versando a filo, mescolate velocementecon la frusta per evitare la formazione di grumi. Salate e condite con noce moscata.
Mescolate la besciamella con le biete ben strizzate e tagliate a coltello. Aggiungete il parmigiano e la toma tagliata a cubetti. Trasferite il composto nella cocotte, sistemando sulla superficie piccoli riccioli di burro e infornate a 180°C per 8′, spolverate con le nocciole tagliate grossolanamente e proseguite la cottura per altri 2-3′ fino a doratura utilizzando anche il grill

W la mamma!

Per te mamma :*
Viva le mamme, tutte le mamme del mondo! Evviva! Certo viva anche i papà ovvio, ma delle mamme se ne parla di più no? vuoi perchè tipicamente sono più presenti, vuoi perchè ti trascinano per nove mesi nella panza, vuoi perchè ti hanno dato la vita… Non è certo una bazzecola no? ahahahah
Mammina mia ti regalo questo dolcino mono porzione, gustalo virtualmente e guarda il lato positivo della cosa almeno non ingrasserai 😀
ti amo
Cla

Mini charlotte alla vaniglia
per 4 mamme

per il ripieno:
3 mele “Pink Lady”
30 g di burro
30 g di zucchero di canna
100 g di amarena Fabbri non sgocciolate
20 g di mandorle a lamelle
1 bacca di vaniglia
per il rivestimento:
330 g di colomba senza canditi
70 g di burro
zucchero a velo vanigliato

 

Tagliate le mele a dadini, dopo averle sbucciate e private del torsolo. In un wok, sciogliete 30 g di burro, mettete le mele e fate insaporire; aggiungete le amarene tagliate grossolanamente con lo sciroppo, i semi della bacca di vaniglia e le mandorle a lamelle. Mescolate e unite lo zucchero; cuocete a fiamma vivace per circa 10-15 minuti o fino a quando vedrete una leggera formazione di caramello, spegnete e fate raffreddare.
Tagliate 4 rettangoli di carta forno, bagnateli e strizzateli, infine foderate altrettanti stampini in alluminio tronco conici, da 250 ml di capacità o se preferite le misure: diametro maggiore 8,5 cm, diametro minore 6 cm, altezza 7 cm. Tagliate la colomba a fette da circa 1 cm di spessore, sciogliete il burro e con un pennellino, spennellate la superficie di ogni fetta. Con un coppa pasta da 6 cm di diametro, tagliate 4 dischi e poneteli alla base di ogni stampo con il lato imburrato rivolto verso l’esterno; ricavate strisce da 2 cm circa di larghezza e disponetele in verticale con la parte imburrata verso l’esterno. Riempite gli stampi con il ripieno di frutta, al quale avrete amalgamato tutti i rimasugli di colomba tagliati a pezzetti, che vi erano avanzati, realizzando i dischi di base. Pressate con le mani e richiudete con i pezzi di colomba che sborda. Spennellate ancora con il buro fuso e infornate a 180°C per 15 minuti circa o fino a quando vedete la superficie dorata. Fate raffreddare nello stampo poi sformate le charlotte su un piattino da portata, decorate con lo zucchero a velo e amarene a piacere.

una giornata da sogno

  
Hai presente il concetto di “sogno”?
Si, quando vorresti che una cosa si avveri e la desideri talmente tanto che te la sogni la notte.
Ecco così è capitato a me, solo che non era un sogno era pura e margarinosa sacrosanta realtà. Adesso ti cuntu, assettati.
Claudio Iannetta responsabile digital marketing di Vallè Italia e promotore dei format “C’è torta per te” di Vallè, ha avuto un’idea geniale; ha regalato una giornata di “puro delirio” ad una quindicina di blogger, me compresa; ci ha  invitate all’evento “C’è torta per te” al Teatro 7 di Milano, chiedendoci di riprodurre una ricetta di una torta legata alla nostra memoria e di raccontare una storia legata alla ricetta, condividendola con tutti i presenti. Abbiamo prodotto una quantità industriale di torte, abbiamo condiviso esperienze di vita lacrime e abbracci, sorrisi e competenze. Tutto questo lavorìo ha un fine parecchio sfaccettato: Claudio ci ha rivelato che desidera creare un importante link tra mondo virtuale e quello reale, due realtà complementari che si intrecceranno per divenire sinergiche. Per realizzare ciò ha, intanto, capitanato il gruppo di foodblogger, dalla Pippi, una persona splendida che ha favorito a rendere atmosfera e affiatamento ai massimi livelli. Eravamo un unico impasto di emozioni. Siamo state coccolate, viziate all’ennesima potenza, fino all’ultimo istante in cui ci hanno ospitate. Grazie Claudio e grazie Vallè perché mi avete donato un giorno da favola, un giorno in cui emozioni forti hanno contribuito ad unire indissolubilmente cuori ad altri cuori.
 

vive la France!

quante volte l’avrò detto? uh! una marea di volte! Mi piace assai la Francia e prima o poi ci andrò! 🙂 intanto la Francia viene da me però, almeno sotto forma di Tajine della Emile Henry. Avete avuto il piacere di tenere in mano una ceramica Henry? Andate in un negozio autorizzato Emile Henry e trascorrete un po’ del vostro tempo per toccare con mano questa terracotta e poi ne riparliamo. Io l’ho anche provata, vi assicuro che favolosa è! La pentola tajine poi, ha la particolarità di cuocere al vapore proprio per la particolare forma conica del coperchio.
Vi confesso che è talmente bella da vedere che non l’ho riposta in una madia, ma è in bella mostra sul tavolo da pranzo.

Tajine di cinghiale al curry e frutta secca
per 4 persone 
500 g di spezzatino di cinghiale già marinato
2 cipolle rosse
2 spicchi d’aglio
1 cucciaino raso di curry
20 g di zenzero fresco
300 g di patate rosse
1 cucchiaioo e mezzo di brandy invecchiato
500 ml di brodo di carne
8-10 pistilli di zafferano
15 prugne secche snocciolate
10 g di semi di sesamo
15 g di mandorle a lamelle tostate
20 g di pistacchi tritati grossolanamente
olio extra vergine d’oliva
affettate sottilmente con una mandolina, le cipolle e l’aglio a rondelle. Metteteli in una tajine con 4 cucchiai d’olio e fate stufare a fiamma leggera; aggiungete la carne e mescolate; unite lo zenzero sbucciato e grattugiato, il curry e sfumate con il brandy, fate evaporare, mettete le patate sbucciate e tagliate a tocchetti, bagnate con il brodo caldo e distribuite i pistilli di zafferano. Fate cuocere con il coperchio per circa un’ora, mescolando ogni tanto. Aggiungete le prugne tagliate a pezzetti e cuocete per altri 15-20 minuti. Fate attenzione che il sugo della cottura non si sia asciugato del tutto e che la carne sia cotta; in caso contrario aggiungete poca acqua calda. aggiustate di sale se necessario. Prima di portare in tavola cospargete con il mix di frutta secca.
con questa ricetta partecipo al contest Two gust is megl che one di Vickyart 

Cucinando con il vapore

 

è impressionante, come un piatto cotto al vapore possa diventare elegante, veloce, saporito e leggero in un “colpo” solo. Gli amici di Cucinando, ci hanno proposto di realizzare una ricettuzza cotta al vapore per promuovere il sistema Viatlis WMF. Io una prova fici aieri sira, ma non potevo immaginare che mia figlia potesse gradire tanto il pesce cotto così.
_”mamma…è senza spine?”
l’importante per lei, che il pesce sia senza spine, la scelta è limitata lo so, però sono fiduciosa, allargherà i suoi orizzonti…lo spero per lei perchè si perde un mondo di sapori.
Dal banco del pesce ho scelto il salmone, pesce bello grasso, opulento, che si presta a regalare sapore alle verdure da accompagnamento. Vi conto cosi fici!

 per 2 cristiani:
350 g di filetto di salmone
60 g di olio extra vergine d’oliva
la scorza di un limone
il succo di mezzo limone
qualche foglia di prezzemolo sminuzzata con le mani
una foglia di alloro
un rametto di rosmarino
70 g di pangrattato
la punta di un cucchiaino di zucchero
20 g di parmigiano grattugiato
olio
sale e pepe
1 piccolo cavolfiore romanesco da circa 1 kg da mondare

preparate la marinata: mettete in una ciotola l’olio, il succo del limone e la sua scorza, aggiungete gli aromi, salte e pepate. Emulsionate con una frusta a fili. Private il salmone della pelle, tagliatelo a dadini di circa 3-4 cm di lato e mettetelo a marinare in frigo per un paio d’ore. Abbrustolite il pangrattato in padella con un giro d’olio, lo zucchero e mescolate fino a quando diventa di un bel colore bruno, spegnete il fuoco e aggiungete il parmigiano mescolando bene affinchè le briciole non s’attaccano l’una all’altra. Lavate le cimette del cavolfiore dopo averlo mondato, ponetele nella vaporiera e salate leggermente. Passate nel pangrattato condito i cubetti di pesce, e poneteli anch’essi nella vaporiera. Prima di accendere la vaporiera mettete nell’acqua del fondo gli aromi che avete usato per la marinata. Fate cuocere per circa 15-20 minuti provate la cottura della verdura con una forchetta. Condite il cavolfiore con la marinata e se volete, distribuite le molliche di pane.

da Aversa a Messina fino a Palermo: il casatiello napoletano

…e le sue contaminazioni.

 Tutto ebbe inizio almeno 16 o 17 anni fa non ricordo di preciso, dovrei chiedere ai diretti interessati, me frati e so’ mugghieri. Lui siculo, lei campana …ecco come si fa l’Unità d’Italia. Insomma arriva a casa da me matri, la ricettuzza del casatiello, come la fa la mamà di mia cognata. Poi cammina cammina arrivò fino a ‘ca. Insomma tutto ‘sto panegirico per pararmi il colpo che sicuramente arriverà da parte di tutti i campani, i quali avranno sicuramente da ridire riguardo la ricetta originale; c’è chi mette le uova dentro, chi fuori, chi lo chiama tortano, chi lo fa così e chi lo fa colà. Saremo comunque tutti d’accordo sul fatto che è una ricetta tipica campana e soprattutto pasquale. A casa unni mia non manca mai.

ingredienti per uno stampo a ciambella da 26 cm di diametro:
550 g di farina manitoba
10 g di lievito di birra
10 g di sale
4 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di zucchero
circa 200 g di formaggi vari essendo un piatto povero, nasce per la necessità di recuperare tutti i rimasugli di formaggio io li ho chiesti al salumiere, in genere li confezionano sottovuoto
Auricchio piccante
Auricchio dolce oppure provola
Svizzero
Parigiano
circa 200 g di salumi.
Medesimo concetto dei rimasugli, io ho messo salami vari e prosciutto crudo

La sera prima sciogliete il lievito in 300 g di acqua tiepida con un cucchiaino di zucchero. Mettete la farina nell’impastatrice, aggiungete l’acqua con il lievito, l’olio e infine il sale. Fate lavorare la macchina a velocità minima fino a quando l’impasto risulta liscio e morbido. Mettetelo in una terrina e fatelo lievitare in forno spento per 8 ore. La mattina tagliate a dadini i formaggi e i salumi, rimettete l’impasto nella planetaria, aggiungete i condimenti e fate lavorare la macchina al minimo, fino a completa aggregazione. Ponete l’impasto su un piano leggermente infarinato realizzate un salsicciotto e ponetelo dentro uno stampo per ciambella da 26 cm di diametro, imburrato e infarinato. Fate lievitare ancora fino al raddoppio. Occorreranno almeno tre ore, dipende sempre dalla temperatura esterna, riparatelo dalle correnti, mettendolo dentro il forno spento con la luce accesa. Accendete il forno a 200°C e cuocete il casatiello per circa 30 minuti fate la prova stecchino.

esercizio numero 1…dare ascolto ai lettori

eh già! dice Vascuzzo, perchè se io sono ancora qua è perchè qualcuno legge il blog, s’interessa, prova le ricettuzze e lascia suggerimenti. Quando pubblicai questi biscotticeddi, Salvatore mi disse che l’omissione del cioccolato amaro in pezzi me l’avrebbe perdonata, ma una pulce in testa mi mise e dopo averli rifatti una marea di volte m’addicisi e ci misi 100 g di cioccolato a pezzetti…ma al latte Salvatore che dici potrebbe andare? Ti dico la verità che quei pezzetti gli danno quel certo nonsochè 😀