Elga ed io

un’amicizia nata come tante attraverso il blog; un affetto legato da sentimenti e affinità; un legame che se pur sottile è robusto, vivo. I casi della vita annodano le vite di persone anche lontane, le gioie e i dolori vengono condivisi nonostante le distanze. Alla fin fine la distanza è un concetto relativo no?
Ti voglio un gran bene Elguzza mia, ti dedico il tuo gratin di biete e nocciole, a Pasqua eravamo ‘nsemmola :), per fortuna che ho copiato la ricettuzza sul mio quadernetto, prima dell’innominabile gesto … maaaaaaa, dove la recupero la ricetta dello sciroppo di mandarini e vaniglia che mi hai regalato a Natale? 😀

Gratin di biete e nocciole di Elga Cappellari
per la besciamella:
50 g di burro
50 g di farina di grano saraceno,
500 ml di latte
sale
noce moscata
80 g di nocciole intere
500 g di biete lessate e strizzate
100 g di toma


1 cucchiaio di parmigiano reggiano
sale
Preparate la besciamella sciogliendo il burro. Aggiungete la farina mescolando velocemente con una frusta e lasciate tostaresul fuoco qualche attimo. Aggiungetepoco alla voltail latte versando a filo, mescolate velocementecon la frusta per evitare la formazione di grumi. Salate e condite con noce moscata.
Mescolate la besciamella con le biete ben strizzate e tagliate a coltello. Aggiungete il parmigiano e la toma tagliata a cubetti. Trasferite il composto nella cocotte, sistemando sulla superficie piccoli riccioli di burro e infornate a 180°C per 8′, spolverate con le nocciole tagliate grossolanamente e proseguite la cottura per altri 2-3′ fino a doratura utilizzando anche il grill

sai che c’è? con il contorno di oggi, ti condisco anche la pasta di domani

e perchè no? alla fin fine, matrimonio perfettu fu, di quelli che non fanno una grinza, di quelli stile Mulino Bianco, di quelli sempre e per sempre, di quelli per sempre felici e contenti, quelli da favola va! Non perdete l’occasione e faciti ‘na bella cosa, se siti 6 cristiani pigghiàti 
8 carciofi
800 g di patate
n’anticchia di vino bianco secco
1 cipudda russa
1 bustina di zafferano in polvere
pistilli di zafferano
un mazzetto di prezzemolo

Mondate i carciofi eliminando tutte le foglie dure, privateli del fieno, tagliateli a spicchi e metteteli in una ciotola in acqua acidulata con il succo di un limone. Pelate le patate, tagliatele a dadini, lavatele e asciugatele. In un tegame imbiondite la cipolla tritata, con 4 cucchiai d’olio e lo zafferano, unite i carciofi sgocciolati e le patate, fate cuocere  per fare insaporire. Salate pepate e sfumate con il vino, mantenete una fiamma vivace e finite la cottura. Profumate con una manciata di prezzemolo tritato e pochi pistilli di zafferano. 
  

Se volete utilizzate lo stesso condimento per condire un formato di pasta a vostro piacimento  🙂
abbiate cura di scaldare del brodo vegetale, cuocete la pasta come al solito in acqua salata e scolatela molto al dente, ripassatela in padella con il condimento e finite la cottura aggiungendo brodo bollente,  come fosse un risotto 😉

dalla mamà…

si mangia bene e s’ingrassa ahahahahahah!

marò tanta fatica per scalare 4 chili e in 4 giorni ne ho ripresi 2 azz!
adesso sono di nuovo a stecchetto ma che fame a riguardar ‘ste foto 😀

Cipolle di Giarratana al gratin

Queste cipolle sono caratterizzate da una notevole dimensione, sono bianche, schiacciate al centro e dolcissime
per una teglia di 20×30
3 cipolle di Giarratana medie
300 g di pangrattato
150 di parmigiano grattugiato
olio
un mazzetto di prezzemolo
uno spicchio d’aglio tritato finemente

affettate con una mandolina le cipolle, ponetele in uno scolapasta condite con il sale e fatele spurgare per un’ora e mezza. Dopo preparate il pangrattato aromatizzato con il prezzemolo tritato, l’aglio, il parmigiano sale, pepe e olio abbondante per amalgamare; in una teglia leggermente unta d’olio realizzate degli trati uno di pangrattato e uno di cipolle, finite con il pangrattato e un filo d’olio, infornate a 180°C fino a doratura della superficie, circa mezz’ora.

Costardelle fritte con cipuddata

ahhhhh le costardelle le adoro e le mangio solo a Messina è un pesce azzurro abbondante nello stretto in questo periodo. La mia mamà niente fa? me le accatta perchè ne vado matta:D

per 6 persone
1,500 g di costardelle
farina di semola qb
2 kg di cipolle di Tropea
aceto
olio
sale
affettate a coltello la cipolla non troppo grossa ma nemmeno troppo sottile però! mettetele in una padella capiente con un fondo d’olio. Soffriggete a fuoco lèggio, nel frattempo quelle niente fanno? buttalo l’acqua di vegetazione e si stufano; quando si saranno appassite alzate la fiamma e friggete 😀 sfumate con tre zinzini d’aceto. Fate a occhio le mamà così fanno ahahahah.
Pulite le costardelle, eliminate la testa e le interiora, passatele nella farina e friggetele da ambo i lati, servite con la cipuddata…
e vidi chi manci 😉
grazie mamà ***


tatin_taten_tatin_taten_tatin_taten

e_lo_so! il caldo da alla testa anche a chi non lo soffre ahahahahahah!!!

ma per non di meno a ciò IO accendo il forno, e c’infilo delle piccole tegliette da 10 cm di diametro sporcate da un filino d’olio, poi ci metto dentro delle verdurine, chessò le solite melenzane, cipolla rossa di tropea (tagliata sottile sottile), carote e zucchine a rondelle e financo un ciuriddo di zucca, precedentemente saltate in padella con olio sale e pepe e una bella manciata di basilico a foglie niche, poi ci metto una copertura di pasta sfoglia, pennello con un uovo sbattuto e inforno a 180°C per pochi minuti, fino a quando la sfoglia acquista un bel colorino dorato. Tiro fuori dal forno e faccio raffreddare qualche minuto prima di girarle in un piatto da portata 😉

una minchiata! una buona minchiata che sa di verure miste ahahahahahah

mi hanno detto che è già arrivato…

…SETTEMBRE 0_o

ma dico…ma come si permette ho faticato tanto per raggiungere quella fantastica stagione che è la MIA e che mi contraddistingue e lui è già arrivato? al posto suo mi vergognerei, come una ladra mi vergognerei, non sono cose che si fanno ad una signora 😀
ho pensato di avvolgerlo dentro un rotolino di carne rossa mischiato a un po’ d’estate che dite se ne accorgerà?

rotoli di scaloppine speziate
per 2 persone
230 g di scaloppine di vitello
60 g di pangrattato
10 fettine di speck tagliate sottili
20 g di pistacchi non salati
olio extra vergine d’oliva
20 g di parmigiano grattugiato
1 punta di cucchiaino di cannella in polvere
1 spicchio d’aglio
1/2 filetto d’acciuga sott’olio
2 cucchiai d’olio
250 g di pomodori piccadilly
50 g di olive verdi snocciolate
pepe bianco
sale
Tagliate le scaloppine a misura di involtino (10×6 cm circa), battetele con un batticarne fra due fogli di carta forno, fatele marinare per circa mezz’ora a bagno con olio e sale. Preparate il ripieno con il pangrattato, i pistacchi tagliati a coltello, il parmigiano, la cannella, un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe bianco, amalgamate con un paio di cucchiai d’olio. Stendete le fettine di carne su un tagliere. Adagiate le fettine di speck a misura riempite con il mix di pangrattato, arrotolate, infilzate con uno spiedino e ripassateli sul pangrattato.
In un tegame, soffriggete l’aglio affettato finemente in un paio di cucchiai di olio, sciogliete l’alice, agggiungete i pomodori tagliati a metà, le olive tagliate grossolanamente. Cuocete per 10 minuti, unite il pangrattato avanzato, unite i rotoli di carne e fate cuocere a fuoco leggero con il coperchio, girando spesso. Servite gli spiedini con la salsina di pomodoro.

Scorza d’arancia oggi è su Repubblica…accattativillo


ma ve lo immaginate? La scorza con tanto di foto ma mica del piatticeddu no, a me’ foto ahahahah ma non ci posso credere…io su Repubblica
la giornalista e scrittrice Monja Caiolo, mi ha contattata tramite un’amica in comune, TIZIANAAAAAAAA! 🙂 che non finirò mai di ringraziare AHAHAHAH!
Monja dicevo, tra le altre cose, cura una rubrica sul quotidiano dedicata all’arte culinaria. In particolare, racconta le ricette estive, di tradizione familiare, inventate o classiche ma con rivisitazioni personali. Un bel giorno di luglio mi chiede se le do una ricettuzza delle mie…felice sono!
Ringrazio Monja per la pubblicazione e per la grande pazienza che l’ha contraddistinta :*
Ecco la ricetta della mia caponata di melanzane in forma:

per 10 sformatini
2 melanzane grosse tonde circa 1,600 g
1 cuore di sedano
100 g di olive verdi snocciolate, grosse e carnose e condite
1 cucchiaio di capperi dissalati circa 25 g
500 g di pomodori rossi a grappolo
200 ml di aceto di vino bianco
10 g di zucchero
4 cipolle rosse medie
30 g di pinoli
30 g di pistacchi
20 foglie di basilico
olio extra vergine d’oliva
sale
2 melanzane di tipo lungo
200 g di
caciocavallo DOP
10 contenitori in alluminio usa e getta per creme caramel
tempo di preparazione e cottura un’ora e mezza

Lavate, sbucciate, e tagliate le melanzane grosse, a cubetti di circa 2 cm di lato, ponetele in uno scolapasta spolverate di sale e fate perdere la loro acqua di vegetazione per circa un’ora. Nel frattempo affettate le cipolle con una mandolina, ponetele in un largo tegame con 6 cucchiai d’olio ed altettanti di acqua fate stufare senza friggere troppo, in questo caso aggiungete qualche cucchiaio d’acqua fino a completa cottura. Lavate i pomodori e tuffateli per 5 minuti in acqua bollente, spellateli, eliminate i semi, tagliateli a cubetti e poneteli nel tegame con la cipolla, aggiungete le foglie di basilico tagliuzzate al coltello e fate cuocere a fuoco lento. Sciacquate le melanzane dal sale, strizzatele e friggetele in olio abbondante, caldo, poi fate scolare l’olio in eccesso su di un foglio di carta assorbente. Snocciolate le olive, dissalate i capperi sotto l’acqua corrente, poneteli su un tagliere e tritate gli ingredienti con una mezzaluna, affettate sottilmente il sedano e mettete da parte. Portate a bollore un litro e mezzo di acqua con 100 ml di aceto, versate le verdure precedentemente tagliate e fate bollire per circa 5 minuti, quindi scolatele. Aggiungete, alla salsa di cipolle e pomodoro, lo zucchero e l’aceto rimanete, facendo attenzione che lo zucchero si sciolga completamente; unite le olive i capperi e il sedano proseguendo la cottura per altri 5 minuti, aggiungete le melanzane fritte , mescolate e spegnete il fuoco. Mentre la caponata si raffredda, lavate le melanzane lunghe, asciugatele e affettatele con una mandolina, nel senso della lunghezza, friggetele in olio caldo per pochi minuti non devono colorirsi perché poi diventano croccanti e non si possono modellare. Prendete i contenitori di alluminio, foderateli con le melanzane lunghe fritte, fate in modo che sporgano fuori dai contenitori, riempiteli con la caponata, richiudete i lembi e fateli riposare. Tostate in un padellino i pinoli e poi tritateli al coltello, tritate anche i pistacchi grossolanamente. Al momento di servire, sformate le piccole caponate sul piatto, distribuite il trito di pistacchi e pinoli, disponete delle fettine di Ragusano e servite a temperatura ambiente. Se volete guarnite con foglie di basilico fresco.



‘a frittedda

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‘A frittedda potrebbe sembrare una frittata o qualcosa di simile e invece…no!
è un piatto a base di verdure freschissime, un contorno cotto in umido facilissimo ma anche un condimento per la pasta. Forse ‘nanticchiedda camurriusu per la preparazione ma  talmente buono che ti scordi del lavoro al primo boccone. Ah! viene mangiato anche nella versione agrodolce, ma non da me.

ingredienti per 4 persone
1 kg di fave fresche
600 g di piselli freschi
un mazzetto di finocchietto di montagna
3 carciofi piccoli
2 scalogni
peperoncino a piacere
4-5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
1 limone

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Sgrana i piselli e sgusciate le fave, se sono piccoline e tenere meglio, in caso contrario elimina la buccia dura, immergendole in acqua bollente per qualche minuto. Monda i carciofi, (qui è molto diffusa la varietà con le spine) elimina le punte, le foglie più dure e il fieno; affettali a spicchi e mettili in acqua acidulata con il limone spremuto.
In una padella fai dorare nell’olio lo scalogno affettato sottilmente, aggiungi i carciofi, le foglioline tenere del finocchietto tritate e cuoci per circa 10 minuti con mezzo bicchiere d’acqua, unisci le fave e i piselli, fai insaporire e versa ancora un bicchiere d’acqua. Aggiungi il sale e il peperoncino e cuoci a fuoco basso per circa 20 minuti con il coperchio, poi ancora altri 5 minuti senza il coperchio.
Nella versione in agrodolce, basterà aggiungere alle verdure già cotte, l’aceto mescolato allo zucchero, fai evaporare a fuoco vivace e poi fai riposare.

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Quenelle di patate al forno

Oramà quando preparo una qualunque cosa a base di patate il mio pensiero va alla mia amica palemmitana trapiantata al nodd e alla sua sorellina danzante, amica mia anche lei 😉
per non di meno a ciò questa è una cosetta semplice e buona ma che ve lo dico a fare gli amanti della patata lo sanno già!

ingredienti per noi 3:
4 patate medie circa 500 g
1 uovo
un ciuffo di prezzemolo
1 limone
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
pan grattato

lavate le patate, e ponetele in un tegame con abbondante acquafredda, potìrtatele a ebollizione esalatele. Fate cuocere per circa mezz’ora, scolatele e sbucciatele tiepide. Schiacciatele con lo schiacciapatate e conditele con un trito di prezzemolo e la scorza del limone grattugiata. Unite l’uovo e mescolate fino a rendere un composto ben amalgamato, in ultimo salate e pepate.
Con l’ausilio di 2 cucchiai bagnati realizzare tante quenelle che passerete poi sul pangrattato e adagerete in una teglia ben unta d’olio (circa 3 cucchiai). Cuocete in forno caldo a 200°C per circa 20 minuti, a metà cpttura girate le quenelle affinchè ottengano una doratura da ambedue le parti.

Oggi è il compleanno della mia cummaredda, le regalo quindi, uno dei miei fiori preferiti *
Auguri cummari!
:*

Fagiolini ammuddicati

Questa è una di quelle ricette antiiiiiicheeee, ma antiche, aiutatemi come al solito a dire antiche!
una cosa impressionante 😉
comunque la faccio breve, e la rapporto ad un breve arco temporale quello che comincia dalla mia infanzia (quindi si fa per dire breve :D)
La preparava la mia nonna poi la mia mamma, adesso la preparo io e così via e così via di questo passo 🙂
la cosa bella è che, in genere questa ricettina si tira fuori nel momento del riciclo…mi spiego, almeno ci provo: domanda”che si mangia oggi?” risposta “insalata di fagiolina” (si, si fagiolina si chiama qui, fimmina è) in genere quando munni la fagiolina non ne munni poca ma assai, quindi rimane per la sera. Perfetto in questi casi la fimmina si cambia d’abito e si conza per la sera diventando una fimmina bedda!
Assitttatevi che vi cunto comu si fa bedda 🙂

Sarà rimasta circa mezzo kg di fagiolina già lessata e condita con sale e olio extravergine d’oliva .
Ingredienti:
1 lattina di pomodori pelati da 250 g, oppure di polpa pronta.
3-4 pugni di pan grattato dipende dal vostro pugno 🙂
pezzettini di parmigiano
2 cucchiai di parmigiano grattugiato oppure pecorino…quello che avete, è o non è un riciclo?
2 ciuffi di basilico tagliati grossolanamente, una decina di foglie
peperoncino, se vi piace non guasta
1 spicchio d’aglio bello grosso
olio extra vergine d’oliva
mi raccomando non olio evo…che fa male 😉
sale
la punta di un cucchiaio di zucchero a chi non dispiace

Preparate la salsa soffriggendo l’aglio affettato sottilmente, in una padella con 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva e il peperoncino. Agiungete il pomodoro, salate e zuccherate. Quando sarà cotto, aggiungete la fagiolina saltandola. Unite il pan grattato e continuate la cottura mescolando spesso. A 5 minuti dalla fine della cottura aggiungete il parmigiano a pezzi e quello grattugiato. Spegnete e aromatizzate con un filo d’olio e il basilico spezzettato. Mescolate e servite tiepido, ma anche a temperatura ambiente. E’ un piatto buonissimo, che si adatta a qualunque rimasuglio di verdura, dai peperoni ai tenerumi, dagli spinaci alle bietole…chiddu chi vuliti.

ps per l’AMIKETTA mia…se clicchi sulla foto del portacandela, ingrandendola, ci trovi la polvere…quella nuova però
ahahahah ***

Zucchine tonde ripiene

ma dico…, io non la dovevo postare una ricettina di zucchine ripiene? MACCERTO!!!!
e allora ‘assettatevi e liggiti 🙂

per 6 zucchine tonde
1 patata piccola
4o g di pistacchi tritati
20 g di pinoli tostati
50 g di pane grattugiato
1 ciuffo di prezzemolo
4 rametti di timo
25 g di parmigiano grattugiato
1 piccola cipolla di tropea
1 spicchio d’aglio
1 grattata di noce moscata
sale e pepe

con un coltello incidete, sevolete le calotte delle zucchine a zig zag, oppure realizzate un taglio netto. Con uno scavino (FINALMENTE HO LO SCAVINO!!!) asportate la polpa delle zucchine e delle calottine (poca) senza romperle, ponetela a soffriggere con un trito di aglio e cipolla con 3 cucchiai d’olio, fate saltare a fuoco basso fin quando la polpa non si è appassita, aggiungere gli aghi di timo e un trito di prezzemolo, salate e pepate. Salate leggermente l’interno delle zucchine e mettetele a testa in giù a scolare l’acqua di vegetazione. Fate intiepidire il condimento in una ciotola, dopo aggiungete la patata lessa e schiacciata, il pan grattato, i pinoli tostati, i pistacchi,il parmigiano grattugiato e una grattugiata di noce moscata, pepate ed aggiustate di sale. Aggiungete un paio di cucchiai d’olio per amalgamare. Riempite le zucchine e passate in forno in una piccola teglia oleata leggermente, a 220 °C per circa 30 minuti o fino a quando le zucchine non si sono ammorbidite.