un’estate che vorrei potesse non finire mai

 Lo so cosa state pensando: “questa tizia [io] ha due dischi rotti a disposizione; uno per l’inverno e l’altro per l’estate”. Non fate così, voi che pensate ciò, prendete quello che di buono vi propongo. E che sarà mai accendere la brace con 40 gradi? Voi accinnitila alla scurata quando la calura lascia il posto al cangio di temperatura. Gli spiedini preparateli al mattino, li riponete in frigo e poi curriti al mare; con i piedi  ammollo all’acqua e la canzone dei Negramaro nelle orecchie, mancu ve ne addunate della passata di calura. Faciti come dicono in televisione, bevete molta acqua e mangiate molta frutta; la sira si nnì parra.

Involtini di pancetta ‘nciminati
tre fette di pancetta fresca a persona
tre rametti di alloro a persona
cimino, sesamo bianco q.b.
due cipolle rosse
olio extra vergine d’oliva
un limone
sale e pepe
mettete la carne a macerare per circa un’ora in olio, sale, pepe, qualche foglia di alloro e la scorza del limone. Lavate i rametti di alloro ed eliminate le foglie che lo ricoprono, tranne quelle apicali. Tagliate a spicchi le cipolla e infilzateli in ogni rametto, fino in cima. Avvolgete le fette di carne intorno allo stecco e passatele sul sesamo, pressando per farlo aderire. Ponete gli involtini sulla piastra barbecue, irrorate con l’olio della macerazione e cuocete sulla griglia.

a piedi nudi sul prato

Una quasi citazione di un film fici, per invitarvi al picnic sull’erba, che fa venite? Non c’entra nulla la trama della pillicola. Niente soggere ‘ntricuse e mancu crisi matrimoniali, qui si tratta di una fuga dalla realtà, per alcuni e di un piacevole momento bucolico, per altri; il caldo estivo si raffredda sotto le fresche frasche degli alberi, non lo dico io ma gli scIENziati…AH! La scIENza! Certo bellissimo il mare, ma volete mettere, ogni tanto, l’umido della terra a contatto con la pelle? Occhio alle formicole che “nel loro piccolo s’incazzano” e pretendono le briciole :D. Amunì, ognuno porta una cosa, tanto la casa capi quanto vuli ‘u patruni! Ah! io porto la frittata ghghghghgh!

Frittata di patate al forno
500 g di patate a buccia rossa
5 uova
50 g di formaggio cremoso
40 g di parmigiano grattugiato
3 cucchiai di latte
1 cucchiaio di pesto alla genovese
una presa di erbe di Provenza
una manciata di pinoli
burro oppure olio per ungere lo stampo
pangrattato
sale e pepe

Lavate le patate, mettetele dentro una casseruola con acqua fredda, portate a bollore e salate l’acqua; fate cuorcere per mezz’ora o fino a quando i rebbi di una forchetta infilzano la polpa della patata con delicatezza, non devono essere troppo cotte. Scolatele, pelatele e tagliatele a cubetti. Versate un giro d’olio crudo e lasciatele riposare. Sbattete energicamente le uova, aggiungete il latte, le erbe aromatiche, i formaggi e il pesto,  sempre sbattendo, salate e pepate, in ultimo amalgamate le patate. Se desiderate un effetto”cake lievitato” sbattete gli albumi a neve e aggiungeteli, con movimenti dal basso verso l’alto, dopo aver unito tutti gli ingredienti e comunque sempre prima delle patate. Ungete una teglia da plumcake, spolveratela con  del pangrattato e versate il composto, livellatelo e distribuite i pinoli e ‘n’anticchia di pangrattato. Infornate in forno caldo a 200°C per circa mezz’ora poi abbasate la temperatura a 180° per altri 10 minuti. Vi consiglio comunque di basarvi sulla conoscenza del vostro forno.

si può pritinniri autru dalla vita?

Uh! un monte di cose, ma con il ciavuru che si sprigiona dalla pentola che vugghie, mi cunvincivi, anche solo per un momento estatico, che nient’altro posso pretendere. Che vi devo cuntari? Mi emoziono. Il mare delle mie emozioni non è periglioso, non c’è pericolo ca si mori;  certe volte arranco dando brazzate a vacante e, se mi vedo persa, per restare a galla, al limite, faccio il morto.
Risotto con totani, pomodorini al ciavuru di finocchietto. 
per 4 cristiani
400 g di totani da pulire, sono circa 3 piccoli
270 g già puliti (togliete la bocca, gli occhi, le interiora e la pelle, passateli sotto l’acqua corrente) 
320 g di riso carnaroli

una carota,
una costa di sedano
una cipolla rossa
uno spicchio d’aglio
100 ml di vino bianco secco
10 g di finocchietto, solo le foglioline
2 cucchiai di passata di pomodoro
750 ml di brodo vegetale
olio extra vergine d’oliva
pepe nero macinato al momento
tritate finemente l’aglio, la cipolla, il sedano e la carota, mettete il battuto in un tegame di terracotta insieme con il finocchietto e soffriggete con tre cucchiai d’olio; quando le verdure saranno appassite aggiungete i pomodorini tagliati a quarti, mescolate e dopo qualche minuto aggiungete i totani tagliati a pezzetti. Sfumate con il vino alzando la fiamma. Aggiungete il riso e portate a cottura unendo il brodo caldo. A fine cottura, togliete dal fuoco, date un giro di olio crudo e una macinata di pepe, mescolate, chiudete il coperchio e fate riposare qualche minuto prima di portare in tavola.

cca semu

Non c’è nenti ‘i fari, ‘u Signuruzzu, s’incaponì; nì voli fari moriri? ‘Sti terremoti fannu ballari un ballo che genera morte, terrore e distruzione. Non vi nego la mia paura, mi scanto assai. Ma non si vive con la paura; cca semu, tutti suttu ‘stu cielu. 

Crostata di farro con crema frangipane e frutta fresca

per la frolla:
300 g di farina di farro
150 g di burro
150 g zucchero di canna
1 uovo
un baccello di vaniglia
un pizzico di sale
qualche goccia di acqua fredda
impastate gli ingredienti a mano o nella planetaria, ponete in frigo a rassodare per almeno un paio d’ore.
Per il ripieno:
2 mele pink lady
20 g di zucchero
20 g di burro
15 g di brandy
sbucciate le mele e riducetele a cubetti, mettetele in una padella antiaderente con lo zucchero e il burro, cuocete per pochi minuti e sfumate con il brandy fino a quando saranno morbide. Schiacciatele con una forchetta o con un batticarne e fate raffreddare completamente. Nel frattempo preparate la crema.

Per la crema frangipane:

200 g di burro
200 g di zucchero a velo
200 g di farina di mandorle
2 uova
sbattete il burro a temperatura ambiente con lo zucchero, unite un uovo alla volta e infine la farina di mandorle. Stendete la frolla con un matterello e rivestite una teglia da 26 cm, imburrata e infarinata, bucherellate il fondo e distribuite le mele cotte. Mettete la crema dentro un sac-a-poche senza bocchetta e distribuitela dentro la tortiera. Infornate in forno caldo a 160°C per circa 20 minuti. Per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno. Quando è cotta sfornate e fate raffreddare completamente.

Per la decorazione:
frutta fresca a piacere, io ho usato 1 banana, 400 g di ciliegie e 3 kiwi
mezza bustina di gelatina in gel
Quando la torta è fredda lavate e asciugando le ciliegie, sbucciate e affettate la banana e i kiwi; disponete la frutta secondo il vostro gusto. Preparate la gelatina seguendo le istruzioni nella confezione e spennellatela sulla frutta; passate in frigo fino al momento di servire

la primavera per me è

…rinascita, in siciliano potrei definirla ciavuru, cioè profumo, quello che si diffonde come un effluvio nell’aria al mattino appena apri le finestre. Coincide con il sole e le temperature tiepide, con il risveglio della natura, i fiori sbocciano, le foglie nuove si distendono pigre sotto i raggi invoglianti; è il preludio all’estate che, per me, è la stagione clou, il momento culminante dell’anno.
E’ leggerezza, se fosse una donna la definirei frivola, spensierata. E’ anche preparazione, se fosse un dolce l’assocerei alla bellezza e alla semplicità di una torta di mele.

Tarte tatin
Per la brisée alla vaniglia:
250 g di farina 00
1 uovo grosso
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
110 g di burro
100 g di zucchero semolato
4 g di sale
per il ripieno:
4 mele pink lady
per il caramello:
100 g di zucchero
4 cucchiai d’acqua
15 g di burro
Amalgamate gli ingredienti per la brisée con la punta delle dita, oppure utilizzate il vostro robot da cucina; realizzate una palla e ponetela in frigo avvolta nella pellicola per alimenti per almeno un’ora.  Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°C. Imburrate lo stampo da tarte tatin che è in grado di resistere alla fiamma diretta, mettetelo su fuoco dolce e aspettate qualche minuto, versate lo zucchero e poi l’acqua. Realizzate il caramello roteando la teglia ogni tanto, tramite i manici. Non toccate il caramello, e non lasciatelo sul fuoco incustodito; quando raggiunge il colore ambrato togliete dal fuoco facendo attenzione a non poggiare la teglia su un piano freddo, disponete le mele sbucciate, private del torsolo e tagliate a ottavi, a cerchi concentrici.

Togliete la frolla dal frigo; infarinate il piano di lavoro e stendete l’impasto a 5 mm di spessore, in modo uniforme e un po’ più largo del diametro della teglia. Adagiatelo sulla teglia rimboccandolo all’interno, tra la teglia e le mele. Fate cuocere per 30 minuti. Per la cottura basatevi sempre sulla conoscenza del vostro forno. Quando l’impasto avrà assunto un colore dorato tirate fuori la torta e fate raffreddare meno di 5 minuti.  Adagiate il piatto da portata associato alla teglia da tarte tatin sulla stessa, rigirate rapidamente. Fate molta attenzione al calore e al vapore che si sprigiona all’apertura della teglia.

 

‘a frittedda

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‘A frittedda potrebbe sembrare una frittata o qualcosa di simile e invece…no!
è un piatto a base di verdure freschissime, un contorno cotto in umido facilissimo ma anche un condimento per la pasta. Forse ‘nanticchiedda camurriusu per la preparazione ma  talmente buono che ti scordi del lavoro al primo boccone. Ah! viene mangiato anche nella versione agrodolce, ma non da me.

ingredienti per 4 persone
1 kg di fave fresche
600 g di piselli freschi
un mazzetto di finocchietto di montagna
3 carciofi piccoli
2 scalogni
peperoncino a piacere
4-5 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
1 limone

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Sgrana i piselli e sgusciate le fave, se sono piccoline e tenere meglio, in caso contrario elimina la buccia dura, immergendole in acqua bollente per qualche minuto. Monda i carciofi, (qui è molto diffusa la varietà con le spine) elimina le punte, le foglie più dure e il fieno; affettali a spicchi e mettili in acqua acidulata con il limone spremuto.
In una padella fai dorare nell’olio lo scalogno affettato sottilmente, aggiungi i carciofi, le foglioline tenere del finocchietto tritate e cuoci per circa 10 minuti con mezzo bicchiere d’acqua, unisci le fave e i piselli, fai insaporire e versa ancora un bicchiere d’acqua. Aggiungi il sale e il peperoncino e cuoci a fuoco basso per circa 20 minuti con il coperchio, poi ancora altri 5 minuti senza il coperchio.
Nella versione in agrodolce, basterà aggiungere alle verdure già cotte, l’aceto mescolato allo zucchero, fai evaporare a fuoco vivace e poi fai riposare.

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