torta soffice di patate e tonno

a me è piaciuta assai, peccato che ne abbia mangiata poca, l’avissi manciata tutta…come al solito 😉
semplice ma soprattutto da reinventare sul momento in base a quello che si ha in dispensa, quindi nessuna vera ricetta ma solo un modo come un altro per svuotore gli scaffali della credenza
per 4 persone
500 g di patate
1 zucchina di circa 250 g
2 cm di zenzero fresco
1 spicchio d’aglio
2 scatole di tonno sott’olio da 80 g l’una
3 filetti di alici sott’olio
3 cucchiai di parmigiano grattugiato più quello per la finitura
3 cucchiai di pan grattato più quello per la teglia
15 olive nere denocciolate
2 uova
una macinata di pepe
sale qb
un mazzetto di prezzemolo
olio extra vergine d’oliva
lessate le patate in acqua salata per 40 minuti, sbucciatele e schiacciatele, in una terrina, con uno schiacciapatate. In una padella soffriggete l’aglio affettato, unite la zucchina tagliata sottilmente con una mandolina, grattugiate lo zenzero e fate cuocere per una decina di minuti, salate e mettetele nella terrina con le patate, aggiungete il prezzemolo tritato, le olive affettate, il parmigiano, il pangrattato, le uova, le alici spezzettate, il tonno sgocciolato e sminuzzato. Amalgamate, con le mani, tutti gli ingredienti, regolate di sale se necessario. Oleate e spolverate con del pangrattato una tortiera da 22 cm di diametro, disponete il composto e livellatelo con un cucchiaio, spolverate con del parmigiano grattugiato e con del pangrattato; infornate a 180°C per mezz’ora

salsiccia con l’uva


considerando che la torta bellissima ma crudissima non mi decido a rifarla, ho provato a unciri la salsiccia con l’uva e un mix di funghi trifolati…l’apoteosi dell’autunno (mortacci sua)
ve la consiglio perchè buonissima è!
per 6 persone:
1,500 di salsiccia tipo pizzaiola
un grappolo d’uva nera (fate voi a sentimento)
15 g di funghi porcini secchi
270 g di funghi champignon (ho usato solo cappelle)
1 confezione da 300 g di funghi misti surgelati
un mazzetto di prezzemolo
2 foglie d’alloro
un bicchiere vino bianco
uno spicchio d’aglio
mettete a bagno in acqua calda i funghi secchi. In una larga padella soffriggete con un paio di cucchiai d’olio l’aglio affettato, unite gli champignos, i funghi surgelati, e quelli secchi rinvenuti e strizzati delicatamente; coprite e cuocete per pochi minuti fino a quando i funghi lasciano l’acqua di vegetazione e cominciano la cottura, sfumateli con mezzo bicchiere di vino e alzate la fiamma, a fine cottura spolverate con abbondante prezzemolo tritato, salate, pepate e mettete da parte.
Nella stessa padella, non lavata mettete la salsiccia tagliata a pezzetti di circa 4-5 cm, bucherellatela e fatela saltare pochi minuti, unite il vino rimasto e alzate il fuoco, aggiungete l’alloro, l’uva precedentemente tagliata in due (gli acini più grossi) e liberata dei semi. Cuocete ancora qualche minuto mescolando, unite i funghi e fate insaporire. Servite tiepida

siore e siori sul palco il cous cous fest

E’ partita la manifestazione, il festival internazionale dell’integrazione culturale, così viene definito quest’evento, che da 11 anni vede il fulcro nel ridente paesello marinaro di San Vito Lo Capo
dal 22 al 27 settembre il programma ricchissimo, prevede l’abbuffata mega di couscous si comincia a degustare a menzuiornu e si finisce a menzannotte, ci saranno le sfide gastronomiche con i più grandi chef come protagonisti, spettacoli di intrattenimento, il sole (si spera), il mare e…voi che fate?
n’incocciamu al cous cous fest?

nell’attesa di festeggiarlo in loco avete mai usato il cous cous per una croccante panatura?
(sembro uscita da una pubblicità della findus…ahahahahahah)
Pesce spada al cous cous
per 4 persone
4 fette di pesce spada
80 g di cous cous precotto
uno spicchio d’aglio
un limone
2 uova piccole
3 bacche di pimento
un cucchiaino raso di maggiorana secca
un cucchiaino raso di coriandolo in polvere
2 cm di zenzero fresco grattugiato
farina
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

preparate il cous cous semplicemente ammollandolo in una ciotola con circa 2oo ml di acqua bollente leggermente salata, fatelo riposare coperto per 5 minuti e poi sgranatelo con una forchetta.Schiacciate le bacche di pimento, liberate i semini e pestateli nel mortaio. In un altro contenitore possibilmente basso e largo preparate la marinata con l’aglio tritato, la scorza e il succo del limone, le spezie compreso il pimento pestato, 3 cucchiai d’olio, sale e pepe. Fate insaporire nella marinata il pesce per circa mezz’ora . Infarinate le fette di spada, passateli nell’uovo sbattuto precedentemente con un pizzico di sale, e poi panatele nel cous cous, scuotetele per evitare che la panatura sia troppo spessa. Friggetele in olio ben caldo per un paio di minuti.

oggi facciamo un bel copiato!

il periodo quello è! di inizio anno scolastico e avendo fatto il compito per casa perchè non lanciarmi ancora in un bel copiato?
in effetti non è proprio copiato paro paro perchè ho usato le cipolle rosse di tropea al posto degli scalogni, ma secondo me si può fare anche così
😉

la ricetta di Alex è facilissima e buonissima 😀 andate quindi là a vedere

per noi tre ho usato:
6 fusi di pollo
3 rametti di rosmarino
1 limone
tre stelle di anice stellato
un cucchiaio di miele
150 ml di vino bianco
150 ml di brodo vegetale
2 spicchi d’aglio
olio extra vergine d’oliva
2 cipolle di tropea (Alex ha ustao 4 scalogni)
sale e pepe

Il giorno prima mettete a acerare in una ciotola il pollo con la scorza grattugiata del limone, il rosmarino, l’aglio tagliato a metà, l’anice stellato e un goccio d’olio come dice Alex 🙂
Il giorno dopo, ponete in una casseruola un fondo d’olio, le cipolle affettate e il pollo con la marinata; fate rosolare ben bene e poi aggiungete il vino, il brodo e il succo del limone. Salate, pepate e aggiungete il miele. Cuocete a fuoco leggio per circa 40-50 minuti con un coperchio.
Per accompagnare ho cotto in forno delle patate aromatizzate al rosmarino.


mi hanno detto che è già arrivato…

…SETTEMBRE 0_o

ma dico…ma come si permette ho faticato tanto per raggiungere quella fantastica stagione che è la MIA e che mi contraddistingue e lui è già arrivato? al posto suo mi vergognerei, come una ladra mi vergognerei, non sono cose che si fanno ad una signora 😀
ho pensato di avvolgerlo dentro un rotolino di carne rossa mischiato a un po’ d’estate che dite se ne accorgerà?

rotoli di scaloppine speziate
per 2 persone
230 g di scaloppine di vitello
60 g di pangrattato
10 fettine di speck tagliate sottili
20 g di pistacchi non salati
olio extra vergine d’oliva
20 g di parmigiano grattugiato
1 punta di cucchiaino di cannella in polvere
1 spicchio d’aglio
1/2 filetto d’acciuga sott’olio
2 cucchiai d’olio
250 g di pomodori piccadilly
50 g di olive verdi snocciolate
pepe bianco
sale
Tagliate le scaloppine a misura di involtino (10×6 cm circa), battetele con un batticarne fra due fogli di carta forno, fatele marinare per circa mezz’ora a bagno con olio e sale. Preparate il ripieno con il pangrattato, i pistacchi tagliati a coltello, il parmigiano, la cannella, un pizzico di sale e una generosa macinata di pepe bianco, amalgamate con un paio di cucchiai d’olio. Stendete le fettine di carne su un tagliere. Adagiate le fettine di speck a misura riempite con il mix di pangrattato, arrotolate, infilzate con uno spiedino e ripassateli sul pangrattato.
In un tegame, soffriggete l’aglio affettato finemente in un paio di cucchiai di olio, sciogliete l’alice, agggiungete i pomodori tagliati a metà, le olive tagliate grossolanamente. Cuocete per 10 minuti, unite il pangrattato avanzato, unite i rotoli di carne e fate cuocere a fuoco leggero con il coperchio, girando spesso. Servite gli spiedini con la salsina di pomodoro.

una ricetta scopiazzata dalla tradizione

questa ricetta l’ho vista su due, dico due pubblicazioni diverse…uguale testo, uguali foto, stesso editore 😉
ci metto il carrico da undici e la faccio pure io perchè, mi sono detta, tutto il mondo e provincia non avrà letto quelle due pubblicazioni…
😀
sono un tantino presuntuosa?
ahahahahah
vogliatemi bene :*

Ovviamente la mia versione è un tantino diversa quindi segnatevela 🙂
PRE SUN TUO SA
Involtini di pesce spada  melenzane
per 4 persone:
3 melenzane lunghe medie
500 g di pesce spada in una sola fetta
20 g di pinoli
20 g di passolina (uva passa)
60 g di pecorino grattugiato
70 g di pangrattato
mezzo bicchierino di brandy
pesto alla genovese fatto in casa

Mettete il trancio di spada nel freezer per circa 15-20 minuti. Nel frattempo, lavate le mulinciane, spuntatele e tagliatele a fette, nel senso della lunghezza, di circa mezzo cm di spessore; mettetele in uno scolapasta e, salatele e fate perdere l’aqua di vegetazione per circa un’ora. Prendete il pesce e affettatelo con un coltellaccio moooolto affilato a fettine moooolto sottili. Sciacquate e asciugate le melenzane. Scaldate una griglia arrostite le fette per un paio di minuti per lato e fate raffreddare. Ammollate la passolina in un bicchierino con il Brandy per una ventina di minuti e poi sgoggiolata. Preparate il pangrattato mescolando i pinoli, la passolina, il pecorino, un filo d’olio e una macinata di pepe. Stendete la melenzana, adagiatevi una o due fette di pescespada a seconda della loro dimensione rispetto alla fetta di melenzana, cospargete con il pangrattato insaporito, un filo d’olio e chiudete l’involtino. Oleate una teglia, disponete gli involtini ben compattati con le mani, cospargete con il restante pangrattato, un altro filo d’olio e infornate per 6-10 minuti a 190°C
suddividete gli involtini sul piattoservite con il pesto alla genovese.

a gentile richiesta le mie sarde a beccafico

sarde a beccafico

questa donnina di mare qui, un giorno mi chiese…
-“ma come le fai tu, le sarde a beccafico?”
ahahahahah abbiamo scoperto, il panzonello oramai quasi allo sbarco in questo mondo ed io, che usiamo più o meno la stessa ricettuzza a meno di alternanze di agrumi 😉
Vi trascrivo la mia con una variante al finocchietto di montagna 🙂

 

20 sarde
100 g di pangrattato
2 cucchiai scarsuliddi di pecorino grattugiato
2 acciughette sott’olio
1 cucchiaino raso di zucchero
mezza cipolla rossa
una manciata di foglie d’alloro
un’arancia
un limone (ma questa volta ho usato un lime)
20 g di passolina (uva passa)
20 g di pinoli
un piccolo mazzetto di finocchietto di montagna
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe


Ammolate la passolina in acqua tiepida, nel frattempo aprite le sarde a libro eliminando le interiora, la testa e la lisca, lasciatele unite solo per il dorso. Sciacquatele e mettetele a scolare dentro un colapasta. In una padella con un paio di cucchiai di olio, fate rosolare la cipolla tagliata finissima, fate sciogliere le acciughe e poi unite il pangrattato che farete tostare a fuoco leggio, rimestando sempre. Appena prende colore aggiungete la passolina strizzata, i pinoli e le scorze grattugiate degli agrumi, il pecorino ed il sale se serve, il pepe e lo zucchero. Togliete dal fuoco e incorporate dell’altro olio crudo per legare, uno o due cucchiai, e il finocchietto di montagna precedentemente lavato e asciugato. Fate raffreddare leggermente. Affettate sottilmente mezza arancia, tagliate a metà le fette e mettetele da parte, poi prendete una sarda alla volta, ponetela nel recipiente con il composto di pane e riempitela con il ripieno preparato, arrotolatela a mo’ di involtino, con la coda verso l’alto, sistematela in una teglia unta d’olio, alternandole con una foglia d’alloro e una mezza fettina di arancia, pressatele leggermente una all’altra per evitare che si aprano. Irrorate con il succo della mezz’arancia spremuta, un filo d’olio e una manciata di pangrattato. Informate per 10-15 minuti a 180°C

sarde ai mirtilli al profumo d’arancia

ricetta banale se volete ma che incontra i palati come il mio, che adorano i contrasti acidulo/dolce/salato…
per 4 persone

600 g di sarde
un mix di pangrattato, prezzemolo tritato, parmigiano grattugiato
un chiodo di garofano pestato nel mortaio
30 g di pinoli tostati
100 g di mirtilli
un pizzico di zucchero
polvere d’arancia
sale
olio extra vergine d’oliva
mescolate al mix di pangrattato il chiodo di garofano pestato, i mirtilli, i pinoli tostati e lo zucchero, irrorate con un filo d’olio e amalgamate bene. Pulite le sarde eliminate la testa e la lisca, apritele a libro. Su un tagliere posizionate un pesce dal lato della pelle mettete un po’ del miscuglio di pane sulla parte interna, coprite con un’altra sarda a panino lasciano la pelle in alto; passate il panino di sarde sul pangrattato, schiacciatele leggermente con il palmo della mano. Finite così tutti i pesci componendoli a due a due ripieni. Foderate una teglia con carta forno, adagiate i pesci e spolverate con la polvere d’arancia di Alex, condite con un filo d’olio e infornate a 180°C per 10-15 minuti.
e vidi chi manci…
😉

Cake di carne e pisellini

ma che bella giornata di sole! finalmente comincio a ragionare (…forse ahahahahah)
volevo segnalarvi questa ricettuzza, ho modificato una ricetta di uno degli speciali di Sale&Pepe, un polpettone mobbido mobbido, che vale la “pena” di provare…
ingredienti per 4 persone
400 g di tritato di vitello
200 g di salsiccia
200 g di tritato di maiale
150 g di pisellini freschi già sgusciati
una cipolla rossa
un uovo
100 g di parmigiano grattugiato
mezzo bicchiere d’acqua
mezzo dado per brodo vegetale
2 fette di pane americano
150 g di bacon tagliato non troppo sottile
8 chiodi di garofano
una grattugiata di noce moscata
la punta di un cucchiaino di paprica forte
un paio di cucchiai d’olio
latte q.b.
timo fresco
sale
pepe

cuocete al vapore i pisellini fino a quando non si ammorbidiscono, circa una decina di minuti dal bollore. In una padella soffriggete con l’olio la cipolla tritata molto finemente, fatela appassire e poi unite l’acqua, il dado e il pane sbriciolato mescolate e spegnete. Raccogliete in una ciotola, la carne e la salsiccia sbiciolata e privata del budello, il parmigiano, l’uovo, il composto di pane e cipolla, il timo, le spezie e i chiodi di garofano pestati, amalgamamte ben bene, aggiustate di sale e pepate; unite un paio di cucchiai di latte se necessario. Rivestite le pareti di uno stampo da 30 cm per plum cake, con le fette di bacon facendole sbordare, trasferite il composto di carne all’interno dello stampo, livellatelo e ripiegate le fettine di bacon che sbordano. Infornate in forno caldo a 180°C per 20 minuti, poi coprite con un foglio di carta d’alluminio e fate cuocere per altri 20 minuti a 150°C. Sformate delicatamente, affettatelo dopo qualche minuto.

AGGIORNAMENTO: il giorno dopo ho sbriciolato il cake avanzato in una padella antiaderente, con un filo d’olio l’ho maneggiato, ho aggiunto un’idea di vino bianco e ho sfumato, ho agggiunto anche un’idea di estratto di pomodoro. Ho cotto la pasta e poi l’ho daltata in padella con la carne e il bacon ho aggiunto anche qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta…ed era buonissima

quando il cacao non guasta pietanza

questa ricetta l’avevo vista sul numero di Cucina Italiana di gennaio di quest’anno e m’aveva intrigato, poi l’ho vista anche nella loro cucina allora mi son detta “ok! il vitello al cacao lo proverò anch’io!”
ho preso
1 kg di megatello
4 chiodi di garofano
5 foglie d’alloro
un rametto di rosmarino
una bottiglia di Corvo rosso
un cipollotto
una costa di sedano
una carota
2 spicchi d’aglio
una noce di burro
circa un litro di brodo vegetale
un paio di cucchiai rasi di farina
un cucchiaio abbondante di cacao
olio extra vergine d’oliva
sale
pepe
polenta precotta

Fate marinare la carne per tutta la notte in frigo in un tegame nel vino aromatizzato con i chiodi di garofano, le foglie d’alloro e le verdure tritate come per fare un battuto. Il giorno dopo sgocciolate la carne, asciugatela e rosolatela con un paio di cucchiai d’olio, salate e pepate. Filtrate la marinata, in un tegame rosolate le verdure con una noce di burro e un filo d’olio, poi unite la carne e il vino in cui avrete sciolto il cacao setacciato. Coprite con il brodo e fate cuocere con un coperchio per circa 2 ore. Fate molta attenzione il circa è fondamentale perchè dipende dal tocco di carne, munitevi di un termometro per misurare la temperatura interna del pezzo, io l’ho fatto dopo un ora e 45…decisamente troppo, aveva superato la cottura e la carne era troppo cotta. quindi fate attenzione al pezzo meglio se acquistate un tocco non molto grosso.
Preparate la polenta e fatela raffreddare. A fine cottura salate e pepate la carne ancora una volta leggermente, tagliatela a fettine; in una padella preparate la riduzione del sugo, aggiungete la farina setacciata, per un quarto di litro uso un cucchiaio di farina; mescolate e quando è addensata utilizzatela per guarnire i piatti con le fettine di carne sulla polenta