come dilatare il tempo in una soleggiata mattina di maggio

Difficile? Ma no!
Complicata? Ma no!
Camurriusa? N’anticchiedda devo dire, ma tanto che avevo da fare stamattina? Mi volevo dedicare anima e core al mio pranzo e lo volevo fare con tutti i santi sacramenti. Ho usato tutte le pentole che avevo a disposizione…impossibile, vero è; per usarle proprio tutte mi ci vorrebbe un giorno intero, ne ho un numero inenarrabile; sicuramente posso dire di avere usato una WMF, una Roccianera e una Emile Henry. Praticamente fici l’anplein; come dicevo l’altro giorno? Ah, si! I ferri fanno il mastro, eccome.

per 4 cristiani:
per i ceci
150 g di ceci secchi
800 ml di brodo vegetale
una carota
un mazzetto di prezzemolo
uno scalogno
olio extra vergine d’oliva
tritate finemente il prezzemolo, la carota e lo scalogno, soffriggete in un cucchiaio d’olio, dentro la pentola a pressione, unite i ceci secchi sciacquati (senza ammollo) coprite con il brodo, chiudete il coperchio della pentola a pressione WMF, aspettate che il  secondo anello arancione dell’indicatore di cottura sia completamente visibile e cuocete per 45 minuti. Sfiatate e scolate i ceci conservando il brodo.
per il tajine
olio extra vergine d’oliva
300 ml di brodo vegetale
un cucchiaino di estratto di pomodoro
2 scalogni
2 carote
100 g di patate
2 cm di zenzero fresco
curry
paprica dolce
16 gamberi
500 g di asparagi sottili
nella tajine Emile Henry mettete un cucchiaio d’olio, lo scalogno affettato, l’estratto di pomodoro, lo zenzero tritato e due cucchiai d’acqua, stufate leggermente e aggiungete le patate e le carote affettate a rondelle, unite il brodo, le spezie e gli asparagi  dopo aver eliminato la parte dura. Coprite con il coperchio e cuocete per 15 minuti, unite i gamberi e cuocete ancora 10 minuti.

per il cous cous alla vaniglia
200 g di cous cous precotto
1 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
350 ml di brodo di cottura dei ceci
una baca di vaniglia
in una casseruola in pietra Roccianera ponete l’olio e e il cous cous, portate a temperatura la pentola e tostate il cous cous con una spatola.

 Spegnete il fuoco e unite il brodo caldo, mescolate e coprite con un coperchio, lasciando riposare per 10 minuti mescolando ogni tanto.

  Sgranate con una forchetta e cospargete con i semi di vaniglia.

Servite nei piatti individuali con cous cous in forma e il tajine vicino oppure scolate il tajine sul cous cous e portate in tavola la pentola.

A.A Ancora Asparagi

E ora basta! Almeno per un po’.
Bello è bello, che quando arriva la primavera faccio incetta di ingredienti di stagione, poi però mi fisso; mi capita come ai picciriddi che ritrovano giocattoli con i quali non giocavano da tempo, però si stancano e cercano qualcosa di nuovo. Uguale uguale io con gli asparagi, metto da parte per una prossima volta, magari prima che finiscano.

400 g di asparagi da mondare

100 g di panna a lunga conservazione
30 g di parmigiano grattugiato
2 uova
sale
pepe
noce moscata
olio
pan grattato
eliminate la parte dura degli asparagi, cuoceteli al vapore, salate e conservate qualche punta per la decorazione, frullate il resto. 
Sbattete in una ciotola le uova con la panna, aggiungete il parmigiano, aggiustate di sale e unite la purea di asparagi, pepate e grattugiate un po’ di noce moscata. Oleate 4 stampini monoporzione da crem caramel, cospargete con il pan grattato, suddividete il composto agli asparagi, poneteli dentro la vaporiera e cuocete per circa 20 minuti.

pesce verza

Non si può manciari in santa paci, anzi manco le foto pozzu fari senza che almeno un micetto s’arricampa appena sente ‘u ciavuru di pisci. La micia della foto è “la fidanzata di Camillo”, di lui mi rimase sulu idda che tanto deperita non mi pari, mi sa che mancia bonu tra tutti i vicini; la vedo gironzolare con il musitto all’insù, ciavura l’aria e poi, appena punta l’obiettivo si rende conto che esiste veramente, che non è un miraggio di fantasia o di pititto.

Spigola al vapore in foglie di verza e riso integrale con la borragine
per due cristiani a dieta

una spigola (630 g)
6 foglie di cavolo verza
pepe rosa
2-3 foglie di alloro
foglioline di maggiorana
foglioline di prezzemolo
2 cm di zenzero fresco
2 fette di limone non trattato
noce moscata
sale
un filo d’olio

per il riso:
un mazzetto di borragine pulito
70 g di riso integrale (cottura 10 minuti)
mezza carota
un rametto di maggiorana
sale
per la cottura al vapore
500 ml di acqua
un limone, il succo e la scorza
2 foglie d’alloro
cottura a 90°C per 15 minuti
eviscerate la spigola, lavatela e squamatela per quanto possibile. lavatela e mettetela su un piatto inclinato. Sbollentate le foglie di cavolo per circa un minuto, scolatele e ponetele su un tagliere sovrapposte a due a due. Ponete il pesce sul letto di cavolo, salate l’interno e mettete due fette di limone la maggiorana e una foglia di alloro; salate il corpo esternamente, grattugiate lo zenzero e la noce moscata, distribuite qualche grano di pepe rosa, le foglioline di prezzemolo e quelle di maggiorana rimaste.

 Chiudete il cartoccio e fermatelo con lo spago da cucina, decorate con un rametto di alloro e ponete nel cestello della vaporiera con gli ingredienti descritti sopra, portate a 90°C e cuocete per 15 minuti. Nel frattempo tritate la borragine, ponetela in una pentola con acqua bollente salata insieme con la carota tagliata a dadini e la maggiorana; quando la carota sarà tenera versate il riso e cuocete per dieci minuti. Scolate e fate raffreddare con un cucchiaino di olio extra vergine d’oliva. Servite il pesce su un piatto da portata insieme con il riso.

panuzzelli al vapore

mi mancano i biscotti e poi, al vapore, ho cotto quasi tutto. Dico, dico, li fa Banderas nel suo mulino non li devo fare io con la mia Vitalis? Manco a dirlo! Tornando a questi panuzzelli vi dico che sembrano i panini giapponesi ma le farine usate sono, comune semola e una farina ai cinque cereali. Il colore pallido è dovuto alla cottura, non hanno la crosticina croccante sempre per lo stesso motivo e sono morbidissimi. Schetti, cotti senza farcitura, potreste accompagnarli a formaggi con salse o confetture, maritati invece, sono già ricchi e potreste mangiarli come finger food o come pane d’accompagnamento.
per sei panini
250 g di farina di semola di rimacinato
150 g di farina ai cinque cereali
250 g di acqua tiepida
un cucchiaino di zucchero
9 g di lievito di birra
9 g di sale
30 g di olio extra vergine d’oliva
in una ciotola mescolate le due farina con lo zucchero e il lievito sbriciolato, unite l’olio e parte dell’acqua, unite il sale e impastate energicamente. realizzate un panetto e fate lievitare mezz’ora al riparo da correnti fredde. Rimpastate il panetto e dividetelo in sei pezzi di circa 114 g l’uno; realizzate delle palline e introducetele dentro degli stampi in alluminio da babà precedentemente oleati e infarinati. Ponete nella vaporiera spenta, usandola come camera di lievitazione per circa un’ora o fino al raddoppio. Versate mezzo litro d’acqua nella vaporiera, accendete e portate la temperatura tra i 90-100°C e cuocete per circa 40 minuti. Se volete potreste, nella fase dell’impasto, unire formaggi o salumi tagliati a pezzetti. Sformate e servite tiepidi.

boeuf borgognone da me’ casa

L’ho detto, vero è! L’ho detto, mille e mille volte (mi piace esagerare) ma a mmia la Francia piace assai. Certo poi magari non pigghio tutto paro paro alla lettera, ma, ditemi, chi è che segue una ricetta uguale precisa ‘ntifica? Nuddu, picchì ognuno di noi desidera mettere la firma, il proprio tocco, e chistu mi pari giusto; questa ricetta l’avevo già realizzata qui ma questa volta l’ho voluta preparare nella pentola a pressione Perfct di WMF. Insomma gli eccessi, cottura lenta contro quella veloce, videmu chi cumminai:
per tre cristiani
tempo di preparazione: 15 minuti
cottura: 15 minuti
500 g di vitello tagliato a piccoli cubetti
50 g di lardo
250 g di funghi champignon
prezzemolo
una carota
una cipolla rossa
180 ml di salsa di pomodoro pronta
un cucchiaio di estratto di pomodoro
circa mezzo litro di Bordeaux rosso
2 cucchiai di farina setacciata
qualche fogliolina di salvia
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

Niente di più semplice, sul serio dico eh? Tritate la cipolla e la carota, poneteli nella pentola a pressione, con un giro d’olio e il lardo tagliato a piccoli cubetti, procedete come al solito; fate imbiondire la cipolla e schiarire il lardo, togliete le verdure dalla pentola, mettetele da parte e ponete la carne,mescolate bene per sigillare i tocchetti da tutti i lati. Versate la farina a setacciandola direttamente nel tegame, salate, pepate e mescolate per amalgamare ben bene il composto, unite le verdure, la salsa di pomodoro, l’estratto, i funghi, il prezzemolo, e la salvia, mescolate e coprite con il vino. Chiudete la pentola a pressione e quando il secondo anello viene fuori dal manico del coperchio, cuocete per 15 minuti. Sfiatate e aprite il coperchio facendo molta attenzione a non bruciarvi con i vapori della cottura, mescolate, aggiustate di sale e servite

arrivò un confortevole calduccio

Uora uora arrivau ‘u cavuru, Un calduccio niente male eh? La pelle ‘mmiddusa, appiccicaticcia, sudatizza; alito di vento caldo che squaglia un cristiano anche all’ombra; è l’estate di che vogliamo parlare? Ah, si di un dolcino, una crema di uova latte e amarene tenuta in frigo fino al momento in cui l’aviti a manciari e poi date una bella bruciata sulla superficie, caldo-freddo in un sol boccone.
crema bruciata all’amarena
2 uova grosse
50 g di zucchero
40 g di farina 00
12 amarene
burro
250 ml di latte
sale
zucchero di canna
sbattete le uova un una ciotola, aggiungete il latte a filo e mettete da parte. In una bastardella setacciate la farina, aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale, mescolate aggiungendo a filo la miscela di latte e uova. Imburrate 4 cocottine in ceramica da 125 ml di capacità, distribuite sul fondo tre amarene con lo sciroppo di conservazione,

 riempite con la crema di uova e coprite ogni cocottina con un foglio di pellicola. Portate a 80 °C la vaporiera, adagiate sul cestello i contenitori sigillati e cuocete a vapore per 25-30 minuti. fate intiepidire e ponete in frigo fino al momento di servire. Cospargete di zucchero di canna e, con un cannello, caramellate la superficie.

testa di (sedano) rapa

Mizzica, lo sapevate che il sedano rapa ha pochissime calorie? 22 kcal per 100 g, io non lo sapevo e non è l’unica cosa che non conosco…

Per non di meno a ciò, per dimagrire mi siddìa mangiare sempre ‘i stissi cosi, quindi oggi mi propongo degli sformati di sedano rapa cotti al vapore: attenti a mia!
per 4 persone
un sedano rapa di circa 500 g
la scorza di mezza arancia
6 chiodi di garofano
2 foglie di alloro
un giro d’olio
400 ml di acqua

sbucciate il sedano rapa, affettatelo e riducetelo a cubetti, ponete sul fondo della vaporiera l’acqua, i chiodi di garofano, le foglie di alloro e la scorza d’arancia prelevata con un pelapatate. Adagiate il cestello della vaporiera con il sedano rapa, portate a ebollizione e cuocete per 15 minuti.

per gli sformati:
2 uova
50 g di parmigiano grattugiato
qualche foglia di basilico
olio extra vergine d’oliva
una manciata di pangrattato
sale e pepe

frullate le uova con il parmigiano e il basilico, unite il sedano rapa ormai tiepido e frullate ancora per amalgamare bene tutto. Aggiustate di sale e pepate. Ungete con pochissimo olio 4 cocotte e spolveratele con il pangrattato, distribuite il composto di uova, livellate e ponete dentro la vaporiera dopo aver aggiunto una tazza d’acqua sul fondo già utilizzato in precedenza. Portate a 90 °C e cuocete per 15 minuti. Servite tiepidi con delle zucchine grigliate, aromatizzate con un cucchiaio d’olio, sale, pepe e basilico a pezzetti.

Allineamenti

 …di pianeti? Macché! In questo periodo gli allineamenti  sono quelli delle portate; antipasti, primi, secondi, contorni, dolci e frutta. Un susseguirsi di pranzi, cene e ore liete, una gran bella fatica 😀
Nel dettaglio, altri allineamenti li ho ottenuti in questo piatto di carne; una disposizione alternata di vitello, composto aromatico e fettine di arancia.
Arrosto alle arance
per 18 cristiani
2 girelli di vitello da un kg e mezzo circa
2 arance Navel
2 scalogni
uno spicchio d’aglio
50 g di pistacchi
una carota
140 g di salsiccia
300 ml di vino bianco secco
50 g di pangrattato
un mazzetto aromatico composto da timo, maggiorana e rosmarino
un cucchiaio di farina
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

 Tritate finemente l’aglio, lo scalogno e la carota. Poneteli in padella con un filo d’olio, soffriggeteli su fiamma moderata; eliminate il budello della salsiccia, sgranatela con una forchetta e ponetela insieme al soffritto, sfumatela con 100 ml di vino e fate evaporare. Aggiungete il mazzetto aromatico tritato a coltello, il pangrattato e i pistacchi tritati grossolanamente, mescolate,  fate insaporire e poi raffreddare. Lavate e asciugate le arance, tagliatele a metà e poi affettatele a fette di circa 5 mm di spessore. Ponete la carne su un tagliere, massaggiatela con un mix di sale e pepe, incidetela quasi fino alla base, farcite ogni tasca con il mix aromatico e una mezza fetta di arancia. Legate ogni girello ben stretto per rimetterlo in forma. Sporcate con un giro d’olio una rostiera, ponete i due pezzi di carne, irrorate con il vino rimasto, coprite con il coperchio da cui avrete tolto il termometro e infornate a 180°C per un’ora e mezza, durante la cottura bagnatela con il vino.A metà cottura togliete il coperchio.

A fine cottura recuperate il fondo e ponetelo in pentolino per farlo stringere ancora leggermente. In un altro pentolino con un giro d’olio, tostate la farina e stemperate con il sugo della carne, mescolate e portate a ebollizione, spegnete e servite la carne a fette con la salsa preparata e, se volete, con un contorno di piselli al parmigiano.
una cipolla rossa grossa
un kg di piselli surgelatila punta di un cucchiaino di zucchero
parmigiano a cubetti piccoli
olio extravergine d’oliva
un cuore di brodo alle verdure
una noce di burro
sale
pepe

tritate la cipolla finemente, mettetela in un tegame con i piselli e lo zucchero, l’olio e metà della noce di burro, coprite e fate cuocere a fuoco dolce; aggiungete, se necessario un mestolino d’acqua calda, quando i piselli saranno cotti aggiungete il sale.A fine cottura mantecate con il burro rimanente, pepate e aggiungete il parmigiano a dadini.

La fine del mondo

Un dolcino che è la fine del mondo, in senso metaforico certo; alla faccia dei Maya mi sono dedicata questa creme brulée al cioccolato di Modica di Sabadì e vino rosso nella fattispecie ho usato un Siccagno Nero d’Avola della casa vinicola Occhipinti. Ho voluto mescolare la raffinatezza della crema francese con la robustezza della Sicilia cuocendo a vapore in una pentola tedesca…per una Europa unita.

 per 4 cocotte da creme brulée
200 ml di panna fresca
60 g di cioccolato di Modica
50 ml di vino rosso corposo
4 tuorli
2 cucchiai di zucchero semolato
2 cucchiaini di amido di mais
zucchero di canna

 Sbattete energicamente i tuorli con lo zucchero e l’amido setacciato facendoli sbianchire, unite infine il vino mescolando per amalgamare. Tritate a coltello il cioccolato e mettetelo in una ciotola: portate quasi a bollore la panna e poi versatela sul cioccolato, mescolate per scioglierlo. Filtrate il composto di panna e cioccolato con un cinese dentro il miscuglio di uova e vino, mescolate e suddividete dentro le cocotte. Coprite con la pellicola e ponetele, sovrapponendone una, nel cestello della Vitalis; cuocete a 90°C per 20 minuti. Dopo la cottura fate raffreddare le cocotte qualche minuto prima di eliminare la pellicola. Aspettate ancora una decina di minuti e poi distribuite uno strato di zucchero di canna. Le ciotole Emile Henry hanno un diametro di 12 cm, ideale per potere bruciare lo zucchero con il bruciatore di ferro tondo, in altrnativa potete usare il cannello oppure il grill del forno.  

con questa ricetta partecipo al contest di Dida, il contest ubriaco 🙂

Perfetta!

una pentola a pressione che in tre_minuti_tre mi scodella un risotto, non può che essere Perfect. Io adoro cucinare lentamente, stare lì davanti ai fornelli a mescolare ma sono anche una persona aperta alle nuove esperienze e devo asserire che il risotto realizzato nella pentola a pressione è divino, per non parlare che ha bisogno di appena tre minuti di cottura, che quando hai poco tempo fa anche la differenza. In questi casi infatti escludevo a priori la realizzazione di un risotto, “no, troppo tempo” optando per una alternativa. Adesso mi tolgo lo sfizio 😀
Risotto pere, robiola e timo 
realizzato nella pentola a pressione  Perfect di WMF 
per 6 cristiani:
500 g di riso Carnaroli
un litro d’acqua 
due cuori di brodo vegetale
100 g di robiola
due pere Williams rosse e sode piccole o una grande da disidratare
tre pere Williams sode piccole o due grandi da sbucciare e tagliare a dadini
una cipolla rossa piccola
due centimetri di zenzero da grattugiare
50 g di speck in una sola fetta
150 ml di vino bianco secco
foglioline di timo
100 g di parmigiano grattugiato
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
lavate le pere da disidratare, senza sbucciarle, affettatele con una mandolina, disponetele sulla griglia e poi in forno a 160°C  per circa 15-20 minuti. Controllatele spesso per evitare che si brucino. Lavate, sbucciate e tagliate a cubetti le altre pere e mettetele da parte. Nella pentola a pressione mettete un giro d’olio e la cipolla tritata, soffriggete pochi minuti, aggiungete il riso e tostatelo, sfumate con il vino e fate evaporare; unite le pere tagliate a cubetti, lo speck tagliato a listarelle, l’acqua, il cuore di brodo, alcune foglioline di timo e lo zenzero grattugiato. Chiudete la pentola, aumentate la fiamma e portate in pressione. Quando l’indicatore di cottura arriva al secondo disco arancione, abbassate la fiamma e contate tre minuti. Passato il tempo necessario, sfiatate lentamente, portando a riposo l’indicatore di cottura e aprite il coperchio. Mescolate e mantecate con la robiola ridotta a pezzetti, il parmigiano, qualche fogliolina di timo, un filo d’olio crudo e una macinata di pepe. Impiattate e decorate con foglioline di timo e le pere disidratate.