Passo sempre meno tempo tra queste pagine e me ne cruccio; in effetti la settimana è frenetica, ‘vola’ tra cantiere, studio e casa, sempre mille cose da fare e in un battibaleno passano i mesi. Quando arriva il fine settimana mi riprometto di scrivere un post ma ci vuole del tempo per preparare qualcosa, organizzare il set e scattare qualche foto che devo postprodurre e infine eccomi con le dita sulla tastiera a raccontarti cosa ci ha fatto letteralmente sballare in questo weekend.
La portokalópita, la torta all’arancia che viene nientedopodomanichè, dalla Grecia.
Sicuramente i greci avranno da ridire leggendo questo post, ci mancherebbe, come ogni ricetta della tradizione trovo una moltitudine di versioni, io ho studiato e spero di passare questo esame.
Portokalópita
una confezione di pasta fillo da 300 g
2 arance biologiche
100 g di zucchero semolato
200 g di yogurt greco
3 uova
100 g di olio di semi
4 g di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di vaniglia in polvere (o estratto di vaniglia)
Per lo sciroppo
Io avevo quello preparato da mia mamma avanzato dalla canditura delle scorzette d’arancia, tu realizzalo accussì:
1 arancia biologica
150 g di zucchero
150 ml di acqua
una stecca di cannella
Lava un’arancia, bucala con i rebbi di una forchetta e ponila dentro una casseruola coperta d’acqua, porta a bollore, abbassa la fiamma e fai sobbollire per almeno un’ora. Nel frattempo dividi i fogli di pasta fillo e falli seccare all’aria, ti servirà un’ora.
Prepara lo sciroppo mettendo lo zucchero, il succo dell’arancia, la cannella e l’acqua dentro una casseruola fai bollire per circa 20 minuti o fino a quando la consistenza del liquido diventerà sciropposa, spegni e fai raffreddare.
Ungi una teglia rettangolare io ho usato la tortiera Emil Henry che misura 33*24 , infarinala ed elimina la farina in eccesso e accendi il forno a 180°C.
Rompi i fogli di pasta fillo, ormai secchi, grossolanamente e con le mani. Poni una metà sul fondo della teglia.
Prepara l’impasto (io ho usato il Cook Expert): taglia l’arancia bollita a pezzi grossolani e frullali fino a ottenere una crema, pesala, te ne servirà 200 g, il resto potrai utilizzarla per nappare dei piatti salati, per preparare dei biscotti o in un’altra torta. Frulla la crema di arancia con lo yogurt, e amalgamali. Con delle fruste elettriche unisci al mix di arancia e yogurt lo zucchero, l’olio, la vaniglia, le uova (un uovo alla volta) e il lievito. Aggiungi la metà rimasta della pasta fillo, e mescola con una spatola per incorporarla all’impasto. Versa nella teglia e livella la superficie. Lava, asciuga e affetta l’ultima arancia a uno spessore di circa mezzo cm e decora la torta. Inforna per circa un’ora. Non mi stancherò mai di ricordarti che temperatura e tempo di cottura variano dagli strumenti di cottura che usi e dal tuo elettrodomestico. Quindi occhi aperti.
Sforna, bucherella la superficie con una forchetta e versa lo sciroppo, fai riposare per un’ora poi taglia nel senso longitudinale e in quello trasversale, realizza dei parallelepipedi che, ti assicuro, faranno un volo nelle bocche fameliche.
LaRicciaInCucina
Io passo comunque sempre a trovarti…talvolta lascio una traccia scritta, talvolta mi beo e basta delle tue parole e dei tuoi scatti e poi…la via di mezzo: penso di aver scritto ed invece scopro che così non è -_-.
Ricordo perfettamente di aver letto questo tuo post ed ero convintissima di averti scritto che in effetti io la pasta fillo non la uso mai perché non mi capita mai di vederla nel reparto del super. Ammetto che quando vedo una confezione contenente una sorta di impasto, subito immagino che sia una sfoglia e quindi lascio correre perché la sfoglia in casa mia entra solo in periodo di feste (purtroppo non sono una virtuosa del “la pasta sfoglia me la faccio da me”: massimi rispetto e stima ed imperitura invidia per chi riesce!).
Con questa ricetta mi hai fatto venire una gran voglia di provare a cercarla, la pasta fillo, perché questo dolce così aromatico, umido e “pieno” (immagino il morso ed il piacere alla masticazione e subito mi aumenta la salivazione) mi intriga tantissimo e solletica la mia curiosità.
Un grande abbraccio