raggi di sole a tradimento

Nni stamu spugghiannu prima du tempu e per questo motivo molti s’arrifriddano e ci acchiana la freve. Così è, mica per dire.
 Sulu che mi capitò ‘na cosa, avete due minuti da perdere? Vi cuntu che succidiu: dovevo preparare una toTTa per una ventina di cristiani, allora nenti fazzu? Accatto 24 uova per fare tre bei dischi di pan di spagna soffici soffici da farcire con due kg di fragole favolose, duci che manco ‘u zuccaru e un litro e mezzo di panna freschissima. La sera prima preparo anche un piccolo festone da collocare sulla torta con la classica scritta BUONCOMPLEANNO…

e niente, s’affumò, freve a tinchitè per due componenti della famigghia del festeggiato e la festa se ne andò a farsi benedire. E va beh, l’importante è che s’arripiagghianu presto presto.
Nel frattempo, cu ‘na poco di ‘st’ingredienti ho preparato dù torticedde, domani me figghia se le porta a scuola e i figghioli se le sbafano.
Salutamu.

Torta soffice, fragole e panna
4 uova
100 g di burro morbido
250 ml di panna fresca
20 g di zucchero a velo setacciato
180 g di zucchero di canna
200 g di farina 0
100 g di farina di riso
18 g di lievito
una bacca di vaniglia
300 g di fragole
Montate il burro con lo zucchero per circa cinque minuti o fino a quando i due ingredienti saranno ben amalgamati; unite un uovo alla e montate bene fino a raddoppiare il volume iniziale. Unite i semi della vaniglia.
Setacciate le farine con il lievito e aggiungetele al composto di uova. Semi montate la panna con 20 g di zucchero a velo e aggiungete al composto con una spatola di gomma, mescolando dal basso verso l’alto. Lavate le fragole, eliminate il picciolo, asciugatele e affettatele a rondelle dentro l’impasto, mescolate e versate nella teglia precedentemente imburrata e infarinata. (questo stampo in particolare non necessita di essere unto e infarinato). Infornate a 170°C per 40 minuti o fino a quando lo stecchino infilzato nel dolce, ne uscirà asciutto e pulito. Per la temperatura e i tempi di cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno.

cacoccioli di capriccio

‘N Paliemmu ci sunnu i cacoccioli cu le spine e a mia mi fannu una sulenne antipatia. Ecco l’ho detto! C’è picca i fari, non sugnu abituata; nella latata messinese non c’è ‘sta varietà, da quando sugnu ccà, ‘ntà Sicilia occidentale, mi spinu tutta. Chi grannissima camurria. Ma quando arrivano le mammole, me la scialo. Sunnu bedde grosse e tonde. Questa ricetta parte da una tradizionale, semplice e veloce, io però che sugnu licca, ghiotta, ci misi il carrico da unnici aggiungendo ‘n’anticchiedda di cascavaddu e ‘na scorzicedda di limuni. Se vi sconfinfera facitila puru vui.
Per quattro
cristiani
4 mammole
3 spicchi
d’aglio
Un mazzo
generoso di prezzemolo
100 g di
caciocavallo fresco
La scorza di
un limone grattugiata
4 foglie di
alloro
Olio extra
vergine d’oliva
Sale e pepe
Pulite le mammole,
eliminate il gambo e qualche foglia esterna più coriacea; pareggiate la base
con un coltello e poi battetele, al contrario, sul piano di lavoro per
agevolare l’apertura.
Tritate
molto finemente metà del prezzemolo insieme con l’aglio e l’altra metà con la
scorza di limone. Riempite le mammole con questi due composti allargando bene
le foglie, salate, pepate. Tagliate il caciocavallo a dadini e distribuitelo
dentro i carciofi. Irrorate con un giro d’olio la sommità e ponete dentro una
casseruola dai bordi alti, versate 300 ml di acqua con le foglie d’alloro e
cuocete per circa 25 minuti. Serviteli tiepidi o a temperatura ambiente.

non chiamatela chef ma Chez Munita

 Chez Munita è un luogo incantevole, carico di suggestioni, ricco di sorprese. Non è un ristorante, almeno non nel classico dei classici, di sicuro è un luogo dove si gustano piatti densi di creatività, affascinanti e colmi di bellezza.
L’ho detto che non è un ristorante? Si, vero è, l’ho detto.
 Chez Munita è a Palermo, accoglie un tavolo disposto parallelo a una libreria, carica di libri e di identità; le sedie attorno, sono tutte diverse a sottolineare il fatto, secondo me,  che i commensali sono, per lo più, sconosciuti tra loro. Quello è anche un tavolo sociale, un posto dove t’assetti con altre 11 persone mai viste; non sai cosa riserverà la serata, sarà sempre una sorpresa intrigante e reale.
 In ogni evento Chez Munita, il menù è studiato nei minimi dettagli, l’atmosfera è calda e supportata da uno special guest sempre diverso.

La cuoca, Valentina Chiaramonte, si definisce un’operaia della cucina, io non credo sia un’operaia. Lei, per me, è un’artista, dipinge la tela con il pennello e i piatti con accostamenti di una bellezza memorabile. E’ un’esperienza da provare, per prenotare o chiedere informazioni scrivete a chezmunita@gmail.com   oppure telefonate al numero 3921316276. Se avete un account facebook, andate qui, nella pagina di Chez Munita, liggiti e taliatevi fotografie e le locandine. 
Bello fa!

dalla pagina di Chez Munita
“Chez Munita non è solo un tavolo sociale per dieci persone, ma una luogo privato che apre le porte a tutte le forme d’arte e di conoscenza.
Attraverso il cibo si fa esperienza di convivialità, di incontri a sorpresa, di relazioni reali.
Da Chez Munita si può dialogare con musicisti, pittori e fotografi, con produttori, con autori e con le padrone di casa, attorno ad unico tavolo, dove la formalità cede il posto alla convivialità.
Chez Munita è luogo di sperimentazione tra chi arriva e chi accoglie.
Una porta aperta alle dinamiche tra la gente, inaspettate, sorprendenti e reali.
Non è un salotto borghese, ma uno spazio, un perimetro senza confini per presentare un movimento contemporaneo.
Chez Munita è un mood di riferimento in una città che sta cambiando, che si apre alla scoperta di nuove forme di incontro, di associazione, di dialogo, di cultura. In una Palermo non facile ma non più diffidente ai rinnovamenti, capace di accogliere il vento del nord e mischiarlo alle proprie radici arabe.
Non un ristorante ma una forma di energia e comunicazione.
Pertanto è possibile partecipare agli eventi anche da soli, con la consapevolezza di poter incontrare altri dieci sconosciuti, di poter scoprire nuovi interessi, nuovi amici, un nuovo modo di vivere il tempo.
Ma è allo stesso tempo possibile prenotare tutto il tavolo e trovarsi all’interno di uno spazio privato e cominciare a scrivere una nuova esperienza.”

antipasto, alici marinate con granita di ricotta

degustazione di olio extra vergine d’oliva dell’azienda Occhipinti 

 Il creativo e la scrittrice

triglie freschissime, su polenta, zenzero e taccola

la cuoca, Valentina Chiaramonte

erbette aromatiche

risotto al caprino con pomodorini affumicati, lime caramellato e the nero

Kiwi, mango, mela verde, sedano, pompelmo e menta

giardino di primavera
fondente al 72%, cardamomo, streusel, riduzione di carruba, arance sanguinelle, sale e fiori di borragine
spugna ghiacciata alla lavanda e maggiorana

ammazzacaffè
foto di angelo Bruno
Roberta, foto di Angelo Bruno
convivio, foto di Angelo Bruno

faccio cassate e me le mangio

Dice che i siciliani sono produttori di bellezza; e io ci credo
Dice che produciamo cibo, arte e storia, nonostante che la Storia ce la dipingono addosso; e io ci credo
Dice che a Pasqua, in Sicilia, si deve mangiare la cassata; e io ci credo. “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua”
Sinceramente, non impazzisco per quella tradizionale con il pan di spagna, la pasta reale e la frutta candita ma sicuramente la bellezza di questo trionfo è inenarrabile; a quanto pare è la versione per i ricchi perché, secondo chiddu chi cunta Wikipedia,  l’origine della cassata è meno barocca; un contenitore di frolla pieno di ricotta di pecora lavorata a crema con lo zucchero, la cassata al forno appunto quella per cui io vado matta.
Ho già pubblicato qua la ricetta della cassata al forno ma dopo averla fatta e rifatta voglio aggiungere un’app, e delle altre foto.
Armatevi di santa pacienza perché per questo dolce ci vuole tempo.
Accattate 800 g di ricotta di pecora freschissima
mettetela dentro un colapasta che porrete dentro una ciotola; coprite con la pellicola e riponete in frigo per tutta la notte.
vi serviranno ancora 250 g di zucchero di canna chiaro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
6 biscotti secchi
50 g di gocce di cioccolato
Il giorno dopo mettete la ricotta dentro una ciotola con lo zucchero e l’estratto di vaniglia, mescolate bene con una frusta a fili poi rimettete dentro il colapasta, dentro la ciotola coperta, dentro il frigo.
A ‘sto punto preparate l’impasto

Ingredienti per l’impasto:
300 g di farina 0
70 g di zucchero di canna chiaro
3 tuorli
150 g di burro
sale un pizzico
un cucchiaino di estratto di vaniglia
1/4 di bustina di lievito

qualche goccia d’acqua fredda
Impastare tutti gli ingredienti tranne l’acqua che aggiungerete solo in ultimo per addensare l’impasto. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola e ponetela in frigo a riposare almeno 2 ore.
Recuperate l’impasto dal frigo e dividetelo in due parti disuguali. Stendete la più grande con un matterello su una spianatoia infarinata. L’impasto risulterà duro ma non disperate questa sua compattezza farà in modo che non si rompa durante la cottura. Adagiate il disco di impasto dentro una teglia per cassata da due kg precedentemente imburrata e infarinata, fatelo aderire allo stampo con delicatezza. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e sbriciolate tre biscotti secchi sul fondo. 
Riprendete la ricotta, ponetela dentro un passapomodoro con il setaccio a maglie strette e passatela una o due volte; aggiungete le gocce di cioccolato, mescolate e versate dentro la teglia, livellate e sbriciolate i biscotti rimasti. Stendete l’impasto rimasto, formate un disco e ponetelo a chiusura, sigillate con i bordi con il disco sottostante e infornate a 170°C per circa 25 minuti. Per la cottura basatevi sulla conoscenza del vostro forno. Tirate fuori la cassata e fate intiepidire prima si sformarla; ponetela su una griglia per dolci e passatela sotto il grill per farla dorare. Fate riposare nel forno spento per tutta la notte. 
Per decorare:
zucchero a velo 
cacao 
cannella
Il giorno della festa spolverate la superficie della torta con lo zucchero a velo e poi servendovi di una dima, spolverate con il cacao e la cannella.

cosuzze duci

Mariamariamaria, ci sunnu momenti che mi manca qualche cosa, attipo quando finisco di pranzare; mi viene lo sfirniciu e cerco di capire cosa mi manca…ecco ci vulissi un dolcino nicu nicu come chistu. Si mangia in un battibaleno, io colmo il bisogno di cosuzza duci e mi quieto in un nano sacondo senza nemmeno il benché minimo senso di colpa.

Mousse alla Nutella e crema di whisky
250 g di panna fresca montata
200 g Nutella
8 g di gelatina in fogli
40 ml di latte
un cucchiaino di estratto di vaniglia
85 g di crema di whisky fredda
cacao amaro per guarnire

mettete la gelatina a mollo in acqua fredda per 10 minuti; scaldate il latte e poi aggiungete la gelatina strizzata, mescolate per scioglierla. Ammorbidite la Nutella a bagnomaria, mescolate quando avrà una consistenza cremosa spegnete il fuoco e fate intiepidire leggermente. In una ciotola ponete la Nutella, la crema di whisky, l’estratto di vaniglia e la gelatina, azionate le fruste elettriche e montate insieme gli ingredienti, amalgamandoli. Aggiungete la panna montata e amalgamate con una spatola di gomma dal basso verso l’alto. Versate la mousse dentro 12 bicchierini di plastica trasparente e ponete in frigo per 4 ore. Prima di servire spolverate con il cacao amaro.

fame lupigna

Oggi avevo una fame lupigna; considerando che non aju ‘na cammarera, tipo Adelina, che mi fa truvare cose buone nel frigo o nel forno mi devo dare adenzia da sola. E va beh!
 Dopo aver firriatu una matinata sana sana taliai dentro il frigo e c’attruvai la trovatura. Niente di pronto, certo, ma qualcosa che messa ‘nsemmola cu n’autra poteva mecciare. Pronto in pochissimo tempo, attipo menz’ora, questo piatto istigava alla disubbidienza, manco m’assettai a tavola ma accussì com’era nella ciotola, m’assittai ‘ntu divano e mu manciai.

per due cristiani affamati
(l’autru cristiano sugnu sempre io)
200 g di asparagi già mondati
150 g di piselli già sgranati
due scalogni
olio extra vergine d’oliva
160 g di riso basmati
200 g di filetti di sgombro affumicati alle spezie
lavate gli asparagi, poneteli a lessare in una pentola con acqua bollente salata, cuoceteli fino a quando il gambo sarà tenero; occhio però non dovranno disfarsi, a mia le cose troppo moddi non mi piacciono, le voglio vedere nel piatto. Per carità, non buttate l’acqua di cottura!
in un altro tegame ponete un cucchiaio d’olio i piselli e lo scalogno affettato, fate insaporire mescolando e coprite con dell’acqua calda; appena arriva a bollore versate il riso e finite di cuocere aggiungendo l’acqua bollente in cui avete cotto gli asparagi.
a questo punto il più è fatto, salate solo se è necessario, versate il riso dentro una ciotola, unite gli asparagi tagliati a tocchetti e sfilettate lo sgombro, mescolate, fate riposare qualche minuto e servite tiepida.

E’ l’ora del tè

Un buon tè non lo rifiuto mai, è un momento piacevole da condividere a colazione, a merenda ma anche a metà mattinata. Il rituale che ne segue è affascinante e permette di dissociarsi dal caos che c’è oltre il proprio angolo di mondo. 

La linea di finum® dedicata al tè mi regala momenti di rara bellezza. I filtri per tè biodegradabili e tutti gli strumenti che finum® mette a disposizione inducono all’ospitalità e alla convivialità.

Il prodotto che vi presento qui, oggi, si chiama TEA POT SYSTEM 0,45 l, una teiera in finissima porcellana bianca realizzata in Germania con un ingegnoso incastro per mantenere bloccato il filtro al coperchio durante l’estrazione. Il prodotto ha, a corredo, anche un grazioso piccolo piattino dove poggiare il filtro dopo l’uso per evitare gocciolamenti. Un tale oggetto diventa il un accessorio indispensabile per incontrarsi e condividere il piacere e la bellezza in questo affascinante mondo del tè.

Tra volute di vapore, profumatissime foglie di tè e calde atmosfere vi suggerisco la ricetta per realizzare una sofficissima ciambella variegata alla Nutella

Ingredienti per una tortiera di 24 cm di diametro

300 g di farina 0 più quella per la teglia
190 g di zucchero di canna
100 g di burro più quello per la teglia
2 uova
Un cucchiaino di estratto di vaniglia
230 g di latte
¼ di cucchiaino di sale
100 g di Nutella
18 g di lievito chimico
Accendete il forno a 170°C, imburrate e infarinate una teglia a ciambella; procedete alla preparazione.
Sciogliete il burro, ponetelo dentro una ciotola con lo zucchero e sbattete insieme con un frullatore elettrico. Quando il burro sarà tiepido, unite le uova, la vaniglia, il sale e continuate a sbattere per 5 minuti alla massima velocità. Aggiungete la farina setacciata con il lievito alternando al latte; non usate tutto il latte. Dividete l’impasto in due parti disuguali; in quello minore aggiungete la Nutella, e qualche goccia di latte per rendere fluido il composto. Versate una parte dell’impasto bianco nella teglia, poi quello alla Nutella e finite con quello bianco. Immergete una forchetta nel composto e realizzate una spirale. Infornate per circa 30-40 minuti o fino a quando, infilzando uno spiedino dentro l’impasto, questo ne uscirà asciutto e pulito. Sfornate, fate intiepidire leggermente e poi sformate su una gratella per fare raffreddare completamente. Se volete spolverate, prima di servire, con dello zucchero a velo.

English version of Tiziana Sanzone

It’s teatime.
I never refuse a good tea; it’s a pleasurable moment to share at breakfast, in the afternoon or even
at mid-morning. The whole ritual is fascinating and it allows you to leave behind all the chaos that
lies beyond your own corner of the world.

The finum® line dedicated to tea gives me rare moments of beauty. The biodegradable tea filters
and all the tools that finum® provides inspire hospitality and functionality.

The product that I’m going to present here, today, is called TEA POT SYSTEM 0.45l, a teapot in
fine white German porcelain with an ingenious interlocking brewing basket to keep the filter locked to the lid while serving. The product is even supplied with a cute little drip.off tray, on which you can place the filter after use to avoid spillage. Such an object becomes a must-have accessory to meet and share the pleasure and beauty in this fascinating world of tea.

Among plumes of steam, fragrant tea leaves and a cosy atmosphere, I’d like to suggest this recipe
for a soft bundt-shaped cake with Nutella.

Ingredients for a 24cm diameter cake

300 g of Type 0 flour plus some for the baking form
190 g of brown sugar
100 g of butter plus some for the baking form
2 eggs
A teaspoon of vanilla extract
230 g of milk
¼ teaspoon salt
100 g of Nutella
18 g of baking powder

Preheat the oven to 170 ° C, grease and flour a baking form; proceed with the preparation.
Melt the butter, place in a bowl with the sugar and mix together with an electric blender. When the
butter is warm, add the eggs, vanilla, salt and continue mixing for 5 minutes at maximum speed.
Add the sifted flour with baking powder, alternating with milk; do not use all the milk. Divide the
mixture into two unequal parts; in the lesser add the Nutella, and a few drops of milk to thin the
mixture. Pour part of the white dough into the form, then the one with Nutella and finish with the
white one. Dip a fork into the mixture and make a spiral. Bake for about 30-40 minutes or until
poking a skewer into the mixture, this comes out dry and clean. Remove from oven, allow to cool a
bit and then turn out onto a wire rack to cool completely. If you want you can sprinkle, before
serving, with powdered sugar.

di che stiamo parrannu?

 Del tempo! Mizzica chi malu tempuuuuuuu, un vento che porta via, di scirocco, dice, in effetti non c’è freddo ma mancu cavuru. Per non di meno a ciò, con questa gran camurria e schifiu di tempu io mi ‘nserru dintra e m’appunto su un pizzinu ‘sta ricetta picchì nnì piaciu a mmia e a mme figghia!
Versione italiana:
Oh, che brutto tempo, c’è un vento, talmente forte che porta via, di scirocco, dicono, in effetti non c’è freddo ma nemmeno caldo. Comunque con questa grande seccatura e schifo di tempo io mi chiudo dentro casa e mi segno, su un pezzo di carta, questa ricetta perché è piaciuta a mia figlia e a me.

Per 4 cristiani, quattru, four
4 cosce di pollo circa 2kg e menzu (2 Kg e 500 g)
4 mele annurche
una manciata di anice stellato, stiddratu
4 grossi spicchi d’aglio
130 ml di Marsala secco 
un litro di brodo vegetale realizzato con una carota, una cipolla e un gambi di sedano
q.b. olio extra vergine d’oliva
due cucchiai di farina
sale
pepe
rosmarino fresco
procuratevi un tegame grande, granniissimu, capace di contenere il pollo in un unico strato senza sovrapposizioni. versate un fondo di olio, aggiungete gli spicchi d”aglio sbucciati, tagliati a metà e privati del germe interno. Accendete il fuoco e soffriggete leggermente facendo scaldare il tegame. scottate le cosce di pollo da ambo i lati, facendole rosolare. Unite il Marsala, alzate la fiamma e fate sfumare, Tagliate le mele a spicchi eliminando il torsolo e aggiungetele al pollo insieme con l’anice stellato, versate il brodo, il rosmarino, salate, pepate e coprite con il coperchio, abbassate la fiamma al minimo e cuocete per due ore o fino a quando la carne si staccherà dall’osso. Togliete il pollo dalla casseruola e mettetelo da parte al caldo. Alzate la fiamma e fate ridurre il sugo; setacciate la farina e cuocete qualche minuto fino a fare addensare la ‘salsina’. Rimettete il pollo nella casseruola irrorandolo con l’intingolo. mantenelo al caldo fino al momento di servire.

sale e pepe

I prodotti di finum® sono assà; ppì mmia, è difficile fare una selezione da mostrarvi. Quanto meno ci provo. Gli amanti del the resteranno ammaliati ancora e ancora nei prossimi giorni ma vi cuntu e vi fazzu abbidiri la settimana prossima.
 Oggi lasciatemi raccontare dei macina spezie, dei quali vi ho già cuntato qui quando ficimu il contest. Sono, indubbiamente, elementi di design ad altissimo livello. La bellezza dei mini LOOK TOUCH TASTE™, è tradotta anche in praticità; da tenere sempre vicino come set di sale e pepe da tavola, è dotato di piccolo un vassoio che permette di spostarli insieme. Piccoli, ergonomici e adorabili picchì sunnu nichi.
LOOK TOUCH TASTE™è un progetto vincente, talmente tanto che ha conquistato l’Interior Innovation Award 2014 e il Good Design Award; è un macina spezie brevettato, pensato alla praticità della presa grazie alla sua sinuosa forma a campana. I progettisti hanno avuto una grande intuizione realizzando un elemento di raccolta della spezia macinata; una conca che permette di macinare la spezia accogliendo la macinatura al suo interno per versarla direttamente dove si desidera.
 Io macino, sale, pepe al momento in cui mi servono per mantenere inalterate profumo e aroma. Qui potrete vedere il video del funzionamento dei LOOK TOUCH TASTE™

Oggi vi cuntu di un’insalata bedda da vedere, colorata e leggera.
Un piatto unico facilissimo per due persone.
Insalata tiepida di verdure, ceci e pesce spada
150 g di ceci già cotti
130 g di barbabietola precotta
160 g di pesce spada in una sola fetta
un cuore di sedano
un finocchio
15 g di pinoli
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
un limone
sale & pepe

tostate i pinoli  su una piastra rovente e metteteli da parte. Tagliate a cubetti il finocchio mondato e lavato; scottate, sulla piastra rovente usata per i pinoli, la barbabietola tagliata a metà per asciugare un po’ del suo succo, trasferitela su un tagliere e tagliatela a dadini. Cuocete il pesce spada da ambo i lati per pochi istanti, dovrà essere rosa al suo interno, tagliatelo a dadini e aggiungetelo al resto degli ingredienti. Tritate il cuore di sedano, unitelo all’insieme e mescolate; macinate al momento prima il sale, poi il pepe e mescolate bene. Prendete un ring da 8 cm di diametro, ponetelo sul piatto a servire, e riempitelo con metà della dadolata. Compattate con un cucchiaio, irrorate con un’emulsione di olio e limone, distribuite metà dei pinoli tostati, sfilate il ring e servite subito.

English version of Tiziana Sanzone

The finum® products are a lot; it’s hard for me to choose
only five
products to show you. But I’ll try to. The tea-lovers will be fascinated again
and again in
the next few days but I’ll tell you about it and show you next week.

Today let me tell you about the spice grinders, which I have already told you
about here when we had the contest. They are, without doubt, elements
of design at the highest level. The beauty of mini LOOK
TOUCH TASTE™
, can also
be translated into functionality; to always keep close as a salt and
pepper table-set or other herbs, it is equipped with a small tray
that allows you to move the set as one. Small, ergonomic and adorable
because they’re small.LOOK TOUCH TASTE™ is a winning project, so much that it won the Interior Innovation Award 2014 and the
Good Design Award
 ; it is a patented spice grinder, thought to have
a practical grip thanks to its curvy bell shape. The designers had a great
idea by creating a collecting pool that gathers the ground spices; a pool
that allows you to grind the spice gathering the ground spices within then
to pour them, directly where you want to.
I grind
salt or/and pepper at the moment when I need them to maintain an optimal
flavor and aroma. Here you can watch the video of how LOOK TOUCH TASTE™ 

Today I’ll tell you about a nice salad to look at, colorful and light; a dish easily made for two people.
Warm vegetables, chickpeas and swordfish salad
150 g of cooked chickpeas
130 g of precooked beets
160 g of swordfish in a single slice
1 celery heart
1 fennel
15 g of pine nuts
2 tablespoons extra virgin olive oil
1 lemon
salt & pepper

Toast the pine nuts on a frying
pan and set aside. Dice the washed fennel, cook on the frying
pan that you already used for the pine nuts, cut beets in half and let dry a bit of its juice, then transfer to a cutting board and cut into cubes. Cook swordfish from both sides for a few moments, it should be pink on the inside, cut into cubes and add to the rest of the ingredients. Chop the celery heart, add to mixture and stir; grind the salt and then the pepper at the moment of use and mix well. Take an 8 cm diameter ring, place it on the serving plate, and fill it with half of the diced mixture. Press with a spoon, drizzle with an emulsion of oil and lemon, spread half of the toasted pine nuts, gently raise the ring and serve immediately.

un’agenda ingiallita chiù granni ‘i mia

1960, un’agenda si direbbe oggi. Sulla copertina  c’è scritto: 365 guida e diario per la casa. Non solo agenda dunque, un’ispirazione, un binario sul quale correre sicuri tra le pagine della vita casalinga; certi di trovare un consiglio un parere, un’indicazione o una ricetta. 
Scritta da Achille Brioschi e C. editrice City, Milano era di proprietà della mia nonna materna, Elsa Leondari in Modica. Credetemi se vi dico che era una persona speciale; nella vita, oltre a essere mia nonna, era una maestra di scuola elementare e ho praticamente detto tutto, amata da tutti, granni e picciriddi. E va beh, megghiu cà mi fermo picchì mi emoziono molto facilmente e la malinconia m’assuglia. V’ha dire ancora n’autra cosicedda. ‘Nta tutti ‘sti consigli che il buon Achille Brioschi dispensava, mia nonna scriveva le sue ricette, incollava pizzini, ritagli di giornale e appuntava le sue varianti. Praticamente un tesoro.
Il salame di tonno è un polpettone molto sostanzioso a base di tonno sott’olio ma non solo, un piatto, mi racconta me matri, cosiddetto di mezzo; si portava in tavola durante i pranzi barocchi. ‘O solito nostro và, sempre esagerati.
Salame di tonno
250 g di tonno sott’olio sgocciolato
4 uova intere 
un tuorlo (l’ho omesso)
8 cucchiaiate colme di Parmigiano Reggiano grattugiato
4 cucchiaiate di pan grattato
sale, un pizzico
pepe
prezzemolo tritato
per il salsa al limone:
2 limoni 
200 ml di olio (ne ho usato 150 ml)
abbondante prezzemolo tritato.
sminuzzate il tonno molto finemente, con una forchetta dentro una terrina, aggiungete le uova, il parmigiano, la mollica il pepe, il pizzico di sale e un po’ di prezzemolo. Mescolate per amalgamare bene. Strappate due fogli di carta forno della misura dei futuri salami. Bagnate e strizzate i due fogli; stendeteli  sul piano di lavoro, ungeteli leggermente con le mani. Prelevate metà del composto che sarà molto morbido (tranquilli in cottura si rassoderà), adagiatelo su uno dei due fogli, dategli una forma cilindrica, arrotolate il foglio attorno al composto e chiudete le due estremità con dello spago da cucina. Fatelo stesso con l’altra metà del composto.
Immergete i due “salami” dentro una pentola ovale piena di acqua bollente, legate le estremità ai manici in modo da non fare toccare il fondo della pentola ma allo stesso tempo devono essere coperti dall’acqua in ebollizione. Fate cuocere 20 minuti; più è grosso è il salsicciotto più avrà bisogno di cottura. Togliete dall’acqua e fate raffreddare completamente. Scartate e affettate. Adagiate le rotelle su un piatto da portata; preparate un’emulsione con il succo del limone, l’olio e il prezzemolo e, poco prima di servire, distribuitelo sul salame di tonno.