cosa c’è per pranzo?

Facile, non è una ricetta, non potrei chiamarla nemmeno un’idea, sarebbe troppo! Un suggerimento? si ecco, un suggerimento per assaporare una fetta di tonno che già di suo non avrebbe bisogno di orpelli, ma tant’è che per fare manciare ‘u pisci puru ai picciriddi, o ai figghiuleddi chiù ranni, non si sapi ppì quale cabasiso di motivo l’avemu a mascherare da fetta di carne. Al primo mozzicone, però, ti lascia alluccutu. Di questo trattasi. Di rimanere a bocca aperta quando invece la dovresti tenere chiusa, anzi, dovresti fare lavorare le mandibole ad “apri e chiudi”, facendo partire le endorfine, scordarti di ogni cosa e godere di un piacere immenso.

ingredienti tonno

gli ingredienti qua sono, accatti una fetta di tonno e fai una panatura a base di mollica di pane fresco, granella di pistacchio, semi misti, semi di papavero e salvia spezzettata, sale e pepe, magari garofanato o lungo. Massaggia il tonno con un cucchiaino scarso di miele e poi passalo nella panure, fai aderire bene bene da ambo i lati. Potresti friggerlo ma non te lo consiglio, arrostiscilo su una piastra di ghisa calda pochi istanti, deve rimanere rosa all’interno (ppì faureddu se no ti diventa stopposo e ‘u jecchi); servilo con due cocciteddi di pomodorino datterino, duci magari di Pachino, un calice di vino bianco ghiacciato e pensami.

tonno ammuddicato

 

la corona della regina

la conosci la panakopita greca? Io credevo di no, invece l’ho fatta qui. Per non di meno, ammia, chiddu che mi colpì l’autru jornu, fu ‘sta foto su un numero di Jamie di giugno del 2014, chista

corona di pyillo

mi sembrò una cosa stupenda, da fare assolutamente ma con un ripieno diverso quindi nenti fici? Accattai tre zucchine circa trecento grammi, 250 g di spinaci freschi e 350 g di salmone, uno spicchio di aglio grosso, due cipolle di Tropea, olio extra vergine d’oliva, sale e pepe, foglie di basilico fresco 8 fogli di pasta phyllo, 240 g.

Con il mio robot multifunzione magimix, accessorio cubetti e bastoncini, ho tagliato a cubetti le zucchine, in 3 minuti. Fatto! Nella bacinella piccola ho tritato la cipolla insieme con l’aglio. Ho preso un wok, ho messo un giro d’olio, versato il trito di cipolla e aglio e fatti stufare per una decina di minuti. ho aggiunto le zucchine e continuato la cottura, dopo circa 10 minuti ho aggiunto gli spinaci e il pesce tagliato a cubetti. portato a cottura per pochi minuti. Ho assaggiato e aggiustato di sale e di pepe, spezzettato delle foglie di basilico fresco.
A ‘sto punto ho acceso il forno, impostato 180°C e predisposto sul tavolo un paio di taglieri grandi raggiungendo una lunghezza di un metro, se hai un tavolo da cucina più lungo del mio megghiu è, realizza una striscia di 130 cm; ho sovrapposto metà dei fogli di pasta phyllo, spennellati con olio extra vergine d’oliva, con l’altra metà della pasta phyllo ho fatto un secondo strato e spennellato ancora. Ho distribuito il condimento al centro, ho ripiegato verso la mezzeria i lembi dei lati lunghi e realizzato un salsicciotto che poi ho arrotolato  formando una chiocciola. Già, solo solo accussì mi parse una cosa bellissima.

coronaprepDopo aver trasferito la corona su una teglia foderata con carta forno, ho spennellato ancora  con l’olio e infornato per 40 minuti circa. Per la cottura, regolati con la conoscenza del tuo forno, probabilmente hai bisogno di più tempo, meno tempo o forse no, l’importante è che la corona raggiunga un colore dorato. Dopo la cottura ho trasferito la corona su un piatto da portata, versato del miele a filo e cosparso con del pistacchio tritato. Ora, dimmi ‘na cosa… non ci fici un figurone? Io, ero io la regina e portai a tavola la corona di pasta phyllo con verdure, salmone e pepite di pistacchio.

corona taglio

 

non è una ricetta


sgombro ingredienti

lo sottolineo, non è una ricetta picchì basta veramente poco per realizzare un piatticeddu di pisci accussì. Semplice, leggero e buono. Puoi sbizzarrirti aggiungendo o togliendo qualcosa mantenendo di base lo sgombro, che è di una bontà inenarrabile e la verdura di stagione.; tutta chidda che c’è al mercato piccamora.
Quindi pigghia due sgombri, togli le interiora, trita aglio e prezzemolo, lava le foglie di un mazzo di tenerumi, sciacqua le zucchine e i pomodori e tagliali a rondelle. I tenerumi li lessi in acqua bollente salata e poi li triti. Nel frattempo pigghia una bella teglia che va in forno, conzala con un giro d’olio, adagia le zucchine facendo un bel suolo su cui poggerai i pisci, zizcca dentro la pancia dei pesci il trito di prezzemolo e aglio, distribuisci la verdura rimasta all’ingiro, versa un zinzino d’acqua, sala e spezia con quello che vuoi,  copri con un coperchio o con un foglio di stagnola e cuoci a 190°C per 30 minuti, a metà cottura aggiungi i tenerumi tritati, togli la copertura e finisci la cottura con uno zinzino di vino bianco, se vuoi eh?

sgombro cottura

 

 

sgombro

il mondo è a colori, sappiatelo

 

spatola 3Ho la fissazione per i colori anche se mi vesto spesso di nero perché, dice (ma chi lo dice?) che sfila e poi sta con tutto. Ma oramà che sono dimagrita mi potrei permettere anche di indossare qualche colore sgargiante chessò, il rosso che mi piace assai. Ma va beh, chisti sunnu cose di vento, cose d’aria che non hanno consistenza, ossessioni senza senso che andrebbero valutate da uno bravo.
Andiamo a noi e a questi colori che ho svacantato nel piatto. Trattasi di un piatto a base di pesce azzurro, leggero, ricco di omega 3 e financo verduroso. Gli ingredienti sono di quelli che trovi nel frigo o nel freezer, tranne il pesce che l’accattai a prescindere da come l’avrei azzizzato per calarmelo. I colori che vinniru fora sono da urlo, almeno ppì mmia. Il viola della carota ha colorato anche il verde dei piselli realizzando un bel suolo di due diverse consistenze; l’arancione dell’arancia rimase iddu pi iddu senza cangiarsi e l’assaggio, al primo muzzicuni mi piaciu assai.
amunì, pigghiate un pizzino, per due cristiani pigghiate:

4 filetti di spatola
100 g di piselli surgelati
2 carote viola o le comuni arancioni, vi cambierà il colore, ovviamente
un’arancia
un mazzetto di prezzemolo
un mazzetto di finocchietto di montagna
due manciate di mollica di pane fresco o, in alternativa, pangrattato
due cipollotti freschi
20 g di pinoli tostati
sale
pepe
olio extra vergine d’oliva
un cucchiaio di miele

In un tegame dai bordi bassi distribuite un giro d’olio, aggiungete i cipollotti tritati a coltello e mescolate qualche minuto aggiungete un dito d’acqua e fate stufare. tagliate a dadini la carota e aggiungetela allo stufato insieme con i piselli e l’arancia tagliata a fette o a spicchi , portate a cottura, salate, pepate e aggiungete metà della scorza d’arancia grattugiata con uno zester. Tritate il prezzemolo e le foglie teneri del finocchietto, mescolatelo alla mollica, salate, pepate e aggiungete un giro d’olio.
Su un tagliere, stendete i filetti di spatola con il lato della pelle rivolto verso di voi, distribuite un po’ del mix di pane e arrotolate il pesce fermandolo con uno stuzzicadenti. Ponete i rotoli dentro il tegame, distribuite il pane avanzato e a filo, il miele. Coprite con il coperchio o con un foglio di alluminio se la pentola non ne è dotata e cuocete per pochi minuti. Prima di servire distribuite i pinoli tostati, impiattate con le fette d’arancia, vanno mangiate anche quelle eliminando la scorza.


spatola

 

dalla mamà…

Ah! M’ha scialai! In primisi picchì mi fici un giro al mercato rionale, mille colori, ciavuru e bellezza a profusione. I pisci parunu vivi, ti talianu come se fussiru pronti per ziccarisi dintra la borsa. L’occhi mia parunu stiddiari, hanno fatto scintille per la felicità e mentre mia madre parrava con i suoi spacciatori di pesce, frutta e verdura di fiducia io scattavo foto rilassandomi totalmente. Una cosa impagabile.
pesce_1In secundisi m’ha scialai picchì me matri mi fici una pasticedda da svenimento, una pasta trafilata al bronzo, spaghetti alla chitarra ruvidi al tatto e capaci di assorbire tutto il condimento a base di cernia. Un chilo e mezzo di pesce, ‘n’anticchia di pomodorini, prezzemolo, olio, aglio e tanto amore. Non vi pozzu cuntari la bontà, l’aviti a tastari.
Spaghetti alla chitarra con sugo di cernia della mamà.
per 4 cristiani
400 g di spaghetti alla chitarra trafilati al bronzo
una cernia da 1500 g
una manciata di pomodorini
2 spicchi d’aglio
100 ml di vino bianco secco
un mazzetto di prezzemolo
sale
peperoncino
schiacciate l’aglio nell’apposito attrezzo, unite un paio di cucchiai d’olio e i pomodorini in un tegame e soffriggete.
cernia soffritto

Unite il pesce tagliato a pezzi, sfumate con il vino alzando la fiamma e poi aggiungete un bicchiere d’acqua e una manciata di prezzemolo. Salate, coprite con un coperchio e portate a cottura.

cernia

Portate a bollore abbondante acqua salata, buttate la pasta e fatela cuocere due minuti, giusto il tempo di fare perdere la rigidezza. Togliete il pesce dal tegame e aggiungete la pasta. Risottate gli spaghetti portando a cottura aggiungendo l’acqua di cottura della pasta, mescolando sempre. A fine cottura aggiungete il pesce spinato e ridotto a pezzetti, spolverate con il prezzemolo tritato rimasto e qualche anello di peperoncino fresco se vi piace. Servite caldissimo.
Buona Pasqua a tutti voi.

spaghetti

qua sono…

spatola 2

Qua sono dopo un tempo impressionante; ma l’importante è esserci secunnu mia, beh, io ci sono e ricomincio con un anno nuovo in queste pagine nuove  che, mi rendo conto, ancora vogliono essere azzizzate qua e là.  Credo che, un passo leva e uno metti, andrà a posto come i tasselli di un puzzle.
Io fretta non ne ho e tu?

Rotolini di spatola in crosta di pasta phyllo e chips di pere

Per due cristiani pigghiate:

400 g di cime di rapa mondate
260 g di filetti di pesce spatola (6 filetti)
una manciata di foglioline di menta
una manciata di pistacchi non salati
un cucchiaio scarso di miele
olio extra vergine d’oliva
60 g di pasta phyllo
una pera
Lavate la pera, affettatela molto finemente e cuocetela per circa un’ora in forno a 100°C, mettete da parte. Lavate la verdura e cuocetela in poca acqua salata; sgocciolatela e passatela nel mixer per ridurla in purea. Stendete i filetti di spatola su un tagliare, massaggiateli con il miele e ricopriteli con un velo di purea di verdure, arrotolateli e fermateli con uno stecchino per lasciarli in forma. Ritagliate 6 strisce di pasta phyllo, spennellate con pochissimo olio, ponete al centro un fagottino di pesce spatola, liberatelo dallo spiedino e arrotolatelo all’interno del rettangolo di pasta phyllo, ponete tutti i fagottini su una teglia foderata con carta forno e infornate a 190°C per circa 20 minuti o fino a quando la pasta phyllo sarà dorata. Sfornate e fate intiepidire; Preparate i piatti disponendo uno specchio di purea, decorate con le foglioline di menta, i pistacchi tritati, i fagottini di spatola e le chips di pera. Servite subito.

spatola 3

sgombro o maccarello sempre pisci azzurro è

Ancora pesce?
Embè? Il pesce fa bene ed è pure buono!
Questo è ancora più facile da fare, penso a tutte le persone che conosco che mi chiedono consigli su come cucinare il pesce: e tu come lo fai? Niente di complicato, il pesce è cosa preziosa, va cotto poco e in modo semplice, almeno io la penso accussì. Io lo faccio facile facile come m’inzignò me matri.
Chistu è un modo esageratamente semplice per cuocerlo; in 10 minuti netti è pronto, anche meno se il pesce non è grosso. Io ci metto due o più rotelle di limone anche se qualcuno ne sconsiglia l’uso perché l’agrume trasferisce un non so ché di amaro al pesce… mi chiedo, ma che limoni tastate? E va beh! Faciti come vuliti, io ve lo dissi.
Oh! tornando a noi, in questo modo faccio tutto il pesce intero che trovo, in effetti non è una ricetta vera e propria, prendetelo come un consiglio, un suggerimento per chi, come me, si vuole togliere lo sfizio di manciarisi un pesciolino buono buono.
‘Sta vota accattai lo sgombro. Pesce azzurro favoloso, beddu puru da vedere, striato di blu e nero, praticamente senza squame, ricco di omega 3 etc etc, è buonissimo ma per carità, non fatelo lesso diventa stopposo e si trasforma in un piatto tristissimo e noi siamo gente allegra, giusto?
Ordunque, accattati un pisciceddu a testa, macari ve lo fate eviscerare dal pescivendolo, se siete deboli di stomaco, lavatelo  velocemente sotto l’acqua corrente e, se volete, tagliate le pinne. Asciugatelo con della carta assorbente, ponetelo in un tegame ovale, munito di coperchio, e cuocetelo con quello che avete dintra. Io, per un pesce, ci misi 100 g di zucca tagliata a dadini (è autunno, quindi ci sta come il cacio sui maccheroni), 4 pomodorini tipo Piccadilly (residui dell’estate), tagliati a rondelle, due cucchiai di ceci cotti in precedenza, un cucchiaio d’olio, due rondelle di limone, sale, pepe, prezzemolo intero e un paio di cucchiai d’acqua. Ho chiuso il coperchio e ho fatto cuocere dieci minuti, ci vitti l’occhio che era a pampinedda, ho spento e ho verificato la cottura interna, perfetta! Morbido e di una bontà disarmante e un suchetto per bagnarisi ‘u panuzzu.
E’ più dirlo che farlo.

 

 

arrotolato di spatola e calamaro chinu

aiutami a dire facile e leggero picchì di questo trattasi. La spatola è un pesce favoloso, se lo mangiano puru i picciriddi perché è senza spine, i calamari va da sé che calano soli soli, se poi li tagli a rondelle… che te lo dico a fare?  In un battibaleno ho il secondo pronto senza se e senza ma.
preparazione: 15 minuti
cottura 15 minuti circa
per 4 cristiani:
260 g di filetti di spatola
4 calamari medi eviscerati e puliti
100 g di mollica di pane secco
30 g di parmigiano grattugiato con una grattugia a fori grossi
pepe nero
prezzemolo tritato
olio extra vergine d’oliva
mezzo bicchierino di vino bianco secco
8 g di pinoli tostati
8 g di capperi dissalati e tritati
sale
Tagliate i filetti a strisce alte circa 1-2 cm; mescolate la mollica con il parmigiano,  il prezzemolo, i pinoli, i capperi, il pepe e il sale se necessario e un cucchiaio di olio. Stendete i filetti di spatola su un tagliare, distribuite la panatura, arrotolate stretto e fermate con uno stecchino. Amalgamate alla panatura i tentacoli dei calamari tritati finente e riempite i calamari senza pressare troppo, fermate con uno stecchino l’imboccatura e poneteli, insieme ai rotoli di spatola, dentro una teglia, irrorate con un filo d’olio e con il vino. Infornate a 160°C per circa 15 minuti o fino a quando vi sembreranno cotti. Per la cottura fidatevi solo della conoscenza del vostro elettrodomestico.

sale e pepe

I prodotti di finum® sono assà; ppì mmia, è difficile fare una selezione da mostrarvi. Quanto meno ci provo. Gli amanti del the resteranno ammaliati ancora e ancora nei prossimi giorni ma vi cuntu e vi fazzu abbidiri la settimana prossima.
 Oggi lasciatemi raccontare dei macina spezie, dei quali vi ho già cuntato qui quando ficimu il contest. Sono, indubbiamente, elementi di design ad altissimo livello. La bellezza dei mini LOOK TOUCH TASTE™, è tradotta anche in praticità; da tenere sempre vicino come set di sale e pepe da tavola, è dotato di piccolo un vassoio che permette di spostarli insieme. Piccoli, ergonomici e adorabili picchì sunnu nichi.
LOOK TOUCH TASTE™è un progetto vincente, talmente tanto che ha conquistato l’Interior Innovation Award 2014 e il Good Design Award; è un macina spezie brevettato, pensato alla praticità della presa grazie alla sua sinuosa forma a campana. I progettisti hanno avuto una grande intuizione realizzando un elemento di raccolta della spezia macinata; una conca che permette di macinare la spezia accogliendo la macinatura al suo interno per versarla direttamente dove si desidera.
 Io macino, sale, pepe al momento in cui mi servono per mantenere inalterate profumo e aroma. Qui potrete vedere il video del funzionamento dei LOOK TOUCH TASTE™

Oggi vi cuntu di un’insalata bedda da vedere, colorata e leggera.
Un piatto unico facilissimo per due persone.
Insalata tiepida di verdure, ceci e pesce spada
150 g di ceci già cotti
130 g di barbabietola precotta
160 g di pesce spada in una sola fetta
un cuore di sedano
un finocchio
15 g di pinoli
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva
un limone
sale & pepe

tostate i pinoli  su una piastra rovente e metteteli da parte. Tagliate a cubetti il finocchio mondato e lavato; scottate, sulla piastra rovente usata per i pinoli, la barbabietola tagliata a metà per asciugare un po’ del suo succo, trasferitela su un tagliere e tagliatela a dadini. Cuocete il pesce spada da ambo i lati per pochi istanti, dovrà essere rosa al suo interno, tagliatelo a dadini e aggiungetelo al resto degli ingredienti. Tritate il cuore di sedano, unitelo all’insieme e mescolate; macinate al momento prima il sale, poi il pepe e mescolate bene. Prendete un ring da 8 cm di diametro, ponetelo sul piatto a servire, e riempitelo con metà della dadolata. Compattate con un cucchiaio, irrorate con un’emulsione di olio e limone, distribuite metà dei pinoli tostati, sfilate il ring e servite subito.

English version of Tiziana Sanzone

The finum® products are a lot; it’s hard for me to choose
only five
products to show you. But I’ll try to. The tea-lovers will be fascinated again
and again in
the next few days but I’ll tell you about it and show you next week.

Today let me tell you about the spice grinders, which I have already told you
about here when we had the contest. They are, without doubt, elements
of design at the highest level. The beauty of mini LOOK
TOUCH TASTE™
, can also
be translated into functionality; to always keep close as a salt and
pepper table-set or other herbs, it is equipped with a small tray
that allows you to move the set as one. Small, ergonomic and adorable
because they’re small.LOOK TOUCH TASTE™ is a winning project, so much that it won the Interior Innovation Award 2014 and the
Good Design Award
 ; it is a patented spice grinder, thought to have
a practical grip thanks to its curvy bell shape. The designers had a great
idea by creating a collecting pool that gathers the ground spices; a pool
that allows you to grind the spice gathering the ground spices within then
to pour them, directly where you want to.
I grind
salt or/and pepper at the moment when I need them to maintain an optimal
flavor and aroma. Here you can watch the video of how LOOK TOUCH TASTE™ 

Today I’ll tell you about a nice salad to look at, colorful and light; a dish easily made for two people.
Warm vegetables, chickpeas and swordfish salad
150 g of cooked chickpeas
130 g of precooked beets
160 g of swordfish in a single slice
1 celery heart
1 fennel
15 g of pine nuts
2 tablespoons extra virgin olive oil
1 lemon
salt & pepper

Toast the pine nuts on a frying
pan and set aside. Dice the washed fennel, cook on the frying
pan that you already used for the pine nuts, cut beets in half and let dry a bit of its juice, then transfer to a cutting board and cut into cubes. Cook swordfish from both sides for a few moments, it should be pink on the inside, cut into cubes and add to the rest of the ingredients. Chop the celery heart, add to mixture and stir; grind the salt and then the pepper at the moment of use and mix well. Take an 8 cm diameter ring, place it on the serving plate, and fill it with half of the diced mixture. Press with a spoon, drizzle with an emulsion of oil and lemon, spread half of the toasted pine nuts, gently raise the ring and serve immediately.

mescolanze e assonanze

Alla fine della fiera che male c’è se, sulla base di due ricette della tradizione, ne realizzo una sula? Niente, ‘u sacciu, era così per introdurre ‘sta ricetta che marìta i broccoli con le sarduzze, con il beneplacito della passolina e dei pinoli e l’esultanza del finocchietto. Ah, ancora ‘na cosicedda v’ha diri, i broccoli ‘n Paliemmu sunnu i cavuluciuri, io ho usato i broccoli veri, come si evince dall’allegra diapositiva sottostante.

Bucatini con
sarde e broccoli arriminati

Per 4 cristiani
360 g di
bucatini
2 fiori di
broccolo
350 g di
sarde già pulite
15 g di
pinoli
Una cipolla
grossa rossa
30 g di passolina (uva passa)
50 g di
mollica di pane fresco
Un
cucchiaino di zucchero
La scorza
grattugiata di mezzo limone
Olio extra
vergine d’oliva
Una alicetta sott’olio
50 ml di
vino bianco secco
Una bustina
di zafferano
Una grattata
di noce moscata
Un piccolo
mazzetto di finocchietto di montagna tritato
Lessate i
fiori di broccolo ridotti in cimette, dopo averli lavati. Cuoceteli in
abbondante acqua bollente salata, dopo la cottura, metteteli da parte
conservandone l’acqua.
Tritate
finemente la cipolla, ponetela in una tegame con due abbondanti cucchiai d’olio
e l’alicetta, fate appassire su fuoco
dolce rimestando con un cucchiaio di legno.  Aggiungete la passolina e i pinoli e
continuate a mescolare. Unite le sarde ridotte a pezzi, mescolate e sfumate con
il vino; alzate la fiamma e sminuzzate il pesce con un cucchiaio di legno.
Aggiungete i broccoli e frantumate anche quelli. Sciogliete lo zafferano in
mezza tazza di acqua di cottura dei broccoli e aggiungetelo alla salsa di
pesce, cuocete per circa 10 minuti, unite la noce moscata, mescolate e
spegnete.

Mentre
cuocete i bucatini nell’acqua di cottura dei broccoli, preparate la muddica atturrata mettendo in un
padellino un giro d’olio con la mollica e lo zucchero, mescolate fino a
imbiondire il pane, mettete in una ciotola, aggiungete la scorza di limone e
parte del finocchietto, mescolate e ponete in tavola. Scolate la pasta
direttamente nel tegame con il condimento su fuoco dolce, aggiungete un paio di
cucchiai di acqua di cottura e mescolate, impiattate, cospargete con la muddica atturrata, ancora un po’ di
finocchietto tritato e servite caldissima.