pochi e semplici ingredienti

legati a pochi pochi e semplici passaggi per un piatto appetitoso e leggero. Per chi fugge dalla solita noiosa dieta alimentare che intristisce pure i più grintosi, io, che voglio rientrare nei miei jeans, consiglio di variare i vostri piatti con la tavolozza di colori che la stagione ci offre; lassati peddiri tutti i pomodori, le zucchine e le melanzane, la stascione cangiò, abbiamo voltato pagina, anche se i mercati scoppiano di verdura estiva lassatela peddiri, concetratevi sulla una vasta gamma di colori e consistenze che potrete usare per comporre i vostri piatti. Infatti questa non è una ricetta è un consiglio.

 

difficoltà: facile
preparazione: 10 minuti
cottura: 15 miuti
per due cristiani
350 g di filetto di pesce persico
un porro
un radicchio trevisano
due cucchiai d’olio extra vergine d’oliva
foglioline di lattughino
sale
pepe
coriandolo in polvere

 affettate il porro e il radicchio, poneteli dentro un wok antiaderente, con un cucchiaio d’olio e mezzo bicchiere d’acqua; coprite con il coperchio e lasciate appassire le verdure per una decina di minuti. salate e mettete dentro una ciotola al caldo. Nella stessa pentola dove avete stufato la verdura, arrostite il pesce tagliato a tranci, cuocete per pochi istanti da un lato e poi dall’altro. Impiattate il pesce su un letto di insalatina, salate, pepate e condite con il coriandolo e un cucchiaio d’olio, finite con le verdure stufate.

#funkyprofessor_stagioni

Non credo di avere mai celebrato, in maniera così chiara, la stagione dell’autunno. Mi fissai cu tuttu ‘st’arancione, i virdi, i gialli e i russi. Bello no? L’arancione è gioioso, chiassoso supportato dal giallo con le sue tonalità fino al rosso con macchie di verde qua e la. Il verde è vita; il verde c’è sempre, è rassicurante. E’ un colore vigile, sempre cu l’occhi sgriddati, aperti tipo “Arancia meccanica”, pifforza l’avi a teniri aperti l’occhi…è verde! E’ il colore di alcuni, quelli che non vanno a riposare quando altri non possono rinunciare al letargo. E’ la base, il sostegno, il leitmotiv, lo sfondo. Questa ricetta la dedico a Marco Zamperini, sposo di Ci_polla, alias Paola Sucato, che di verde si deve colorare. Una ricetta non cambia lo stato delle cose, come dice Irene, ma cucinare per qualcuno alleggerisce l’animo e avvicina con lo spirito e il cuore. Ciao Marco, mi spiace assai non averti conosciuto #funkyprofessor

teglia di verdure autunnali con crumble alle noci
difficoltà: facile
preparazione: un’ora
cottura: 40 minuti
calorie 416 kcal a porzione
per 6 cristiani
350 g di polpa di zucca
450 g di sedano rapa mondato (uno)
250 g di radicchio trevigiano (un cespo)
250 g di barbabietole rosse precotte
3 cipollotti
3 cm di zenzero fresco
6 g di semi di papavero
olio extra vergine d’oliva
per il crumble:
100 g di semola di rimacinato
100 g di farina di grano saraceno
120 g di burro freddo tagliato a dadini
30 g di noci (6)
30 g di parmigiano grattugiato
sale
pepe
coriandolo in polvere
foglioline di maggiorana
tagliate a dadini la polpa di zucca, il sedano rapa e le barbabietole, affettate i cipolloti e mettete tutto in una teglia di terracotta capiente, unta con due cucchiai d’olio (16 g), tagliate a listarelle il radicchio e unitelo alla dadolata, irrorate con altri due cucchiai d’olio (16 g) e il succo delle rape, grattugiate lo zenzero, unite i semi di papavero, salate, pepate, mescolate e mettete da parte.
Accendete il forno a 180°C; frullate le farine con il burro, il parmigiano, le noci spezzettate grossolanamente, il coriandolo e la maggiorana. Distribuite sulle verdure e infornate per 40 minuti.

colori a tinchitè

-MARIAAAAAAA!- Disse la casalinga frustrata, utilizzando una tipica esclamazione sicula che traduce e modifica il “matri” o il “bedda matri”, si sa che l’italiano fa più fine.
-Nun sinnì po’ cchiu cu tutta ‘sta dieta!- continuò nel suo dialetto vagamente ‘camillerese’ e infestato da più idiomi desunti dai luoghi nei quali ha vissuto.
-Che poi non è la dieta in sé e per sé,- disse parlando da sola e ad alta voce -ma pinsari e sfirniciarisi per manciari ‘na picchicedda di cosicedde bedde, bone e leggere.
Così le venne in mente che, qualche giorno prima, la sua amica RosaLia regalandole una zucca, le suggerì un piatto della tradizione, la minestra di zucca e cous cous. -Grazie, mi hai dato un’idea troppo favolò!-
E idda chi fici? Tutta n’autra cosa.


Zucca e cous cous al prezzemolo, barbabietole caramellate e créme fraiche (anche troppo per una casalinga frustrata)
per due cristiani:
difficoltà: facile
tempo di preparazione: 20 minuti
cottura: 45 minuti
576, 46 kcal a porzione (calorie calcolate dal sito calororie.it e dalle tabelle riportate sulle confezioni dei prodotti acquistati)

400g di zucca tagliata a piccoli dadini
100 g di cuore di sedano tagliato a piccoli dadini
4 bacche di pimento
100 g di acqua
olio extra vergine d’oliva
100 g di cous cous precotto
un piccolo spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
coriandolo macinato
2 barbabietole rosse precotte, circa 200 g
20 g di zucchero
2 cucchiai di aceto di mele o bianco
2 noci
100 g di crème fraiche
mettete in un tegame il sedano con la zucca 100 ml d’acqua e 8 g di olio, salate pepate e unite il pimento macinato nel mortaio; coprite e stufate per circa mezz’ora, togliete il coperchio e fate asciugare l’acqua in eccesso. Preparate il cous cous secondo le indicazioni sulla vostra confezione, conditelo con il coriandolo macinato, il pepe e l’aglio tritato finemente con il prezzemolo.
Nella stessa padella in cui avete cotto la zucca, mettete lo zucchero con l’aceto unite le barbabietole affettate e mescolate rivoltandole delicatamente fino a terminare l’operazione. In ogni piatto riempite un ring con metà dello stufato di zucca ben scolato, metà del cous cous e una barbabietola caramellata, finite con ciuffetti di creme fraiche e la noce tritata grossolanamente.

un arrosto leggero

non lo sapete picchì nun vu dissi nenti ma la mia dieta alimentare ha dissolto quasi cinque chili in sei settimane, non senza sacrifici. Certo che uno dei miei adorati dietisti si putissiru pigghiari la briga di contarmi le calorie di questo piatto, anzi vi sfido a dirmi che questo arrosto sia grasso, evvabeh!
per 4 cristiani
per il pesto di finocchietto light
500 g di finocchietto di montagna da mondare (un mazzo)
20 g di olio extra vergine d’oliva
50 ml di vino bianco
mondate e lavate il finocchietto cuocetelo al vapore, riducetelo a pezzetti con un coltello e poi frullatelo con l’olio e il vino

 

per l’arrosto
380 di filetto di vitello
30 g di pistacchi sgusciati
130 g di pesto di finocchietto
un giro d’olio
100 ml di vino bianco
uno spicchio d’aglio
sale
pepe
crema di aceto balsamico
400 g di zucca decorticata cotta al vapore

massaggiate la carne con il sale e il pepe e fate riposare; pestate il pistacchio e unitelo al pesto di finocchietto. distribuite il pesto sulla carne  dopo aver fatto dei tagli nel senso della lunghezza, legatelo con dello spago da cucina, salate leggermente.
Utilizzate una teglia di coccio o di ghisa dai bordi bassi, ponetela sul fuoco con uno spicchio d’aglio schiacciato e un giro d’olio, passate la carne sul fuoco da tutti i lati per sigillare, versate il vino e infornate a 180°C per circa 20-30 minuti: durante la cottura irrorate la carne con il fondo di cottura. Sfornate e fate riposare prima di servire tagliato a fette, con la zucca cotta a vapore e un filo di crema di aceto balsamico.

è tempo di preparare una torta di mele

Un esperimento, e come tale all’assaggio sono sempre titubante, mi scanto che non vinnu bonu e invece…
delicatissimo il gusto del burro di arachidi, proprio un’idea; leggerissima anche la gradazione alcolica del Vov, la croccantezza, sotto i denti, dei semi di papavero conclude, con non poca gentilezza, l’impasto; le mele, leggermente caramellate fanno “teatro”, un po’ di scena sotto i riflettori, direi che non guasta

300 g di farina
100 g di burro morbido
70 g di burro di arachidi con pezzetti di arachide
150 g di zucchero di canna
4 uova
10 g di semi di papavero
40 g di Vov
una bustina di lievito
una mela rossa Stark

sbattete il burro con lo zucchero, assai, fino a quando montano insieme, diventando una crema spumosa, unite il burro di arachidi e continuate a montare. Aggiungete un uovo alla volta, facendo attenzione che il precedente sia ben amalgamato. Setacciate la farina con il lievito, unite la miscela all’impasto insieme con i semi di papavero alternando con il liquore. Imburrate e infarinate una teglia da 26 cm di diametro, versate il composto e livellatelo.

Lavate e asciugate la mela, affettatela con una mandolina, a fette sottilissime (circa 2, 5 millimetri) e distribuitela a raggiera. Infornate in forno caldo a 160°C per circa mezz’ora, comunque fidatevi della conoscenza del vostro forno; fate la prova stecchino e se viene fuori pulito dall’impasto, la torta è pronta. Fate raffreddare nella teglia qualche minuto e poi sformatela su un piatto da portata. Se volete dare un tocco di bianco spolverate, appena un istante prima di servire, dello zucchero a velo.

Cucinando tra cielo e terra: profumi e sapori d’autunno

Cucinando è una parolina magica per me;  stai pensando “è che sarà mai? Il gerundio presente del verbo cucinare, nell’accezione di preparare e cuocere una ricetta”
‘Ntzù, nonsìCucinando, oltre a essere IL negozio vero e virtuale più strepitoso che c’è, è un gruppo, il nostro gruppo:

Valentina e Riccardo di CUCINANDO
Valentina di L’aroma del Caffè
Morena di Menta e Cioccolato
Sarah di Fragola e Limone
Sara e Paolo di Fico secco e Uva Passa
e io, Claudia di Scorza d’Arancia
spesso, in occasione di momenti particolari dell’anno, ci inventiamo un contest da proporre a te che leggi. Puoi partecipare anche se non hai un blog ma dovrai fare attenzione alle regole da seguire, sono semplicissime.
Tutto ‘sto panegirico per un motivo, lanciare il contest dell’autunno ideato e organizzato da Morena con il supporto di Cucinando 
In palio, premi della Kaiser:
PRIMO premio: 
1 mixing bowl art 9342 
1 coltello taglia torte 9790 
1 spargi farina art 9677
1 pennello art 6028 
1 tortiera doppia 26 art 7068 
1 raschietto art 6011 
1 separa fette art 9196
SECONDO premio 
1 bilancia art 9820 
1 teglia mini muffin art 6220 
1 spargi cacao art 9547
1 150 pirottini art 6275 
1 150 mini pirottini 6312 
1 siringa+7 beccucci art 9066 
1 teglia muffin art 6206
TERZO premio 
1 spargifarina art 9677
1 mattarello art 9721 
1 stampo quiche cm 28 art 2040
  1)Chiunque può partecipare con una sola ricetta dolce o salata che abbia come   ingrediente principale un prodotto della terra autunnale. (fichi, cachi, uva, cavolfiori, ecc..) vanno bene anche le confetture, composte o mostardine sempre che siano fatte con questi prodotti. Quindi non vale una confettura di fragole o pesche perché c’è tutto l’anno.
   2)La ricetta deve essere corredata di foto e testo per la sua preparazione, un testo di introduzione e pubblicata nel proprio blog in data dal 1° Ottobre (oggi) alla mezzanotte del 1° Dicembre 2013. Quindi non valgono ricette già pubblicate.
   3)Scrivere un commento a questo post  sul blog di Morena, con il link della ricetta
   4)Apporre al vostro blog il banner del contest.
   5)Chi non ha un blog può spedire foto e testo all’indirizzo mail: mentaecioccolato08@gmail.com
La giuria che giudicherà le foto, il testo, la presentazione e l’originalità della ricetta è composta dal gruppo menzionato sopra più  la special guest, Lory.
Divertiti ma ricorda, dopo la mezzanotte del primo dicembre, tornerai a essere Cenerentola, la carrozza tornerà a essere una zucca e non accetteremo più ricette, dando il via alla votazione per proclamare i vincitori nel più breve tempo possibile.
Volendo preparare una ricetta che lanciasse il contest, ho pensato che desideravo “spiegare” il titolo in un colpo solo e rendere l’idea con una foto; che dici, ci sono riuscita?

 un’insalata con i prodotti di stagione della terra e del cielo e per cielo intendo tutto ciò che cresce sugli alberi: mela, radicchio rosso, finocchio, uva, funghi e noci per non farci mancare anche gli omega 3

 per due cristiani:
200 g di ovuli buoni (tre)
150 g di finocchio (uno)
150 g di uva rosè
100 g di radicchio rosso
50 g di mela Granny Smith (mezza)
15 g di noci (tre)
10 g di olio extra vergine d’oliva
10 g di crema di aceto balsamico
sale e pepe.

 pulite i funghi.con un panno umido,  raschiate con un coltellino la parte terrosa e affettateli, ove possibile, con un pela carote. Con una mandolina, invece, affettate sottili i finocchi; lavate l’uva, tagliatela a metà ed eliminate i semi. Affettate il radicchio e scottatelo in una padella antiaderente, solo per qualche minuto, mescolando con una pinza. Mettete tutti gli ingredienti preparati dentro una ciotola capiente, unite le noci e la mela sbucciata e tagliata a dadini. condite con il sale, la crema di aceto balsamico e l’olio. mescolate e servite

con l’aiuto di una tabella che calcola le calorie degli alimenti, ho fatto una stima; questa insalata contiene circa 230 kcal a persona.

biondo, a modo mio

biondo chiaro, caldo ma non originale; come se fosse tinto, nemmeno mechato picchì è pressocchè uniforme, sicuramente manomesso.
Mi spiego, s’annunca non si capisce una beneamata. Gordon Ramsay , su uno dei suoi libri, pubblica la ricetta dei ‘blondies’, la versione bionda dei ‘brownies’. Ma secunnu mia, con rispetto parlando, la sua ricetta troppo sdignusa è. Per correttezza vi scrivo la sua ricetta, ci mancassi
allura, iddu dici:
230 g di burro più quello per ungere (e chista è una)
340 g di zucchero semolato (e chista è n’autra)
un pizzico di sale (l’unica cosa che è ‘un pizzico’)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (mi sta bene)
2 uova leggermente sbattute ( non s’affinniro anche se le ho sbattute direttamente da intra)
280 g di farina 00 (mi sta bene)
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio (ok)
un cucchiaino di lievito in polvere (ok)
240 g di cioccolato bianco (…)
4 cucchiai di mirtilli rossi secchi (mi stavano ‘ntipatici, volevo il tutto biondo senza colpi di rosso)
allora, io chi fici?
230 g di burro ( me l’accollai)
180 g di zucchero semolato (l”ho ridotto senza pietà e fici bonu)

 un pizzico di sale (ci sta perfetto)
un cucchiaino di estratto di vaniglia (uguale uguale)
2 uova (sbattute una alla volta dentro il tegamino)
280 g di farina 00
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
un cucchiaino di lievito in polvere
200 g di cioccolato bianco (ci fici lo sconto)
200 ml di panna fresca (ci misi il carrico da 11)

 amunì, intanto pigghiate un tegamino, sciogliete tutto il burro, aggiungete lo zucchero e sbattete con le fruste elettriche. Unite l’estratto di vaniglia sempre sbattendo. Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e aggiungete un uovo per volta, utilizzando sempre le fruste per amalgamare. Accendete il forno a 150-160°C imburrate leggermente uno stampo da 20×30 cm e foderatelo con la carta forno, facendola aderire bene alle pareti.Setacciate gli ingredienti secchi e uniteli poco alla volta al composto di uova, sempre dentro il tegamino; il composto diventerà, gradatamente sempre più consistente, alternate con la panna fino a esaurimento degli ingredienti. Tritate finemente il cioccolato e aggiungetelo al composto, ormai tiepido

 Versate la miscela dentro la teglia, livellatela e sbattete il contenitore sul piano di lavoro, con delicatezza. Infornate per circa 25-30 minuti o fino a quando la torta  risulterà cotta ma umida, con la prova stecchino.
Tirate fuori la teglia dal forno e fate raffreddare almeno mezz’ora prima di sformare la torta che poggerete su una griglia per il completo raffreddamento. Se volete ma non è strettamente necessario, anzi…spolverate un leggerissimo strato di zucchero a velo, dopo averla tagliata a cubetti.

sarduzze

E lo so, il pesce fa bene, il pesce azzurro poi, manco a dirlo; adesso che scuprivi gli omega 3, mangio pesce azzurro e soprattutto sarde a tinchitè, ma si può mangiare sempre allo stesso modo? Giammai le sarde a beccafico li fici, le sarde con la cipudda puru, quelle con i mirtilli idem, con le zucchine, con la pasta, con il prezzemolo,  con le patate, con i peperoni…e con la senape

per 4 cristiani
600 g di sarde pulite
due spicchi d’aglio
un ciuffo di prezzemolo
due cm di zenzero fresco
mezzo cucchiaino di harissa
un cucchiaino di senape delicata
4 cucchiai d’olio
un cucchiaio di aceto di mele
sale

aprite le sarde a libro e mettetele da parte. Pestate nel mortaio l’aglio con un pizzico di sale, l’harissa e un cucchiaio d’olio. Cospargete i pesci con questo preparato e disponeteli su più placche foderate con cartaforno. 

Preparate un’emulsione sbattendo la senape con l’olio rimasto e l’aceto, distribuite sulle sarde e infornate a 200°C per 5 minuti. Servite caldissime.

il mango siculo

 mizzica acquazzone che fici ieri sira! Acqua, tuoni e fulmini che pariano giochi di focu, gli occhi mi facevano pupi pupi; il vento mi fici vulari le tende del terrazzo e, in un vidiri e svidiri,  dopo manco due ore tutto finì come cominciau. Oggi con il sole, le zanzare e il caldo tornarono alla carrica; manco ‘st’estate mi manciaru accussì. 
In quest’insalata ho previsto, per un per un cristiano, un mango siciliano; non conoscevo l’esistenza del frutto siculo, prima che il mio spacciatore di frutta e verdura me lo raccomandasse vivamente, e bonu fici. Una ducizza di polpa che manco vi posso raccontare quindi, accattatevillo. 

un mango
una mozzarella fiordilatte
un mucchio di lattuga mista
gocce di aceto balsamico
un cucchiaio d’olio extra vergine d’oliva
coriandolo in polvere
foglioline di basilico
sale
pepe
sbucciate il mango, affettatelo eliminando il nocciolo. Affettate anche la mozzarella e poi disponete sul piatto da portata tutti gli ingredienti, alternando i colori. Condite con l’olio, l’aceto, il sale, le spezie e le foglioline di basilico.

ancora qualche giorno l’hai, eh?

 Ricettuzza leggera  picchì, tanto ppì canciari, sugnu a stecchetto!
ppì 4 cristiani:
4 cefali di circa 400 g da pulire
2 lime
8 bacche di pepe garofanato
foglioline di salvia
timo
120 ml di vino bianco secco
sale grosso
40 g di olio extra vergine d’oliva
Eviscerate i pesci e squamateli, lavateli sotto l’acqua corrente e asciugateli con carta da cucina. Pestate nel mortaio il sale con il pepe e il timo. Con il composto preparato, insaporite l’interno del pesce e leggermente anche l’esterno. Ponete ogni cefalo su un foglio di allumino, affettate i lime e inseriteli dentro la pancia, distribuite anche qualche fogliolina di salvia; irrorate ogni pesce con 10 g di olio, fatelo cadere anche all’interno della carne. Chiudete i cartocci lasciando un angolo ancora aperto dal quale farete scivolare 30 ml di vino in ognuno; poneteli su una placca da forno e infornate a 200°C per circa 20 minuti o fino a quando sarà cotto.