Il giardino di rose di pasta phyllo ed elisir di zibibbo

 

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Mi sono trovata in un giardino incantato; un roseto in un giardino che non c’è ma esiste tra le mie mani mentre lo realizzo. Un non luogo dove la creatività, la fantasia, il senso dello spazio e il profumo si mescolano come se fossi in una casa di campagna davanti a un soffice tappeto erboso colorato da cespugli di rose che lasciano senza fiato.

per 10 rose:
10 fogli di pasta phyllo, circa 300 g
200 g di feta
4-5 rametti di di timo limone
noce moscata
Per bagnare la pasta:
60 ml di olio extra vergine d’oliva
60 ml di latte
un uovo
per decorare:
elisir di zibibbo

Sbriciola la feta e mescola con le foglioline di timo, spolvera con una grattata di noce moscata e metti da parte. Sbatti, in una ciotola, gli ingredienti per bagnare la pasta e fai riposare qualche minuto. Srotola la pasta phyllo, distendi un foglio su un piano, pennellalo con la salsa preparata; con delicatezza solleva il centro del foglio con una mano e gira in senso antiorario. forma un alloggiamento al centro e distribuisci una parte del ripieno a base di feta; gira la rosa di pasta phyllo e ponila dentro una teglia per muffin leggermente oleata. Utilizza la stessa procedura per i fogli rimasti, spennella con la salsa tutti i fiori e inforna in forno caldo a 180°C per 20 minuti. A fine cottura distribuisci le pastine nei piatti irrorando con l’elisir di zibibbo che ti consiglio di lasciare in tavola per l’eventuale rabbocco dopo il primo morso.

 

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fritto, sinonimo di buono

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Assittatevi, cosa  longa è!
Tra i ‘millemila’ programmi televisivi che parlano di cibo noi, in famiglia, guardiamo volentieri “Cuochi e fiamme” con Simone Rugiati. Tralascio commenti di carattere squisitamente soggettivo sui nuovi ‘giudici’ e mi concentro su una puntata che ci ha lasciato il segno, la curiosità di assaggiare il prodotto finito mi stava spurtusannu ‘u ciriveddu. Li dobbiamo fare, ci siamo detti, quando? Presto!
Il giorno dopo la visione del programma mi sono fiondata al supermercato senza appuntarmi gli ingredienti su un pizzino, tanto me li ricordo… Paccheri ripieni e fritti, facile!
Torno a casa, metto a posto la spesa, riguardo la puntata e… mi scurdai i paccheri e sbagghiai; anziché la burrata accattai la mozzarella. Ma si può essere più svaniti? ‘U ciriveddu lu lassai nel cellophane, per non rischiare di usarlo, si vede!

E va beh, chi non ha testa ha gambe e rimando tutto al giorno dopo con la variante causata dal’evanescenza del mio ciriveddu.

Per 5 cristiani
250 g di ricotta
250 g di mozzarella di bufala
150 di mortadella tagliata a cubetti
25 paccheri
2 grosse uova
farina 0
farina di ceci  (Lorenzo ha usato la farina di mais)
olio extra vergine d’oliva
paccheri

niè, ve la siete taliata la puntata? Manco a dirlo, in trasmissione non sono indicate le dosi, ci mancassi, io, a sentimento, li fici accussì: avendo tutto il tempo che mi abbisognava prima mi preparai il condimento tritando a coltello la mortadella. Ho ridotto a pezzetti piccoli la mozzarella e mescolata con la ricotta. Ho acceso il fuoco sotto un padellino e fatto saltare la mortadella per far buttare un po’ di grasso, mi sembra che Lorenzo, abbia usato dell’alcool, tipo grappa,  per sfumare la mortazza ma io non ne ho visto la necessità; ho fatto intiepidire e poi l’ho aggiunta ai formaggi, mescolando.
Ho cotto i paccheri in abbondante acqua salata e li ho scolati tre minuti prima della fine della cottura. Li ho farciti uno per uno e messi su un tagliere. Ho preparato tre scodelle: farina bianca, uova sbattute e farina di ceci e, nell’ordine, ho passato i paccheri nelle ciotole, poi li ho fritti in abbondante olio caldo, scolati su un foglio di carta assorbente e tenuti al caldo fino al completamento della frittura. L’autore di questa ricetta ha realizzato anche una salsa di pomodoro per pucciare i paccheri, attipo ketchup. Beh che dire? Buonissimi!

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nordici pacchetti di pasta phyllo

Quando si dice “Unità d’Italia” voi che pensate? Certo lo so, pensate al Risorgimento, agli Ideali Nazionalisti, all’Indipendenza, a Garibaldi e a quei Mille, niè non possiamo risolvere in due parole, ci dovremmo assittari per dissertare di storia, filosofia, politica, geografia, di Amor Patrio e molto altro ancora. E va beh, lasciatemi dire, prosaicamente, che l’unità d’Italia si fa anche unendo vite da nord a sud e da est a ovest lasciando indietro, anni luce, inutili campanilismi e ottusi federalismi. Io, nel mio piccolo, trasporto l’idea di unione anche a tavola, allargo il mio campo visivo e gustativo verso lidi lontani che cuntano di Trentino, mele, speck, e montagne viste da qui, da Palermo.
difficoltà: facile
preparazione: 20 minuti
cottura: 20 minuti
per 4 cristiani:
4 fogli di pasta phyllo 120 g
una mela rossa e dura
100 g di speck tagliato sottile sottile
un tuorlo
30 g di parmigiano grattugiato
150 g di formaggio cremoso
burro fuso per spennellare
sale e pepe
Con le fruste montate il formaggio con il tuorlo e il parmigiano, aggiustate di sale se necessario e pepate, ponete dentro un sac-a-poche e poi in frigo a rassodare. Trascorsa almeno un’ora di riposo, tagliate a metà un foglio di pasta phyllo, stendetelo sulla spianatoia e spennellatelo con il burro fuso, tirate fuori dal frigo il sac-a-poche, tagliatene la punta e a tre cm circa e distribuite una striscia alla base della metà del foglio, disponete due fettine di mela precedentemente sbucciata e avvolta in un fettina di speck. Richiudete i lembi di destra e sinistra e arrotolate spennellando sempre con il burro. Infornate in forno caldo a 200°C per circa 15 minuti o fino a quando saranno dorati, sfornare e servire tiepidi o freddi.

 

in un sol boccone

E che ci vuole? Sono abbastanza piccoli da entrare in bocca così come sono; le signore bene educate darebbero un morsetto con il timore che sbocconcellare potrebbe produrre mollichine sfuggenti e succhi inopportuni.  Io dico che questi sfizi calano soli soli, non dovrebbero finire mai perché uno tira l’altro e ci si abbuffa senza ritegno.

Tartellette di ceci e pomodori tiger confit
per 18 tartellette:
per il ripieno
100 g di ceci secchi (o 200 g di ceci già cotti)
battuto di carota sedano e cipolla
olio extra vergine d’oliva
timo
un cucchiaino di miele
9 pomodorini Tiger o quelli che volete ( in inverso metto dei filetti di pomodori secchi sott’olio)
sale
zucchero
pepe
olio extra vergine d’oliva
200 g di farina
100 g di burro freddo
un pizzico di sale
2 cucchiaini d’acqua fredda
la sera prima mettete a mollo i ceci in acqua per tutta la notte il giorno dopo cuoceteli con un battuto realizzato con mezza carota, mezza cipolla e un pezzetto di sedano e un filo d’olio, coprite con l’acqua e portate a cottura. Quando saranno cotti frullateli con qualche una manciata di foglioline di timo, il miele e olio quanto basta a rendere morbido il composto. Riempite un sac-a-poche usa e getta e ponete in frigo fino al momento dell’utilizzo.
Mescolate la farina con il burro a pezzetti, unite il sale e mescolate fino a ottenere delle briciole, unite l’acqua poco per volta fino a quando il composto si addensa. Avvolgete l’impasto dentro un foglio di pellicola e ponete n frigo a rassodare per circa mezz’ora.
Recuperate l’impasto dal frigo, lavoratelo per recuperare l’elasticità e stendetelo con un matterello a uno spessore di un paio di mm. Con un coppapasta di 7 cm di diametro ritagliate 18 dischi e posizionateli dentro degli alloggiamenti per mini muffin, Andranno bene sia una teglia che gli stampi singoli. Bucherellate il fondo con i rebbi di una forchetta e infornate in forno caldo a 180°C per circa 10-15 minuti; per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno.
Fate intiepidire nelle forme e poi sformate le tartellette per farle raffreddare completamente.
Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e poneteli con la parte tagliata rivolta verso l’alto su una teglia foderata con carta forno, spolverate la superficie con un pizzico di zucchero, uno di sale e uno di pepe, irrorate con un filo d’olio e infornate a 150°C per mezz’ora; fate raffreddare. Recuperate il sac-a-poche dal frigo, tagliate la punta e riempite le tartellette con la crema di ceci, ponete mezzo pomodorino sulla sommità e servite.

 

polpettando

Oggi, primo settembre 2014, vedo polpette dappertutto! Ma che fu? manco fussi un contest, hanno polpettato Sarah Fel, Gabila e Donna Hay.
 A ‘sto punto mi ci metto anch’io con la mia dieta del lunedì senza tristezza, con le polpette di zucchine, carote e semi. Mi fici quattro cunti con il contacalorie sul web, iddu dice che, a persona, queste polpette contengono 349 kcal, sarà vero? Mah! quello che so è che buone sono.
per 4 cristiani:
600 g di zucchine mondate
200 g di carote mondate
50 g di provola affumicata
70 g di pangrattato
5 g di semi di lino
2 uova
sale
pepe

noce moscata
un cm di zenzero grattugiato
6-7 foglie di basilico tagliate a pezzetti
per la finitura:
35 g di cimino (sesamo)
50 g di pangrattato

lessate in acqua salata, per circa 15 minuti, le zucchine tagliate a tocchetti e le carote tagliate a rondelle, scolatele, fate intiepidire e passatele al mixer. Sgocciolate il composto dentro un colapasta dai fori piccoli. Impastate il composto di zucchine con 70 g di pangrattato, le uova, la provola a pezzetti, i semi di lino, il basilico, la noce moscata e lo zenzero. Lavorate per amalgamare, aggiustate di sale e pepate. Otterrete un impasto molto morbido, abbiate cura nel maneggiarlo.

 Mescolate il sesamo con il pangrattato per la finitura, formate delle polpette, passatele nel mix di pangrattato e sesamo e ponete su una placca foderata con carta forno. Cuocete in forno a 180°C per 15 minuti e finite con qualche minuto di grill e servite tiepide.

bianco, rosso e olio verde

 Sono una patita della bella tavola, mi piace assai apparecchiare a modino utilizzando i miei numerosi mise en place e cambiando a secondo dell’occasione più o meno informale. M’accattirìa servizi di piatti nuovi sempre, il problema è dove stivarli, non c’è più posto nella mia casa. L’altra sera eravamo, stranamente, solo dodici ed ho scelto di apparecchiare con i toni del bianco; le note di colore erano regalate dai cibi che tendevano al rosso. Questo è l’aperitivo, che vi regalo molto volentieri.
Aperitivo in rosso
per 12 cristiani
in una caraffa versate 300 ml di analcolico rosso, 100 ml di Aperol, 350 ml di vino bianco secco e due cucchiai di granatina. Mescolate e servite freddo con dei cubetti di ghiaccio.

tartellette con mousse di formaggi e Olio Verde al limone
per circa 36 tartellette
200 g di farina 00
100 g di burro salato morbido
un uovo
mescolate gli ingredienti, realizzate una palla e ponetela in frigo, avvolta nella pellicola a riposare per un’ora. Trascorso questo tempo, manipolatela con le mani per ammorbidirla e stendetela con un mattarello su  un piano infarinato. Realizzate tanti dischetti con un coppapasta smerlato da cinque cm di diametro e riempite una teglia da 24 mini muffin spingendo l’impasto dentro ogni incavo. Infornate a 180°C, in forno già caldo, per circa 15 minuti. Ripetete l’operazione fino a completare la cottura delle tartellette.
Per il ripieno
150 g di feta
150 g di Philadelphia
3 cucchiai di Olio Verde al limone
q.b. olive taggiasche snocciolate

Sbattete  i formaggi con le fruste elettriche aromatizzando con l’Olio Verde. Ponete il composto in un sac-a-poche munito di beccuccio a stella e riempite le tartellette con un ciuffo di impasto, infine decorate con mezza oliva nera.

biscotti salati ai semi di papapevo
120 g di farina 00
60 g di burro salato
40 g di burro
70 g di svizzero originale grattugiato
40 g di parmigiano grattugiato
5 g di semi di papavero
un pizzico di sale
pepe macinato al momento
mescolate tutti gli ingredienti, realizzate un cilindro con l’impasto, avvolgete nella pellicola e ponete in frigo a raffreddare per un’ora almeno. Tagliate a rondelle di circa 3 mm e infornate a 180°C per circa 15 minuti. Sfornate e fate raffreddare su una gratella.

un’avventura senza ricetta

In un posto come questo bisogna solo rilassarsi, staccare il cervello e andare in quota.
Giornate fantastiche al Parco Avventura dei Peloritani. Fidatevi e, soprattutto, non abbiate paura. Dopo aver indossato l’imbracatura, i ragazzi del parco terranno un breve, ma fondamentale, briefing (che non si mangia) e, dopo, si va su, tra gli alberi. 
Il sabato e la domenica vengono prodotti la ricotta e la tuma, mangiati al naturale sono favolosi, ma anche così; frittissimi!  Anche qui nessuna ricetta picchì quannu ci sunnu pizzuddicchi di cosi vai a occhio, non sono necessarie dosi precise, vai a sentimento…almeno io.
Frittelle di formaggi
per due cristiani:
un uovo grosso
due cucchiaiate di ricotta sgocciolata
4 fette di tuma
due manciate di parmigiano grattugiato
una manciata di pangrattato a grana grossa
una manciata di farina integrale
olio extravergine d’oliva
sale e pepe

sbattete l’uovo con il parmigiano e un pizzico di sale, passate le fette di tuma nell’uovo due le ripassate nel pangrattato facendolo aderire ben bene e le altre due nella farina. Friggete in olio caldo e servitele subito. Nell’uovo rimasto aggiungete la ricotta e una manciata di pangrattato, mescolate e, con una forchetta, prelevate parte dell’impasto ponendolo nell’olio caldo, realizzate 4 polpettine che girerete con delicatezza. Mangiatele calde.

chi ha voglia di mettersi a dieta?

non io…prima delle feste mi dicevo, sempre tra me e me e ad alta voce, “Come sono dimagrita! Che bello dimagrire prima delle feste! Sono stata troppo brava, adesso sarò bravissima a mantenermi anche durante le festeeeeeeeeeeeeh?” In effetti brava son stata brava, però adesso ho una fame; mi mangerei dolci e dolcetti, pasta a tinchitè e secondi sugosi e grassi…e invece? buhhhhhhh! Devo lavorare, per l’ennesima volta in 42 anni, sul mio cervello, convincermi che magro fa bene alla salute oltre al fatto che fa bene alle gonnelle e ai pantaloni taglia 42 che ho comprato con i saldi…CI-DEVO-ENTRARE!!!! Perchè mi torna poi sempre la solita tiritera, VOGLIO FARE LA MO-DEL-LA!!! Mah! Certo è, che non mi sono mai posta una domanda, importante volendo. Ma chi mi vuole come modella? AHAHAHAHAHAH! (risata quanto mai isterica e sdrammatizzante, sempre a causa delle ristrettezze caloriche) .
Per non di meno a ciò, vi sottopongo un secondo quanto mai veloce, buono e bello. Preparato la notte di capodanno; avete capito bene, l’ho preparato proprio dopo aver mangiato anche il primo, praticamente si prepara velocemente senza che abbiate il tempo di dire nè ah! e nè bah!
eravamo 12 e accattai un chilo e mezzo di salmone a fette…Poi si sa come sunnu fatti i picciriddi no? Dopo la pasta non voseru chiù nenti ed io m’arritrovai a preparare ‘sti pacchetti utilizzando due sole fette di pesce. Vi conto chi fici:
non considerando i cincu picciriddi, rimasimu 7 cristiani ancora manciatari, con la voglia cioè, di gustare ancora qualcosa.

2 fette di salmone circa mezzo chilo
6 fogli di pasta phyllo
burro qb
500 g di zucchine genovesi
uno spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
mezzo bicchierino di brandy
un mazzetto di prezzemolo (mi scordai)
Lavate e spuntate le zucchine, tagliatele a rondelle sottili con una mandolina. Ponetele in una padella con l’aglio tritato e 2 cucchiai d’olio. Rosolatele fino a cottura, salate, pepate, aggiungete il prezzemolo tritato e fate intiepidire. Eliminate la pelle del salmone, riducetelo a pezzetti di circa 6-7 cm di lunghezza e fatelo saltare in padella con un pezzetto di burro; sfumate con il brandy e fate evaporare, salate leggermente e pepate. Stendete un foglio di pasta phyllo, spennellatelo con del burro fuso e copritelo con un altro foglio, spennellando anch’esso. Tagliate i due fogli sovrapposti in 6 rettangoli e adagiate alla base di ognuno un tocchetto di salmone e qualche rondella di zucchina. Chiudete i lati e arrotolate il fagottino, spennellate ancora e ponetelo su una teglia foderata con carta forno. Fate lo stesso con tutti i tocchetti di salmone. Infornate in forno caldo a 180°C fino a doratura della pasta, ci vorrà circa un quarto d’ora dipende dal vostro forno. Servite con una insalata mista o con le zucchine rimaste.

quando l’emozione non mi fa ragionare più…

perdo il lume, mi faccio trascinare dalla commozione e qualche lacrimuzza scappa; il problema, poi è ricacciarla indietro, difficilissimo è. Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte una platea con tanti amici che condividono con te una grande emozione; erano moltissimi, ho nel cuore i loro visi, quelli che erano presenti e quelli che, da lontano, fremevano con me.

Ebbene il fatidico giorno è arrivato; le pagine del blog si sono materializzate in pagine fisicamente sfogliabili, ciavuruse e magiche per me che le ho realizzate. La presentazione è stata memorabile, ho fatto un bagno di amore allo stato puro, avevo davanti a me amici che ridevano e gioivano per il raggiungimento di questo traguardo. Avrei dovuto rammentarmi tutta la teoria studiata sui testi che insegnano come parlare in pubblico, psicologia delle conferenze e come modulare la propria voce per catturare l’attenzione dei partecipanti ma…niente c’è potuto, tutte cose mi scordai e pure le lacrime ho dovuto ricacciare indietro perchè la commozione mi ha incrinato la voce.

 Per non di meno a ciò vi presento il buffet che ho offerto agli intervenuti: nella foto qui sopra, la torta nera della Mercante di Spezie versione gluten free, i buccellati dentro la scatola di latta, i ciuriddi con caprino e tonno, biscotti salati al parmigiano, mandorle e rosmarino, casatiello napoletano,  bicchierini di broccoli arriminati e sfogline gluten free, bicchierini di cous cous di riso e mais alle verdure, focaccia di grano saraceno farcita con prosciutto crudo, pecorino, pere e confettura di melagrana, panini assortiti e…non è rimasta una briciola!

quando scopiazzare diventa un’arte

un giorno, non molto lontano, ero da Babs a commentare questi deliziosi finger food. Molto dopo non riuscivo a togliermeli dalla testa, tipo chiodo fisso, continuavo a pensare a QuestiNonSiSaComeChiamarli. Allora, perfettamente allineata al mio non_stile, le ho rubato l’idea e li ho fatti anch’io. Complice un impasto polpettizzato, ospiti in arrivo e assenza di  cose di capriccio (leggasi antipasto).
Pacchetti di pasta phillo con ripieno a sentimento
300 g di tritato misto tra maiale e manzo
1 uovo
100 ml di panna
150 g mix di pangrattato, parmigiano, pepe e prezzemolo
olio extra vergine d’oliva
pesto alla genovese qb
6 fogli di pasta phillo 36*39 cm
burro qb
preparate le polpette come fate di solito, io ho mischiato maiale e manzo tritati, un bel mazzetto di prezzemolo tritato, pan grattato, parmigiano, sale, pepe, l’uovo e la panna. Voi, leggendo il titolo della ricetta, potreste riempirli come più vi piace, a sentimento dunque, anche mischiando delle verdurine croccanti precedentemente scottate tipo carote e zucchine.
Impastate con le mani amalgamando per bene gli ingredienti. Prelevate una parte di impasto e fate dei salsicciotti, friggeteli nell’olio caldo e poi fategli perdere l’unto in eccesso su un foglio di carta assorbente.
Tagliate i fogli di pasta phillo in 2 nel senso longitudinale e in 3 in quello trasversale, spennellate ogni porzione con il burro fuso e sovrapponete i foglietti ricavati a due a due. Collocate alla base di ogni foglietto un salsicciotto, pennellatelo con un’idea di pesto alla genovese,  arrotolate chiudendo le parti laterali e spennellate con il burro. Ponete i pacchetti su una teglia foderata di carta forno e infornate a 200°C per 10-15 minuti o fino a quando la pasta assume un colore dorato. Servite tiepidi.