quelle di Giarratana e le altre robe

 

zenit

Devo confessare un segreto: al mercato ho un impulso, incontenibile.  L’ho definito “intanto compro e poi vediamo”. Comu aju a fari? E’ un pasticcio inenarrabile, acquisto tonnellate di cose per le quali al momento penso a una fase uno, poi ne compro altre per le quali penso a una fase due. Poi mi dimentico esattamente l’interconnessione delle fasi perché nel frattempo ragiono sugli scenari per i set fotografici. E le robe stazionano in frigo giurando vendetta ogni volta che apro lo sportello. Una paura!
Ora ‘sto post è un modo per farmi perdonare dalle robe comprate e dal mio sposo che, quando esce con me, tenta di fermarmi con tutta la sua forza di persuasione; paga lui.
Gli ingredienti che urlavano vendetta tremenda vendetta sono, nell’ordine:
2 cipolle di Giarratana, molti le conosceranno, siciliane, dolci, grosse e molto acquose.
4 patate a buccia rossa
70 g di formaggio di capra al peperoncino
170 g di latte
un uovo
90 g di farina di rimacinato
sale
peperoncino
pepe nero
cumino
origano
un cucchiaio d’olio
una manciata di pan grattato
Non ponete domande tipo: ma che ricetta è? Frittata? Torta salata senza guscio? NO COMMENT! Mi avvalgo della facoltà di non rispondere, mi appello al quinto emendamento di una qualche costituzione.
Non lo so, amunì, bih, chi camurrìa!
pulisci le cipolle eliminando qualche foglia esterna e realizza una grata incrociata con un coltello affilato,  arrivando quasi fino in fondo. Pela le patate e realizza delle fettine sottili, lasciandole attaccate alla base. Sbatti l’uovo con del latte. In una ciotola mescola farina e spezie, metti il sale, il formaggio sbriciolato. Aggiungi la miscela di latte e uovo, mescolando con una frusta a fili. Otterrai una pastella, aggiungi l’olio e mescola. Fodera una teglia con un foglio di carta forno, disponi le patate e le cipolle. Versa la mistura dentro le fessure delle patate facendola penetrare anche dentro la grata delle cipolle, spolvera con una manciata di pan grattato e una di origano. Inforna a 180°C per circa un’ora.
giarratana frittata

 

cotta e cruda

verdure zenit

Pinterest, l’ho detto un monte di volte, è un social fantastico, un luogo dentro il quale ci sono millemila immagini di bellezza allo stato puro. Io le raccolgo nelle mie bacheche “pinnando” in giro per il mondo con forsennata foga. Ah, che meraviglia!
L’altro ieri ho visto un’immagine collegata a questo sito, mi sono innamorata al primo colpo d’occhio e sono andata a leggere la ricetta. Niè come te lo conto? Dai, ci provo. Ho copiato pressocchè pedissequamente, a meno dell’avocado che proprio non mi fa impazzire, sostituendolo con il mango. Il suo sapore dolce Meccia (to match) alla grande con tutti gli altri sapori, e per esaltare ancora di più il dolce dell’agro_dolce, ho pensato di aggiungere il miele; pioggia di foglie di di basilico finiscono il piatto. Tu, manco a dirlo, fai come ti pare, ma sappi che che è una bella idea.carote mazzo
i grandi dell’orto; frutta e verdura in speziata veste
Per 4 cristiani
un mazzo di carote con ciuffo (circa 10)
una melanzana lunga grossa
500 g di patate tonde piccole
harissa
sale
pepe
cumino intero
olio extra vergine d’oliva 4 cucchiai (almeno)
due cucchiai di miele
230 g di ceci cotti sgocciolati
6 pomodori tiger
un mango
un mazzetto di basilico
100 g di feta
taglia il ciuffo alle carote, lavale e pelale. Lava la melanzana, tagliala nel senso della lunghezza, poi in quarti e poi ancora a pezzetti non troppo piccoli. Taglia in due le patate. Metti le patate, e le melanzane dentro una ciotola capiente, distribuisci il sale, il pepe, l’harissa e il cumino a piacere, il miele e l’olio, mescola con le mani per distribuire il condimento, inserisci anche le carote e manipola per insaporire anch’esse. Fodera una placca con carta forno, distribuisci le verdure in un solo strato e cuoci in forno caldo a 200°C per 30 minuti, tirale fuori e distribuisci i ceci. Rimetti in forno per, ancora, un quarto d’ora. Tirale fuori e fai raffreddare completamente. Aggiungi i pomodori tagliati a rondelle e precedentemente conditi con sale e olio e il mango sbucciato e tagliato a dadini, mescola e servi con la feta sbriciolata.

non è una ricetta


sgombro ingredienti

lo sottolineo, non è una ricetta picchì basta veramente poco per realizzare un piatticeddu di pisci accussì. Semplice, leggero e buono. Puoi sbizzarrirti aggiungendo o togliendo qualcosa mantenendo di base lo sgombro, che è di una bontà inenarrabile e la verdura di stagione.; tutta chidda che c’è al mercato piccamora.
Quindi pigghia due sgombri, togli le interiora, trita aglio e prezzemolo, lava le foglie di un mazzo di tenerumi, sciacqua le zucchine e i pomodori e tagliali a rondelle. I tenerumi li lessi in acqua bollente salata e poi li triti. Nel frattempo pigghia una bella teglia che va in forno, conzala con un giro d’olio, adagia le zucchine facendo un bel suolo su cui poggerai i pisci, zizcca dentro la pancia dei pesci il trito di prezzemolo e aglio, distribuisci la verdura rimasta all’ingiro, versa un zinzino d’acqua, sala e spezia con quello che vuoi,  copri con un coperchio o con un foglio di stagnola e cuoci a 190°C per 30 minuti, a metà cottura aggiungi i tenerumi tritati, togli la copertura e finisci la cottura con uno zinzino di vino bianco, se vuoi eh?

sgombro cottura

 

 

sgombro

ciuriddi a tinchitè

sfogliata resio resto affatata quando, passando con la macchina, vedo i fruttivendoli carichi di cascitti chini chini di ciuriddi di zucca, mi fanno letteralmente innamorare. A quel punto do una taliata di sgiscio allo specchietto retrovisore, picchì se non ho cristiani d’arreti, pianto i freni e scinnu. ‘Sta vota avevo una coda dietro che pareva che seguissero tutti me, quindi fici qualche metro, misi la freccia e accostai, diligentemente, in una miracolosa piazzola che pareva aspettasse a mmia. Mizzica però, costano a peso d’oro, 12 fiori  due euro e cinquanta… e va beh. Azzizzai con le zucchine che avevano ancora appizzati i ciuri  e  conzai una tegghia accussì, pigghia un pizzinu.

Torta rovesciata di fiori di zucca, ricotta e zucchine.

Per 4 cristiani:
difficoltà? Facilissima!
preparazione? 30 minuti
cottura? 15 minuti al massimo

18 fiori di zucca
2 fogli di pasta phyllo
200 g di ricotta di pecora
30 g di parmigiano grattugiato
150 g di zucchine tagliate a julienne
20 g di olio extra vergine d’oliva
sale e pepe
30 g di mollica di pane condita con pomodoro a pezzetti
fai sgocciolare la ricotta per una o due notti, dipende dalla freschezza della stessa. Mescolala con il parmigiano e le zucchine, condisci con sale e pepe.
Pennella con l’olio il fondo di una teglia da 26 cm di diametro e cospargi con la mollica di pane condita.
Metti il mix di ricotta dentro una sacca per pasticcere e riempi i fiori con delicatezza, dopo aver eliminato il pistillo, richiudili attorcigliandone la punta. Disponi i  fiori a raggiera dentro la teglia, copri con un foglio di pasta phyllo, rimboccando con delicatezza. Pennella con l’olio, copri con l’altro foglio e pennella ancora.
inforna a 190°C per circa 15 minuti o fino a quando la pasta sarà di un bel colore dorato.

fiori ripieno

 

fiori

sfogliata di fiori res

 

oro verde

spaghetti.gimp


 Beh, ho cercato le parole per raccontare ‘stu piatticeddu di pasta e le conseguenti polpettine ma non credo che riuscirò a essere esaustiva, mi dispiace. Certe cose s’hanno a tastari, si devono provare, una generosa forchettata potrebbe fugare ogni dubbio, ogni perché, ogni perplessità e macari torna la facoltà di parola, quindi mi sa che dovrò rifarla al più presto per capire qualcosa in più. O, forse, mi renderò conto che la facoltà di parola la toglie proprio.
Per queste due ricettuzze mi sono avvalsa dell’aiuto del mio preparatore alimentare, la centrifuga Magimix , che ha il grande vantaggio di estrarre il 81% del succo dagli alimenti, non potrei più fare a meno del suo supporto. Per dire che non estraggo solo succo dalla frutta ma sfrutto la macchina fino al suo midollo, per preparare tutto un menù, dal aperitivo al dolce.

asparagi e tenerumi
Per due cristiani
200 g di spaghetti grossi e ruvidi
400 g di asparagi già mondati
una decina di foglie di tenerumi
4 pomodorini Tiger
uno spicchio d’aglio
olio extra vergine d’oliva
mezzo cucchiaino di amido di mais, circa, dipende da quanto succo riuscite a estrarre dagli asparagi, in definitiva dipende da che centrifuga avete 😉
zenzero grattugiato
basilico
burro
sale
pepe
un pugno di pangrattato
un pugno di parmigiano
un uovo

centrifuga 2.gimp
lavate tutti gli ortaggi, mondate gli asparagi se sono grossi, tagliatene a pezzetti 300 g, degli altri 100 lasciate integre le punte, mettetele da parte e tagliate il resto del gambo. Centrifugate gli asparagi a pezzetti, raccogliete l’oro verde e mettete da parte “lo scarto” (si fa per dire scarto) che vi servirà per le polpette. Lessate le foglie di tenerumi e poi tagliatele finemente a punta di coltello.

magimix.gimp
Tritate l’aglio e imbionditelo  in un cucchiaio d’olio, aggiungete i pomodorini tagliati a dadi grossolani e fate insaporire, grattugiate un po’ di zenzero e mescolate, aggiungete metà dell’oro verde e i tenerumi, cuocete per pochi minuti, giusto il tempo di fare asciugare un po’ il sugo, salate e pepate. Ponete l’oro verde rimasto dentro un pentolino su fuoco leggero, setacciate l’amido di mais, mescolate e addensate, lucidate con un piccola nocciolina di burro. Distribuite uno specchio di crema di asparagi sul fondo di un piatto piano. Tostate gli anacardi tritati grossolanamente. Cuocete la pasta nell’acqua di cottura dei tenerumi salata, scolatela al dente dentro la padella con il condimento e fatela saltare per insaporire. Con l’aiuto di un coppino e di un forchettone arrotolate una porzione di pasta e ponetela al centro del piatto, decorate con il basilico spezzettato e gli anacardi tritati.

polpette 2gimp.

Per realizzare le polpette potreste mettere qualunque cosa dentro, agli amici vegani, dico che possono anche omettere l’uovo, il composto ottenuto estraendo il succo è compatto e sodo. Io, che vegana non sono, ho messo un uovo e parmigiano, poi ho aggiunto sale, pepe, pane grattugiato, zenzero tritato e basilico a pezzetti, ho realizzato delle polpette, ripassate nel pangrattato e poi le ho cotte su una piastra rovente. A scelta potete friggerle o passarle in forno.

polpette.gimp

 

pilaf, questo è certo

cavolo

almeno il metodo di cottura è sicuramente quello, riso basmati cotto in forno con un certo quantitativo d’acqua o di brodo. Il condimento lo potete scegliere secondo il vostro gusto, io mi faccio acchiappare sempre dai colori perché mangio prima con gli occhi.

per tre cristiani
difficoltà: facile:
tempo di preparazione: 30 mimuti
tempo di cottura: 20 minuti
un cavolo viola
250 g di riso basmati
una cipolla rossa
un peperoncino habanero orange
due piccole patate
olio extra vergine d’oliva
un mazzetto di prezzemolo
sale
acqua q.b.

tagliate il cavolo a listarelle e poi a dadini dopo avere eliminato le foglie esterne dure. Ponetelo in padella con un giro d’olio, la cipolla tritata, l’habanero a pezzetti piccoli (usate dei guanti per evitare di toccare il peperoncino) e le patate pelate e tagliate a cubetti. Salate, coprite con acqua e stufate fino a quando le patate e il cavolo saranno morbidi. versate il riso e mezzo litro di acqua salata oppure brodo vegetale. Portate a bollore, versate dentro una teglia, coprite con un foglio di alluminio e cuocete per circa 10 minuti o fino a quando l’acqua sarà assorbita dal riso. Tirate fuori la teglia dal forno, cospargete con il prezzemolo tritato e servite tiepido. Manco a dirlo, è un pilaf piccante!

cavolo e riso pilaf

 

 

cacoccioli di capriccio

‘N Paliemmu ci sunnu i cacoccioli cu le spine e a mia mi fannu una sulenne antipatia. Ecco l’ho detto! C’è picca i fari, non sugnu abituata; nella latata messinese non c’è ‘sta varietà, da quando sugnu ccà, ‘ntà Sicilia occidentale, mi spinu tutta. Chi grannissima camurria. Ma quando arrivano le mammole, me la scialo. Sunnu bedde grosse e tonde. Questa ricetta parte da una tradizionale, semplice e veloce, io però che sugnu licca, ghiotta, ci misi il carrico da unnici aggiungendo ‘n’anticchiedda di cascavaddu e ‘na scorzicedda di limuni. Se vi sconfinfera facitila puru vui.
Per quattro
cristiani
4 mammole
3 spicchi
d’aglio
Un mazzo
generoso di prezzemolo
100 g di
caciocavallo fresco
La scorza di
un limone grattugiata
4 foglie di
alloro
Olio extra
vergine d’oliva
Sale e pepe
Pulite le mammole,
eliminate il gambo e qualche foglia esterna più coriacea; pareggiate la base
con un coltello e poi battetele, al contrario, sul piano di lavoro per
agevolare l’apertura.
Tritate
molto finemente metà del prezzemolo insieme con l’aglio e l’altra metà con la
scorza di limone. Riempite le mammole con questi due composti allargando bene
le foglie, salate, pepate. Tagliate il caciocavallo a dadini e distribuitelo
dentro i carciofi. Irrorate con un giro d’olio la sommità e ponete dentro una
casseruola dai bordi alti, versate 300 ml di acqua con le foglie d’alloro e
cuocete per circa 25 minuti. Serviteli tiepidi o a temperatura ambiente.

mescolanze e assonanze

Alla fine della fiera che male c’è se, sulla base di due ricette della tradizione, ne realizzo una sula? Niente, ‘u sacciu, era così per introdurre ‘sta ricetta che marìta i broccoli con le sarduzze, con il beneplacito della passolina e dei pinoli e l’esultanza del finocchietto. Ah, ancora ‘na cosicedda v’ha diri, i broccoli ‘n Paliemmu sunnu i cavuluciuri, io ho usato i broccoli veri, come si evince dall’allegra diapositiva sottostante.

Bucatini con
sarde e broccoli arriminati

Per 4 cristiani
360 g di
bucatini
2 fiori di
broccolo
350 g di
sarde già pulite
15 g di
pinoli
Una cipolla
grossa rossa
30 g di passolina (uva passa)
50 g di
mollica di pane fresco
Un
cucchiaino di zucchero
La scorza
grattugiata di mezzo limone
Olio extra
vergine d’oliva
Una alicetta sott’olio
50 ml di
vino bianco secco
Una bustina
di zafferano
Una grattata
di noce moscata
Un piccolo
mazzetto di finocchietto di montagna tritato
Lessate i
fiori di broccolo ridotti in cimette, dopo averli lavati. Cuoceteli in
abbondante acqua bollente salata, dopo la cottura, metteteli da parte
conservandone l’acqua.
Tritate
finemente la cipolla, ponetela in una tegame con due abbondanti cucchiai d’olio
e l’alicetta, fate appassire su fuoco
dolce rimestando con un cucchiaio di legno.  Aggiungete la passolina e i pinoli e
continuate a mescolare. Unite le sarde ridotte a pezzi, mescolate e sfumate con
il vino; alzate la fiamma e sminuzzate il pesce con un cucchiaio di legno.
Aggiungete i broccoli e frantumate anche quelli. Sciogliete lo zafferano in
mezza tazza di acqua di cottura dei broccoli e aggiungetelo alla salsa di
pesce, cuocete per circa 10 minuti, unite la noce moscata, mescolate e
spegnete.

Mentre
cuocete i bucatini nell’acqua di cottura dei broccoli, preparate la muddica atturrata mettendo in un
padellino un giro d’olio con la mollica e lo zucchero, mescolate fino a
imbiondire il pane, mettete in una ciotola, aggiungete la scorza di limone e
parte del finocchietto, mescolate e ponete in tavola. Scolate la pasta
direttamente nel tegame con il condimento su fuoco dolce, aggiungete un paio di
cucchiai di acqua di cottura e mescolate, impiattate, cospargete con la muddica atturrata, ancora un po’ di
finocchietto tritato e servite caldissima.

tutto a pallini

Anche qui fa freddino, giorni della merla o no, s’apprisintò un friddu di moriri e le temperature si nnì scinneru della bella; vero è che siamo a gennaio parente di febbraio ma difficilmente mi abituerò alle temperature così fredde. E lo so che molti di voi del nord vi abbagnate il panuzzo perché in Sicilia le temperature sono miti in inverno, ma una cosa è certa, durerà poco e ce la faremo a ritornare al nostro  “solito” inverno.
Non solo fa un friddu d’aggigghiari che s’arrifriddanu puru i sentimenti, per completare l’opera sugnu puru a dieta, dal primo giorno utile dopo feste e avi a durari fino a dopo Pasqua. Facitivi ‘stu cuntu…vorrei rammentare che poco ci manca e trasi la primavera.

per due cristiani a dieta
per le polpette
250 g di filetto di merluzzo
150 g di patate (una)
25 g di semi di chia
spezie a piacere
sale e pepe
per il contorno di verdure stufate:
senza dosi, a sentimento, dipende dalla vostra fame
zucchine
carote
pisellini primavera surgelati
aglio
sale
peperoncino fresco
basilico
olio extra vergine d’oliva
acqua

lavate la patata, lessatela con la buccia in acqua fredda, pelatela e schiacciatela con una forchetta
cuocete al vapore il filetto di pesce, mettetelo insieme con la patata, salate aromatizzate con pepe e altre spezie o aromi e schiacciate anche questo con la forchetta amalgamando i due composti. Realizzate delle palline grosse come una noce e passatele sui semi di chia e mettete da parte.
Realizzate le verdure stufate; pelate le carote, lavate le zucchine e spuntatele, pulite l’aglio, tagliatelo a metà e degerminatelo. Affettate le zucchine e le carote con una mandolina,mettetele dentro un tegame con un cucchiaio d’olio, l’aglio, i piselli, il peperoncino affettato e mezzo bicchiere d’acqua, salate, coprite con un coperchio e portate a cottura, tgliete il coperchio e fate asciugare l’acqua in eccesso.
Servite le polpette tiepide accompagnate dalle verdure stufate.

immagini a colori caldi

 

M’innamoro delle immagini in genere, dei colori e delle emozioni che mi trasmettono. Paesaggi montani, colline aspre invernali o raccontate in primavera, con lo sfavillìo del verde rinascita.
 Uh, i miei preferiti sono i paesaggi marini. adoro il mare sempre; d’inverno è rude, affascinante e sferzante quando soffia il vento di tramontana. D’estate non ne parliamo, talmente mi affata.
Spettacolari sono i ritratti realizzati da fotografi bravi, ma bravi veramente nei quali le espressioni dei protagonisti sono colte fin nel profondo dell’anima.
 Infine amo le foto che ritraggono il cibo, ah! un capitolo a parte perché quelle posso avere l’opportunità di assaggiare quell’immagine realizzando la ricetta. Che io riesca a riprodurre anche la bellezza dell’immagine è difficile ma io ci provo comunque. Macari riesco a fare innamorare qualcuno anch’io.
 Tutto ‘sto giro per dire che ho visto, in rete, una foto meravigliosa di carote arrosto, bella da mozzare il fiato, talmente bella che non la trovo più. Porca miseria, ma come fu? Si piddìu nella rete? Eppure l’avevo salvata da qualche parte…ma dove? Nu sacciu!
 E va beh, non mi sono persa d’animo, ho googolato ricerca–> carrots roasted–> immagini–> trovo ‘millemila’ foto ma non quella che cerco.

Allora nenti fazzu? Scelgo le immagini che mi piacciono di più, leggo le ricette e ne fazzu una miscellanea: ecco chi nisciu ‘o laggu taliando queste due ricette, qui e qui

carote speziate
per 4 cristiani:
2 mazzi di carote con il ciuffo
40 g di olio extra vergine d’oliva
un cucchiaino di semi di papavero
un cucchiaio di harissa
1/2 cucchiaino di paprika forte
2 cucchiaini di cumino
2 cucchiaini di succo di limone
un cucchiaino di miele
2 stecche di cannella di 10 cm 
sale e pepe
un’arancia 
feta

tagliate buona parte del ciuffo delle carote, lasciatene circa 10-12 cm (la lunghezza del ciuffo non è legato alla riuscita della ricetta, è “solo” un elemento decorativo). Lavate le carote, tagliatele a metà se sono grosse, in caso contrario lasciatele intere. ponetele in una teglia capiente. Preparate un’emulsione con tutti gli altri ingredienti e con un pennello distribuite sulle carote; affettate l’arancia dopo averla lavata e asciugata e distribuite le fette a caso sulle carote. Infornate in forno caldo a 190°C per 25-30 minuti. Fate intiepidire e, se volete, distribuite la feta prima di servire.