i colori del cioccolato

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di cioccolato mi vestirei, in tutte le tonalità del suo “choctone“; una camicia con la manica a trequarti cioccolato bianco, una gonna retta, che lasci leggermente scoperto il ginocchio, cioccolato al latte e un paio di décolleté Mary Jane tacco a spillo e cinturino alla caviglia cioccolato fondente extra dark, senza calze perché il cioccolato sa essere caldo d’inverno e freddo d’estate.
Di sicuro, dovrei girare con un borsone con almeno un cambio, come i nutrichi, picchì durante la giornata, mi mancirìa i vestiti, scarpe comprese.
Il cioccolato è sensuale, ma anche nostalgico; un muzzicuni a una tavoletta o una cucchiaiata di calda e “scioglievolissima” crema riuscirebbe a trascinarti indietro nel tempo ma anche molto avanti emozionando e ingolosendo.
Ho letto che il cioccolato può essere  considerato una droga, che detto così pare una cosa terribile, ma in realtà è una cosa meravigliosa.
Ecco, una ricetta in cui il cioccolato ha diverse sfaccettature è quella che segue. Se provi ad assaggiare una torta Caprese resti affascinato, t’innamori perdutamente e, nei cassetti della memoria, ti resta indelebile il sapore come del primo bacio. Fuori un guscio che resiste alla forchetta e dentro un cuore morbido. Prova!

Questa è una ricetta di torta Caprese, ovviamente non me ne vogliano i campani se non ho ricercato la vera ricetta ma quella che per me sembrava la più buona e che poi alla fin fine ho pure leggermente modificato, comunque la sostanza non cambia.
Di facilissima esecuzione, realizzala e poi mi cunti.

– 170 g di burro e un po ‘di più per ungere lo stampo.
– 200 g di cioccolato fondente di ottima qualità.
– 4 uova medie.
– 160 g di zucchero di canna
– 200 g di mandorle pelate, tritate finemente.
-zucchero a velo per la finitura

cioccolato

riscalda il forno e portalo a 180 gradi, imburra e infarina una teglia di 22 cm di diametro.
Trita il cioccolato a coltello, mettilo dentro  un contenitore resistente al calore e poi dentro un bagnomaria  insieme con il burro tagliato a pezzetti; lascia raffreddare.
Sbatti le uova con lo zucchero fino a quando il composto diventerà bianco e avrà raddoppiato il suo volume iniziale, dai dieci ai 15 minuti.
Aggiungi le mandorle tritate al miscuglio di burro e cioccolato e con delicatezza ingloba le uova sbattute, poco alla volta e con movimenti circolari dal basso verso l’alto. Riempi la teglia e inforna per circa 30 minuti. Come al solito verifica la cottura con uno spiedino, quando lo tiri fuori dal centro della torta NON deve essere asciutto e pulito ma deve avere la giusta umidità. Sforna il dolce e fallo raffreddare nella teglia, poi sformalo su una gratella per dolci e fallo raffreddare completamente. Trasferiscilo su un piatto da portata, così capovolto, e cospargi lo zucchero a velo.

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generosi colori

more e mirtilli

Se abiti al sud sai che la fretta non ci appartiene. Le cose le facciamo con calma, “col suo tempo”, aracio.
In Sicilia anzi, di più. Più scendi verso l’equatore e più ti senti rilassato; se ci pensi è anche ovvio. Il caldo, l’umido, il sole a mezzogiorno rilassano le parti molli e accadono un monte di altre cose che, sarebbe meglio nnì facissimu spiegare da un medico. L’approccio alle cose cose è assimilabile a qualche pratica di tipo meditativo; pigghi ‘na seggia, la trascini davanti la porta, t’assetti e talii il passìo. E’ trascendente, a tratti seducente, come quannu talii una bedda fimmina e ci ricami supra. E’ un approccio mescolato ad un certo non so ché di surreale, scenografico e affamato d’amore e di bellezza.
Da queste parti il futuro è domani. Dopodomani ci pensa Dio.

crostata ai frutti di bosco

Questa ricetta la truvai su Pinterest. Manco a dirlo mi colpi l’immagine bella, bellissima e andai a razzo sul blog.
L’ho fatta due volte, una seguendo pedissequamente la ricetta e una a modo mio. Il link ce l’hai, a te la scelta.

per la base:
20 datteri
150 g di mandorle
60 g di nocciole
60 g di semi di zucca
120 g di burro fuso
un pizzico di sale
per il ripieno:
300 g di more
300 g di mirtilli
qualche foglia di basilico
60 ml di sciroppo d’acero
150 ml di crema di cocco
un cucchiaino di agar agar
per la guarnizione:
150 g tra more e mirtilli
qualche fetta di carambola (facoltativo)
cocco a scaglie
foglioline di basilico
fiori di salvia

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Trita grossolanamente la frutta secca con i datteri e tosta tutto in una padella antiaderente per qualche minuto, mescolando.

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Quando il composto assume un colore ambrato togli dal fuoco, mettilo dentro un contenitore, versa il burro e mescola.

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Aiutandoti con un cucchiaio, stendi il composto e rivesti uno stampo per crostata da 22 cm di lato, con il fondo amovibile. Poni in frigorifero a raffreddare per almeno un’ora.

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Passa i frutti di bosco dentro una centrifuga insieme alle foglie di basilico. Aggiungi la crema di cocco, lo sciroppo d’acero e l’agar agar. Metti dentro un pentolino e cuoci, mescolando fino al bollore. Versa il composto dentro una ciotola e fai raffreddare un po’ sempre mescolando; quando noti che la crema comincia a rapprendersi versa dentro il guscio, livella e metti in frigo per almeno 4 ore. Prima di servire decora con la frutta rimanente.

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Mi sono chiesta in questi (quasi) 10 anni di blog, quanto io abbia contribuito, nel mio piccolo, all’esplosione di questo fenomeno dilagante legato al cibo e quanto io sia stata chiara e esaustiva nel cuntariti  ‘na ricetta. Mi piacerebbe conoscere la tua opinione al riguardo; se hai tempo e voglia.
Hai un’idea dell’empatia che si genera, come una magarìa, quando penso a ciò che desidero proporti? Mizzica, dovresti vedermi al mercato, mentre scelgo gli ingredienti da intrecciare insieme in cucina per concretizzare il mio desiderio; mi dispiace infinitamente però, non poterti regalare il profumo quindi provo a restituirti, con la foto, il bisogno effimero di preparare ‘na cosuzza.
Vogghiu annari oltre, oltre l’evidenza, oltre il piatto, oltre un’esigenza, lasciandoti l’identità di un racconto e di un’immagine. Il mio busillisi è sapere quanto io riesca nell’intento.

Intanto, mentre ci rifletti, rispunnimi a ‘st’autra dumanna: che cos’è un dolcino?
Facile eh?

Una cosa buona a cui pensare, un inizio per “una buona bella giornata”, un buon motivo per pigghiare un pizzino e segnarti ‘sta ricetta.

Plumcake all’arancia
330 g di farina
8 g di lievito
un pizzico di sale
175 g di burro morbido
3 uova
200 g di zucchero di canna
la scorza di una grossa arancia grattugiata
150 ml di succo d’arancia

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per la glasssa:
100 g di zucchero a velo
20 ml di succo d’arancia
una manciata di pistacchi tritati
riscalda il forno a 180°C, imburra uno stampo da plumcake e infarinalo, eliminando la farina in eccesso. In una ciotola mescola la farina, il sale e il lievito. Sbatti il burro con lo zucchero per un paio di minuti, aggiungi le uova, uno alla volta aspettando che il precedente venga inglobato dall’impasto prima di aggiungere il successivo. Aggiungi il mix di farina, la scorza d’arancia e il succo per fluidificare l’impasto. Versa nello stampo e inforna per circa 70 minuti poi copri la torta con un foglio di alluminio e cuoci altri 10 minuti. Fai sempre la prova stecchino prima di sfornare. Fai raffreddare dentro lo stampo per 10 minuti e poi capovolgi il dolce su una griglia per raffreddarlo completamente.
Prepara la glassa mescolando allo zucchero a velo il succo. Fai riposare qualche minuto e poi versalo sul plumcake, decora con la granella di pistacchio.

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“La vita è uguale a una scatola di cioccolatini…

…non sai quello che ti capita”

ragiuni avi Forrest Gump, ma su questi quassotto perone, posso dirti tutto, se vuoi.

La ricetta l’ho vista qui; l’ho adattata apportando la conversione delle misure e aggiunto ‘n’anticchiedda di panna, o latte se preferisci; ammia il biscotto mi parsi duro, per i miei gusti, tu fai come ti pare, ‘o solito.

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Chi siamo noi per dire se martedì è grasso o magro? Si putissi offinniri, non è una cosa bella eh?

Di certo con un solo quadrozzo di questi cioccolatini  grasso ci diventa, cu ciù dici? Io no! Addio.

per una teglia da 20*25
30 pezzi
per il biscotto:
150 g di farina
1/2 cucchiaino di lievito
1/4 di cucchiaino di bicarbonato
1/4 di cucchiaino di sale
80 g di burro fuso
150 g di zucchero di canna
un uovo grande
2 cucchiaini di estratto di vaniglia
80 g di burro di arachidi
20 ml di panna o latte se preferisci, equivalgono a 2 cucchiai
per la copertura:
200 g di burro di arachidi
130 g di cioccolato fondente
per la finitura:
zuccherini colorati o codette

riscalda il forno a 180°C e imburra una teglia, cospargi di farina ed elimina quella in eccesso. Mescola gli ingredienti secchi in una ciotola, vale a dire la farina, il lievito, il bicarbonato e il sale. In un’altra sbatti il burro con lo zucchero, l’uovo e la vaniglia. Aggiungi gli ingredienti secchi e fluidifica con la panna. Versa nella teglia e inforna per circa 15 minuti o fino a quando, inserendo uno stecchino all’interno dell’impasto, questo ne uscirà asciutto e pulito. Tira fuori la teglia dal forno, fai raffreddare qualche minuto, poi sforma il biscotto e fai raffreddare completamente su una gratella per dolci, a ‘sto punto prepara la copertura. Trita il cioccolato mettilo dentro un contenitore e scioglilo a bagnomaria insieme con il burro di arachidi. Fai intiepidire e poi versa sul biscotto. Cospargi, se vuoi con gli zuccherini colorati che fa tanto carnevale e fai indurire in frigo. Taglia a quadrozzi e servi.

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confortami con le mele

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Le mele si, ma non dimenticare le arance. Almeno in questo blog, lo sono, importanti.

A scorzameravigliosadarancia, a me.

Crostata di mele e marmellata di arance

300 g di farina 0
70 g di strutto
80 g di burro
un uovo
qualche goccia di acqua fredda
150 g di zucchero di canna Zefiro
un cucchiaino di estratto di vaniglia
350 g di marmellata di arance
2 mele golden
cannella
zucchero di canna
20 g di burro per la finitura

impasta gli ingredienti della frolla, realizza una palla e avvolgila nella pellicola per il consueto riposo in frigo; almeno un’ora. Accendi il forno a 180°C.
Spolvera un po’ di farina sulla spianatoia e stendi la maggior parte dell’impasto con un matterello, il resto rimettilo in frigo. Fodera una tortiera di 26 cm di diametro dai bordi alti, precedentemente imburrata e infarinata. Bucherella il fondo dell’impasto con i rebbi di una forchetta e distribuisci la marmellata. Sbuccia le mele, tagliale a quarti, elimina i semi e la parte interna del torsolo quindi affetta i quarti con una mandolina. Adagia le fettine di mela sulla marmellata, distribuisci il burro a fiocchetti e il mix di zucchero e cannella.
Stendi la parte di impasto avanzata; con un rotella realizza delle strisce che userai, incrociandole, come grata sulle mele. Richiudi il bordo della crostata sulla griglia, sigillandola.
Inforna per circa 35-40 minuti o fino a quando la crostata sarà cotta. Dopo la cottura, se vuoi, spolvera dello zucchero a velo.

 

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soffice e cremosa

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Questa torta all’antica, lontana anni luce dal plasticismo delle torte in pasta di zucchero, senza tanti fronzoli e senza troppe pretese è buonissima! Preparata per festeggiare il compleanno del mio sposo, che ha chiesto espressamente una torta soffice e cremosa, ha incontrato il plauso di molti, sposo compreso. ‘Nzumma s’ha manciaru della bella!
Un pan di spagna leggerissimo farcito con una crema diplomatica molto delicata, vale a dire crema pasticciera mescolata con panna montata. Erroneamente la crema diplomatica viene chiamata, nell’italianstyle, crema chantilly. Non so per quale arcano motivo, probabilmente per confondere le idee ben bene. In verità la crema chantilly è francese; consiste in una panna aromatizzata alla vaniglia montata con zucchero a velo. Praticamente quella che ho usato per decorare i bordi e la parte superficiale.
Detto questo pigghia un pizzinu e segnati sta ricetta. Sappi che, per la riuscita della torta, dovrai seguire semplici trucchetti. Attent’ammia:

  • Quando monti le uova con lo zucchero per il pan di spagna,  devi fare incamerare molta aria, eviterai di mettere il lievito chimico; sbatti quindi, dai dieci ai quindici minuti.
  •  Regola del pan di spagna: per ogni uovo 30 g di farina e 30 g di zucchero. Io ho realizzato tre strati di pan di spagna  dentro una teglia di 26 cm di diametro alti un paio di cm ciascuno utilizzando  due uova ciascuno.
  • Fai raffreddare le basi, completamente e bagnale abbondantemente con la bagna tiepida. Quando disporrai la crema e la frutta otterrai una torta soffice e cremosa al punto giusto.
  • La bagna dovrai dosarla col metodo “alla femminina” cioè in modo empirico potrebbe non servirti tutta, dipende molto dall’assorbimento delle basi stesse. Il metodo consiste nel toccare con mano la base di pan di spagna  e valutare la consistenza. Purtroppo solo la pratica ti porterà a raggiungere il giusto equilibrio.

Torta Giò

per una teglia da 26 cm di diametro

per il pan di spagna:
6 uova
180 g di farina
180 g di zucchero
per la diplomatica:
5 tuorli
500 ml di latte
120 g di zucchero
40 g di amido di mais
1 bacca di vaniglia
500 ml di panna montata
per la bagna:
500 ml di acqua
il succo di un’arancia rossa
2 cucchiai di zucchero
per la farcia e la decorazione
500 ml di panna da montare
60 g di zucchero a velo
500 g di fragole ( scegli qualche fragola bella bella per la decorazione, il resto le tagli a pezzetti)
un’arancia rossa
foglioline di alloro
piccoli lisianthus bianchi

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il giorno prima prepara le basi della torta. Io non sono brava a tagliare il pan di spagna a fette uguali quindi preferisco preparare gli strati uno alla volta.
Sbatti due uova con 60 g di zucchero per almeno 10 minuti. Diventeranno bianche, unisci 60 g di farina a pioggia e amalgamale alle uova montate con una spatola, agendo con dei movimenti dal basso verso l’alto. Fodera una teglia da 26 cm di diametro con carta forno, imburra e infarina sia il fondo che i bordi, versa il composto e passa in forno caldo a 170°C per circa 10-15 minuti. Come sempre, per la cottura, basati sulla conoscenza del tuo elettrodomestico. Sforna e poni a raffreddare su una gratella per dolci. Ripeti questa operazione altre due volte. Fai raffreddare completamente. Prepara la crema diplomatica sbattendo i tuorli con 100 g di zucchero, la polpa della vaniglia e la maizena setacciata. Scalda il latte con la bacca della vaniglia e lo zucchero rimasto. Porta appena a bollore e spegni il fuoco e fai raffreddare per mezz’ora. Elimina il baccello di vaniglia e versa il latte a filo sulla crema, mescolando con una frusta a fili. Riponi sul fuoco e, sempre mescolando porta quasi a bollore. Se hai un termometro misura 82°C. Spegni il fuoco, metti la crema dentro una boule, coprila con la pellicola e falla raffreddare dentro un’altra ciotola con il ghiaccio. Monta la panna e aggiungila alla crema pasticciera con una spatola lavorando dal basso verso l’alto. Prepara la bagna mescolando l’acqua con il succo d’arancia e lo zucchero. Metti in un pentolino e riscalda la soluzione  fino a sciogliere lo zucchero, filtra e versa in una bottiglia per bagne. Posiziona il primo disco di pan di spagna sul piatto e bagnalo in maniera uniforme. Riempi un sac-a-poche senza bocchetta e distribuisci metà della crema diplomatica e metà delle fragole precedentemente tagliate a pezzetti. Copri con il secondo disco di pan di spagna e procedi con la crema diplomatica e le fragole. Completa con l’ultimo strato bagnando anche quello. Livella i bordi e metti in frigo un paio d’ore. Dopo procedi con la fase finale, la decorazione.
Monta la panna con lo zucchero a velo, con una spatola distribuisci la panna sui bordi, sulla parte alta e rendi liscia quanto più è possibile, finisci decorando la superficie con le fette di arancia, le fragole, i lisianthus e le foglioline di alloro.

bocconcini duci e zuccherati

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Un sol boccone e via, sparito nel nulla. Ma mi devi credere sulla mia parola d’onore, un sogno che metti in bocca, chiudi gli occhi e ti ritrovi dove vuoi tu.
Mi piacciono le cose niche, piccole che le tieni tra le mani, facili da gestire, puoi sistemarle dove vuoi, tra le pieghe di una tovaglia o dentro un cassetto. O, nel tal caso mangereccio in bocca, senza soluzione di continuità.
Il cioccolato! AH! Una passione smodata, senza limiti. Solido, liquido, fondente o al latte lo adoro e mi rasserena anche solo lavorarlo, odorarlo. Ci accumincio tritandolo, ed è un delirio.
Anche scartare la tavoletta è un bel momento. Un misto di carta patinata che fa “ssstack” quando scolli la parte superiore da quella inferiore, scoprendo quel luccichio d’argento che accarezza la cioccolata fondente, scura.

Non so tu, io appena talìo la carta argentata mi viene la voglia di strazzalla. Ho provato tante volte a scartare con delicatezza ma, niente. La tiro via senza gentilezza così, se avanza cioccolato dalla preparazione, mi devo sacrificare mangiandolo!

Questa ricetta l’ho trovata su Pinterest, o meglio ho trovato la foto che mi ha acchiappato sul catalogo mondiale e il link.
Ho, come spesso accade, fatto un po’ come la testa mi fa dire, quando incoccio ricette che non mi convincono totalmente. Comunque se vuoi l’originale hai il link!

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Piccoli brownies con mousse alla nutella

per 24 piccoli pasticcini
115 g di burro
120 g di zucchero
2 uova
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia
70 g di cacao
un pizzico di sale
1/2 cucchiaino di lievito chimico
70 g di farina
riscalda il forno a 170°C e comincia col preparare i pasticcini brownies: mescola gli ingredienti secchi e sciogli il burro con lo zucchero su fuoco dolce. Spegni quando comincia a sobbollire. Aggiungi le uova, la vaniglia al composto di burro e sbatti per amalgamare. Ingloba gli ingredienti secchi e mescola bene. Suddividi in uno stampo da minimuffin senza imburrare e infarinare e inforna per 15 minuti o quando noti che siano arrivati a cottura, dipende molto dal tuo forno. Fai raffreddare un po e poi, usando un elemento cilindrico, fai una leggera pressione sul lato alto del pasticcino per realizzare un incavo.

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prepara la mousse alla nutella, occhio che te ne resterà una carrettata ma non sarà un problema, è buonissima.
100 g di mascarpone
320 g di nutella
50 g di cioccolato fondente
130 g di panna

sciogli il cioccolato a bagnomaria e sbatti il formaggio con la nutella. Aggiungi il cioccolato fuso e leggermente raffreddato, mescola per amalgamare. Monta la panna e aggiungine una metà per ammorbidire il composto di nutella e poi aggiungi il resto.  Passa in frigo per un paio d’ore. Recupera la mousse, sbatti per farla rinvenire e riempi un sac a poche con bocchetta a stella. Farcisci i brownies e decora come ti piace, io ho usato degli zuccherini colorati e un po’ di cacao

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l’ultima e tiriamo

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Si, ‘u sacciu, ancora cose duci e zuccherate?
Si, L’ultima e tiriamo avanti, l’ultima cosa duci chi fici ppì l’Epifania m’interessava cuntaritilla picchì potrebbe tornarti utile in qualche occasione, chissacciu, macari si, non è detto che sei tra quelli che “appena finite le feste a dieta”. Quindi eccomi qua.
Anche questa volta sto a cuntarti una ricetta di un maestro pasticcere. Faccio ‘na citazione come diciamo noi architetti quando scopiazziamo lo stile di un grande e famoso professionista. Attribuiamo al concetto di copia un valore alto chiamandolo citazione azzerando in automatico il plagio. Geni!
E va beh bisogna sapere copiare, l’ho detto sempre e non è detto che io lo sappia fare ma di sicuro m’ddivittia e il dolcino è buono veramente se ti piacciono le cose tremolanti.
cioccolato

La ricetta di cui ti vogghiu parrari è quella del creme caramel del maestro Montersino.
Una cosa non capisco dalla descrizione del maestro e ci chiederei: Luca, maestro mio, ma ‘sta glassa al caramello venne dura puru a ttia? Una pietra, scomoda da mangiare, secunnu mia eh?

Amunì, assittati e segnati ‘st’ingredienti.

per la pasta frolla:
92 g di farina 180 W
55 g di burro
37 g di zucchero a velo
15 g di tuorli (uno)
una bacca di vaniglia
la scorza di un limone, grattugiata
un pizzico di sale

per il creme caramel:
450 g di latte intero fresco
180 g di uova intere, circa 3 piccole
50 g di panna fresca
130 g di zucchero semolato
15 g di agar agar, oppure 4 fogli di colla di pesce
una bacca di vaniglia
una bacca di anice stellato
5 g di liquore all’anice, ho messi 2 gocce di zammù, anice unico, questione di gusti

per la glassa al caramello:
200 g di salsa al caramello
12 g di agar agar

per la salsa al caramello
100 g di zucchero semolato
100 g di acqua

per la finitura
200 g di pasta frolla
100 g di cioccolato fondente al 55% di cacao

pigghiati un pizzino per i passaggi, sunnu n’anticchia ‘ntipatici ma se segui passo passo t’arrinesciunu tutti cosi.

prepara la pasta frolla lavorando la farina con il burro tagliato a dadini. Aggiungi lo zucchero a velo, i tuorli e i semi della vaniglia, in ultimo il sale e la scorza del limone. Realizza una palla, avvolgila nella pellicola e mettina in frigo per almeno un’ora ma anche di più.

prepara il crème caramel mettendo 50 g di zucchero in un pentolino dal fondo spesso e fallo caramellare sul fuoco, non ti allontanare, rischi di bruciarlo e di buttare via tutto. Distribuiscilo sul fondo di uno stampo da plumcake, in maniera uniforme.
in una ciotola slega le uova sbattendole leggermente insieme ai semi di vaniglia, al liquore e alla bacca di anice stellato.  Fai bollire il latte con la panna per un minuto e aggiungi lo zucchero a pioggia miscelato con l’agar agar, dice il maestro. Se usi la colla di pesce mettila a mollo in acqua fredda per qualche minuto e poi aggiungila al composto di latte dopo aver sciolto lo zucchero. Versa il composto di latte e panna sulle uova, mescola bene tutto e versalo nello stampo da plumcake. Cuoci a bagnomaria a 140°C per 20 minuti. Tira fuori dal forno la crema e falla raffreddare, poi metti tutto nel bicchiere del frullatore e frulla tutto. Riempi degli stampi in silicone  di babà nichi, mignon e poi passali in freezer.

Nel frattempo prepara i biscotti: stendi l’impasto, ritaglialo con un coppapasta leggermente più grande della base degli stampi che hai scelto per i tuoi crème caramel e cuoci in forno caldo a 180°C per circa 15 minuti.
Trita al coltello il cioccolato e scioglilo a bagnomaria. quando è ancora tiepido immergi la parte superiore del biscotti e fai raffreddare.

Prepara la salsa al caramello facendo cuocere 70 g di acqua con lo zucchero fino a ottenere un caramello biondo poi ferma la cottura con 30 g di acqua calda. Occhio eh? fai attenzione picchì quando aggiungi quest’acqua il caramello comincia a schizzare. Prepara la glassa al caramello facendo bollire una parte della salsa precedentemente preparata con l’agar agar, aggiungi la parte rimasta di salsa al caramello e continua a mescolare.

Tira fuori dal freezer i crème caramel e realizza i canapè ponendo sul piatto a servire il biscotto con la glassatura al cioccolato, sforma un crème caramel e adagialo sul biscotto e poi versa un po’ di glassa al caramello calda. Poni in frigo e porta a temperatura.

 

 

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una crostata da sdillinio

Ora nnì finisce ‘u babbìu. Ammia ppì prima.
Arrivò ‘u friddu, quello vero dico, quello d’aggigghiari.
Che ti devo dire, qua le temperature scendono a gennaio e a febbraio e ora ora arrivò la prima sciabolata. Arrivò attipo tumpulata. Si me l’avevano detto ma io spero sempre che si sbaglino. Per una mano la maglietta di cotone con le maniche corte sempre me la metto, hai visto mai che acchiana la temperatura…
I miei sensori sono fortemente in allarme, suona tutto come quando scatta la sirena dell’antitaccheggio allora lo sai che faccio? l’unica cosa sensata; mi concentro su una cosa duci e non ci penso più.
Ora però ho n’autru poblema, come tu cuntu? Probabilmente mi sto impoverendo di parole, opere e omissioni. Ma mi pare sempre chiù difficile trovare le parole giuste ppì countariti megghiù ‘na cosa. Certo la foto purrìa essere bastevole, ma forse no. Amunì ci provo.
E’ una crostata che va bene su tutto, come il nero per i vestiti; si adatta a qualunque ricorrenza, festa o evento.
Io la fici per festeggiare il 26 dicembre, Santo Stefano tutti da me, una biddizza. Eramo 19 tra granni e picciriddi, tutti assittati. N’addivittemmu, ognuno portò ‘na cosa. Il porta party è condivisione allo stato solido cu le fimmine di casa che s’organizzano per dare a tutti un boccone di bellezza e bontà. Ah! ‘Ste fimmine, un brazzu di mari sunnu! Ma chista è n’autra storia che forse poi ti cuntu.
La torta Giulio  di Ernst Knam è un delirio di bontà, in primisi picchì è al cioccolato, in secundisi picchì i tre strati: frolla, mou salato e ganache di copertura sono commoventi al primo mozzicone.
Pigghiati un pizzino e signa ‘sta ricetta.

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Per la frolla al cacao
250 g d burro morbido
250 g di zucchero semolato
100 g di uova (circa 2)
4 g di sale
1 bacca di vaniglia
10 g di lievito in polvere
400 g di farina 00
80 g di cacao

Per la ganache al cioccolato 
300 g di cioccolato fondente al 60%
220 ml di panna fresca liquida

Per il mou salato

100 g di zucchero semolato
100 g di panna fresca liquida
90 g di burro morbido
2 g di fior di sale (sale di Maldon)

prepara la pasta frolla al cacao impastando il burro a temperatura ambiente con lo zucchero e i semi della bacca di vaniglia. Aggiungi le uova, il cacao, la farina, il lievito e il sale. Realizza un panetto, avvolgilo nella pellicola e metti in frigo per almeno tre ore
Prepara il mou salato versando lo zucchero in un pentolino dal fondo spesso e dai bordi alti, lascialo caramellare. quando diventa biondo aggiungi la panna bollente e cuoci per 5 minuti mescolando con una frusta. Togli il pentolino dal fuoco e aggiungi il burro morbido e il fior di sale. Imburra e infarina una teglia per crostata da 28 cm con il fondo amovibile e accendi il forno portandolo a una temperatura di 175°C. Manipola leggermente la frolla e stendila con un matterello, arrotolala e adagiala sulla teglia, modellala e rifila i bordi. Passa in frigo per mezz’ora e poi cuoci “in bianco” per 15- 20 minuti. Quando il guscio è cotto sfornalo e rifila i bordi con un coltello quando la torta è calda. Fai raffreddare e poi versa il caramello mou e metti in frigo per due o tre ore.
Prepara la ganache tritando a coltello il cioccolato e portando la panna a bollore. Versa la panna sul cioccolato posto dentro una boulle, mescola costantemente con una frusta a fili fino ad amalgamare gli ingredienti. Fai raggiungere la temperatura ambiente e poi versa sul caramello mou. Rimetti in frigo per un’ora ancora. Rimpasta la frolla avanzata e realizza dei biscotti che cuocerai per circa 10- 15 minuti. fai raffreddare e poi, come fici Rossella Neiadin di Dissapore  da cui ho desunto la ricetta, pennella con del colorante oro sciolto con un po’ di rum o alcool, poggiali sulla torta e servi.
Poi mi cunti.

 

 

 

 

una mousse per un buon Natale

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Buon Natale
ti regalo un bicchiere con una mousse al cioccolato e cialde croccanti al cacao, una cosa da fine pasto dopo una cena luculliana, di quelle che non finiscono mai, che ti lasciano senza fiato. Ecco, con un bicchiere così finisci in bellezza con quel dolce e amaro che non guasta e che ti mette in pace con tutti anche con quelli che ti stanno ‘ntipatici. Provali, li prepari in anticipo e li metti in frigo coperti dalla pellicola, poco prima di servire, attipo quando hai finito con il secondo, li tiri fuori così arrivano a tavola a temperatura ambiente. Decorali con le cialde e poi mi cunti.
Ciao mousse-odueo2

Bicchierini con mousse al cioccolato e cialde golose Athena

Per 4 bicchieri

100 g di cioccolato fondente
100 g di cioccolato fondente all’arancia
100 ml di panna da montare
50 g di burro
25 g di zucchero
2 uova
una manciata d nocciole tostate
4-5 cialde alla nocciola e al cacao Athena per bicchiere

spezzetta il cioccolato ponilo in un tegame a bagnomaria e fondilo a fuoco dolce, aggiungi prima il burro e poi i tuorli, mescola per ottenere un composto liscio. Sbatti gli albumi a neve con lo zucchero e uniscili al cioccolato, sbatti ancora con le fruste elettriche. Monta la panna e aggiungila delicatamente con una spatola. Metti in frigo per almeno 40 minuti. Trascorso questo tempo sbatti con le fruste elettriche e poni la mousse dentro un sac-a-poche munita di bocchetta a stella e componi i bicchierini mettendo ¼ di crema dentro un bicchiere  e le cialde in piedi e qualche nocciola tostata sopra.