espliciti sapori

Cosa vuol dire, per te, avere il senso della cucina? Mangiare per innamorarsi, dico io.

Innamorarsi di un ingrediente mangiato con le mani, crudo magari, prima di passare attraverso le diverse manipolazioni: nettare, affettare, cuocere e infine portare in tavola, il luogo dove si gioca la “partita”. Il luogo nel quale le cose assumono un ruolo netto, gerarchico, strutturale, architettonico, teatrale direi. Non è un bisogno alimentare, non lo è più. E’ un’educazione sentimentale, un gioco delle parti, uno scambio geografico, scenografico e culturale.

Io, in questo contesto, interpreto un personaggio, me stessa. Decido quando allacciarmi il grembiule sui fianchi e cosa preparare per farti percepire il ciavuru e ‘u sapuri, anche a 1300 km di distanza. Alcune volte riesco, accostando sensazioni che reputo bellissime a diffondere la mia stessa percezione procurandoti il desiderio di riprodurre la ricetta. Quello è un grande successo che culmina nel momento stesso in cui, al primo assaggio, pensi solo cose belle. In ultimo, in questa rappresentazione, sono soggetta al tuo giudizio e alle tue critiche, è inevitabile; fa parte del gioco.

Qui trovi testi culinari che raccontano, attraverso parole e immagini, una selezione di “cose, che cose non sono” e della loro infinita combinazione. Provo a superare il confine del piatto, andando oltre, cuntandoti di come ho individuato questa o quella ricetta e dove ho reperito gli ingredienti. Ti porto, mano manuzza, nei mercati di Palermo, tra le viuzze inturciniate della città araba attraversando quella barocca anche con il naso all’insù, picchì nutro l’esigenza di condurti in questo bellissimo luogo che mi ospita, seguendo un’organizzazione mentale, affondando, a piè pari, nel mio percorso di crescita personale.

Tutto questo panegirico per dire una cosa, al di là dei discorsi che ho sentito e letto in questi giorni sugli influencer, credo che se fai un lavoro che viene valutato come un buon lavoro, questo debba essere rispettato, seguendo determinati livelli di pertinenza. Attenendosi a ciò che è significativo tralasciando ciò che non lo è, individuando un ruolo in questo complesso sistema, dinamico e turbolento legato al mondo del cibo, magari davanti a un piatto di spaghetti cozze e vongole e un calice di vino bianco, bello freddo, che scende nel cannarozzo, cantando.

spaghetti_cozze e vongole res

n’addivittemmu!

guarda il video -Metti una cena in vetrina con “Palermo al contrario”spazio c_1

L’ho detto? Si, l’ho detto in tutte le salse; in Sicilia non siamo abituati al freddo, pochi giorni ci fanno andare fuori di testa.

-Ma siamo a febbraio, inverno quindi freddo!
-E va beh, lo capisco, ma non siamo abituati, che ti devo dire?

Non siamo abituati neanche a più di un giorno di pioggia, male che vada ci accolliamo quella pioggerellina attipo assuppaviddano, perfetta per le colture. Giriamo per le strade senza paracqua, tanto non serve, siamo convinti che affaccerà il sole da un momento all’altro. Io ho sempre gli occhiali da sole inforcati; quando si dice l’ottimismo…
Ma tutta ‘sta pioggia che è caduta sull’Isola, no, ci ha destabilizzato, ci convinciamo di non potercela fare; non siamo neppure attrezzati. Le fognature tutta ‘st’acqua non l’hanno vista mai, anche picchì s’attuppano per le tonnellate di aghi di pino e foglie di varia natura che poi galleggiano sull’acqua trasformando le strade in fiumi equatoriali. Ci vogliono quattro ruote attipo SUV (vedi che servono?), a piedi sono obbligatori gli stivali alti dei pescatori.
Diciamolo, viviamo in città in cui non è previsto ‘u malu tempu, solo sole, animi rilassati e schiticchi a tinchitè.
Allora niente facciamo? N’organizzamu!

spazio cooking
Ecco, manco a farlo apposta, a Palermo ha aperto uno spazio favoloso, Spazio Cooking si chiama, dove si coniuga la sensazione di casa con la comodità che poi qualcuno metterà a posto al posto tuo. Chistu ficimu l’autra sira. Eravamo dieci; gli amici blogger di Palermo al Contrario, il mio sposo e io, abbiamo prenotato uno dei tre spazi disponibili completo di cucina, attrezzatura varia, una sala con un tavolo e mise en place. Ficimu ‘a spisa, ma potresti fartela fare da loro se non hai tempo. N’arricampammu all’ora convenuta, e nnì misimu all’opera.

tavola

Amunì, mentre inforno il pane chi arrotola i cornetti di pasta sfoglia con pere e parmigiano?

Mizzica in dieci cristiani ci sunnu 20 brazza ‘i mari che si adoperano per realizzare anche le sicarette di pasta phyllo abbrazzate a fettine di prosciutto crudo; uno spettacolo! Mentre io cuocevo i vermicelli al vino rosso un ciavuru paradisiaco ci affatava e nel frattempo con un calice di Syrah in mano qualcuno immortalava questi momenti di condivisione allo stato puro.

calici

spaghetti al vino

-…Ma, e di secondo?
-Uddiu, chi stende la pasta brisée per la quiche lorraine?

quiche lorraine
Il forno ha lavorato tantissimo, l’abbiamo stressato fino all’ultimo cuocendo anche una crostata di mele e marmellata di arance. poi, felici, n’assittammu e ficimu ‘u schiticchiu!

crostata fetta
La cosa bella di ‘sto posto? Poi ti alzi e te ne vai.

noi spazio cooking

 

Marsala, oro, rubino e ambra

Sfumature e trasparenze di una città unica

Le pagine epiche, che raccontano lo sbarco dei Mille a Marsala, sono state ripercorse, dal 5 al 7 luglio, in modo assolutamente spensierato e senza afflato patriottico, da una fiumara di gente che si è riversata nelle strade della cittadina siciliana.

Porta Nuova
Palazzo Fici, dettaglio

Appassionati di vino arrivati per mare, per  cielo e per le strade  più diverse si sono, anzi ci siamo, versati nel centro storico, guidati dal dio Bacco e con il porta bicchiere al collo, all’affannosa ricerca della degustazione  prevista sul programma; Cerasuolo di Vittoria, Nero d’Avola,  Grillo, Barbera, Vini dell’Etna, Marsala e vini liquorosi di diverse annate e dalle sfumature più belle aspettavano di essere assaporate. Lo scenario che che si dipanava nelle strade dell’antico centro storico, tra rossi, bianchi e rosè, ha regalato una rappresentazione architettonica di grande pregio.

Enoteca di Palazzo Fici

 L’impianto viario, di origine araba e di sviluppo romano, presenta un intricato tracciato, riconoscibile dalla croce di strade identificate dal cardo e dal decumano. In questo ambiente urbano molte altre attività, previste nella ‘tre giorni marsalese’, si sono susseguite senza sosta; showcoocking con gli chef di Marsala&Sapori, degustazioni di prodotti dei presidi SlowFood Sicilia e presentazioni di tre meravigliosi libri che raccontano di cibo.Stefania Oliveri con il suo libro “Metti un celiaco a cena”, Navarra Editore.

Anna Maria Pellegrino e io, supportati da Anna Gentile, abbiamo raccontato il lavoro svolto insieme con Francesca Ghelfi, Anna Rita Sabbatini, Sara Milletti, Filippo Valoriani,  Sara Trescari&Paolo Arcuno e Lucilla Titta nella redazione del libro “Omega Me” Trenta Editore e patrocinato da Vallè. Giuseppe Culicchia ha presentato “Marsala, dove il vino brucia come i ricordi” Racconti in Bottiglia Editore e “Venere in Metrò” Edizione Mondadori.

Capriate, Cantina Donnafugata

 Le visite guidate nelle più prestigiose cantine hanno spalancato un mondo affascinante; effluvi incantatori, atmosfere sorprendenti, bellezze memorabili hanno evocato lo spirito di Bacco guadagnando l’animo degli ospiti. L’aperitivo e cena luculliana nelle cantine Donnafugata ci hanno pervasi di un incanto surreale.

 
“Verticale” stessa etichetta, annate diverse

Cortile, Cantine Donnafugata

Josè Rallo e il sindaco di Marsala, Giulia Maria Adamo

Trasportati sulla melodia della voce di Josè e dall’ospitalità e competenza di Antonio, i fratelli Rallo o come li chiamo io, i fratelli Donnafugata , siamo stati condotti, tra ciavuru di vino e botti di rovere tutte ben allineate, in un mondo che affata.

Saline

Nell’ultimo giorno del Marsala wine ho visitato (per la prima volta non ditelo a nessuno che m’affruntu) le saline nella Riserva Naturale Orientata dello Stagnone di Marsala.

Stagnone di Marsala, Riserva Naturale Orientata

Sempre studiate sui libri si sono rivelate uno spettacolo della natura affidato alla sapiente cura dell’uomo che, almeno in questo caso, è indispensabile per il mantenimento di quell’ecosistema.

I mulini a vento, aventi diverse funzioni all’interno del complesso sistema di produzione del sale, configurano quel luogo come portentoso. L’aria ventosa del mare, è risaputo, apre un piitto di moriri, e con questa voragine nello stomaco siamo arrivati al ristorante “Le Lumie” dove lo chef Emanuele Russo coadiuvato da Gabriele Li Mandri dell’osteria “Il Gallo e l’Innamorata” e Riccardo Sala del ristorante “Torre d’Occidente”


da sinistra Riccardo Sala, Gabriele Li Mandri e Emanuele Russo
(foto della foto, rubata a Christian Sarti

hanno aperto la cucina regalandoci perle culinarie raccontando tradizioni e ricette di antipasti  siciliani e per i più pacinziusi, il vincitore del Cous Cous Fest Preview, lo chef Emanuele Russo, ha incocciato a mano la semola, svelando i segreti della sua maestria, preparando per noi un succulento cous cous tradizionale.

Incocciatura senza la mafaradda

Condimento del cous cous prima della cottura

cottura nella couscoussiera a vapore e anello di farina e acqua per saggiarne la cottura

Cous cous di pesce

 Da cosa si riconosce un grande chef? Dall’umiltà nel raccontare gli’intimi segreti  della sua abilità e competenza. Ecco che uno di questi l’ha raccontato a me dopo aver assaggiato una sublime pasta con il pesto alla trapanese che vi rivelo proprio qui tra queste pagine tra qualche giorno.
In ultimo, ma non per importanza, lasciatemi ringraziare i fautori dell’organizzazione del Marsala Wine 2013 e il Comune della splendida città siciliana, per l’accoglienza e la ricchezza delle attività riservate. E’ stata una esperienza memorabile.

Busiati alla trapanese work in progress, come si dice in questi casi… to be continued

Mi stai diludendo

Claudia, MI STAI DILUDENDO! Mi arrivano telefonate di sulenni cazziatuni, lo so, tra un post e l’altro passa tanto tempo. Non ce la faccio a pubblicare con cadenze precise. In genere pubblico pubblicavo un post ogni due giorni ma da dicembre sono veramente, ma veramente intrecciata in un paio di cosette interessanti: una non posso ancora svelarla, l’altra la vedete nel caos del mio tavolo da pranzo. Sapete che adoro preparare dolci e torte, con la moda della pasta di zucchero che ha ‘nnigghiatu menzu munnu, mi sono adeguata alla richiesta di granni e picciriddi, quindi è un delirio di torte decorate sempre più complicate, manco a dirlo. Faccio pratica comprando sempre prodotti nuovi dall’infaticabile Roberto che gestisce Hobby Dolce a Palermo. Mischineddu, fa di tutto per soddisfare ogni richiesta di attrezzi, materiale e supporti vari dispensando consigli e ricette a chiunque si presenti nel suo negozio. Insomma in definitiva si sa che sono i ferri fanno il mastro. Tornando al discorso, vi dicevo delle torte, ho iniziato a Febbraio con la torta Ghibson guitar, la torta castello delle principesse, e una torta di laurea. Adesso sto preparando la torta per un’altra laurea con tesi sul cinema. Insomma sugnu misa ‘o travagghio non sto mica qui a pettinar le bambole e nemmeno a smacchiare i giaguari. Vogliatemi bene.
Cla

torta Gibson guitar
torta delle principesse per Angelica 
torta di laurea dottoressa Veronica 

quando c’è la passione…

c’è tutto! Quando si ama fare una cosa, la si fa bene. E’ certo, risaputo, scontato, pressochè ovvio. La passione che si ha nel fare una cosa qualunque porta, senza ombra di dubbio, ad un ottimo risultato. Se poi la passione la si trasporta anche nei rapporti umani, credo che la vita sia vissuta, da queste persone, pienamente.
Fare il contadino è un lavoro molto faticoso; avete mai provato a coltivare un pezzettino di terra, piccolo eh, per realizzare un orticello? Io si, ci vuole tanto lavoro, tanta fatica e una impareggiabile passione. E’ quella che ci mettono i Contadini Per Passione, un  gruppo di ragazzi che lavorano la terra di Ribera producendo delle arance favolose.

Quella che vi mostro è una cassetta che mi è stata regalata da loro, non per fare pubblicità, no. Paolo, uno dei contadini, dopo aver letto della mancata presentazione del libro Scorza d’arancia a poche ore dall’evento e della mia profonda delusione per aver investito denaro e tempo per la preparazione del buffet, mi ha consolato, come si fa con i picciriddi, uguale uguale, con una promessa: una delle cassette del primo raccolto l’avrebbe spedita a me. Quando si dice non tutti i mali vengono per nuocere? Vero è! La cassetta è arrivata davvero, la promessa è stata mantenuta e a me è tornato il sorriso 🙂
Vi posso solo raccontare chi ciavuru chi fanno st’arance…una poesia invernale, puramente, infinitamente, profondamente e APPASSIONATAMENTE SICULA.

Grazie Paolo, grazie Contadini 

quando l’emozione non mi fa ragionare più…

perdo il lume, mi faccio trascinare dalla commozione e qualche lacrimuzza scappa; il problema, poi è ricacciarla indietro, difficilissimo è. Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte una platea con tanti amici che condividono con te una grande emozione; erano moltissimi, ho nel cuore i loro visi, quelli che erano presenti e quelli che, da lontano, fremevano con me.

Ebbene il fatidico giorno è arrivato; le pagine del blog si sono materializzate in pagine fisicamente sfogliabili, ciavuruse e magiche per me che le ho realizzate. La presentazione è stata memorabile, ho fatto un bagno di amore allo stato puro, avevo davanti a me amici che ridevano e gioivano per il raggiungimento di questo traguardo. Avrei dovuto rammentarmi tutta la teoria studiata sui testi che insegnano come parlare in pubblico, psicologia delle conferenze e come modulare la propria voce per catturare l’attenzione dei partecipanti ma…niente c’è potuto, tutte cose mi scordai e pure le lacrime ho dovuto ricacciare indietro perchè la commozione mi ha incrinato la voce.

 Per non di meno a ciò vi presento il buffet che ho offerto agli intervenuti: nella foto qui sopra, la torta nera della Mercante di Spezie versione gluten free, i buccellati dentro la scatola di latta, i ciuriddi con caprino e tonno, biscotti salati al parmigiano, mandorle e rosmarino, casatiello napoletano,  bicchierini di broccoli arriminati e sfogline gluten free, bicchierini di cous cous di riso e mais alle verdure, focaccia di grano saraceno farcita con prosciutto crudo, pecorino, pere e confettura di melagrana, panini assortiti e…non è rimasta una briciola!

inoltrarmi dentro l’autunno evocando la primavera

dal punto di vista meteropatico è la migliore cosa che mi poteva capitare. Piuttosto, avete partecipato al progetto su Flickr “150 Primavere in bella mostra”?
Io si! 😀 un tuffo dalla finestra temporale a braccia aperte verso il piacevole tepore del sole.
Ebbene, il progetto si è concluso con ben 612 partecipanti e la scelta di 10 immagini, le più belle; selezionate e condivise con il mondo degli appassionati della fotografia, sono state impresse sulle lattine in edizione limitata/speciale della storica latta dell’Olio di Oliva Sasso e da novembre faranno bella mostra di se sugli scaffali dei supermercati 😉 
 

giudicate la bellezza di queste foto

 Sono favolose 😉

il 10 novembre avìti chiffari?

Perchè se siete schiffarati, potreste venire a trovarmi allo Spazio Cultura, per la presentazione del libro di ricettuzze della scorza 😉  Avrete l’occasione di assaggiare qualche pagina, vi aspetto alle 18,30 a Palermo in via Marchese di Villabianca, 102
Amunì avvicinate chi ‘nì manciamu ‘u libru 

AVVINANDO Wine Fest


“Avvinare [significa] versare una piccola quantità di vino nel calice facendolo scorrere lungo le pareti con un movimento circolare del polso, al fine di eliminare eventuali sapori e odori e preparare  il calice stesso alla degustazione, coinvolgendo vista, olfatto, gusto. Avvinando Wine Fest coinvolge i cinque sensi. Vino da osservare, da annusare da assaporare.” cit. Avvinando wine fest

Oggi ho partecipato, con immenso piacere e onore, alla conferenza stampa tenuta a Palermo presso Villa Igiea Hilton, di Avvinando Wine Fest. Desidero porre l’attenzione su  una manifestazione, giunta alla sua quinta edizione, che coinvolge aziende vinicole di alto pregio. Il vino d’eccellenza verrà assaporato e degustato il 14 e il 15 ottobre a Palermo, nell’incantevole e seducente cornice di Villa Boscogrande. Due giorni dedicati al vino di alta qualità e al buon cibo, arricchiti da un programma di eventi culturali e musicali.
Durante tre giornate precedenti all’evento, il 9,10 e 11 ottobre a Villa Igiea Hilton a Palermo, si svolgeranno le sedute di degustazione della prima edizione del Premio Avvinando Wine fest e del Premio Giancarlo Lo Sicco,  noto critico e giornalista enogastronomico, fondatore, insieme con Nino Aiello, della cultura del mangiare e bere bene nella nostra isola, coordinatore generale e fiduciario Slow Food, scomparso prematuramente l’anno scorso.
Oggi credevo di presenziare come spettatrice e invece mi sono ritrovata attorno ad un tavolo immenso, con molte personalità, imprenditori, chef, attori, giornalisti, televisione e un microfono in mano.
Andate a visitare il sito e se siete nelle vicinanze vediamoci li!
le foto e il logo sono di proprietà di Avvinando.it

aprite con me una finestra temporale?

Olio Sasso dà l’opportunità di aprire una finestra sulla stagione più tiepida dell’anno, proprio durante quella più fredda…anche se ancora l’inverno non è arrivato ufficialmente, la neve in molte regioni la fa da padrona. E per chi, come me, adora la stagione calda, questa è una fantastica iniziativa!
Lo sapevate che Olio Sasso festeggia 150 anni di vita? Per celebrare questa ricorrenza, l’azienda ha organizzato una mostra fotografica itinerante in molte piazze italiane, dedicata alla primavera, Adesso la mostra itinerante è terminata ma prosegue su Flickr entro il 28 febbraio 2011 tutti noi abbiamo la possibilità di inserire una nostra foto, già scattata o da scattare anche se il sole oggi fuori non splende. Cito testualmente “cerca ispirazione anche al di là delle stagioni. La primavera può essere stato d’animo, vitalità, affrontare le cose con leggerezza. La primavera può essere tutto l’anno.”

[…] REGOLE

Poche regole, semplici e chiare. Rispettare il tema, prima di tutto. Le foto inviate devono evocare la primavera, il suo senso di leggerezza e di benessere o il piacere di vivere all’aria aperta. Cerca di essere originale, in primavera non ci sono solo farfalle e fiori che sbocciano. Hai piena libertà d’espressione. Puoi scattare foto a colori o in bianco e nero, ritratti o paesaggi, o quello che vuoi tu. Infine ricordati di inserire sempre il TAG che indica la regione italiana in cui è stata scattata la fotografia o la regione da dove carichi l’immagine: troverai così le tue foto all’interno di un percorso fotografico sul sito[…]

ve la lascio la ricettuzza di una torta di mele? va bene in ogni stagione 😉
140 g di farina che lievita
3 uova
50 g di burro
100 g di zucchero
un limone
2 mele
montate le uova con lo zucchero fino a renderle gonfie, incorporate la farina con un pizzico di sale. Sciogliete il burro  e, quando sarà tiepido, aggiungetelo al composto di uova insieme con la scorza di limone grattugiata. Grattugiate anche le mele, con una grattugia a fori grossi, dopo averle sbucciate e private del torsolo. Versate il composto in una teglia da 20 cm di diametro imburrata e infarinata, cuocete nel forno caldo a 160°C per circa 30 minuti.