Una giornata MONDIALE

Oggi è una grande giornata, una giornata in cui coincidono ben due iniziative rivolte all’alimentazione

World Bread Day Giornata mondiale del pane 2012 e il World Food Day Giornata mondiale dell’Alimentazione 2012
non potevo mancare all’appello
Giornata mondiale del pane, Il ciavuru di pane che si sprigiona in casa è assolutamente irresistibile; è un evento speciale che coinvolge tutti i blogger. Zorra, già da sette anni in maniera instancabile, si è assunta il compito di coinvolgere tutta la blogsfera per preparare il pane in questo giorno e di raccogliere tutte le ricette  sul suo blog…lode a Zorra! 😀

Io qua sono con un pane dolce alle nocciole; questa ricetta l’ho realizzata utilizzando l’ultima porzione di lievito madre che ho preparato con il liquido di governo della mozzarella di bufala, seguendo il procedimento di Nuccio
220 g di nocciole tostate
50 g di burro
10 g di olio alle nocciole
2 uova medie sbattute (97 g)
180 g di zucchero
470 g di farina 0
250 ml di latte tiepido
un pizzico di sale
190 g di lievito madre ottenuto con l’acqua di governo delle mozzarelle di bufala
oppure 15 g di lievito di birra

Tritate a coltello le nocciole. Riducete a crema il burro con l’olio e lo zucchero; unite le uova e continuate a sbattere per un paio di minuti, unite le nocciole, il sale e poco alla volta 300 g di farina alternandola al latte. Otterrete un impasto molto fluido; se avete la planetaria cambiate la frusta a fili e mettete quella a K, in caso contrario continuate con un cucchiaio di legno. Unite il lievito madre e la farina rimasta. Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake versate il composto riempendolo per 3/4 ponetelo in forno spento con la luce accesa per .6-7 ore. Con l’impasto rimasto ho realizzato dei filoncini,  infornate a 180°C il plum cake per circa 35-40 minuti, i filoncini per circa 20 minuti. Gustatelo con i formaggi e una gelatina di nero d’Avola.

Con la squadra di Cucinando abbiamo pensato di dare voce anche alla giornata mondiale dell’alimentazione, organizzata dalla FAO già dal 16 ottobre del 1981; viene celebrata in 150 Paesi. Lo scopo è quello di sensibilizzare i Governi e i cittadini del mondo sul problema della fame e della malnutrizione nel mondo. 

Zuppa d’orzo al finocchietto
per due cristiani:
una cipolla di Tropea
30 ml di vino bianco
un piccolo mazzetto  di finocchietto di montagna
15 g di uva passa
2 pomodori per insalata
150 g di fagioli cotti
500 ml di brodo vegetale
180 g di orzo
foglie di prezzemolo
olio extra vergine di oliva
pepe

Tritate finemente la cipolla, mettetela in una risottiera di terracotta e soffriggetela in un paio di cucchiai d’olio, aggiungete il finocchietto tritato a coltello, unite l’uva passa e sfumate con il vino alzando la fiamma. Unite i fagioli, il pomodoro privato dei semi e tagliato a cubetti, fate insaporire con un mestolo di brodo e spegnete. Frullate due mestoli di condimento e rimettete nel tegame. Versate l’orzo e portate a cottura come un risotto, unendo il brodo bollente poco alla volta. A fine cottura condite con un giro d’olio crudo o, se volete, olio al peperoncino.

un dolcino svedese

un panuzzo duci e zuccherato che allarga le vedute oltre lo Stretto…molto oltre. S’avi a fari un mare di strada fino ad arrivari in Svezia. Secunnu mia liggivi troppo romanzi ambientati ddà. Da Stieg Larsson a Camilla  Läckberg attraversando la Norvegia con Jo Nesbø. Ddà friddu fa ma veramente però, mica come qua nnì mia. Non mi scanto picchì dalle pagine il freddo non passa…Leggo molto, mi appassionano i gialli, quelli ‘nturciunati, intrecciati e con un finale a sorpresa, un finale di quelli che resto alluccuta, con la bocca aperta, nonostante sia sula con me stessa, il libro in mano e incapace di comprendere come abbia fatto a non accorgermi, fino alla fine, dell’inghippo. Bravissimo lo scrittore o stupiTa io 😀
Questo panuzzo bello da taliare e buono da manciari si chiama Vetebrod, un pane duci con cannella e cardamomo, un ciavuru che è una billizza, ti trascina casa-casa con il naso all’insù.
sulla scia di Nuccio e Agostina ho utilizzato il lievito madre preparato con il liquido di governo delle mozzarelle di bufala. Se seguite questo procedimento occhio, perché la lievitazione sarà mooooolto lunga 😉
la ricetta originale è tratta da “Pane fatto in casa” Sale&Pepe collection di Linda Collister
Nella versione originale questo dolce è retto, io ho realizzato una ghirlanda che pare Natale 😀

Corona di Vetebrod
per l’impasto:
50 g di burro morbido a dadini
150 ml di latte caldo
300 g di farina 0
4 g di sale
50 g di zucchero Muscovado
10 semi di cardamomo
15 g di lievito di birra oppure  se volete fare degli esperimenti 250 g di lievito madre ottenuto con il liquido di governo della mozzarella di bufala
per il ripieno:
50 g di burro morbido morbido
50 g di zucchero Muscovado
un cucchiaino di cannella in polvere
zucchero a velo per guarnire

Preparate l’impasto mettendo il burro e il latte tiepido insieme, mescolando fino a completo fusione del burro. In un’ampia ciotola mescolate la farina, il sale e lo zucchero; estraete i semi di cardamomo e pestateli in un mortaio, riducendoli in polvere. Uniteli alla farina e mescolate bene. Fate un buco al centro di questo miscuglio e aggiungete il composto di latte e il lievito, impastate a mano o meglio con la planetaria dotata di gancio, fino ad ottenere un impasto molto idratato.

 Stendetelo sulla spianatoia infarinata, allargatelo leggermente e fate quattro pieghe, ponetelo a lievitare fino al raddoppio dentro un contenitore infarinato dentro il forno spento con la luce accesa. Con questo lievito madre il mio impasto ha avuto bisogno di 7 ore di lievitazione. Preparate il ripieno mescolando lo zucchero con la cannella e il burro, io ho passato leggermente il burro sul fuoco, un paio di secondi,  Il tempo minimo per amalgamare tutti gli ingredienti. Riprendete l’impasto stendetelo sulla spianatoia infarinata realizzando un quadrato di 30 cm di lato, io l’ho steso di più realizzando un rettangolo 30×40 cm in modo da ottenere una ghirlanda. Spalmate il composto preparato, arrotolatelo lasciano la chiusura sul lato inferiore, ponetelo su una placca da forno bene imburrata e, con un paio di forbici da cucina, praticate dei tagli ortogonali al piano, distanziati di circa un cm l’uno dall’altro, poi trascinate i pezzi tagliati alternativamente verso destro e verso sinistra. Fate lievitare ancora fino al raddoppio, circa un’ora e infornate a 200°C per 20 minuti, sfornate, fate raffreddare e spolverate con lo zucchero o velo. Mangiatelo caldo e pensatemi *_*

Governo, liquido e mozzarella di bufala

 Non ho intenzione di tediarvi sul nostro governo, ci mancherebbe. Vi parlo invece di un esperimento che sta portando avanti Nuccio e che sta spopolando su facebook come una cosa favolò. In effetti, questa cosa ha un suo fascino nel quale ci sono rimasta avvinghiata pur’io. Agostina mi ha seguito passo passo tenendomi mano manuzza per tutta la durata della maratona, desidero ringraziarla pubblicamente..grazie Ago :*
Quello che vedete sopra è il risultato di una lentissima lievitazione. Vi state chiedendo di che cappero parlo? Parlo di un lievito madre ottenuto con il liquido di governo della mozzarella di bufala. Questo è il liquido contenuto nelle buste in cui vengono conservate le mozzarelle di bufala; è ottenuto dall’acqua di filatura che serve per lavorare la pasta per realizzare le mozzarelle. Per fare lievitare l’impasto è necessario un liquido di governo eccellente, comprate, dunque, delle mozzarelle di ottima qualità. Con il liquido di una mozzarella ho ottenuto due impasti di circa 450 g Con il primo ho realizzato una pizza con il metodo diretto; l’altro l’ho utilizzato come starter…ma questo sarà argomento di altri due post, portate pazienza 😀
In una terrina versate il liquido di governo e il latticello ottenuto strizzando le mozzarelle, coprite con un piatto di ceramica e fate riposare 2 giorni. Poi vi serviranno:
250 g di farina 00
120-150 ml di liquido di governo
un cucchiaino di zucchero

 Versate la farina mescolata con lo zucchero in una ciotola, riscaldate il liquido, ma solo leggermente, portatelo alla temperatura di circa 30°C, cominciate ad impastare la farina aggiungendo poco alla volta il liquido. Dovrete ottenere un impasto idratato e appiccicoso. Mettetelo in una ciotola trasparente coperto da un piatto di ceramica e ponetelo a lievitare lievitare fino al raddoppio in un luogo tiepido, ci vorranno dalle 8 alle 10 ore. Con questo impasto ho realizzato una pizza con il metodo diretto 
Infarinate la teglia del forno o il vostro pizza stone, versate il blob ottenuto ed allargatelo con le mani unte d’olio, non esagerate come ho fatto io. Lasciate lievitare ancora per circa tre ore. Riscaldate il forno a 250°C condite la vostra pizza con pomodoro fresco, olio, origano, sale e pepe, infornate per circa 15 minuti, tirate fuori dal forno, mettete la mozzarella e finite la cottura, ancora cinque minuti.

autunno a ripa di mare

Viviamo immersi in frasi fatte, stereotipi, caricature di persone e modi di fare. Ma picchì? Me lo chiedo un mare di volte; ci lasciamo trascinare, come su un’onda, dai luoghi comuni. Tutti affiatati in una solo modo di vedere. Uno o pochi, comunque una visione limitata delle cose, direi.In definitiva, CHI SIAMO NOI per dire che i fagioli si maritano con le cotiche? CHI SIAMO NOI per dire che le castagne vannu mano manuzza con il cinghiale? Già…e se nella tajine ci cucino il pesce come piaci a mia qualcuno ha qualcosa da ridire AH!?! L’autunno me lo cocio accussì! C’e cosa?
Se qualcuno avesse qualcosa da ridire o se sturciti lu nasu, siete liberissimi di cambiare canale 😀 (che avevate capito?).
D’altra parte, il bello della possibilità di scelta è proprio questo no? Io oggi ho scelto di mangiare meglio e pensare un’altra ricettuzza per Salutiamoci. Vi ricordo che nel mese di ottobre la castagna è ospitata da Kitchen Bloody Kitchen
 

sulu ppì mia:
una spigola o branzino che dir si voglia
150 g di fagioli già cotti
6 castagne
2 foglie di alloro
3 cm di zenzero grattugiato
acqua
olio extra vergine d’oliva
sale e pepe

 

Eviscerate il pesce, lavatelo, eliminate le squame, asciugatelo e mettetelo da parte. Levate la scoccia alle castagne, lessatele in acqua salata con una foglia di alloro, scolatele, eliminate la cuticola e tritatele grossolanamente. In una ciotola mescolate insieme i fagioli, lo zenzero, le castagne e una macinata di pepe. Sporcate di olio il fondo della tajine, adagiate il pesce, salatelo leggermente sia dentro che fuori e riempite la sua pancia con un po’ di condimento e una foglia di allora lavata e asciugata. Distribuite il resto dei fagioli conditi ai lati della spigola, versate circa 40 ml di acqua, chiudete con il coperchio e cuocete 15 minuti. Spegnete il fuoco e fate riposare ancora dieci minuti. Servite già sfilettato su un letto di fagioli oppure per chi ama sfilettare pazientemente il pesce direttamente su un piatto grande.

oggi, domenica.

 Oggi è domenica, raramente posto la domenica. Picchì? Picchì dedico chiù tempo a tutto quel che firrìa attorno alla casa e alla famigghia. Considerando che fici sta tegghia di pasta al forno cu chiddu che c’era e vinni bona, mi segno subito le dosi prima ca mi scordu.
per 4 cristiani calai 500 g di pasta formato ziti e finiu tutta!
500 g di polpa di zucca
300 g di funghi champignon
150 g di salsiccia già cotta
uno spicchio d’aglio
un dado per brodo alla carne senza glutammato
una generosa grattata di noce moscata
110 ml di vino bianco secco
60 g di parmigiano grattugiato
500 ml di panna fresca
pan grattato
olio extra vergine di oliva
sale
pepe
Oleate uniformemente una teglia di ceramica rettangolare di 25×30 cm e cospargetela di pangrattato. Tritate finemente l’aglio, i funghi, la salsiccia e la zucca separatamente. In un tegame riscaldate due cucchiai d’olio, aggiungete l’aglio e fate sfrigolare, unite i funghi e dopo una mescolata la salsiccia, sfumate con il vino e fate evaporare, versate anche il trito di zucca e cuocete con il coperchio per una decina di minuti, mettete il dado e mescolate fino a cottura, in tutto circa 15 minuti. Pepate e grattugiate la noce moscata. Lessate la pasta in abbondante acqua salata e cuocetela fino a tre minuti prima della fine della cottura al dente, scolatela dentro il tegame con il condimento aggiungete la panna e il parmigiano, mescolate e versate dentro la teglia preparata finite con una spolverata di pangrattato e una di parmigiano grattugiato. Infornate in forno già caldo a 180°C per 15 minuti e poi gratinate per due. Buona domenica

I colori caldi dell’autunno e le sfumature dell’arancio

L’autunno ha dei colori splendidi, sostituiscono il bianco del sole che stiddìa l’occhi d’estate. Anche se mi piace assai quel bianco. L’arancione la fa da padrone eh? Poi scorrono tutte le sfumature dal beige e il marrone passando per il rosso. Colori che richiamano i boschi e la loro parte ammucciata.
Questo mese Salutiamoci chiama a gran voce le castagne, ed io qua sono per ricordare l’iniziativa che mira a volersi bene.
Questo mese il gioco è ospitato nel blog di Azabel, Kitchen bloody kitchen e queste sono le regole scopiazzate proprio da lei 😉

  • La sfida è quella di cucinare qualcosa di buono, sano e magari anche bello con l’ingrediente del mese (le castagne, ma anche le castagne secche e la farina di castagne), approfondendo il rapporto cibo/salute ed evitando scorciatoie industriali.
  • L’unica vera regola è quella di utilizzare questa tabella degli ingredienti: ci sono ingredienti non permessi, ingredienti permessi ma non consigliati e ingredienti consigliati.
    Cercate di usare il più possibile gli alimenti consigliati, ma anche quelli permessi ma non consigliati ovviamente vanno bene.
     La tabella è stata stilata prendendo spunto dal lavoro del prof. Franco Berrino dell’Istituto dei Tumori di Milano e dalle linee guida sue e dello chef Giovanni Allegro, insegnante alla scuola di cucina di Cascina Rosa che si occupa di prevenzione tramite l’alimentazione.
  • Potete partecipare con una, due, dieci, mille ricette, l’importante è farlo entro il 31 ottobre a mezzanotte.
  • Possono partecipare tutti, blogger e non: se avete un blog pubblicate la vostra ricetta inserendo il logo di Salutiamoci e un link a questo post.
    Le ricette possono anche essere vecchie, ma è necessario fare un nuovo post. Una volta pubblicato ricordatevi di lasciarmi il link nei commenti!
    Se non avete un blog potete inviarmi le ricette tramite mail a questo indirizzo info@alicemartini.com, questo è necessario perché a fine mese verrà fatta una raccolta con tutte le ricette pervenute.
  • Se avete qualche dubbio potete andare sul blog di Salutiamoci: potete ritrovare il regolamento, approfondire meglio l’argomento e trovare i fondamenti su cui si basa Salutiamoci, inoltre troverete le raccolte delle ricette dei mesi precedenti.
Vellutata di zucca e castagne
per due cristiani:
500 g di zucca pulita
10 castagne
50 g di nocciole tostate
1 cucchiaino raso di curry
pistilli di zafferano 
sale
pepe
olio extravergine d’oliva

Togliete il guscio alle castagne e  lessatele in acqua leggermente salata. Nel frattempo tritate finemente la cipolla, mettetela in un tegame di coccio e dorate a fuoco dolce. Aggiungete la zucca tagliata a dadi, mescolate e diluite con 250 ml di acqua calda, cuocete per circa 15 minuti. Eliminate la pellicina dalle castagne, mettetele nel tegame insieme alle nocciole e al curry . Portate a cottura, aggiustate di sale e riducete in purea con un frullatore a immersione. Pepate, aggiugeete un giro d’olio crudo e impiattate decorando con lo zafferano.

Una mamma e le prove da superare

 Ogni anno è una grande sfida, quella che mi lancia mia figlia. Quest’anno poi era coadiuvata da Riccardo che ha trovato in rete l’immagine della torta Kinder cereali. Dunque, risalendo alla fonte, devo ringraziare Carmen Belfiore che, nel suo sito ha pubblicato la sua torta. Ho provato a dissuadere Carlotta ma niente , non c’è potuto manco ‘u rasuolo, come si dice da queste parti. “Mamma, ogni anno la toTTa DEVE essere sempre più difficile, se no che piacere c’è?”
Deve? E picchì? Certo, secondo lei che piacere c’è se la sfida non è tosta? Mamme, se volete raccogliere la sfida dei vostri figli, pigghiate un pizzino che vi cunto. Ah, assittatevi picchi cosa longa è!
AH! Ancora una cosa, prima di elencare le innumerevoli cose da fare, vi segnalo per gli abitanti di Catania e PaleMMo che si svolgeranno dei corsi si modelling promossi da Hobby Dolce e tenuti da Ivana e le sue torte. Queste le toTTe che verranno realizzate. Per informazioni contattate Hobby Dolce o me.


Intanto vi devo confessare che, pur avendo una tonnellata di teglie di tutte le forme e misure, mi manca quella grande…così! Le misure di questa torta sono esagerate ma non disperate,  prendete due teglie da 25 per 35 cm, quelle per le lasagne per intenderci, imburratele leggermente e rivestitele di carta forno, poi imburratele e infarinatele. Accendete il forno a 160 °C e procedete con l’impasto. Potete realizzare quello che volete secondo i vostri gusti o meglio, quelli del festeggiato, più coerente con il tema sarebbe un impasto al cioccolato come quello che vi propongo.
190 g di cacao di ottima qualità setacciato
750 ml di acqua bollente
580 g di farina auto lievitante
3 cucchiaini rasi di bicarbonato di sodio
375 g di burro morbido
6 uova
540 g di zucchero
un cucchiaino e mezzo di essenza alla vaniglia
Prima di ogni cosa pesate il vostro bicchiere della planetaria oppure la ciotola dove lavorerete l’impasto.In una terrina mescolate il cacao setacciato con l’acqua bollente, sbattete delicatamente con una frusta a fili fino ad ottenete una crema liscia e omogenea, a questo punto fate raffreddare. Considerate una cosa da non sottovalutare, il vostro impasto sarà assai, le quantità sono notevoli, quindi dovrete usare dei contenitori grandi e delle fruste lunghe per questo motivo se avete un impastatrice lavorerete meglio. Sbattete il burro morbido, unite lo zucchero, un uovo alla volta e l’essenza di vaniglia, dovrete ottenere un composto omogeneo, chiaro e spumoso; aggiungete il composto di cacao e infine la farina setacciata con il bicarbonato, amalgamate senza sbattere troppo. A questo punto pesate tutto il bicchiere con l’impasto, sottraete il peso del bicchiere vuoto e dividete per tre. Prendete una delle due teglie preparate e versate un terzo del composto, livellate e infornate per 15 minuti circa (per la cottura affidatevi alla conoscenza del vostro forno), fate la prova stecchino per verificare la cottura,  sfornate e fate intiepidire la torta nella teglia, nel frattempo versate un altro terzo di impasto nell’altra teglia e infornate il secondo strato.Tirate fuori dalla teglia e con delicatezza la torta cotta, tirando i lembi della carta forno, poggiate su una griglia per dolci rettangolare e fate raffreddare completamente. Proseguite seguendo queste indicazioni per la cottura e il raffreddamento della parte rimasta. Vi consiglio di preparare le basi il giorno prima, fateli poi riposare nel forno freddo per tutta la notte.

preparate il ripieno:
250 g di cioccolato fondente
250 ml di panna fresca
250 g di burro
150 g di burro di arachidi
70 g di zucchero a velo
50 g di cereali
Fondete a vapore il cioccolato tagliato a piccoli pezzi con il burro e la panna, evitate il contatto del recipiente contente il cioccolato con l’acqua in ebollizione, amalgamate togliete dal fuoco e unite il burro di arachidi. Trasferite in una ciotola, unite lo zucchero a velo, fate intiepidire e poi ponete in frigo a raffreddare per almeno mezz’ora. Trascorso questo tempo montate con una frusta elettrica. 

Procuratevi un vassoio piuttosto grande io l’avevo 35 per 50 cm.  Prendete una delle basi che avete cotto il giorno prima e ponetela al centro del vassoio, poi tagliate a misura, circa metà, un altro strato e componete il rettangolo di base. Versate la crema preparata e livellate bene avendo cura di conservarne un poco per le rifiniture dei bordi. Distribuite i cereali e coprite con l’impasto intero, la metà messa da parte e rifinite i bordi con una spatola d’acciaio. Mettete in frigo a rassodare almeno due ore. Trascorso questo tempo distribuite su tutta la superficie della torta  un velo di confettura di albicocche o di pesche. Rimettete in frigo ancora per un’ora. 
Per la decorazione:
700 g di cioccolato plastico
un kg di pasta di zucchero bianca 
una manciata di cereali
coloranti alimentari rosso, azzurro, nero e del cacao per il marrone
spatole di plastica per modellare 
zucchero a velo
un matterello 
un metro da sarta pulito
un pennello per alimenti
carta da forno
una matita
una gomma
durante la giornata in cui preparate le basi al cioccolato preparate anche le scritte per la decorazione. Su un foglio di carta forno progettate la vostra scritta copiandola da una merendina vera e proporzionandola alla vostra torta. Colorate circa 200 g di pasta di zucchero con il cacao setacciato; aggiungetene poco alla volta e manipolate su un piano di marmo fino ad ottenere il colore desiderato. Setacciate un leggero strato di zucchero a velo sul piano di lavoro, stendete il vostro impasto marrone con un matterello fino allo spessore desiderato, due o tre millimetri andrà bene. Con la punta di un coltellino o con l’apposito attrezzo incidete la pasta di zucchero componendo la vostra scritta, poi con molta pazienza ritagliate seguendo la dima, ponetela su un piano di cartone per alimenti cosparso di zucchero a velo e fate indurire. Preparate la K di ‘kinder’: prendete un po’ di pasta di zucchero marrone; se avete coloranti in polvere sciogliete in una ciotolina un tappino di vodka con una punta di colorante nero, stendete l’impasto e coloratelo con il colore, aggiungendolo poco alla volta fino ad ottenere il colore desiderato. Se possedete coloranti in gel non è necessario il procedimento suddetto. Procedete disegnando la K sulla pasta nera stesa allo stesso spessore della precedente. Continuante colorando circa 500 g di pasta con il colorante rosso facendo attenzione a individuare la giusta tonalità di arancione. Prelevate una piccola quantità per realizzare la scritta ‘inder’ di kinder e ponete a indurire. Quella rimanente mettetela dentro un sacchetto per congelare gli alimenti ben chiuso. Colorate un piccolo pezzo di pasta di zucchero bianca con l’azzurro, stendetela e realizzate un rettangolo, per realizzare la scritta ‘latte e 5 cereali’ arrotolate la pasta di zucchero realizzando dei piccolissimi salsicciotti, andranno lavoranti in maniera certosina e con manuzze da picciriddu è veramente nicaredda. prelevate due pezzettini piccoli di pasta bianca e realizzate le due gocce di latte. Preparate la colla sciogliendo 10 g di colla di zucchero con un cucchiaino di acqua bollente. Lavorate con un cucchiaino, poi con il pennello stendetela sul rettangolo celeste e poi applicate le letterine bianche. Fate asciugare tutta la notte anche questo elemento.
Il giorno dopo lavorate il cioccolato plastico, stendetelo prendendo le misure dell’intera torta. Carmen nella sua è molto brava a segnare i quadratini della merendina, io ho commesso l’errore di stenderlo subito sulla torta, ottenendo un brutto effetto finale; vi consiglio di modellarlo prima sul piano di lavoro incidendolo delicatamente, simulando i quadrati di cioccolato e aiutandovi poi con il matterello per adagiarlo sulla torta. A questo punto con un elemento appuntito disegnate le spighe. Stendete la pasta bianca, considerando circa metà della torta, sul piano spolverato con lo zucchero a velo. Modellate il lato destro con un disegno ondulato in modo da simulare lo strappo dell’involucro; lisciate con le mani o con l’apposito attrezzo e ritagliate la parte eccedente sui lati lunghi mentre su lato corto lasciatene un po’ in più per simulare la chiusura a zig-zag dell’incartamento. Stendete la parte arancione con il bordo superiore ondulato, rifinite e procedete attaccando con la colla le scritte. Per il dettaglio del ripieno stendete un rettangolo di pasta di zucchero bianca, di dimensioni maggiori del rettangolo della sezione, distribuite una manciata di cereali e ripassate il matterello. Con un coltellino ritagliate il cioccolato plastico lasciando uno spessore e inserite la sezione bianca all’interno. Con il pennellino intinto in pochissimo colorante azzurro diluito date il tocco finale alle gocce di latte. La descrizione è lunga e laboriosa se avete dubbi o perplessità o peggio ancora avete notato qualche dimenticanza nei passaggi contattatemi pure. Con questa sfida lanciata da Carlotta, vi ricordo il contest di Cucinando in collaborazione con WFM. Coinvolgete figli, parenti o vicini di casa in cucina, fate una ricetta semplice con loro e postatela nei commenti a questo post. Vi aspetto.

Cucinando con i bambini: piccoli chef ai fornelli

Mamma facciamo una torta? In 13 anni, mia figlia mi ha posto questa domanda innumerevoli volte; combattuta tra la fatica di ripulire dopo e la luce di gioia che le accende gli occhi, vince all’istante, la seconda opzione. Cuore di mamma…proprio oggi è il suo compleanno 😀

Il nuovo contest dell’autunno di Cucinando vedrà loro, i picciriddi in cucina. Un luogo che stimola i grandi e appassiona i bambini. Un posto magico nel quale stare insieme, manipolando ingredienti e combinandoli tra loro per preparare ricette semplici.Un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti e cinque i sensi e che consolida la relazione tra stimoli e processi. Certo, sono d’accordo che la cucina è una zona della casa che  può presentare dei pericoli, ma il bello di questa esperienza è la condivisione con la supervisione degli adulti e lo straordinario passaggio di conoscenze per muovere i primi passi lungo la strada delle ricette di tradizione familiare. Un passaggio graduale di consegne che non vi risparmierà la classica telefonata che ancora oggi faccio a mia madre; “mamma, come si prepara?” 🙂
In questa nuova esperienza del gruppo di Cucinando il marchio WMF ci accompagnerà tenendoci mano manuzza, come farebbe un genitore.
il contest inizia oggi 25 settembre e si concluderà alla mezzanote del 20 novembre, giornata mondiale dell’infanzia. Consiste nel realizzare una ricetta semplice insieme con i vostri bambini ma anche i vostri nipoti o i ragazzini del vicinato, travestiteli da chef facendogli indossare un grembiule, farà già la differenza, lavatevi le mani, preparate gli ingredienti con gli attrezzi di lavoro e via verso la nuova ricetta! Le preparazioni possono essere dolci o salate l’importante è che siano facili e realizzate dai bambini. Può partecipare chiunque; per chi possiede un blog, postate la vostra ricetta con il banner e il link a questo post, corredando di foto del piatto finito e dei vostri bambini all’opera non dimenticate di mettere un commento con il link della ricetta, gli altri potranno scrivere alla mia mail; cla.magistro@gmail.com.
La giuria composta da Riccardo, Valentina e Lory sarà coadiuvata dai foodblogger del gruppo:
Agostina di Pane, burro e marmellata
Laura di Io…così come sono
Maky di Zenzero e cannella
Morena di Menta e cioccolato
Paolo e Sara di Fico secco e Uva passa
Ramona di Farina, lievito e fantasia
Sarah Fel di Fragola e limone
Valentina di L’aroma del caffè 
ed io 🙂
I premi che offre WMF::

Primo classificato:
Secondo classificato:
WMF PermaDur Gourmet 
padella bassa 28 cm

Terzo classificato
Set cottura biscotti 11 pezzi
Stampo cioccolatini cofanetto pralines 
                                       
Stampo cioccolatini fiore pralines 

 


Spatola 25 cm in legno patisserie
Oggi è il compleanno di Carlotta, la piccola cheffa da oggi è una tredicenne, questa ricetta, desunta dall’ultimo numero di Sale& Pepe e azzizzata, adattata, per esigenze di percorso, è semplicissima da realizzare, praticamente un gioco da ragazzi. 
per l’impasto
200 g di farina 00
180 g di nocciole tostate
150 g di zucchero
100 g di burro morbido
2 uova
8 g di lievito
100 ml di latte
per la glassa
130 g di cioccolato al latte
150 ml di panna
40 g di burro
burro e farina per uno stampo a ciambella di 22 cm di diametro
Preliminarmente accendete il forno a 160°C, preparate tutti gli ingredienti sul piano di lavoro, imburrate e infarinate lo stampo. Tritate finemente le nocciole dentro un mixer con 50 g di zucchero, versatele in una ciotola capiente insieme con la farina setacciata insieme al lievito. Con le fruste sbattete lo zucchero rimasto con il burro, aggiungete un uovo alla volta e un pizzico di sale, unite a cucchiaiate gli ingredienti secchi alternando con il latte; versate dentro lo stampo e infornate per circa 25-30 minuti. Ricordo che per la cottura dovrete fidarvi della conoscenza del vostro forno e fate la solita prova stecchino. Nel frattempo preparate la glassa, portando a ebollizione la panna, versatela poi sul cioccolato tagliato a pezzetti con il burro; mescolate, fate intiepidire e poi mettete in frigo fino al momento dell’utilizzo. Tirate fuori la torta, fate raffreddare qualche minuto e poi giratela su una gratella per dolci. Versate la glassa che non avrà una consistenza solida ma piuttosto liquida, cospargete con le nocciole rimaste sminuzzate grossolanamente e servite.
Buon compleanno Carlottina mia
p.s.: ppì mia sì sempre picciridda :*

Azzurro

 …lo so, lo so benissimo che non esiste. L’ho capito tardi, ma è meglio tardi che mai no? Dunque, appurato che Azzurro, il principe, non esiste, faccio un diretto riferimento al pesce azzurro, quello del mare mio: quel mare che quando m’affaccio alla finestra e lo vedo, resto affatata come fosse la prima volta con il luccichìo delle onde sotto i raggi del sole, con quel ciavuru che mi trasi nelle nasche; celestiale, azzurro appunto, come il pesce che ci nata, nuota insomma.
Questo pesce, nella fattispecie sarde, alici e alghe, viene usato come portatore sano di salute nel mese di settembre di Salutiamoci ospite di Un filo di erba cipollina


io adoro le sarde mi piacciono assai, e queste seguono le semplici regole del gioco
Sarde al forno
per due cristiani
500 g di sarde
100 g di pangrattato
2 filetti di acciuga sott’olio
1 spicchio d’aglio
un mazzetto di prezzemolo
mezzo limone
olio extra vergine d’oliva
pepe

pulite le sarde, eliminate la testa, le interiora e apritele a libro. Lavatele, asciugatele e mettetele a macerare qualche minuto in poco olio, giusto il tempo della preparazione del condimento. In una padella sporca con due cucchiai d’olio, sciogliete le acciughe, aggiungete il pangrattato e mescolate portando a doratura. Spegnete il fuoco e aggiungete l’aglio e il prezzemolo tritati insieme, pepate. Ungete una piccola pirofila da forno, cospargete le sarde con il pangrattato aromatico, arrotolatele con la coda rivolta all’insù e posizionatele dentro la teglia. Tagliate a rondelle il limone e posizionate le fettine qua e la tra le file di pesce. Distribuite il pangrattato rimasto e l’olio della marinatura. Infornate a 180°C per 15 minuti.
e vidi chi manci!

un’emozione duci e zuccherata

sono tornata da una “due giorni a Milano col sole”. Niente nebbia, niente acqua, nemmeno una nuvola a pagarla oro, un cielo celeste manto della Madonna, una temperatura isolana settembrina che se chiudevo l’occhi non capivo dov’ero; lo smog solo un’idea campata in aria e un’atmosfera di festa nemmeno fosse Natale.
Ho scoperto Milano. Come scoprire l’America dentro ‘u bagghiolu, praticamente un’ovvietà. Due giorni dicevo, volati dentro un vortice di volti conosciuti e nuovi, abbracci e chiacchiere tra amici che si rincontrano per cucinare insieme una toTTa, anzi dieci. Dieci torte tratte dal libro C’è tort@ per te 2
Non esagero, eravamo 33 food blogger con una nutrica come mascotte, la piccola Cattelina, in una cucina da favola, quella della Cucina Italiana; travestiti da mastri pasticceri, con tanto di casacca da cuoco con loghi, marchi e brand, divisi in gruppi abbiamo realizzato le torte alla velocità del suono, chi sbatteva le uova, chi setacciava la farina con il lievito, chi invece tritava o affettava e chi fotografava tutti i passaggi.
Fu un’altra idea di quella fucina che è la genialità di Claudio Iannetta. Il suo obiettivo è quello di concretizzare un’idea: rendere tangibile il mondo della rete. Oltre i due libri di cui ti ho ampiamente parlato, altri contenuti di valore sono visibili sul sito di Vallè (centinaia di ricette per dolci fatte da foodblogger), una app per mandare auguri customizzati, la possibilità di vincere una torta al giorno e poterla inviare a chi vuoi tu in tutta Italia ed eventi e collaborazioni con riconosciute foodblogger italiane. Un filo rosso che lega utenti, brand e foodblogger e, attraverso un confronto giornaliero, il format è già riconoscibile ed è diventato un esempio nell’ambito food italiano.
La giornata organizzata nei minimi dettagli è stata assolutamente divertente! La presentazione del medesimo libro alla Mondadori in piazza Duomo, fu uno spettacolo pirotecnico; la sala piena zeppa di gente e tante barchette che pendevano dal soffitto, il simbolo del viaggio insieme alla valigia, rigorosamente di cartone. Grande è stata l’emozione, sempre piena di sorprese!!! A questo punto ti aspettate la ricetta di una toTTa? E no! Il tema del viaggio con i blogger erano le spezie ed io di spezie ti parlo, una ricetta salata di carne rossa di passione e profumi inebrianti.
Il libro? accattatelo!
Filetto di manzo, speck, pere e riduzione al vino rosso
per due cristiani:
2 fette di filetto da circa 160 g l’una
50 g di speck tagliato sottilissimo
sale e pepe
per la riduzione al vino rosso
750 ml di Chianti o un vino rosso corposo
4 chiodi di garofano
4 bacche di pimento
una cipolla rossa di Tropea
30 g di zenzero sbucciato e grattugiato
8-10 cm di cannella
una pera
2 cucchiaini di miele di acacia
Sbucciate la pera, tagliatela a metà lasciando intatto il picciuolo; privatela del torsolo e affettatela a ventaglio. In un tegame, mettete il vino, le spezie, la cipolla tritata e la pera. Portate a bollore e cuocete per circa 40 minuti. Estraete la pera delicatamente, facendo attenzione a non romperla, filtrate la riduzione in un pentolino, aggiungete il miele e cuocete ancora dieci minuti scarsi.
 Avvolgete i filetti con le fette di speck, legate con lo spago da cucina e cuocete al sangue, o secondo il vostro gusto, su una piastra rovente. Salate, pepate e servite subito su un piatto grande dove avrete già disposto la pera, irrorando con la salsa al vino